Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 21

Erano passati diversi minuti dalla fine di quella telefonata tutt'altro che gradita, minuti nei quali Jason era rimasto pietrificato mentre la sua mente viaggiava pericolosamente attraverso una miriade di dubbi e preoccupazioni.

Dannazione!

Sapeva che Samuel prima o poi sarebbe arrivato a lui, ma sperava che ciò sarebbe accaduto più poi che prima.

Tremante, si appoggiò al bancone della cucina passandosi ripetutamente una mano tra i capelli. Non poteva fare a meno di pensare alle parole di quel farabutto. Aveva minacciato di fare del male a Sienna e questo lo terrorizzava a morte.

"Qualcosa mi dice che sei innamorato", aveva detto dall'altra parte della cornetta. Ed era così? Era innamorato di lei? Jason non aveva mai conosciuto l'amore, quello vero e fino a poco tempo prima non credeva nemmeno potesse esistere un sentimento simile, ma adesso stava iniziando a vedere il mondo con occhi diversi e non gli era difficile accostare quella parola di cinque lettere al volto angelico della ragazza.

D'accordo, era innamorato.

Impiegò qualche istante a metabolizzare la cosa, poi l'angoscia tornò a prendere il sopravvento. Non possedeva quella somma, ma c'era in ballo la vita di Sienna e lui doveva trovare una soluzione, anche se al momento la sua mente era poco lucida per poter elaborare un piano.

Quando sentì dei passi echeggiare nel piccolo corridoio che conduceva alla cucina, portò lo sguardo sulla soglia dove Sienna stava facendo il suo ingresso.

<<Ehi>> mormorò lei con la faccia ancora impastata dal sonno.
Jason si prese qualche istante per ammirarla: era bellissima coi capelli arruffati e la sua maglia che le stava extralarge e le arrivava fino a metà coscia. <<Ehi>> rispose di rimando cercando di mascherare l'ansia che lo stava divorando dall'interno. Non aveva acceso la luce quando era entrata e lui era grato di questo; nella penombra i suoi occhi dorati non sarebbero stati in grado di scrutare quelli turbati del ragazzo.

<<Che ci fai sveglio?>> gli chiese.
<<Volevo solo un bicchiere d'acqua>> asserì lui mostrando una disinvoltura che in quel momento non possedeva. Anche se la stanza era pressoché buia riuscì a vedere la ragazza annuire leggermente. Si avvicinò a lei con passo deciso e le afferrò una mano prima di portarla alle sue labbra, Sienna avvampò per quel gesto tanto cavalleresco, ma cercò di non scomporsi. <<Torniamo a letto?>> propose sforzandosi di sfoggiare un sorriso per non destare alcun sospetto.

***

<<Per quanto ancora dovremmo camminare?>> chiese Sienna esasperata. Jason, non volendo continuare a rimuginare su quella minacciosa chiamata che aveva ricevuto pochi giorni prima, aveva approfittato del giorno libero della ragazza per chiederle di uscire e lei aveva accettato senza esitazione. Pensava che l'avrebbe portata al cinema o a mangiare qualcosa, come fanno le persone normali ad un normale appuntamento, ma Jason non era una persona normale e quello di certo non era un normale appuntamento:

Chi porterebbe una ragazza nel bel mezzo del bosco?

Un serial killer, si rispose da sola pentendosene subito dopo. Jason non era un santo e non si era certo dimenticata dell'enorme macchia sulla sua fedina penale, ma era consapevole che non le avrebbe mai fatto del male e si vergognò per aver pensato una cosa simile anche se solo per un breve istante.

<<Ci siamo quasi, pigrona>> la derise scherzosamente lui che proseguiva spedito sulla salita di fronte a lei. Sienna arrestò immediatamente il passo. <<Scusami?!>> alzò la voce di un'ottava ritenendosi offesa. <<Ero una cheerleader al liceo, non sono affatto una pigrona!>> esclamò nell'esatto momento in cui inciampò in un sasso, cadendo in avanti sul terreno umido. Il biondo la aiutò a rialzarsi e dopo essersi accertato che non si fosse fatta male disse: <<Una cheerleader, eh?>> lei sbuffò sistemandosi i capelli prima di tornare a camminare a testa alta, ma con una parte del suo ego ferita.

