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CAPITOLO VII.

- Piscina!- urla Momotaro, tuffandosi in acqua.

Vorrei farlo anch'io, ma se iniziassi a correre probabilmente cadrei.

Sono già sorpreso del fatto che Rei non abbia fatto storie a farmi venire; anche se sembra un po' nervoso

- Rei-chan, mi mette in acqua?- gli chiedo.

Lui si irrigidisce leggermente.

- Sei sicuro? Non puoi nuotare...- mi ricorda.

- Mi basta immergermi- mormoro, poi mi volto verso i miei amici e sorrido.

- Voglio immergermi con tutti voi. Ai-chan, entra con me; se ti vedrò nuotare a rana, mi sembrerà di star nuotando anch'io!- esclamo.

- Ma veramente...- mormora lui.

- Ai, non proeccuparti; qui non ti giudica nessuno. E poi, non vorrei dire di no ad un ferito giusto?- gli chiede Rin.

Lui scuote la testa e sorrido: non vedo l'ora!

Mi volto verso Rei e gli getto le braccia al collo, aggrappandomi a lui come una scimmia.

- Andiamo in acqua!- esclamo.

Lo vedo sorridere mentre si avvicina alla piscina, un po' impacciato nei movimenti per colpa mia.

Mi aiuta ad entrare, e non appena mi immergo mi sento rinascere.

- L'acqua è magnifica!- esclamo, iniziando a ridere.

Mi mancava questa sensazione.

Osservo tutti gli altri tuffarsi: all'inizio c'era un po' di disagio, ma ora sembra che tutti stiano iniziando a rilassarsi.

- Haru, facciamo una gara!- esclama Rin.

Mi viene un'idea migliore per celebrare il nostro ritorno in acqua.

- Perché non una staffetta?- propongo.

- Tu non puoi nuotare- mi riprende Rei.

- Ma non mi fa male; giuro di smettere subito se sento dolore. E poi voglio nuotare con voi!- ribatto, facendogli gli occhioni.

Sta per cedere, lo vedo dalla sua espressione.

- Perché non provarci? Tanto non ci alleniamo tutti da tanto, quindi non andremo veloci-.

Makoto, ti regalerò un pacchetto di patatine al cioccolato.

- Come ci dividiamo?- chiede Ai.

- State voi quattro- decide Rin, indicando me, Rei, Haru e Makoto.

- Sei sicuro, Rin-san? La prima volta che abbiamo vinto era stato con te alla farfalla- gli ricorda Rei.

È vero: Rei quella volta non c'era.

All'inizio ne ero stato molto triste; ma avevo deciso di dare il massimo anche per lui.

E ci sono riuscito: ho nuotato come non mai quel giorno.

E quando ho visto la sua espressione felice per la nostra vittoria, sono stato ancora più contento.

Mi dispiace per Rin, ma sono felice di avere Rei nel mio gruppo.

- Va bene, se siamo tutti d'accordo facciamolo pure- si arrende lui.

Tutti iniziano ad uscire dall'acqua e Rei mi dà una mano.

- Sicuro di volerti tuffare?- mi chiede.

- Darò lo slancio con l'altra gamba; e poi mi sento molto meglio ora che sono in acqua!- esclamo.

Lui sorride.

- E va bene, ma poi rimani a riposo, d'accordo?-.

- Affare fatto!-.

Makoto si mette in acqua ed il mio posiziono sul bordo della piscina.

Sento Rei appoggiarmi delicatamente la mano sul fianco sinistro, accendendo una specie di fuoco interno in quella parte del corpo.

- Appoggiati a me se ti fa male- mormora.

Sorrido per il suo tono imbarazzato ed annuisco, spostandomi leggermente indietro per appoggiarmi a lui.

Certo che ha un corpo veramente muscoloso... Si sente che si allena spesso, nonostante non nuotiamo più.

Makoto e Sosuke partono e mi preparo al mio turno.

Faccio dei respiri profondi: devo cercare di mettere meno peso possibile sulla gamba.

Già rimanere fermo un giorno è stata una tortura, non ci tengo a continuare; e inoltre, voglio tornare a nuotare come si deve.

Appena Makoto tocca il bordo della piscina, mi tuffo: cerco di usare il meno possibile le gambe e concentrarmi sulle braccia; sono soddisfatto di me stesso, perché riesci comunque ad andare alla stessa velocità di Ai.

La girata mi mette un po' in difficoltà, ma mi riprendo durante il ritorno.

Appena tocco il bordo alzo lo sguardo e vedo Rei tuffarsi.

Non ha la forma perfetta di Haru, questo è oggettivo; ma il suo modo di nuotare mi ha sempre affascinato.

Si vede che la farfalla è stato il suo primo stile; nel tempo lo ha fatto completamente suo.

- Nagisa-kun- mi richiama Makoto.

Ha ragione: sono ancora in acqua; devo uscire prima dell'arrivo di Rei.

Il ragazzo mi dà una mano e lo affianco, tornando a guardare la gara.

- Non mi aspettavo che tu e Rei sareste stati così diretti- ammette Makoto.

Sorrido.

- Haru-chan te l'aveva detto vero?- chiedo.

Lui si imbarazza leggermente.

- Non preoccuparti, ero consapevole di questo rischio- ridacchio, facendo la linguaccia ad Haru.

Lui mi guarda per un attimo, poi torna a concentrarsi: tra un attimo tocca a lui.

- Sono felice per te, Nagisa-kun- afferma Makoto.

