Capitolo 13
Nella foto: Laurence Pootiere, dei Mystic
Let's make a night, you won't remember
I'll be the one, you won't forget
(Timber, Pitbull)
Kirsten POV
Avrei potuto scommettere di più, ma non importa. Riconosco il moretto che ha riso di me prima. Avrei dovuto immaginare che fosse un vampiro, ma non credevo che fosse proprio uno dei Mystic. Estraggo un paletto dalla cintura e corro verso i due che si stanno picchiando, affondandolo con precisione nella schiena del moro. Lui grida e Josh è libero, ma Alex lo afferra per le spalle e lo scaraventa contro la parete per farlo stare buono. Mi avvicino con il viso a quello del vampiro ferito, poi sorrido quando mi guarda male.
"Spero di non aver deluso le tue aspettative." Dico, poi gli strappo il paletto dalla spalla e lui si rialza, muovendole circolarmente.
"Allora Flinn mi ha raccontato bene."
"Mi insegni a farlo? Servirebbe ad una mia amica." La biondina si avvicina a me, così come Stefano.
"Sì, anche a me." dice, con una mano in tasca e l'altra alzata. Troppi vampiri, e tutti diversi. Non so come comportarmi. Mi limito ad allungare una mano verso Flinn, che caccia cinque sterline dalla tasca anteriore dei jeans e me li porge, sconfitto.
"Ehi, dov'è Bonnie?" Tania sbuca dalle scale e rimane immobile di fronte alla scena che vede. Io con un paletto insanguinato in mano; Alexander che mantiene premuto Josh contro la parete; Guido con un foro nella maglietta e gli altri tre con le teste piegate e uno sguardo vacuo e sconvolto. "Kirsten, dannazione, aspetta almeno che disfino le valigie." Ma perché se la prende sempre con m... Ah, giusto, il paletto.
"Non è come pensi." La fermo, prima che possa dire qualcosa di idiota. "So che può sembrarlo, ma non lo è." dico, pulendo il paletto con un fazzoletto e rimettendolo nel passante dei jeans. "Ho guadagnato cinque sterline." Le mostro la banconota e lei fa un profondo respiro, prima di scendere ed entrare nella cella di Connor, chiudendosi dietro la porta.
"Mi sa che si è arrabbiata." Oh, ma che genio! Guardo male il tipo con il cappello. Secondo i miei calcoli quello deve essere Laurence, o non so cosa.
"E io che credevo avessi soltanto la faccia da coglione." gli ringhio contro.
"Mi piace la ragazzina. Combattiva."
"La smetti di chiamarmi ragazzina? Ho diciassette anni e posso buttarti con il culo a terra in cinque secondi. Lo hai già visto!" Credo che sarà Guido quello che mi creerà più problemi. Mi avevano detto che avrei voluto ucciderlo subito, ma non credevo che avrebbero avuto ragione. Non sono una ragazzina!
"Wow, sei nervosetta. Da quanto tempo è che non esci a divertirti?" Uscire... a... divertirmi? Che vuol dire? La mia faccia deve valere più di mille parole, perché l'italiano sbuffa e si passa una mano tra i capelli. "Ragazzi, che ne dite di portare la rossa qui presente al Pandemonium?" Alex spalanca gli occhi davanti a quella proposta.
"Vuoi portare la Cacciatrice in un locale di vampiri? Sai che potresti essere considerato un terrorista?" Un locale per vampiri? Sapevo della loro esistenza, ma non ci ero mai entrata. Le mie ricerche non mi avevano mai portato in posti simili.
"Andiamo, Flinn. Non credo che lei abbia paura. Basta che rimanga calma e non impali nessuno, ma sappi che, se lo farai, morirai prima di poter battere ciglio." Si rivolge a me, facendo luccicare gli occhi azzurri. Io non ho paura di niente, sia chiaro.
"E' un'idea cogliona." Si lamenta Josh.
"No, è un'idea fantastica." Lo correggo io, sentendo l'adrenalina scorrermi nelle vene. Voglio provare. Voglio farlo. Stefan batte le mani e le sfrega, con un grande sorriso.
"E' deciso. Pandemonium, stiamo arrivando!"