Quando arrivarono in cima e Jason esclamò un: <<Eccoci arrivati!>> Sienna esultò mentalmente con tanto di ponpon, ma poi si concentrò sulla vista che si trovava di fronte ai loro occhi: l'intera città di Atlanta sembrava minuscola da quell'altezza ed era un panorama mozzafiato.
<<È bellissimo>> mormorò Sienna incredula guardando prima davanti a sé e poi verso il ragazzo. <<Come conoscevi questo posto?>>
<<Venivo sempre qui quando mio padre tornava a casa ubriaco marcio>> confessò il ragazzo cercando di mascherare l'emozione nella voce. <<Qui potevo starmene tranquillo per un po' e pensare. Era il mio posto speciale.>>
La ragazza fu colpita da quella piccola, ma pur grande rivelazione e si immaginò un Jason adolescente che si andava a rifugiare in quel posto per sfuggire dalle violenze di un padre fuori controllo. Si sentì contorcersi lo stomaco. <<Ed hai deciso di condividere il tuo posto speciale con me?>>
I loro occhi si incrociarono. <<Anche tu sei speciale.>>
Le guance di Sienna si tinsero leggermente di rosso e il suo cuore iniziò a fare le capriole per quell'affermazione uscita dalla bocca di Jason in maniera così spontanea. Poggiò la testa sulla spalla del ragazzo, seduto accanto a lei sul terreno roccioso ed espirò il suo profumo che era come una pace per i sensi della giovane.
Restarono così per un tempo indefinito, prima che uno dei due riprese parola. <<Sono andata via da casa quando ho compiuto diciotto anni.>> esordì lei. Si era resa conto che Jason aveva condiviso gran parte del suo passato con lei, mentre lei ancora non si era aperta del tutto. Sentiva il bisogno di dirglielo, che sapesse da dove era venuta e cosa l'avesse spinta fino a lì, fino a lui. Jason non disse nulla, ma la guardò con occhi curiosi, desideroso di conoscere il resto del racconto. Sienna sospirò e portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio continuò: <<Abbiamo modi di pensare diversi: loro sono sempre stati attaccati al denaro piuttosto che alla loro unica figlia. Non c'erano mai, o erano a lavoro oppure andavano in qualche posto esotico lasciando me con la governante di turno>> fece una breve pausa, torturando si le mani e poi riprese: <<Io odiavo quel mondo, sognavo di poter diventare una psicologa e aiutare il prossimo, un po' come ho fatto con te- a quel punto le sue labbra si incurvarono in un timido sorriso per un istante -Loro non erano d'accordo con questa mia decisione, la presero come un'offesa alla famiglia Cooper, così ho fatto quello che ritenevo più giusto per me e me ne sono andata.>>
Quando concluse, Jason la attirò in un caldo abbraccio. <<Sono contento che tu l'abbia fatto>> le mormorò tra i capelli.
Anch'io, pensò Sienna e sentì il cuore farsi più leggero.

***

Sienna stava parcheggiando l'auto nella piazzola adibita a parcheggio vicino casa sua. Aveva appena accompagnato Jason a casa sua dopo quella estenuante, intensa e, allo stesso tempo, meravigliosa giornata. Sentiva che le cose, per una volta, stavano andando nel verso giusto e non aveva potuto fare a meno di cantare allegramente per tutto il tragitto le canzoni che stava trasmettendo la stazione radio sulla quale era sintonizzata.

Percorse il marciapiede quasi saltellando, quando di fronte all'ingresso del suo palazzo trovò Chase. Era appoggiato al muro ed aveva l'aria piuttosto scocciata.
La vista del ragazzo fece morire il sorriso sulle labbra di Sienna: gli voleva bene, ma era arrabbiata con lui per il licenziamento di Jason, nonostante la sua parte razionale le dicesse che, in fin dei conti, avesse fatto solo ciò che era giusto fare nel riferire ad Alan del furto. Tuttavia sapeva che la ragione andasse a farsi benedire quando si trattava di Jason McCann e, a dirla tutta, non le erano mai piaciuti gli spioni.

La sua mente tornò a pochi giorni prima, quando nello stesso punto ad aspettarla c'era Jason e non Chase e pensò a quanto, a volte, la vita possa essere beffarda in un modo decisamente fastidioso.

Avanzò verso di lui, senza lasciar trasparire alcuna emozione e non appena la vide arrivare si staccò dalla parete. <<Ti ho lasciato una marea di messaggi>> esordì lui.
Tutto qui. Nemmeno un "Ciao Sienna, come stai?"
<<Ero impegnata>> rispose semplicemente.
<<Già, immagino...>> asserì il ragazzo con un tono allusivo che a lei non piacque per niente. Sienna sbuffò e fece per sorpassarlo e dirigersi al portone quando lui la afferrò per un braccio inducendola a voltarsi. <<Possiamo parlare?>> le chiese speranzoso. <<Ti prego.>>
Esitò per un momento, ma poi, in nome della loro amicizia, decise di concedergli una conversazione e lo invitò ad entrare.

