CAPITOLO IX.
Tocco il bordo della piscina e riemergo: perfetto, la mia velocità sta aumentando.
- Sei stato velocissimo, Nagisa-kun!- esclama Ai, raggiungendomi.
Sorrido e mi alzo gli occhialini
- Mi sto allenando tanto-.
- Si mette a fare i compiti di notte pur di riuscire a venire in piscina- sospira Rei
- Almeno li faccio- faccio notare.
- È già qualcosa-.
- Fortunato te... Io devo prendermi cura di Momotaro, non ho tutto questo tempo- mormora Ai.
- Di Momo-chan eh?- faccio un sorriso ammiccante.
Lui assume un'espressione imbarazzata.
- Ma cosa pensi Nagisa-kun! È un mio kohai, è ovvio che voglia aiutarlo- mormora.
Dopodiché esce dalla piscina.
- Vado a cambiarmi, tra poco è ora di cena-.
- Certo. A dopo Ai-chan!- lo saluto.
Lui si allontana e mi rimetto gli occhialini, preparandomi a fare un'altra vasca.
Sento la porta della piscina aprirsi e mi volto, vedendo entrare Haru in costume da bagno.
Haru mi fa un cenno mentre si porta sul bordo della piscina, tira giù gli occhialini e si tuffa.
Lo osservo nuotare: non è cambiato molto nel tempo; forse è leggermente più lento, ma il suo stile è lo stesso di allora: free. Libero.
Esattamente come Haru: non l'ho mai visto legato veramente a qualcosa, tranne il nuoto e Makoto ovviamente.
- Rei dov'è?- mi chiede, fermandosi di fianco a me.
- Sta studiando. E Makoto?-.
- Con Sosuke-.
Aggrotto la fronte.
- Da quando sono amici?- chiedo.
- Makoto è interessato al mondo dell'insegnamento sportivo e vuole capire come funziona la riabilitazione. Inoltre penso che non voglia lasciarlo solo-.
Annuisco: so che Nitori e Momotaro spesso vanno a trovare Sosuke in stanza, ma Makoto ha sempre avuto la sindrome della babysitter.
- Tu come stai, Haru-chan?- gli chiedo.
- Non chiamami Haru-chan. Comunque sto bene. L'hai detto anche tu che si risveglierà no? Dobbiamo solo aspettare- afferma.
Sorrido.
- Hai ragione: e intanto nuotiamo! Così quando tornerà gli faremo vedere come siamo diventati bravi! Forza Haru-chan!- non aspetto la sua risposta e mi immergo nuovamente.
Continuo a nuotare per circa un'ora, prima che Rei entri in piscina insieme a Makoto e Sosuke.
- Suo-chan! Come va la tua spalla?- chiedo, uscendo dalla piscina.
- Riesco a muoverla- risponde lui.
- Allora tra poco potrai tornare in acqua!-.
- Con calma, si-.
- Sei passato da Rin?- gli chiede Haru, affiancandomi.
- Si: non ci sono novità-.
Sbuffo.
- Se non gli andava di venire a scuola poteva anche dirlo- borbotto, strappando un sorriso a Makoto e Rei.
Dato che gli altri due non cambiano praticamente mai espressione facciale, mi ritengo soddisfatto del risultato ottenuto.
- È quasi ora di cena- ci informa Rei.
- Oh, cibo! Vado a cambiarmi!-.
Corro verso gli spogliatoi della piscina e mi fiondo sotto la doccia.
Ho fame, tanta, per cui cerco di fare in fretta.
- Nagisa-kun, quanto ti manca?- mi chiede Rei, entrando in spogliatoio.
- Rei-chan! Vieni alle doccie con me!- esclamo.
- Ma... Sei pazzo? Sono vestito!- borbotta.
Ridacchio nel sentire l'imbarazzo nella sua voce.
- Dai Rei-chan, non è la prima volta che mi vedi fare la doccia- cantileno.
Per un attimo non ottengo risposta, poi vedo il volto di Rei affacciarsi all'angolo docce, tenendo lo sguardo basso.
- Allora? Quanto ti manca?- mormora, girandosi verso di me.
Sorrido vedendo quanto è arrossito.
Spengo l'acqua della doccia e vado verso di lui.
- Ho finito- affermo, alzandomi in punta di piedi e dandogli un bacio sulla guancia, prima di recarmi verso lo spogliatoio.
