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Capitolo 10

Nella foto: Richard


Assaggia le mie labbra

E divertiti

(Toxic, Britney Spears)

Alex POV

Afferro il ragazzo per i capelli e ci affondo i denti dentro, succhiando fino all'ultima goccia della sua linfa vitale. E' la terza vittima che faccio questa mattina. Ho la fame nervosa.

"Ehi, Alex!" Mi giro e trovo Richard dietro di me, con le mani in tasca e lo sguardo assorto. "Lasciane qualcuno anche per noi." Alzo le spalle e glielo lancio.

"Serviti pure, io ho voglia di sangue pulito." Di solito cerchiamo di uccidere solo tossici o rapinatori, ma mi sono stancato del sangue che sa di acido. Ho bisogno di sangue puro. Puro come il suo! Do le spalle a Rick per andarmene, ma lui è di nuovo davanti a me, con le braccia incrociate e le gambe aperte.

"Che ti è preso? Sei uscito dal Rifugio senza neanche dirci dove andavi." Alzo gli occhi al cielo. Non mi va di iniziare questa conversazione. Ho fame.

"Sono cazzi miei. Ho quasi quattrocento anni. Non ho bisogno di chiedere il permesso per uscire."

"Sarà, ma se ti comporti ancora come un bambino è così che ti tratteremo." Stringo le palpebre e provo ad aggirarlo, ma lui mi mette una mano sul torace e mi butta indietro. Per questi quartieri non passa mai nessuno, quindi posso fare quello che voglio.

"Vattene e lasciami in pace."

"Cosa ti sta succedendo, Flinn? È per i Lupi? I cacciatori? Kirsten?" Tiro un pugno al muro quando pronuncia quel nome. Mi sta corrodendo. Non ce la faccio più, e la fame aumenta.

"C'è qualcosa che non va. In tutta questa storia, intendo. Cioè, Kirsten arriva e veniamo attaccati da Lupi e cacciatori." Poi c'è quella cosa del mio cuore, ma la ometto. Potrebbe essere stato solo un riflesso. È impossibile che abbia ripreso a battere, anche perché non sento il bisogno di respirare o altro. Voglio solo mangiare.

"Credi che sia in combutta con loro?" Scuoto la testa e mi guardo la mano, che sta guarendo già dal pugno. Muovo le dita per assicurarmi che il processo sia completato, poi guardo il riccio.

"No, al contrario. Credo che siano venuti qui anche per lei. Hanno aspettato che si facesse viva da sola." Sento una nuova contrazione nel petto, più forte questa volta. Urlo dal dolore e cado a terra, stringendomi la parte lesa. Qualcosa mi sale in gola e vomito un grumo di sangue nero. Il MIO sangue.

"Merda, Alex!" Richard si china su di me e mi aiuta ad alzarmi. Il dolore non passa, anzi, aumenta ancora. Non riesco a parlare. Afferro con una mano il suo giubbotto e sento le gambe cedere. Lo guardo disperato.

"Aiutami." Una nuova botta, potente e sorda. Cazzo, è questa la morte? Che schifo! Interrogo il mio corpo, cercando di ricordare se ho bevuto qualcosa o sono stati i cacciatori. "Rick. Ti... prego." Ruoto gli occhi all'indietro e tutto diventa nero.

Richard POV

"Alex! Alex! Cazzo."  E' svenuto. Come è potuto succedere? Okay, stai calmo Gireaux. Calmo un paio di balle! Il tuo amico sta morendo. Fa qualcosa! Lascio andare i miei pensieri e provo a mettermi in contatto con Tania. So che non mi vuole parlare, ma è un emergenza.

Che vuoi? Ecco. Appunto.

Alex sta male. E' crollato davanti a me. Mi piace comunicare con il pensiero, ma consuma troppe energie. Cerco di abbreviare il più possibile la conversazione. Corri! Credo che stia... Morendo? In teoria è già morto. Cosa facciamo noi vampiri quando stiamo per lasciare questo mondo? Trapassiamo? Ma guardatemi! Sono qui, in una merda di vicolo, con il mio amico svenuto e l'unica cosa a cui riesco a pensare è a trovare il termine adatto. Muoviti!

 Ecco che inizia il mal di testa. Chiudo la "chiamata", se si può chiamare così, e torno a scuotere Alex per le spalle. Mando un veloce messaggio telepatico agli altri, che in pochi minuti sono qui. Derek e Josh rimangono a bocca aperta, mentre Caleb lascia andare Tania, che porta sulle spalle. Solo a vederli mi sento una merda, ma ora non è il momento per i sensi di colpa. Lei mi scosta con una mano ed esamina il nostro amico.

"Cosa è successo?" Josh mi mette una mano sulla spalla, ma la ritrae non appena la sente viscida di sangue. Alex ha ancora la bocca e il collo sporchi, e non si muove. Tania ci guarda in maniera grave.