Varcarono la soglia dell'appartamento e non si scomodò a offrirgli qualcosa, sapeva che, se avesse voluto, lui si sarebbe servito da solo, come era solito fare quando passava a trovarla. Tuttavia Sienna immaginava che quella non fosse propriamente una visita di cortesia. Lei si sedette sul divano mentre lui sulla poltrona di fronte a quest'ultimo e aspettò che fosse l'amico a parlare per primo.

Chase si sporse in avanti, aveva la schiena ricurva e i gomiti poggiati sulle gambe. <<Non posso credere che esci con un ladro>> commentò dopo un'intera inabile ed imbarazzante momento di silenzio. Lei non gli aveva mai detto che stesse uscendo con Jason, ma pensò che, ormai, la cosa fosse evidente e non riteneva Chase tanto cieco da non accorgersene.
<<Non è un ladro>> replicò in sua difesa, ma non ci credeva nemmeno lei: i sentimenti che -era inutile negarlo- provava per quel ragazzo non potevano cambiare la realtà della situazione che lei, in qualche modo, stava cercando di accettare.
Chase la guardò storto. <<Non lo è? Ha rubato i soldi dalla cassa del locale e lo ha pure ammesso!>>
<<Gli servivano!>> esclamò lei senza nemmeno rendersene conto.
<<Per fare cosa? Sballarsi tutto il giorno?>> disse lui con disprezzo ed incredulo per come la ragazza stesse difendendo quel tipo.
Sienna gli scoccò un'occhiata furiosa per quel commento di poco gusto e scattò in piedi all'istante. <<Non lo conosci come lo conosco io.>> affermò a denti stretti.
Chase si alzò in piedi a sua volta, quello che diceva la sua amica non aveva senso per lui. <<E come lo conosceresti tu? Sentiamo.>> si accigliò lui. Notò il gelo sul volto della ragazza. <<Sienna, che cosa mi nascondi?>> chiese, questa volta con tono più calmo. Conosceva bene la rossa e aveva sempre sospettato che ci fosse qualcosa che non quadrava tra lei e Jason. Ora che ci pensava, fin da quando lui aveva messo piede al Delirium aveva avuto la strana sensazione che i due si conoscessero già. <<Come... No, dove -si corresse- dove hai conosciuto McCann?>>

Gli occhi della ragazza erano velati da un leggero strato di lacrime che non aveva intenzione di espellere attraverso i condotti lacrimali. Aveva mentito al suo migliore amico solo per proteggere Jason -e forse, un po', proprio lo stesso Chase- da quella scomoda verità, ma adesso che lui non lavorava più al Delirium che senso aveva mentire? Jason aveva già scontato la sua pena ed era un uomo libero come tutti gli altri.
Si inumidì le labbra e in un sospiro disse. <<In carcere. L'ho conosciuto in carcere>> guardò Chase negli occhi <<Jason era il detenuto che mi era stato assegnato.>>
Il volto di Chase sbiancò all'istante. Stava cercando di mettere insieme tutti i pezzi. Gli girava la testa al punto tale che si buttò di nuovo sulla poltrona. <<L'assassino>> mormorò sotto shock, <<Esci con un assassino?>>

Non le piaceva quell'appellativo, non voleva pensare a Jason come ad un assassino. Lui era molto più di questo. Posò lo sguardo sui suoi piedi, non riuscendo a sostenere quello  inquisitorio e sgomento dell'amico.

<<Cazzo, Sienna!>> sbottò <<Ha quasi tentato di ucciderti per evadere!>>
I ricordi della ragazza tornarono a quel giorno, il giorno della loro prima seduta terapeutica. <<Le cose sono cambiate. Lui è cambiato.>>

Lui la guardò per un'altra manciata di secondi senza, però, riconoscere la persona di fronte ai suoi occhi. Non poteva crederci. La sua migliore amica non si sarebbe mai invaghita di un uomo tanto pericoloso, non avrebbe mai preferito un criminale a lui.
Abbattuto nell'animo, scosse la testa prima di alzarsi e dirigersi verso la porta con la testa china. <<Sta' attenta>> disse prima di uscire dall'appartamento.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro