home
"Ho un debole per i lupi solitari. Per le persone che si sentono fragili ma si mostrano forti. Ho un debole per le persone fragili che non hanno paura di mostrarsi fragili. Ho un debole per chi conosce la tristezza della solitudine eppure ci naviga. Ho un debole per chi conosce vuoti che non colma con chiunque. Non siamo fatti per chiunque ma nemmeno per stare da soli." "Te lo chiedo..perfavore evita di entrarmi nella mente." "Sei tu che lo vuoi. Me la lasci aperta. Un po' come la porta." Fece per aprire la maniglia ma Cassandra si precipitó a chiuderla a chiave "posso comunque sentire il flusso dei tuoi pensieri ed il dolore che stai provando." "Te ne vai?" "Come potrei andarmene in un momento del genere?" "Te lo sto choedendo." "Ed io non voglio ascoltarti." "Non sei l'amico che pensavo." Noah appoggió il lato sinistro del suo corpo alla porta ed il palmo della mano sinistra "fammi entrare. Cosí non posso aiutarti." "Nessuno te lo ha chiesto."
"Visto che con le buone non sono riuscito a convincerti." Cassandra lo guardò incredulo "come fai ad essere qui?" Cassandra se ne stava distesa a pancia in giú sul suo letto con la faccia che sporgeva. Noah si sedette a piedi del letto. A gambe incrociate. La guardò dolcemente ed allo stesso modo le porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio "ci sono tante cose che devi ancora imparare. Sei cosí potente che ho paura che quello che scoprirai potrà distruggerti." Lei lo guardò,poi guardó il parquet "nulla potrebbe distruggermi piú di questo." "Come sei ingenua." "Sarai astuto tu." "No ma.." "ho detto che non ti voglio. Sei davvero un pessimo amico Noah,non ti voglio qui in questo momento." "Davvero. Sono proprio una brutta persona. Ti sto accanto mentre tu vuoi autocommiserarti ed autodistruggerti. Sono proprio una brutta persona. Quella dell'amico poi. Quella é tutt'altra storia. Per quanto io ci provi non posso essere un buon amico. Non posso essere un buon amico per te." "Perché? Perché non puoi essermi solo amico? Non ho mai chiesto nulla di piú,non ho mai preteso nulla di piú!" Rispose sedendosi con i piedi a penzoloni "smettila Cassandra. Lo sai benissimo che non é cosí. Tu lo vuoi,lo pretendi,lo desideri." "Tu lo vuoi. Io no." "Lo vuoi anche tu." Cassandra lo guardò con odio,i suoi occhi si rimpicciolirono di poco. "Dove vorresti essere?" "In che senso?" "Non ci sono molti sensi. Un unico. Dove vorresti essere?" "Alle terme naturali del lago vulcanico. Di notte. Milioni di stelle nel cielo. Ogni 5 minuti ne vorrei una cadente. Per me e per chi non riesce mai ed esprimere un desiderio ad alta voce senza una scusa valida. Piante di datteri,palme ed alloro tutt'intorno. Profumo di fragola e zucchero filato nell'aria." "Chiudi gli occhi." Cassandra chiuse gli occhi "dammi le mani." Lei allungó le sue manine incerta "fidati di me." Allora non solo gli affidó le sue mani e la sua mente ma si strinse a Lui.
"Dove siamo?" Chiese la ragazza guardandosi attorno "dove volevi che fossimo." "Esiste questo posto?" "Certo." "Come fa ad esistere?" "Pensaci." "Sei stato tu?" "No." "Com'é possibile? É contronatura." "Anche tu sei contronatura Cassandra. eppure sei cosí straordinariamente reale." "Vuoi dire che sono stata io? Ma io ho solo pensato..ho solo immaginato.." "é bastato. A volte basta poco." Cassandra si alzò in piedi "dovevo pensare anche ad un costume." Si tolse i vestiti fino a rimanere in brasiliana di pizzo bordó e un reggiseno a triangolo vedo non vedo sempre bordó con fantasie in pizzo a forma di rosa e con due piccoli svelti passi entró. Noah la guardó. Si svestí ed entrò.
"Non pensavo di aver desiderato della menta e del basilico." "Allontanano le zanzare." Cassandra si sentí improvvisamente nuda ed in imbarazzo. Si immerse fino al collo e rimase a guardarlo. Gli occhi azzurri cristallini con paglizze piú chiare,il destro per metà castano. Avrebbe potuto perdersi in quell'oceano azzurro che erano i suoi occhi. Avrebbe potuto perdersi in suo abbraccio. Avrebbe potuto potuto perdersi in un bacio. Guardarlo sciogliersi per Lei. Avrebbe potuto ma qualcosa la frenava sempre. "É troppo." "Noah tu sei troppo per me." Noah sbuffò. Si lasciò cadere nell'acqua. Cassandra sbuffó a sua volta e si immerse. Lo trovó nel fondo. Immerso in una nube grigiastra. Anche lei si mise sul fondo. Incroció le gambe e poi le braccia al petto. "Beh,che fai?" "Adesso sei tu che mi entri nella mente." "Sei tu che me la lasci aperta." Gli fece l'occhiolino. Intrecció le sue mani a quelle di Lui. Lui la lasció fare. Una stella sprofondò affianco a loro proprio in quel momento. Spaventata si precipitò in superficie e Lui la raggiunse. "Stai bene?" "Si. Avrei solo voluto vederla per poter esprimere il desiderio e tu?" "Io stavo bene dov'ero e non avrei potuto desiderare di meglio." Avrebbero potuto perdersi in un momento. Avrebbero potuto dimenticare tutto in un bacio. E lo fecero. Il momento che Noah aspettava da quando aveva potuto sfiorare l'anima cosí pura e trascendantale. Le labbra dolcemente bagnate di Lei si posarono su quelle di Lei. Il tempo annulló le distanze. L'emozione sfumó le circostanze. Le mani di Lui la strinsero con esasperazione. Lei smise di respirare da sola. Respirarono all'unisono. Pensarono all'unisono e sotto di loro tutto divenne limpido e trasparente. Avrebbero potuto fare di piú. Avrebbero potuto fare l'amore quella sera. Era tutto perfetto. Troppo perfetto. Cassandra intrecció la mano sinistra alla sua e afferró la destra di Noah per portarsela al petto "mi fai battere troppo il cuore per essere un cattivo amico. Batte talmente forte che ho paura che esploda o che schizzi via." Lui interruppe il bacio,si portò alla bocca la mano di Lei. La bació e disse "sei al sicuro con me. Non puó succederti nulla di male." "Lo so ma ho ugualmente paura di quello che provo." "Io no." "Come fai?" "Mi fido di te." "Anch'io mi fido di te." "Non dormire da sola questa notte." Lei rise "no."
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