- Haru-chan non viene a cambiarsi?- gli chiedo.
- Voleva fare vedere una cosa a Makoto, dovrebbe arrivare tra poco- mi spiega.
- Capito: allora li saluteremo a cena. Andiamo!- finisco di allacciarmi le scarpe e vado fuori dallo spogliatoio.
- Domani vuoi andare a trovare Rin-senpai?- mi chiede Rei.
Annuisco.
- Non possiamo andare tutti i giorni come fa Sou-chan, o non riuscirei a stare dietro con i compiti e il nuoto. Però due o tre volte voglio andare a salutarlo; e poi, più lo facciamo e più patatine possiamo portargli!- esclamo.
- Non so se le mangerà mai...- borbotta.
Ridacchio ed inizio a saltellare.
Per fortuna la mia gamba si è rimessa in fretta, così sono potuto tornare in acqua e anche a lezione... Non che sia felice di dover studiare, ma almeno non sto in camera tutto il giorno.
- È vero che Momotaro ha detto che puoi continuare ad usarla normalmente, ma vedi di non esagerare-.
- Non fare la mamma Rei-chan; non vorrai essere accusato di incesto vero?-.
Lui si immobilizza, diventando rosso come i suoi occhiali.
Mi volto a fargli la linguaccia, poi mi metto a correre.
Ho lasciato la borsa della piscina negli spogliatoi, così ci dirigiamo subito a mangiare.
- C'è il gelato!- esclamo quando Rei mi raggiunge.
- Devi mangiare anche altro, non solo il gelato- mi ricorda.
- Lasagne!-. Lo sento sospirare, ma mi segue comunque dentro la mensa.
Prendiamo da mangiare, poi andiamo a sederci ad un tavolo a cui ci sono già Gou, Ai, Momotaro e Sosuke.
- Non hai preso niente di verdura- mi fa notare Ai.
- Così c'è più posto per il gelato!-.
- Mangiare la verdura fa bene anche per la salute- aggiunge Momotaro.
- Ma non ho voglia di mangiarla, il gelato è più buono- mi lamento.
Rei si siede di fianco a me.
- Ho due mele, una è tua- afferma.
Sorrido.
- Visto? Ci pensa Rei-chan a farmi mangiare- affermo, sorridendo al ragazzo.
Vorrei dargli un altro bacio, ma c'è molta gente e probabilmente si sentirebbe in imbarazzo.
Così inizio a mangiare.
Poco dopo, arrivano anche Haru e Makoto.
- Siete rimasti tanto in piscina- commenta Rei.
- Haru non voleva più uscire- risponde Makoto con un sorriso.
- Hai preso solo sgombro- fa notare Sosuke, facendo un cenno verso il vassoio di Haru.
- Haru si nutre di sgombro, Nagisa di dolci... E dire che siamo degli sportivi- commenta Ai.
- Ai-chan, ognuno deve mangiare quello che gli piace! Altrimenti diventa una cosa brutta da fare- gli spiego.
- Per esempio, i broccoli fanno bene ma tu non li mangeresti mai- interviene Momotaro.
- E tu come sai che non mi piacciono i broccoli?-.
- Fai sempre una faccia schifata quando li vedi-.
Ai arrossisce leggermente.
- Momo-chan fa molta attenzione ad Ai-chan vero?- sussurro all'orecchio di Rei.
- Non capisco che vuoi dire; anche io faccio attenzione a te... Ah-.
Ridacchio e torno a mangiare.
- Ai-chan, Momo-chan, domani venite con noi a trovare Rin-chan?- chiedo.
- Volentieri- risponde Ai.
- Dovremmo portargli un regalo?- chiede Momo.
- Io gli porto delle patatine al cioccolato!- esclamo.
- Sei incorreggibile, Nagisa- ridacchia Makoto.
- Sono buone, e uniscono il dolce ed il salato: un mix perfetto!-.
- Ti stai preparando per una pubblicità, Nagisacchi?- Momotaro scoppia a ridere.
- Mi ci vedete bene in televisione?-.
- Sicuramente mangeresti di gusto- commenta Rei.
- Il cibo è buono. Voi venite?- chiedo agli altri.
- No- risponde Haru.
- Se ci siete già voi, è meglio non affollare troppo l'ospedale- aggiunge Makoto.
