CAPITOLO III.
- È stato bello rincontrarli!- esclamo, voltandomi verso Rei.
Lui annuisce, anche se non mi sembra molto convinto.
- Ascolta, Nagisa-kun...-.
- Rin-chan sta guardando Momo-chan come se volesse ucciderlo- ridacchio.
Momotaro è un ragazzo davvero simpatico e divertente, ma se continua a provare con Gou finirà male.
- È probabile. Però io...-.
- Sei preoccupato per la missione vero? Ma non temere, anche se è pericoloso ce la caveremo: siamo un bel gruppo!- esclamo.
- Su questo non ho dubbi. Però c'è un'altra cosa di cui vorrei parlarti...-.
- Ai-chan, sei nervoso anche tu?-.
Cammino verso il ragazzo: continuo a sentire lo sguardo di Rei su di me, ma lo ignoro.
Non mi va di tornare sull'argomento di ieri, non ora.
- Nagisa-kun stai bene? Mi sembri avere lo sguardo perso- mi richiama Ai.
Scuoto la testa e sorrido.
- Pensavo alla missione- mento.
- Non sei preoccupato per il messaggio di stamattina?-.
Serro le labbra: credevo di averlo nascosto, ma Ai era di fianco a me e deve averlo visto.
- Scusami, non intendevo spiarti!- esclama, portandosi le mani davanti alla bocca.
- Nessun problema, Ai-kun; non è mica un problema che sono in pessimi rapporti con la mia famiglia- ridacchio.
È da quando ero piccolo che è così: i miei genitori pretendono il massimo da me in ogni campo, e basta un minimo errore che mi becco una lavata di capo come se avessi ucciso una persona.
Per colpa del loro comportamento non è rimasto niente che mi appassioni veramente... Ho detto addio anche al nuoto.
Ogni tanto mi manca, anche se non l'ho mai detto a nessuno.
Sono abituato che quando parlo di un mio sogno ad un'altra persona finisce per andare in frantumi, e non voglio rischiare.
Inoltre, il pensiero di tornare in acqua mi mette addosso parecchia ansia, e non ci tengo a provarla di nuovo.
E quando i miei genitori mi lasciavano stare, ci pensavano le mie sorelle a torturarmi: non ho mai avuto un attimo libero, perché appena finivo di studiare mi tiravano dentro ai loro giochi.
Vestirmi da ragazza era divertente fino ad un certo punto, ma quando tutti hanno iniziato a trattarmi come tale è stato fastidioso.
Mi prendevano tutti in giro, e la mia famiglia sembrava non accorgersene.
Non voglio più avere a che fare con situazioni simili: non intendo lasciare che i miei amici mi guardini in quel modo.
So che mi vogliono bene, ma non riuscirei a sopportarlo.
Loro non dovranno mai conoscere il mio lato femminile; non dovranno mai saperlo.
Non loro. Soprattutto non Rei.
- Nagisa-kun...?-.
Sussulto quando sento una mano posarsi sulla mia spalla, accompagnata dalla voce di Rei.
Mi faccio comparire un sorriso sul volto.
- Pensavo al messaggio di mia mamma: è stato strano riceverlo!- esclamo, voltandomi verso di lui.
- Sicuro di stare bene? So che non ti ha fatto piacere-.
In effetti, dopo settimane che non la vedo, mi avrebbe fatto piacere qualcosa di più di un semplice "Nagisa, spero che la scuola stia andando bene. Vorrei che tu mi facessi avere il tuo orario di lezioni e le date degli esami, oltre che i commenti dei professori ai tuoi compiti. Continua a studiare ed impegnarti. Buono studio".
Però...
- È vero, però non mi aspettavo neanche di ricevere un messaggio da lei- commento, facendo una linguaccia a caso per alleggerire la tensione.
- Mi sa che dobbiamo andare- Ai interrompe la conversazione, indicandoci i nostri compagni che si stanno dirigendo verso l'esterno.
Annuisco e li seguo.
- In bocca al lupo!- ci urla Gou, mentre la porta si chiude alle nostre spalle.
- Oh, abbiamo la fortuna di Kuo-chan dalla nostra! Allora andrà sicuramente tutto bene- afferma Momotaro.
- Momo-kun, cerca di rimanere serio per una volta- lo riprende Ai-chan.
Mi sembra parecchio irritato.
Che strano: a prima vista non fa altro che lamentarsi di Momo-chan e dire che è troppo energico e la sua ossessione per Gou è irritante.
Però è anche vero che così facendo non perde occasione di parlare di lui... Mi domando se lo irriti veramente come dice o se ci sia altro sotto.
Usciti dall'edificio saliamo sul camion di Amakata-sensei.
Come al solito mi siedo tra Rei e Ai, ma mi rendo conto solo una volta partiti che così facendo mi sono messo in gabbia da solo: Momo sta trattenendo Ai, quindi posso parlare solo con Rei.
È vero che ci sono anche Rin, Haru e Sosuke; ma gli ultimi due hanno espressioni che fanno paura, mentre Rin mi sembra assorto nei suoi pensieri.
- Nagisa-kun...-.
Faccio un respiro profondo, indosso il mio migliore sorriso e mi volto verso Rei.
- Si?-.
Lui sospira.
- Vorrei riparlarne, prima o poi. Non voglio forzarti, quindi per ora non dirò più niente; ma non puoi evitare l'argomento per sempre- afferma.
- Lo so- mormoro.
Lui solleva un sopracciglio.
- Quindi è vero che sai di cosa parlo e mi stai ignorando apposta-.
Spalanco la bocca: beccato.
- Sei diabolico Rei- borbotto.
Per fortuna, il viaggio è abbastanza breve e presto ci troviamo di fronte all'enorme villa in cui dovremo entrare.
Ascolto le informazioni di Gou e mi preparo all'azione.
Allo scadere dei dodici secondi che mi ha dato Giù, spicco un alto ed atterro dall'altra parte.
Apro il cancello e Rei entra nella villa.
Senza dire niente si china leggermente, permettendomi di salirgli sulle spalle.
Inizia a correre e come al solito mi aggrappo a lui per cercare di non cadere.
Ignoro il calore che sento sulle mie guance: è solo l'emozione per la missione, non c'è dubbio.
Non è altro.
Dopotutto, sono abituato alla vicinanza con Rei; sono anni che siamo migliori amici, dopotutto.
Per cui dev'essere per il calore del suo corpo che ogni volta che ci entro in contatto mi sento arrossire.
Deve essere così.
È solo perché non sono abituato al calore umano... Non ho ricevuto così tanto affetto dalla mia famiglia, dopotutto.
- Nagisa-kun, non distrarti; dobbiamo guardare bene- mi richiama Rei.
- Super attento!- esclamo.
Il nostro è un semplice controllo per sicurezza, in teoria Gou-chan ha già pensato a tutto.
Però è sempre meglio agire in sicurezza.
- Nagisa-kun- Rei si ferma.
- Hai visto qualcosa di strano?- gli chiedo e lui scuote la testa.
Si abbassa e mi mette giù.
- Non scherzavo prima, davvero non voglio forzarti a parlarne-.
Inizio a sentirmi nervoso, per cui sposto lo sguardo fuori dalla finestra.
E noto qualcosa che non mi aspettavo di vedere: un'immensa piscina.
Non è raro che ville simili ne abbiano una, però non mi aspettavo di trovarmela davanti... Soprattutto non mi aiuta in questo momento.
L'aria è già abbastanza pesante senza il bisogno di introdurci una piscina.
- Però Nagisa-kun, siamo amici da molti anni e... Vorrei davvero che tu ti aprissi con me-.
Non sapendo bene cosa rispondere, aspetto che continui.
- Cerchi sempre di essere sorridente ed aiutare gli altri, però se che anche tu hai i tuoi problemi. So che il modo in cui ti ha cresciuto la tua famiglia ti rende difficile fidarci cecamente delle persone, però con me puoi parlare, lo sai vero?-.