"Non lo so. Non ho mai visto nulla di simile." Mi porto le mani nei capelli per la frustrazione. Questa non ci voleva.

Kirsten POV

Guardo attentamente il vampiro che mi sta davanti, senza capire cosa abbia di così anomalo. Lui invece sembra a proprio agio.

"Bevi." E' la centesima volta che lo ripete. Ma sa dire solo questo?!

"Ti ho già detto che no la voglio quella roba. Adesso vattene via." Non mi ha detto cosa contenga la fialetta. Vuole solo che io la beva. Non so perché non gli ho ancora ficcato un paletto nel cuore. Forse mi fa un po' pena. Mi volto e me lo ritrovo a pochi centimetri dal viso. Mi afferra il collo con una mano e mi solleva in aria.

"Devi bere." I suoi occhi lampeggiano, ma non guardano proprio me. Ha uno sguardo perso, come se fosse... soggiogato. Ma certo. Il pugnale consacrato! Questo vampiro è mandato dalla Lega.

"Ascolta, tu non vuoi veramente farmi bere quella roba." Annaspo in cerca d'aria, cercando di farmi perno sulle braccia. Simon stringe la presa.

"Non posso disobbedire. Ho l'ordine di farti bere."

"Cosa mi farà?" chiedo, spaventandomi. Le mie gambe non toccano più il pavimento, e per la prima volta nella mia vita mi trovo in difficoltà con un vampiro. Non ho neanche preso la verbena. Sono fregata.

"Non lo so." Risponde, stappando la fialetta con il pollice dell'altra mano e portandomela alla bocca.

"Simon, ascoltami. Tu sei un vampiro. Come puoi farti sottomettere così. A te non frega un cazzo di me!" Le sanguisughe sono esseri orgogliosi, quindi provo a fare perno su questo.

"Io..." Sento la sua presa allentarti, ed io butto un occhio al paletto di legno buttato sul letto. La spada non è servita a nulla contro di lui.

"E' la Lega. Ti hanno marchiato, ma io posso aiutarti." Mento spudoratamente.

"Tu uccidi quelli come me." Alza la fiala aperta e una goccia di liquido verde mi cade sulla guancia. Punto a suo favore.

"No. Io ho smesso di uccidere i vampiri. Ho trovato quello che cercavo." Questo è vero. Una volta ucciso Flinn smetterò di dare la caccia ai vampiri. La Cacciatrice morirà così come è nata. Non mi importa cosa dirà lo zio. Simon scuote la testa e la sua presa sia addolcisce ancora di più. È il mio momento. Con un calcio gli faccio volare via la fialetta di mano e lui mi lascia andare per la sorpresa. Rotolo a terra e afferro un paletto, piantandoglielo nello stomaco.  A questo punto la porta si spalanca e l'intero clan dei Creed entra, seguiti da Tania. Alex si guarda intorno, ammirando lo scempio ne quale riversa il mio appartamento. Simon si contorce a terra. Ho sbagliato mira. È la prima volta che succede.

"Cosa è successo qui?" Guardandolo, dovei fargli anch'io questa domanda. La maglietta bianca è sporca di sangue nero, ma nessuno dei suoi compagni versa nelle stesse condizioni. Glielo trovo anche sotto al mento e agli angoli della bocca, ma non dico nulla, limitandomi ad indicare il vampiro che adesso sta imprecando a terra.

"L'ho trovato in casa mia. E' marchiato." Li avverto, e i ragazzi vanno a controllare. Tutti tranne Alex, che si avvicina a me, porgendomi una mano per rialzarmi. Lo guardo negli occhi, e lui ricambia. Senza pensarci accetto il suo aiuto.

"Tutto bene?" mi chiede, guardando dappertutto tranne che dalla mia direzione. Tossisco un paio di volte, leggermente imbarazzata.

"Sì, ci vuole di più per uccidermi." Dico, cercando di respirare correttamente. L'unica cosa che vorrei adesso è un bagno caldo che mi funga da abbraccio.

"Oh cavolo! Ma questo è Connor!" Alex aguzza le orecchie e smette di fissarsi le Nike, correndo dove si trova il vampiro che ho atterrato. Spalanca gli occhi non appena lo vede.

"Ma i Mystic ne hanno denunciato la scomparsa un mese fa."

"Dovremo dire che lo abbiamo trovato?" Stanno scherzando? Io lo voglio morto! Alexander ci pensa un po' su, poi annuisce.

"Sì, ma prima sarà meglio cercare un modo per togliergli il marchio." Sbuffo e li supero, andandomi a mettere accanto a Tania. Simon è a terra, e continua a ripetere sempre le stesse parole. La Cacciatrice deve finire il lavoro.


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