- Io ho degli esami-.
Quella di Sosuke mi sembra molto una scusa, ma almeno posso prenderlo per un sí.
- E tu, Gou-chan?- richiamo la ragazza.
La sorella di Rin mi sembra piuttosto distratta ultimamente... Inoltre, è raro che si sieda con noi a mangiare: solitamente rimane con le due amiche.
- Kou-chan, ti senti bene? Vuoi anche il mio cibo? Se hai bisogno ti faccio un massaggio-.
Le parole di Momotaro sembrano raggiungerla, perché riporta l'attenzione su di noi.
- Scusatemi, stavi pensando ad altro: di cosa parlavate?- ci chiede.
- Domani viene con noi a trovare Rin-senpai? Magari dopo possiamo andare a fare un giro!- esclama Momo.
- Spera che Rin-senpai non lo sappia mai...- mormora Ai, ma è lui a sembrarmi più infastidito in realtà.
- Magari faccio un salto, domani vedo- mormora la ragazza, per poi tornare a fissare il vuoto.
Decidiamo di lasciarla stare; non sembra molto in vena di chiacchierare oggi.
Immagino che sia molto preoccupata per suo fratello, ma più che rassicurarla non saprei cosa fare.
- Bene, è ora del gelato!- esclamo.
- Prima la mela- Rei mi mette davanti il frutto.
Sospiro e lo afferro.
- Nagisa che accetta compromessi senza negozionare? È un evento raro- commenta Makoto.
- Riscuoterò la mia ricompensa più tardi- affermo.
Vedo tutti guardarmi con aria shockata, e realizzo solo dopo cosa poteva sembrare la mia casa.
- Perché ho una scorta di caramelle in camera, cosa pensavate!- esclamo.
Loro si rilassano e Momo ridacchia.
Sorrido ed addento la mela.
- E poi non è così male. Anche se preferisco la banana-.
Rei quasi si strozza con l'acqua.
- Il frutto!- esclamo, mentre Haru gli dá qualche pacca sulle spalle per farlo calmare.
- Prima o poi mi ucciderai- borbotta Rei.
- Spero di no: voglio almeno sei bambino prima-.
Lui sbianca completamente.
- Scherzavo! Siete tesi stasera eh?- ridacchio.
- Probabilmente Rei ha solo bisogno di abituarsi- dice Makoto.
- Ai bambini?-.
Rei emette un gemito di disperazione e ridacchio.
- Sto scherzando: avremo tempo per queste cose- affermo.
Lui sembra rilassarsi leggermente e riusciamo a finire la cena e tornare in camera senza rischiare altre morti.
- Rei-chan, preferesti non facessi certe battute?- gli chiedo mentre mettiamo il pigiama.
- Non è quello, mi hai solo colto di sorpresa; sono felice di sapere che vuoi stare... Tanto con me-.
Sorrido e mi volto verso di lui.
- Certo che si! Intendo rimanere con te per sempre, Rei-chan- affermo.
Lui mi si avvicina e mi allaccia i bottoni della maglietta del pigiama.
- Anche perché non saprei come fare senza di te- ridacchio.
- Anche io non potrei stare senza di te, Nagisa-kun- mormora, facendo un timido sorriso.
Mi metto in punta di piedi e mi avvicino per dargli un bacio, ma in quel momento mi squilla il telefono.
Sbuffo e controllo chi è.
- Mia mamma- mormoro, rispondendo.
- Ciao mamma- metto in vivavoce.
Rei mi allunga la mano e gliela stringo.
- Nagisa. Vorrei parlare con te. A fine maggio tua sorella Nanako tornerà a casa per un po': vieni anche tu. Porta pure il tuo amico se vuoi. Fino ad allora, impegnati a scuola-.
Sento un tuffo al cuore: perché proprio Nanako? Ho tre sorelle, perché proprio lei?
- Non mi ha neanche salutato, maleducata- ridacchio, appoggiando il cellulare sul letto.
Rei mi tira verso di lui e mi abbraccia.
- Sto bene Rei-chan, non preoccuparti; probabilmente vorrà parlare della scuola- affermo, ricambiando la stretta.
- Sicuro di stare bene?-.
Annuisco: lui non sa di mia sorella, e non voglio che lo sappia. Non ora.
Farò in modo che vada tutto bene.
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