Niente da fare, eravamo ancora persi nella nostra "brillante" idea di scappare fatti come cammelli.
La macchina di Blake avanzava un po' incerta, come lo erano le idee del suo proprietario... Anzi, le sue erano Molto piue incerte...
"Dimmi dove devo andare!" Di disse quasi urlando Blake.
"Non lo so! Andiamo in un bar, in un parco o in non so dove!" Urlai in risposta io.
Eravamo entrambi accecati da una rabbia incomprensibile. Non eravamo in grado di renderci conto di quanto in realtà fosse pericolosa la nostra posizione.
Era mattina, e presto le strade si sarebbero affollate di macchine e persone intente ad andare a lavoro, i vigili sarebbero spuntati come funghi proprio ora, che era l'ora di punta. Per non parlare dei miei genitori! Che sarebbero entrati in camera mia trovando solo delle "impronte" di droga...
Se solo avessero scoperto come io continuavo a farmi di eroina, avrebbero preso seri provvedimenti... Di cui sarebbe probabilmente finito in mezzo anche Blake. E questo non potevo permetterlo.

Accostammo infine ad un area campeggio vuota, appena fuori di un paesino attaccato alla città maggiore.
Dopo essere scesi ci sdraiammo a terra entrambi, a guardare il cielo mattutino, che pian piano sarebbe mutato in una trapunta azzurra con in mezzo una palla infuocata indicando il Mezzogiorno.
D'istinto iniziai a piangere, solo per il fatto che non sapevo come avrei affrontato tutto, i miei genitori, Blake, la droga e tutti i problemi che sarebbero arrivati grazie a tutti loro.

Volevo che i miei genitori smettessero di mettere insieme una famiglia che ormai non c'era più.

Volevo che la droga non fosse mai entrata nella mia
vita e che non fosse mai diventata
un obbligo.

Volevo che Blake fosse il mio cavaliere,
non che io fossi la mamma che non ha mai potuto
ammirare.

Io non ero la risposta a tutto.
Non ero né l'unico problema della mia famiglia
né la donna di Blake.

Per questo iniziai a piangere. Per la verità.
La droga scarseggiava nel sangue e io ne avevo bisogno.
Blake restava immobile con le braccia aperte, quasi come se volesse essere portato via dal vento per non pensarci mai più.
Io, con le lacrime agli occhi e sulle guance, guardavo la macchina del mio uomo con l'intento di spiare alla ricerca di sostanza.
Entrai e mi sedetti al posto del passeggero e frugai tra i vari portaoggetti, senza risultati. Mi sposati sui sedili posteriori in cerca di... Qualcosa! Ma nulla.
Guardai nel bagagliaio ma non c'era altro che polvere e qualche arnese di qualche natura.
"Che diavolo fai, amore?" Mi chiese ad un certo punto Blake.
" Cerco la tua diavolo di Roba! " Gli risposi nervosa io. In quel momento, tra la astinenza e la mia sconfitta personale, ero tutto fuori che buona e dolce con Blake.
Lo odiavo.