💘32💘
"Posso sapere perché cazzo non mi hai mai detto di aver bisogno di un nuovo telefono?" aveva chiesto Harry arrabbiato, dopo aver per la prima volta visto il mio cellulare.
Il quale avevo tirato fuori dalla mia borsa in una ricerca vana di segnale, per chiamare qualcuno che ci avesse potuto aiutare.
Fuori era diventato tutto buio anche se in realtà era ancora pieno pomeriggio, una tempesta si stava letteralmente avvicinando e speravo solo che non avrebbe portato la macchina chissà dove.
Avevo provato a rimanere seria mentre continuava a guardare il mio Nokia con disgusto, capendo come gli fosse difficile tastare i numeri su quel telefono, a causa dei piccoli tasti di cui era composto, visto che le sue dita erano troppo grandi e ogni volta che provava a digitare qualche numero, finiva per digitarne altri e così via.
Lo vidi sospirare frustrato, mentre si arrendeva all'idea che a causa della sua ira eravamo fottuti.
Non avevamo un telefono e anche se mi aveva quasi insultata quando ero uscita con le buste dal supermercato di Richmond, ero sicura che presto mi avrebbe ringraziata.
Almeno avevamo qualcosa da mangiare e magari una volta fermata la pioggia, avremmo potuto camminare fino alla strada sulla quale stavamo viaggiando, con la piccola speranza di trovare segnale o qualcuno disposto ad aiutarci.
Solo che in quel momento non potevamo fare nulla, solo aspettare.
"Devi davvero smettere di essere così" aveva sussurrato lui, confondendomi totalmente.
"Così come Harry?" chiesi, cominciando ad innervosirmi.
"Non mi lasci aiutare" tagliò corto, prima di lanciare un breve sguardo fuori dal finestrino e notare come la pioggia si fosse calmata per alcuni minuti.
Lo guardai scendere dalla macchina, prima di dirigersi verso il portabagagli e cominciare a fare qualcosa che non riuscivo a vedere.
Si sentirono vari rumori prima di vederlo abbassare i sedili posteriori fino a stenderli del tutto e creare uno spazio più grande dentro la macchina.
Lo vidi spostare le valige nel sedile del passeggero ed aprire la sua, non importandosi del fatto che la pioggia leggera avrebbe bagnato gran parte del contenuto.
Lo vidi estrarre due felpe da essa, una coperta, un lenzuolo e due federe per i cuscini.
Spalancai leggermente la bocca, quando capii cosa stava provando a fare.
Infilò dei vestiti nelle due federe per creare due cuscini, anche se molto probabilmente non sarebbero stati per nulla comodi, ma almeno avevamo su cosa poggiare la testa.
Continuai ad osservarlo mentre apriva il portabagagli nuovamente e stendeva il lenzuolo sui due sedili che erano diventati come un materasso improvvisato.
Dopo aver poggiato i cuscini in orizzontale, lo vidi sistemare anche la coperta.
Aveva appena dato vita al letto più scomodo del pianeta, mi rincuorava solo il fatto che non ci piovesse addosso, il resto non importava.
"Puoi dirmi che sono un genio, non è una vergogna..." aveva detto lui, prima di togliersi la maglietta che ormai era bagnata ed indossare la felpa.
Lo guardai mentre si toglieva le scarpe e si stendeva nel letto improvvisato.
Sorrisi, rendendomi conto che Harry era un uomo dalle mille risorse e soluzioni.
Tirai una breve occhiataccia ai miei pantaloni rotti e sporchi a causa delle varie cadute, le mani leggermente sporche di terra e sangue a causa delle piccole ferite che si erano create quando ero caduta.
Aprii lo sportello e feci quello che anche lui aveva fatto poco prima, frugai trai miei vestiti prima di trovare un paio di leggings neri ed una canottiera semplice e nera, mi tolsi velocemente i pantaloni ed indossai quelli puliti.
Feci così anche con la parte superiore, solo che mi ero voltata per non farmi vedere da Harry, in tal modo da guardarmi solo la schiena se mai avesse voluto sbirciare.