Sposto lo sguardo su Rei, anche se lui sta ancora guardando fuori dalla finestra.
Mi spunta un piccolo sorriso.
- Non pensavo te ne fossi accorto, Rei-chan. Ma dovevo aspettarmelo: sei sempre stato intelligente- sussurro.
- Non è intelligenza, Nagisa-kun: solo attenzione. Mi hai insegnato tu che ci sono teorie che non possono essere imparate dai libri- afferma.
- Ti ho solo trascinato dentro una piscina- ridacchio.
Lui scuote la testa.
- Hai fatto molto più di questo, Nagisa-kun. E mi piacerebbe poter ricambiare, un giorno- mormora.
- Rei-kun, ma io sono felice che tu sia mio amico! Mi diverto così!- ribatto.
- Sicuro non ci sia nient'altro che vuoi?-.
Serro le labbra e mi volto.
- Non dico che la mia vita sia perfetta. Ma sorrido perché mi va, non mi obbliga nessuno; mi va bene così- affermo.
Giro la testa verso di lui e sorrido; mi sta guardando con aria preoccupata.
- Torniamo dagli altri, Rei-chan: ci stanno aspettando- affermo, avvicinandomi a lui.
Mi sposto alle sue spalle e spicco un salto, atterrandogli sulla schiena.
- Stai attento Nagisa-kun- sussurra, poi inizia a correre.
Mi stringo più forte a lui.
Scusami Rei, non posso essere completamente sincero con te ora.
Spero di poterlo fare presto però.
- Oh eccoli-.
Rei mi lascia giù quando raggiungiamo la stanza dove ci sono gli altri.
- Haru-senpai e Rin-senpai sono già andati?- chiede.
Makoto annuisce.
- Sono partiti appena siamo entrati: Kou sembrava essere molto agitata ed ha preferito andare sul sicuro- ci spiega.
- Allora continuiamo a cercare!- esclamo, iniziando a guardarmi intorno nella stanza.
- Ragazzi, state attenti; il collegamento con le telecamere interne si è interrotto-.
Vedo Rei avvicinarsi a me mentre anche gli altri si radunano.
- Non muovetevi da dove siete mentre cerco di ristabilirlo- ordina Gou.
- All'esterno è tutto a posto, ma comunque non abbassate la guardia- aggiunge Amakata-sensei, in tono non molto calmo.
D'un tratto, sento un rumore: la parete si alza e degli uomini irrompono nella stanza.
Rei mi afferra per un braccio e mi sposta dietro di lui, facendomi trovate insieme a Momo in una specie di cerchio formato da lui, Ai, Makoto e Sosuke.
- Ragazzi, cosa sta succedendo? Ho sentito dei rumori, ma non vedo niente! Cosa...-..
La connessione con Gou si interrompe completamente mentre gli uomini ci puntano contro delle pistole.
Sento Rei respirare pesantemente ed il suo corpo tremare.
Sbarro gli occhi: sta per avere un attacco di panico.
- Ragazzino, consegnaci tutte le vostre armi- uno degli uomini punta la pistola contro Ai, che si irrigidisce.
Sembra completamente bloccato.
- Nitori, fai come ti dice- mormora Makoto.
Avvicino lentamente la mia mano a quella di Rei.
- Rei-chan- lo richiamo.
Non è la prima volta che si trova in una situazione simile, gli succedeva a volte prima delle gare.
Devo riuscire a parlarci e calmarlo.
- Hai sentito? Muoviti!-.
- Rei-chan!- gli scuoto leggermente il braccio, ma lui non reagisce.
Devo approfittare del fatto che la loro attenzione sia su Ai.
- Rei-chan- mi sposto leggermente.
- Hey tu, stai fermo!-.
Vedo Rei iniziare a tremare più forte.
- Rei-chan, ti prego guardami- mi sposto completamente di fronte a lui.
- Hey, ti ho detto fermo!-.
Sento un rumore di uno sparo e qualcosa colpirmi la gamba, mentre lo sguardo di Rei si spalanca e sembra riempirsi di sangue.
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