Sospiro e faccio un giro su me stessa, guardando la figura che mi ricambia dallo specchio. Le sanguisughe mi hanno detto vestiti provocante. Credo di aver fatto centro con questo completo. Pantaloni lucidi di pelle nera con tasche nascoste per le mie armi e un giacchino dello stesso materiale, con i lacci sul davanti che lasciano intravedere la spaccatura del seno tenuto su dal push-up. Il mio ombelico rimane nudo, mettendo in risalto il diamantino incastonato dentro. Non male come risultato. Qualche tocco finale e sarò perfetta. Corro in bagno e uso l'arricciacapelli, in modo da definire questa sottospecie di boccoli poco sviluppati che mi ritrovo, poi uso eyeliner e matita nera sull'occhio, per affilare lo sguardo. Quando ho finito metto del rossetto rosso accesso modello puttanella e faccio l'occhiolino al mio riflesso. Esco e vedo Coraline lottare con un paio di scarpe dall'attaccatura complicata, che le fasciano la caviglia sottile.
"Wow, hai l'aria da cattiva ragazza." Alzo gli occhi al cielo, ma sorrido. Non è male come coinquilina, anche se spara cento parole al secondo.
"Grazie, anche tu non sei male." Sorride e guarda i pantaloncini di jeans fin troppo corti e il top con borchie dorate. Ha un bel trucco, più elaborato del mio, che contrasta con i capelli biondo dorato. Qualcuno bussa alla porta e vado ad aprire.
"Tesoro, sei favolosa." Tania mi abbraccia e io ricambio, con un largo sorriso. I vampiri hanno convinto Caleb ad andare con loro, e a portarsi dietro anche lei. Inutile dire che sia stata un'idea assolutamente idiota e masochista. Tanto chi mi ascolta?
"E tu hai deciso di far venire un infarto a Mason." Le batto il cinque, guardando affascinata il tubino nero che le fascia il fisico snello. Il dietro del vestito è particolare, costituito da fili che le lasciano la schiena scoperta, accarezzandogliela in alcuni punti.
"Non so di cosa tu stia parlando." Guarda altrove e fischietta indifferente.
"Ah sì. Dov'è il tuo reggiseno?" Per tutta risposta mi arriva uno schiaffetto sul braccio.
"Sei tremenda!"
"Ci provo." Lei mi guarda seriamente, poi scoppia a ridere e io faccio altrettanto. Coraline ci raggiunge e saluta Tania con due baci sulla guancia, facendole i complimenti per il vestito elaborato.
"Quel vampiro cadrà ai tuoi piedi." dice e io le do ragione. Esco dal mio appartamento e chiudo la porta, mettendo le chiavi in una delle tasche nascoste, dove attualmente riposa anche il mio telefono. Tania si porta il mento tra il pollice e l'indice.
"Manca qualcosa." Ci pensa un po' su, poi schiocca le dita e sorride soddisfatta. "Di ah." Cosa vuole fare? Apro la bocca per parlare, ma a quanto pare è proprio quello che voleva, perché mi passa una mano davanti al viso e inizio a sentire le gengive solleticare. Qualcosa mi punge il labbro inferiore e afferro di scatto il telefono, usandolo come specchio. Caccio un grido strozzato, toccandomi con l'indice i due canini sporgenti che mi sono spuntati.
"Toglimeli subito." Ringhio minacciosa. Non voglio somigliare a quelli. "Senza offesa, Coraline." Mi correggo, guardando la biondina. Lei è diversa dalle altre sanguisughe che ho conosciuto. C'è ancora dell'umano in lei, e se non fosse per l'eccessiva forza che mette nello spazzolarsi i capelli, potrebbe essere scambiata per un essere vivente.
"Tranquilla, sono finti, e poi ce li ho anch'io." Apre la bocca e mi mostra i denti nuovi, che brillano in contrasto con il buio della gola.
"Non mi interessa. Non li voglio."
"Senti, per entrare devi mostrarli al buttafuori. È pur sempre un locale per vampiri, genio." Odio ammetterlo, ma ha ragione. Quasi mi pento di aver accettato l'invito di quelli svitati americani, poi mi ricordo che non sono mai andata veramente a divertirmi nella mia vita, quindi accetto a malincuore il piccolo cambiamento apportato al mio aspetto e serro le labbra, in modo da non far vedere a nessuno i miei denti. Scendiamo le scale e con mia grande sorpresa trovo due macchine ad aspettarci. In una ci sono i Creed, nell'altra i Mystic. I finestrini sono oscurati, quindi non riesco a capire quale sia la macchina giusta, anche se io farei a meno di salire su entrambe. Seguo Tania, che si dirige spedita verso il SUV nero, mentre Coraline entra tranquillamente nella Porche argentata. Cazzo, i vampiri se la passano bene. Batte due colpi sul finestrino, che si abbassa, mostrandoci lo sguardo verde e strafottente del ricciolino.
"Salve, bellezze. Siete qui per me?"
"Cretino, siamo noi!" Alza un sopracciglio e inclina la testa.
