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Ch. 46: Campus P1

《Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle.》
Denis Waitley


- Cazzo, Asher! Ancora? È la quarta volta questa settimana, porca puttana! - Tiro un calcio alla porta di legno. Il tonfo fa voltare tutti i ragazzi attorno alla macchinetta del caffè in fondo al corridoio.

- Torna più tardi! - La voce incazzata che arriva dall'interno mi fa girare persino di più i coglioni.

È più di un anno che io e l'idiota là dentro dividiamo la stanza del dormitorio ma, nell'ultimo mese, sono più le notti che mi ritrovo a non saper dove andare, che quelle in cui posso far ritorno nella mia camera.

Il cartello con la scritta rossa, appeso alla maniglia, riporta una simpatica richiesta di levarsi dalle palle. L'abbiamo fatto insieme durante i primi giorni, qui, alla MIT University. Ha sempre svolto bene il suo compito, almeno finché i turni erano bilanciati.
Ora gli darei fuoco!

Impreco e mi avvio verso l'uscita dell'edificio, ignorando gli imbecilli che mi salutano.
Fanculo, Luis!

[Solito posto]

Mando un messaggio a Ben, e attendo che mi raggiunga, seduto nella solita caffetteria.

Approfitto per terminare il capitolo di economia, immerso nel profumo di waffles appena sfornati che si respira in questa caffetteria. Mi ricordano quelli di mio fratello. C'è stato un periodo in cui erano l'unica cosa in grado di tirarmi su.

Quando ho scelto questa facoltà, non immaginavo che l'università sarebbe stata così impegnativa.
Tra corsi e football, riesco giusto a di infilare qui e là qualche festa e qualche tipa, togliendo ore al sonno.

Ben entra trafelato, carico di fogli disordinati e di libri di scienze politiche.
Lui non è cambiato di una virgola, è rimasto il ragazzone buono e maturo del liceo. Ha preferito restare vicino a casa così da aiutare Neil con l'officina e pagarsi la parte di retta scoperta dalla borsa di studio.

Si destreggia con difficoltà tra i tavoli, facendosi spazio a causa della stazza; l'effetto che fa è quello di un pachiderma sui pattini.

- Di nuovo chiuso fuori? - Ridacchia, schiantandosi sulla sedia.
Si passa la mano tra i capelli castani e riprende fiato. I ricci non si vedono più, ora che li porta corti.

- Non so che gli sia preso ultimamente! - sbuffo.
- È Ash, di che ti stupisci? - Borbotta il bestione, prestando più attenzione al sistemare i suoi appunti che a me.

- Ha sempre amato scopare, ma ora sta esagerando! Passa più tempo nel letto che sul campo! - Mordicchio nervosamente il retro della bic.

Asher è stato selezionato da molti college. I talent scout che lo tenevano d'occhio gli hanno aperto un grande ventaglio di scelte dopo il diploma, ma alla fine ha deciso di rimanere con noi.

Una mattina è arrivato dicendo, testuali parole: "Sono un fenomeno! Ovunque giocherò, mi offriranno un posto da professionista! Se alla MIT c'è figa, io sono dei vostri".
Il solito coglione, ma non potevo desiderare altro.

La pressione leggera che mi accarezza la spalla, per poi circondarmi il collo, mi fa girare.
- Lucas, ci vediamo da te questa sera? - Si ferma in piedi a fianco al tavolo.

Risalgo dalle caviglie sottili, avvolte nei jeans a sigaretta, al seno strizzato in un top verde, fino a incontrare le sue iridi dello stesso colore.

- Impossibile. Credo che Luis ci sia morto, dentro camera nostra! Spiacente bellezza, sarà per un'altra volta. - Rispondo, facendole nel mentre una seconda radiografia.

Ho conosciuto Zoey tre giorni fa ad una festa. Ho provato a entrare in stanza per concludere ma, ovviamente, era occupata.

Per colpa di Luis mi sono dovuto accontentare di una sveltina in auto, con vista su uno squallido parcheggio. ll sesso non è stato nulla di che ma mi sono ripromesso di darle un'altra chance, prima di scaricarla.

- Possiamo uscire a cena e poi... vieni tu da me? - Propone, giocando con una ciocca arrotolata sul dito.
Per quanto lei sia una gran bella ragazza, con i capelli rosso fuoco e una quarta abbondante decisamente invitanti, non ho la minima intenzione di sorbirmi una cena solo per portarmela a letto.

- Sì, perfetto! Alle 9 in camera tua! - Distruggo il sorriso che le era affiorato sulle labbra carnose e torno a parlare con Ben, che si erge dietro un'espressione contrariata.

- Stronzo! - Sibila Zoey.
So di esserlo, quindi la cosa non mi tocca, soprattutto quando, pur con aria indignata, accetta il compromesso: - Porta 108. - Conclude, guardandomi di traverso mentre si allontana.

- Che classe! - Esordisce Hanna, apparendo alle mie spalle e stampandomi un bacio plateale sulla guancia. Ha l'abitudine di voler marcare il territorio anche se non stiamo insieme.

Al primo anno abbiamo provato di nuovo ad andare oltre, ma la cosa, pur senza l'apparizione del coach Thompson, si è rivelata davvero imbarazzante e abbiamo desistito prima ancora di toglierci i vestiti.

Siamo rimasti migliori amici, ma si diverte a far sparlare tutte le vipere qui al campus.

Vorrei si trovasse un bravo ragazzo e che la smettesse di soffrire per quel coglione faccia da schiaffi.

Lei nega, ma lo so che lo osserva di nascosto ogni volta che le passa accanto.
L'ho vista mangiarsi il fegato per ogni ragazza che Luis si è portato a letto in questi anni e posso affermare con sicurezza che, di fegato, non gliene resta tanto!

Non molto tempo fa, aveva iniziato a frequentare un tipo che seguiva scienze politiche con Ben. Ho sperato che in quell'occasione Asher si svegliasse, ma la storia col bel nuotatore è stata un buco nell'acqua e si sono mollati dopo poco. Ash nemmeno se n'è accorto.

- Davvero, Lucas? Zoey? - La streghetta, con un sopracciglio alzato, lascia ricadere lo zaino e mi si siede di fronte.

- Che ha che non va? È figa! - Le do corda, afferrando il caffè che mi viene servito. Ben ci ignora, continua a digitare freneticamente sui tasti del portatile, fermandosi solo per ringraziare la cameriera quando il bicchiere gli viene poggiato vicino.

- Non puoi usare frasi composte da più di cinque parole con lei, o non le capisce! - Puntualizza, petulante come suo solito, la biondina.

- Vedrò di farla parlare il meno possibile! - Ridacchio allusivo. Lei ruba il milkshake di Ben e solleva gli occhi al cielo, ribattendo: - Stai diventando peggio di Luis!

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- Ah! Sì, così, Lucas! Non ti fermare! - Da ormai mezz'ora, la rossa si muove sopra di me, senza sosta, gemendo e pregandomi di continuare.

Non so cosa dovrei continuare a fare. Da quando abbiamo iniziato sono letteralmente stravaccato sul suo letto. Non sto facendo nulla.

A essere onesto, dopo i primi dieci minuti, mi ero già rotto di essere cavalcato come una bambola gonfiabile.
Ora basta.

Contraggo i muscoli e la ribalto sotto di me, convinto a mettere un punto a questa sessione di sesso scadente.

Con un gridolino di stupore e un sorriso fastidioso, mi avvolge le braccia dietro al collo nel tentativo di baciarmi.
Non esiste, bellezza!

La giro su se stessa, cambiando nuovamente posizione e mettendola a gattoni. Non protesta, mi scruta un po' confusa ma asseconda ogni mia iniziativa.

Mi spingo dentro di lei senza il minimo riguardo, facendola urlare per la sorpresa. Potrei anche sembrare un figlio di puttana, e probabilmente lo sono, ma la verità è che le piace così e, anche se non le piacesse, a me non me ne fregherebbe un cazzo.

Entro e esco freneticamente, premendole una mano al centro della schiena per farle abbassare il busto così da avere maggiore accesso e una migliore visuale del suo culo.

Lei gode oltre la soglia della credibilità, come se stesse continuamente per venire.

Mi dà ai nervi.

Da quella dannata notte, quella della mia prima volta, che da sogno si è tramutata in un incubo, mi porto addosso i danni a lungo termine.

Allora ci rimasi di merda, sentendomi attaccato sulla mia incapacità e, ancora di più, nel rendermi conto di essere stato beccato. Se durare tre minuti è da sfigati, farsi scoprire a masturbarsi in bagno distrugge il limite della vergogna.

Alexis Michael ha creato un precedente difficile da superare.
A ogni rapporto avuto dopo di lei, mi sono domandato se la ragazza di turno fosse venuta o se avesse finto.

