La mia Storia 9
Ero ancora in linea con Blake al telefono. Aspettava dicessi qualcosa. Della mia voce uscì solo un sussurro incerto: "te... Cosa vorresti fare...?" Ma la sua risposta era l'attesa della mia risposta . Nella mia testa ovviamente scoppiava l'istinto di prendere tutto ciò che potevo e iniziare a correre, ma non era così semplice.
"Ma dove andremo, cosa faremo... Io sono ancora minorenne, potrebbero arrestarti, o ricoverarmi... Non può funzionare.. ."
Lui: "Il tuo compleanno è fra un mese e cinque giorni... Da quel momento sarai totalmente libera. Dovessero pure ricoverarti, te in quel momento sarai libera. "
Io: "Hai ragione... Ci siamo quasi, è solo questione di tempo..."
Arrivò la mattina. Mi svegliai, mi alzai e uscii per fare colazione. I miei appena mi visero iniziarono a guardarmi dalla testa ai piedi. Cosa volevano? Solo controllare che fossi lucida e non ubriaca o drogata di qualcosa.
La loro fiducia era scomparsa nel nulla, ero completamente sola in quella casa. Nessuno era in grado di ragionare con me, sapevano solo come colpevolizzarmi per qualsiasi cosa e aggiungere file e file di liste di cose che non dovevo fare.
Per loro ero solo una figlia che doveva dimostrarsi il successo fatto in persona della loro dote come genitori, se solo avessero mai parlato con me sinceramente, forse sarei anche potuta esserla.
A colazione mangiai senza farmi troppi problemi del loro sguardo fisso su di me.
Ad un certo punto mia madre iniziò a parlare:
"Ieri sera abbiamo parlato inutilmente con te,
Ti abbiamo chiesto una soluzione,
ma non c'è l'hai data.
Quindi oggi andremo in un centro,
ascolteremo i loro consigli,
e dopo decideremo.
Fino ad allora starai sotto ai nostri occhi.
Quindi facci il piacere di non chiamare
nessun Blake o qualsiasi altro
disgraziato per venire a salvarti."
A queste parole mi terrorizzai.
Non avevo vie di scampo. Ero in trappola, pensavo fosse stato meglio scappare la sera prima. Ma ormai il danno era fatto.
Cercai di avviarmi in camera mia, ma mia madre mi bloccò dicendomi di non muovermi. Usai la scusa di dovermi andare a vestire, ma mi seguì con l'intento di origliare dalla porta in caso avessi cercato di chiamare qualcuno. Ma utilizzai un semplice SMS per dire a Blake cosa stava per succedere.
Mi rispose: " Amore, solo un mese e quattro giorni. Tieni duro! Mal che vada fra un mese e quattro giorni mi trovi ad aspettatri all'ingresso di qualsiasi roba tu stia andando... Io ti aspetterò. "
Il mio tempo stringeva, risposi velocemente con un "Ti amo" , cancellai la conversazione e spensi il telefono.
Uscita dalla camera andai direttamente in cucina, mi sedetti e mi misi a braccia incrociate sul tavolo.
Dopo circa 1 ora di silenzio e panico dentro di me, arrivò mio padre. Entrammo tutti in macchina ed io iniziai a piangere in silenzio.
"Ma finiscila! " mi disse mia madre.
Per l'ennesima volta mi ritrovai sola.
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