"Tania?" Sposta lo sguardo, sempre più spaventato. "Kirsten?" Gli faccio un applauso derisorio, mentre sento quelli nella macchina ridere. "Siete uno schianto. Se voi due non mi odiaste, potremmo prendere in considerazione una cosa a tre." Qualcuno lo afferra per i capelli e lo tira dietro, poi appare il volto sorridente di Caleb.
"Amore, vuoi ancora stare con me?" chiede. Sinceramente, dopo questa entrata, me lo sto chiedendo anch'io.
"Ci penserò nel tragitto, ora fateci entrare." La portiera posteriore si apre, rivelandoci Caleb, Josh e Alexander.
"Non c'è posto per noi." dico infastidita. Joshua si batte le mani sulle ginocchia ed io scuoto la testa. "Prendo l'altra macchina." Mi volto per andarmene, quando Tania mi afferra per il polso e mi lancia dentro, facendomi finire con il sedere in aria e la faccia tra le gambe di qualcuno. Alzo lo sguardo per maledirla in cinque lingue diverse, finché non mi rendo conto che il mio viso è in mezzo alle cosce di Flinn. Perché?!
"Ehi, aspetta almeno che siamo soli."
"Sta zitto, idiota."
Alex POV
Do un'ultima passata al mio ciuffo e sistemo il colletto della giacca. Sì, sono figo. Esco dal bagno e mi trovo davanti questa stranissima creatura. Caleb vestito bene.
"Niente commenti." mi ammonisce, puntandomi l'indice contro. Scuoto la testa e rido, guardandolo dal basso verso l'alto.
"Ehi, ma questa è la mia camicia!" grido, afferrandogli la camicia bianca gessata. Lui fa un passo indietro e si risistema con un gesto brusco.
"L'ho presa in prestito. Nel mio armadio ho solo T-shirt."
"Ma proprio questa? E' italiana!" dico, passandomi una mano tra i capelli. Ecco. Il lavoro di un quarto d'ora... rovinato. Maledetto!
"Meglio, così gli Accogli si sentiranno a casa." L'ultima cosa che voglio è pensare a quegli idioti che ci ritroviamo in casa. Come è venuto loro in mente di invitare Kirsten al Pandemonium? Potrebbe succedere di tutto in quel locale, e io non voglio perderci la faccia.
"Ma... quella è la mia cintura Gucci!" Guido appare dalla tromba delle scale, finendo di allacciarsi i pantaloni con un gesto veloce.
"Sì, consideralo una specie di affitto." Lo sfotte Caleb, sistemandosi meglio l'accessorio firmato. Guido caccia i canini, ma Laurence gli posa una mano sulla spalla, fulminandolo con lo sguardo.
"Non iniziare. Siamo ospiti." Lui si libera malamente.
"A volte mi chiedo come fa ad essere così gentile."
"Ho qualche anno in meno e qualche neurone i più." Io e Cal ridacchiamo, così come Laurence.
"Sono felice che sia uscito tu per fare da baby-sitter a Connor." Sputa Guido, e lui alza gli occhi al cielo, sistemandosi meglio il cappello NY. Qualcuno doveva rimanere a casa per badare a Simon, ancora rinchiuso nella cantina, e quindi abbiamo fatto un giochetto scemo con i bastoncini. Il più corto è capitato a Laurence, che dovrà rimanere da solo in casa. Spero che non combini disastri, anche se tra tutti lui mi sembra il più assennato. Incrociamo le dita.
"Andiamo al Pandemonium. Andiamo al Pandemonium. Sì!" Richard e Derek entrano nella stanza, saltando mentre canticchiavano un motivetto monocorde. Con tutto quello che è successo in questi giorni, ci vuole un po' di divertimento.
"Qui cantate anche?" Stefan li segue, con la sua aria da depresso e le mani nelle tasche. Guido sospira, fintamente rassegnato.
"Che ci vuoi fare, fratello? Gli europei sono così."
"Così come? Belli? Interessanti? Incredibilmente affascinanti?" Josh e il suo ego riempiono tutta la stanza. Si è ripreso molto bene, anche se la sua mano si muove ancora in gesti involontari.
"Io pensavo di più ad altri aggettivi, ma è meglio che non li ripeta ad alta voce." Dovremo esserci tutti adesso. Per sicurezza faccio mentalmente una conta. Guido, Stefano, Joshua, Richard, Derek e Caleb. Okay, possiamo andare. Mi sento come una mamma. Salutiamo Laurence e usciamo di casa. Passo malvolentieri le chiavi della mia macchina a Stefan, che le afferra con soddisfazione. Quando gli ricapiterà di poter guidare una Porche? Ho dovuto soggiogare ben tre persone per avere quella macchina. Prendo posto sul sedile posteriore del SUV di Derek, seguito da Caleb e Josh. Adesso dovremo andare a prendere le tre che ci stanno aspettando. Spero che Kirsten non combini cazzate. La macchina si ferma davanti al palazzo di Tania e Kirsten, quindi Derek spegne il motore.