Oggi tutte al campus parlano di quanto ci sappia fare a letto. Di sicuro non sono più solamente voci. Da quando sono entrato all'università, ho scopato con ogni tipa che fosse ben disposta a divertirsi con me.

All'inizio mi sono impegnato nella speranza che alle mie partner il sesso piacesse ma, alla fine, se loro non si lamentavano, perché avrei dovuto preoccuparmi io?

"Sesso, divertimento e nessun coinvolgimento!" alla fine è diventato il mio motto.

Anche io sono stato usato e scaricato come spazzatura, ma, in quel caso, non ne ero consapevole e non ho potuto scegliere.

Ero davvero innamorato ai tempi.
Dopo quella lite furiosa, in cui il mio orgoglio si è sgretolato, Alexis è sparita dalla mia vita.
Inizialmente ho perso la testa e ho provato a contattarla in ogni modo, cercando quella fantomatica zia, apparsa dal nulla, che abitava nei pressi di Philadelphia.

Sono venuto a sapere che Margaret era ricoverata in una clinica. Sono andato a trovarla qualche volta benché non avesse più idea di chi io fossi.

Mio fratello ha mantenuto il segreto. A un certo punto, mi è venuto il dubbio che nemmeno lui fosse a conoscenza di che fine avesse fatto.
In ogni caso, anche se fossi riuscito a parlarle, la distanza che a quel punto ci divideva non sarebbe variata.

Lei se n'era andata e io avevo chiuso accuratamente tutto quel capitolo della mia vita.
Per questo non sopporto che mi torni in mente ogni volta che mi fotto una.

- Sì, Lucas! Sì, così! Più forte! Ahhh! -Riporto l'attenzione sulla ragazza con il culo sollevato per accogliere il mio cazzo che ancora non si vuole decidere a stare zitta.

Mi allungo infilandole due dita in bocca, nella speranza che taccia.
L'idea sembra funzionare e mentre lei succhia, posso finalmente concentrarmi.

Aumento il ritmo sbattendo freneticamente contro le sue natiche.
Complimenti, gran bel culo, Zoey. Sorrido.
Sotto di noi le coperte rosa mettono in risalto la sua pelle abbronzata.

Afferro la rossa per i polsi e lei, automaticamente, senza più appoggio, si schianta di faccia sul cuscino.

Senza più le mie dita infilate tra le labbra torna a gemere come un'ossessa a ogni affondo, sempre più brutale.

Trattengo il respiro, strizzo le palpebre e esco di scatto da lei. Mi libero del preservativo e finisco con un'opera degna di Picasso sul suo fondoschiena.

- Dove stai andando? - Spalanca gli occhi, ancora nuda sul letto. Ha i capelli sfatti e l'espressione di chi, in realtà, ha già capito.

- A dormire! - Rispondo, come se fosse ovvio, chiudendomi la cerniera dei jeans e lasciandole il dispenser di fazzoletti che tiene sulla scrivania.

Si ripulisce, non mi prega, non si lagna, si lascia semplicemente ricadere sul materasso sfinita e forse appagata.

Io non lo sono!

A un certo punto anche il sesso è diventato noioso.

Non ho idea di che cazzo di fine abbia fatto la mia maglietta, ma qui dentro l'aria si è fatta pesante e, rassegnato, esco a petto nudo.
Due biondine restano a bocca aperta vedendomi passare nella hall.

Attraverso la Baker House per raggiungere l'alloggio di Ben, sperando il suo compagno di stanza non ci sia. Non tento nemmeno di far ritorno nella mia camera, sicuramente sarà off limits anche questa notte.

🖋Spazio Autore

Sera ragazzi!😱
Ringrazio una lettrice che adoro🥲 per avermi ricordato che non ho pubblicato!!!!😅😅😅
Eccovi il ch!❤️ ora mi potete odiare!!!

Dove siamo finiti? Che diamine è successo? Perchè è più idiota di prima?😅😗🤙 tutte domande lecite!

Ma soprattutto... Alexis Micheal dove diavolo è???😮

Lo scopriremo! Abbiate fede e un po' di pazienza🫣
🫶 Grazie come sempre di seguirmi!

Ragazzi ricordate che io sono aperta ad ogni critica!!!! Se avete qualcosa che non vi convince SCRIVETEMI! Mi fa piacere ricevere ogni consiglio possibile!!!
Infine se conoscete qualcuno che sappia usare tiktok 🤣 fatemelo sapere perchè io ci sto perdendo la ragione!!!!

Grazie ancora a tutti di ❤️🫶🙏

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