- Un giorno ti dirò li stesso- ribatto.

In quel momento Haru si tuffa e Rei esce dall'acqua, venendo verso di noi e impedendo a Makoto di rispondermi.

Probabilmente per molti versi sono ancora un bambino, ma proprio per questo mi accorgo dei sentimenti delle persone intorno a me.

Be', tranne quando centro io.

So che Haru e Makoto hanno un legame indissolubile, e loro ne sono talmente abituati che non si accorgono che sta diventando qualcosa di più.

Ma sono tranquillo per loro: prima o poi uno dei due se ne renderà conto, ed automaticamente lo saprà anche l'altro.

- Come va la gamba?- mi chiede Rei.

- Non mi fa male. Sei stato bravissimo!- esclamo.

- Mai quanto te; ci sei riuscito nonostante le tue condizioni- mi fa notare.

- È perché volevo tanto nuotare con voi- affermo con un sorriso.

- Haru...- mormora Makoto.

Guardo verso la piscina: il nostro amico è fermo in piedi, con la testa rivolta verso l'alto e le braccia aperte.

O ha davanti Dio che gli appena detto del suo amore per Makoto, o è impazzito. O magari ha voglia di dolci.

- Voglio nuotare- afferma.

- Evvai!- esulto in contemporanea a Momotaro, poi mi butto in acqua.

Rei mi ucciderà per questo, ma ora sono troppo felice per farci caso.

Mi raggiunge quasi subito, ma sembra troppo felice per punire il mio gesto.

- Però... Credete davvero che tornare a nuotare per un club scolastico sia la cosa migliore?- chiede Makoto.

- Non siamo obbligati; possiamo utilizzare il club per creare un nostro gruppo. I tornei non sono obbligatori, e con l'aiuto di Amakata-sensei nessuno avrà da ridire su ciò che facciamo. E potremmo trovare un altro nome per il gruppo, in modo da non essere per forza ricollegati alla scuola; che ne dite di Iwatobi?- propongo, guardando Rei.

Voglio tornare in quel posto a mangiare pancake con lui.

Ed è un nome carino!

- Perché proprio Iwatobi?- mi chiede Rin.

- Non lo so, mi ispira- rispondo.

Scoppiano tutti a ridere.

- Hey Ai-chan, dobbiamo assolutamente allenarci insieme!- esclamo.

Rei si è allontanato, per cui ne approfitto per parlare con il mio amico russo.

- Prima devi riprenderti, Nagisa-kun- mi ricorda lui.

- Non fare come Rei! La mia gamba sta bene, un paio di giorni e potrò batterti senza problemi!- esclamo.

- Non mi aspettavo di te e Rei- mormora.

Sorrido.

- In realtà neanche io- ridacchio.

Lui mi sembra pensieroso.

- C'è qualcosa che non va, Ai-chan?- gli chiedo.

Lui scuote la testa.

- Stavo pensando tra me e me, ma non è nulla-.

Metto il broncio.

- Sei cattivo Ai-chan, non dovresti mentirmi- lo sgrido.

Lui fa un sorriso timido.

- Non è niente, davvero- insiste.

Lo fisso per un attimo.

- Be', ne lo dirai al momento giusto! Siamo amici dopotutto!- esclamo.

Lui annuisce ed accenna un sorriso.

Sento qualcuno picchiettarmi un dito sulla spalla e mi volto.

Mi ritrovo immobilizzato tra le braccia di Rei, con le sue labbra premute contro le mie.

Spalanco gli occhi, sorpreso dal suo gesto.

In un attimo sento il mio corpo rilassarsi e le mie labbra schiudersi mentre chiudo gli occhi.

Primo ho detto a tutti che io e Rei ci eravamo baciati: in realtà, era stato un semplice bacio sulla guancia, però volevo riuscire a fare comprendere a tutti la situazione.

Da quando ho accettato i miei sentimenti ho immaginato più volte a come sarebbe stato baciarlo ma... È completamente diverso da quello che sta succedendo.

Sento il mio corpo bollente, soprattutto i fianchi, dove ha appoggiato le sue mani.

Le sue labbra sono morbide, ha un tocco leggermente incerto, e nel petto sento una sensazione di pace e di emozione mai sentita prima.

Il mondo esterno sembra scomparire, come se al momento esistessimo solo noi due ed i nostri sentimenti.

Dopo qualche secondo, Rei si stacca.

- Scusami, non volevo essere brusco- mormora.

Scuoto la testa.

- Sei stato dolcissimo, Rei-chan- sussurro.

Lui sorride.

- Mi dispiace se ti ho fatto stare in pensiero, ho avuto paura di quello che avrebbe potuto pensare alla gente. Ancora non sono tranquillo, in realtà; però qui ci sono solo i nostri amici, quindi ho pensato che non sarebbe stato male... Lasciarci un po' andare- afferma.

Sorrido e lo abbraccio.

- Rei-chan che si lascia andare è un evento da segnare!- ridacchio.

- Simpatico- borbotta lui, ma ricambia l'abbraccio.

- Torniamo in camera? Hai bisogno di riposare- mi propone.

Annuisco.

- Ragazzi, noi andiamo a dormire! Sou-chan, veniamo a salutarti domattina- affermo.

Lui annuisce.

- Buonanotte ragazzi- ci augura Makoto.

- Notte a tutti!-.

Io e Rei usciamo dalla piscina e torniamo verso la nostra camera.

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