Presi una delle tante bottigliette d'acqua che avevo per fortuna comprato e cominciai a lavarmi le mani una alla volta, perché le gocce di pioggia purtroppo non bastavano.
Mi lavai velocemente anche il viso e mi asciugai con la maglietta che avevo appena cambiato.
Presi una busta vuota da sotto il sedile, e ci buttai dentro gli indumenti sporchi.
Guardai Harry il quale mi lanciò la felpa che precedentemente aveva tirato fuori e la indossai, visto che avevo cominciato a tremare leggermente a causa delle gocce di pioggia che avevano raffreddato il mio corpo.
Mi tolsi le scarpe e mi coricai accanto ad Harry.
Potevo sentire qualcosa premere contro le mie costole ed ero sicura che fosse stato qualche aggeggio dei sedili, eppure in quel momento non mi importava neanche.
Mi soffermai a guardare Harry di profilo, certe volte mi chiedevo se non lo stancasse il fatto di essere attraente sempre, era pur sempre un lavoro anche quello.
Lo sentii aumentare la presa su di me ed avvicinarmi a sé, come se volesse fondersi con me.
"Mi dispiace così tanto Darcy, avrei voluto conoscerti molto prima, io..." aveva cominciato a dire, scusandosi di qualcosa del quale lui non era stato colpevole, volendo cambiare un passato che purtroppo non poteva più essere cambiato.
Non volevo affrontare quel discorso, anzi desideravo di più, scordare tutto ciò che mi era successo, non volevo più essere vittima di me stessa, ero così stanca di esserlo.
"Fammi dimenticare Harry" avevo sussurrato sulla sua bocca, prima di attaccare le mie labbra avide alle sue.
Non ci pensai più di tanto e mi misi a cavalcioni sopra la sua figura stesa.
Volevo solo dimenticare e quale era il modo migliore per farlo se non lasciarmi trasportare dalle circostanze.
Staccai le sue labbra dalle mie e mi abbassai dirigendomi verso il suo collo, dove lasciai vari baci umidi, prima di fermarmi una volta toccato un punto sensibile che lo aveva fatto gemere leggermente, cominciai a succhiare, fino a quando intravidi la pelle diventare leggermente rossa.
Sorrisi contro la sua pelle all'idea che l'indomani gli sarebbe rimasto il segno, cosciente del fatto che mi ero appena vendicata di quello che anche lui mi aveva lasciato tempo prima, anche se di esso non si intravedevano quasi più le tracce.
Lo presi leggermente per la felpa e lo tirai verso di me, per fargli capire che si sarebbe dovuto alzare un po', affinché io potessi togliergliela.
Lo vidi guardarmi lussurioso, mentre il desiderio che potei intravedere nei suoi occhi mi fece rabbrividire.
Mi aiutò e pochi secondi dopo la parte superiore dei suoi indumenti era stata lanciata sul sedile del guidatore.
Lo guardai per vari secondi prima di trovare il coraggio di alzare anche la mia felpa e, attenta a non sbattere le braccia contro il tettuccio della macchina, riuscii a liberarmi anche di lei.
Sentii le guance riscaldarsi mentre la consapevolezza di quello che sarebbe successo si faceva spazio tra i miei pensieri.
Mi avvicinai al suo petto e cominciai a lasciare una scia di baci umidi, scendendo sempre di più, spronata dai suoi gemiti soffocati.
Mi soffermai alla farfalla che aveva tatuata e lasciai anche lì un bacio languido, scesi fino ai suoi addominali, fino ad arrivare all'elastico della sua tuta.
Rimasi ferma per qualche secondo prima di infilare due dita sotto l'elastico e fargli scivolare i pantaloni insieme ai boxer sulle sue gambe.
Lo guardai con un semplice movimento togliergli del tutto, rimanendo così completamente nudo di fronte ai miei occhi.
Morivo dal desiderio ardente che si era fatto vivo dentro di me, lo desideravo più di qualsiasi altra cosa.
