Capitolo 2
Dopo l'esordio di Gina, gli studenti riempirono i social di commenti e post sulla ragazza, tanto da farle guadagnare il primo posto nella classifica delle favorite alla corona.
Natalie non credeva ai suoi occhi.
La mulatta riscuoteva sempre più consensi e attirava anche gli sguardi dei giocatori di football, come Owen, un ragazzo dall'aria simpatica e gentile che Gina conobbe il terzo giorno dopo la sua iscrizione al concorso.
Owen la fece sentire apprezzata e la ragazza capì che stava facendo passi da gigante nel suo percorso di rinascita. Con questa positività e un guardaroba nuovo di zecca, regalo della madre, Gina surclassó Natalie di parecchi punti, cosa che fece la felicità di Phoebe e di molte ragazze vittime della biondina.
«Non può battermi. Non può» mormorò con un sibilo di furia Natalie, quando tornò a casa da scuola.
La ragazza abitava in una villa con piscina, poco fuori città. La sua stanza era immensa e colma di abiti all'ultima moda, gioielli e profumi costosi, quelli che sua madre chiamava "un investimento".
Dopotutto la bellezza apriva tutte le porte, ma andava coltivata.
La studentessa gettò la borsa sul letto e si mise al computer: Gabrielle le aveva inviato i risultati degli ultimi sondaggi e stava perdendo rapidamente punti, nonostante le altre candidate fossero ben lontane da lei.
«Pensa, pensa, pensa» sussurró, mettendosi le mani fra i capelli perfetti.
Natalie si mise a navigare sui social finché non trovò il profilo di Gina. Fu immediatamente sopraffatta da un'ondata di rabbia, ma strinse i denti e si scaricó una foto dove la ragazza mulatta stava facendo un grazioso broncio mentre una diabolica idea le balenava in testa.
«Ora vedremo a chi piacerai...»
«Gina! È successa una cosa terribile!» Furono le prime parole che pronunciò Phoebe quando vide la sua amica che stava entrando a scuola.
La ragazza indossava un paio di pantaloni aderenti abbinati a un top monospalla molto carino. Si fermò davanti a Phoebe e le chiese spiegazioni: la sera prima aveva controllato on-line e la sua campagna per diventare reginetta stava andando a gonfie vele.
«Guarda» disse Phoebe, mettendo il suo cellulare davanti agli occhi di Gina.
«Ma... cosa... non sono io questa!» esclamò la studentessa mulatta mentre studiava quella foto oscena, che ritraeva una ragazza nuda con le gambe accavallate e un cuscino sul petto per stuzzicare gli uomini.
E quella ragazza possedeva il volto di Gina Watts.
«Oh, mio Dio. Quella non sono di certo io» disse ancora la ragazza, scioccata e sconvolta da tale visione.
Però, ora capiva come mai, quand'era arrivata a scuola tutti la indicavano e ridacchiavano, rifuggendo il suo sguardo. Quello che non capiva, era chi poteva essere l'autore di quella disgustosa fotografia e il motivo che si celava dietro tale azione.
«Lo so benissimo che non sei tu» concordó Phoebe, senza alcuna incertezza nella voce «Ma è evidente che qualcuno vuole screditarti.»
Proprio in quel momento, giunse Owen, con indosso la divisa della squadra e lo zaino sulla spalla destra. Non pareva divertito come gli altri, il che aumentò il rispetto che Gina nutriva per lui.
«Ho appena visto» esordí il ragazzo, abbassando gli occhi per poi rialzarli immediatamente «Quella non sei tu, Gina. È impossibile che sia tu.»
«Oddio, lo credi davvero?» sussurró con voce spezzata la ragazza mulatta, mettendosi una mano sulla bocca.
«Certo. Non ci conosciamo da tanto, ma non sembri proprio il tipo che fa certe... cose» replicó Owen, senza alcuna insicurezza nel tono, per dopo abbracciare goffamente Gina.
La studentessa non fece in tempo a dire alcunché che sopraggiunge un insegnante: la signorina Watts era stata convocata dal preside.
Un'ora più tardi, Phoebe stava attendendo la sua amica fuori dalla presidenza e incrociò la strada di Natalie e Gabrielle. La bionda era, come sempre, vestita alla moda mentre l'altra la teneva aggiornata sull'andamento del concorso: nonostante tutto Gina continuava a rimanere in testa alla classifica.
«Oh, non ti hanno ancora vietato di venire a scuola?» commentò Natalie, appena il suo sguardo si posó su Phoebe, appoggiata al muro.
«Se non l'hanno vietato alle stronze...» ribattè candidamente la ragazza, guadagnandosi un'occhiata di fuoco da parte della biondina.
Le due se ne andarono senza aggiungere altro e Phoebe poté respirare più tranquillamente. Non aveva mai risposto a un commento pungente di Natalie e la gioia che provò fu immensa: la candidatura di Gina aveva cambiato molte cose e le aveva donato quel coraggio che tanto le mancava.
Gina Watts abbandonó l'ufficio del preside con un'ammonizione. L'uomo avrebbe telefonato a sua madre, però neppure più credeva del tutto che quella ragazza fosse davvero una delle sue studentesse più brave. Certo, la signorina Watts, l'anno prima acerba commesso alcuni sbagli, ma stava ricostruendo la sua vita e lui le aveva dato il benefico del dubbio, senza squalificarla dal concorso di reginetta del ballo.
«Phoebe. Sei qui» osservó la ragazza mulatta, abbracciando la sua amica con affetto «Per fortuna, il preside è stato comprensivo: penso che non creda sia io quella nella foto. Cosa che, in effetti, è vera. Ha detto che farà cancellare quello schifo e che spera di non rivedermi per un bel pezzo.»
«Fantastico!» esclamò Phoebe, con un lieve sorriso in volto «Ho sempre pensato che il nostro preside fosse una brava persona. Ah, indovina chi ho visto mentre ti aspettavo.»
«Natalie» disse Gina con un sospiro di esasperazione «Quella vipera è ovunque. L'altro giorno l'ho beccata che regalava un orologio al quarterback della scuola per accaparrarsi il suo voto, ovviamente. Dovrebbero eliminarla dalla competizione.»
«Magari» sbuffó Phoebe, incamminandosi in direzione dell'aula di inglese «Secondo me, dovrebbero eliminarla dalla faccia della Terra.»
Le sue amiche stava ancora ridendo quando si imbatterono in Owen. Il ragazzo stava aspettando la bella Gina, proprio fuori dall'aula di inglese, rischiando di fare tardi alla sua lezione.
«Gina, io... beh, ecco, io... stavo pensando di far controllare quella foto da un mio amico, esperto di informatica. Così avremmo la prova certa che non sei tu e gli studenti si darebbero una calmata» spiegò, quasi senza riprendere fiato, il paonazzo Owen, stringendo ferocemente la cinghia del suo zaino.
«Lo faresti davvero? Per me?» Gina si illuminó di felicità per quella piccola gentilezza e diede un bacio sulla guancia al ragazzo «Grazie mille. Significa molto per me.»
Phoebe li osservó entrambi e pregò che Gina diventasse reginetta visto che aveva già trovato il suo re.
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