"Secondo voi come si saranno vestite?" chiede, girandosi verso di noi.
"Spero che abbiano seguito il tuo consiglio, Josh, o capiranno subito che sono delle impostori." Non finisco di parlare che qualcuno bussa al vetro di Rick. Lui lo abbassa e vediamo i muscoli del collo indurirsi, prima che inizi a fare qualcuna delle sue battutacce. Caleb lo prende per i capelli e lo tira dietro, facendo una domanda a Tania. Io e Josh tiriamo un pizzicotto sul naso del riccio, che non si può muovere.
"Ahia!" Finalmente Caleb lo molla e la portiera posteriore si spalanca. Wow. Sento i pantaloni farsi più stretti e sono costretto a chinarmi in avanti. Kirsten è...beh...uno schianto. Ha un aria da assassina, ed è proprio come immaginavo la Cacciatrice. Sexy. Guarda nell'abitacolo e scuote la testa.
"Non c'è posto per noi." Josh batte una mano sulle sue gambe e lei alza gli occhi al cielo. "Prendo l'altra macchina." Tania l'afferra per un polso e la spinge dentro. Kirsten inciampa nei suoi stessi piedi, cadendo in avanti e finendomi col il viso in mezzo alle gambe. Mmh... situazione interessante. Nella mia mente passa l'immagine di me in piedi con i pantaloni e i boxer abbassati, e lei inginocchiata davanti a me. Scuoto la testa e mi mordo l'interno della guancia.
"Ehi, aspetta almeno che siamo soli." Dico, scatenando una risata generale. Lei mi punta addosso uno sguardo d'odio, con le guance in fiamme.
"Sta zitto, idiota." Si rialza, mettendo un braccio intorno al sedile anteriore per rimanere in piedi. Rick lancia uno sguardo complice a Derek, che parte sgommando. Kirsten viene sbalzata verso di me, cadendo seduta sulle mie ginocchia e con il viso a pochi centimetri dal mio. Si para con le mani, appoggiandole sul mio petto, e frena la caduta. Lo stomaco riprende a farmi male, ma non dico né faccio nulla, limitandomi a guardarla in silenzio. La macchina frena ancora, questa volta davanti al locale. È fuori città, in mezzo al bosco. Potete capire il perché. La musica si sente da metri di distanza, e ci sono decine si altre macchine parcheggiate senza una logica fissa. Kirsten scende subito e si sistema i vestiti, mentre e gli altri ragazzi ci riuniamo per decidere cosa fare. Posso sentire il suo cuore battere leggermente più veloce e i respiri diventare più corti. Si sta agitando, ma non lo vuole dare a vedere.
"Ehi guardate, la Cacciatrice è diventata una di noi." La voce di Josh mi arriva lieve ma netta, ed io alzo lo sguardo dal tappeto di foglie secche. Kirsten ha le mani sulla bocca e guarda male Tania, che le sorride mostrando qualcosa di diverso. Due denti più lunghi e appuntiti che si poggiando su quelli inferiori.
"Tania, sei un genio." Sorrido. La strega ha sempre delle buone idee, ma questa le batte tutte.
"Già, però mi dispiace che non ci sia anche Bonnie." Si lamenta, poggiandosi sulla spalla di Caleb. Lui le mette una mano sulla vita. Il moretto si mette le mani nelle tasche e fa un mezzo sorriso.
"A me no. Tua cugina mi odia." Stefano gli mette un braccio sulla spalla e accavalla le gambe, facendo rumore con la lingua.
"Guido, tutti ti odiano. Persino io ti sopporto a malapena, e poi tu hai ucciso il suo ragazzo. Tre volte." dice, portandosi una mano sul petto.
"Andiamo, è uno stregone immortale. Non è colpa mia se fa commenti insensibili sul nostro accento." Ridiamo un po', poi ci dirigiamo verso il locale isolato nel mezzo del bosco. Intorno a noi ci sono altri vampiri provenienti da tutta Inghilterra, che ci passano accanto, a volte salutandoci, altre ignorandoci completamente. Kirsten è nervosa. Lo sento dal rumore del suo sangue. Aumenta di pari passo con l'aumentare dei vampiri che ci circondano. Superiamo Alexander, il bodyguard russo che sta all'entrata, ed entriamo.
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