Provai a toccare la sua erezione, solo che non mi diede il tempo, visto che poggiò una mano sui miei fianchi e dopo essersi messo seduto, aveva cominciato a baciarmi avidamente e a palparmi come se il mio corpo gli appartenesse.
Lo sentii poggiare le sue fredde mani suoi miei fianchi sotto la canottiera, pochi secondi dopo la sfilò dalla mia testa, facendomi rimanere soltanto con il reggiseno addosso.
Mi stesi prendendo il suo posto e acconsentii quando con un movimento secco mi tolse la parte inferiore dei vestiti.
Rimasi così con gli indumenti intimi a coprirmi e dopo aver lanciato un piccolo sguardo al mio corpo ed essersi morso il labbro inferiore, lo sentii poggiare le mani sul retro della mia schiena e con un singolo movimento, liberarmi anche di quello.
"Darcy..." aveva sussurrato una volta che il mio seno veniva per la prima volta scoperto sotto il suo sguardo.
Si avvicinò nuovamente a me e cominciò a baciarmi, lasciando scie su tutto il mio corpo, sul petto, sul ventre, per poi ritornare al mio seno.
Sentii il capezzolo essere preso in bocca ed essere succhiato avidamente da lui, mentre movimenti circolari della sua lingua mi facevano maledire i giorni che lo avevo conosciuto.
"Sei sicura?" aveva chiesto lui, mentre infilava un dito dentro di me e mi faceva ansimare dal piacere, ne susseguì un altro che mi fece inarcare la schiena.
Il suo sguardo, Dio...così carico di desiderio e di lussuria.
Annuii sicura di quelli che erano i miei desideri.
Lo vidi abbassarsi leggermente in cerca di qualcosa, prima di estrarre dal suo portafogli un preservativo.
Lo guardai attenta mentre lo posava con attenzione sulla sua lunghezza.
Mi rivolse un altro sguardo serio.
"Se non sei sicura, mi fermo..." aveva sussurrato lui dolorante, perché anche se non me l'aveva detto, sapevo che era anche il suo desiderio.
Non gli risposi, semplicemente abbassai la mano e presi tra le dita la sua lunghezza prima di avvicinarla alla mia entrata.
Gemetti sommessamente una volta che fu dentro di me, lo vidi quasi tremare dalla scarica forte di piacere che aveva sentito.
Cominciò a muoversi lentamente dentro di me, mentre agganciava le mie gambe al suo bacino e con ogni movimento brusco, mordevo il suo collo e gemevo il suo nome.
"Darcy'" sentii dire da lui con voce strozzata, mentre i capelli avevano cominciato a ricadergli sulla fronte leggermente imperlata di sudore.
"Harry" avevo quasi urlato e graffiato la sua schiena con le unghie, quando avevo sentito il mio punto più sensibile essere toccato.
Per un istante mi sembrò di aver visto le stelle e la mia vista si era sfocate e rimessa a fuoco subito dopo.
Lo sentivo ansimare sommessamente, mentre con le labbra tracciava i contorni dei miei seni, mentre mordeva il mio collo e lo succhiava avidamente.
"Più veloce" avevo quasi supplicato al suo orecchio e quando lo sentii aumentare il ritmo, capii di star per avere l'orgasmo più epico di tutta la mia esistenza.
Sentii l'ondata di piacere attraversare il mio corpo, facendomi tremare contro il suo.
Lo guardai buttare la testa indietro dal piacere, mentre le mie unghie avevano nuovamente graffiato la sua schiena nuda.
"Io, Darcy..." aveva provato a dire, ma il suo corpo aveva cominciato a farlo leggermente tremare, prima di crollare sopra di me e poggiare la sua testa sul mio petto.
Provai a regolarizzare i miei respiri ma sembrava tutto vano.
In quel momento realizzai che non avevo mai provato nulla di tutto ciò con nessuno.
Perché quella era stata la prima volta che avevo mai fatto l'amore.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro