VII.
Quella stessa sera, Peter, Clary ed Harry si ritrovarono a casa.
Harry era al telefono con MJ che continuava a dire quanto fosse fantastico Spiderman che l'aveva salvata.
-Non devo chiederti com'è andata, allora.- mormorò Clary al fratello, con un sorrisetto.
Anche se, sotto sotto, Peter era ancora infastidito dal fatto che il migliore amico non le avesse detto che usciva con la ragazza che gli piaceva.
-Sta bene.- esordì Harry, dopo aver attaccato il telefono ed essersi sistemato il cerotto che continuava a cadergli dalla tempia. -Peter...Mi dispiace di non avertelo detto, ma io sono innamorato di lei.-
Peter intuì subito che quella frase avesse ferito sua sorella.- Non fa niente.-
-Vieni, ti cambio quella medicazione, così andiamo a farci tutti una bella dormita.- intervenne Clary.
Lei ed Harry proseguirono in bagno e lei gli disinfettò i punti sula ferita.- Tu stai bene?-
-Sì...Non grazie alla polizia, comunque.-
Clary fece la vaga.- Ah no?-
-Stavo per cadere dalla balconata ed è saltata fuori quella donna in bianco. Mi ha salvato.- raccontò Harry, ancora con sguardo confuso.- E' stato strano, ma anche...bello. E' come se per una volta nella mia vita mi fossi sentito...-
Clary sapeva bene cosa stesse per dire, perché anche lei avrebbe voluto tanto sentirsi in quel modo.- Speciale?-
Harry la guardò con un leggero sorriso.- Esatto.-
-E come fai a sapere che era una donna?- gli chiese, stuzzicandolo.
-Beh, aveva...- balbettò Harry, facendo il segno del seno femminile che fece scoppiare a ridere entrambi. Mentre Clary gli sistemava il cerotto, divennero seri.- Ma che cos'era quella cosa?-
Qualcuno aveva rubato l'aliante e la tuta alla Oscorp: Clary avrebbe scoperto il perché.- Non lo so, ma chiunque sia, qualcuno deve fermarlo.-
***
Il pomeriggio successivo, quando il sole era già tramontato, Clary aveva finito il suo colloquio ed era stata assunta in una piccola boutique di Brooklyn.
Non appena uscì dal negozio, sentì un allarme provenire da un fast food: qualcuno lo stava rapinando.
Così si nascose in un vicolo per indossare il costume, entrare nel negozio e fermare il rapinatore incappucciato.
Ma quando egli si voltò verso di lei, si rivelò essere criminale della festa, indossava ancora quella maschera da Goblin.
Di scatto, le spruzzò qualcosa sul volto.- Fai la nanna.-
Quel gas le entrò dentro la rete della maschera e a contatto con il naso, la fece svenire.
Si risvegliò sul soffitto di un edificio e accanto a se c'era anche Peter, col costume, anche lui stordito.
-Ehi, stai bene?- gli domandò, scuotendolo per svegliarlo.
-Sì, che è successo?-
-Non lo so.- Clary provò ad alzarsi, ma le sue gambe non riuscivano a muoversi.
-Siete paralizzati, momentaneamente.- intervenne il Goblin. -Siete delle creature stupefacenti, io e voi non siamo poi così diversi.-
-Io non sono come te. Tu sei un assassino.- continuò Peter.
-Beh, a ciascuno il suo. Voi avete scelto la strada degli eroi e a questa città per un po' è piaciuto. Ma ciò che la gente ama più dell'eroe è vedere l'eroe fallire, cadere, morire combattendo. Nonostante tutto quello che hai fatto per loro, alla fine ti odieranno.-
Nessuno dei due fratelli riusciva a capire che tipo di voce avesse, dato che sembrava modificata grazie alla maschera.
-Perciò, perché disturbarsi? Ci sono 8 milioni di persone in questa città e il loro scopo è quello di portarsi sulle spalle esseri eccezionali.- proseguì Goblin, chinandosi su Clary.- Noi siamo esseri eccezionali. Potremmo unirci, pensate a quello che creeremo. O possiamo batterci ancora, ancora e ancora, fino a morire.- esclamò, prendendo il viso della ragazza fra la mano.- Potrei schiacciarvi come insetti, in questo momento, ma non lo farò: unitevi a me.- disse infine, prima di saltare sul suo aliante.- Pensateci bene, eroi!-
***
Né Clary né Peter ricordarono molto di quella sera, sapevano solo che mai si sarebbero uniti a Goblin.
Giunse il giorno del Ringraziamento: Harry avrebbe sfruttato quell'occasione per organizzare un pranzo nel nuovo appartamento e così presentare Mary Jane a suo padre.
Oltre al rituale del tacchino, Clary e Peter erano stati incaricati di prendere un barattolo di salsa di pomodoro per gli spaghetti.
Ma usciti dal supermercato, si imbatterono in un grosso incendio scoppiato in un condominio.
C'erano già numerosi pompieri, ma una donna continuava ad urlare che all'interno del palazzo c'era ancora il suo bambino.
Così Clary e Peter accorsero e saltarono tra le fiamme.
Trovarono il neonato sotto un soffitto che stava per crollare.
Clary si affrettò a tenere ferme le tegole di legno pesanti sulla schiena, prima che schiacciassero il bambino. -Sbrigati, prendilo!-
Peter prese il piccolo in braccio ed entrambi uscirono prima che ci fosse l'ennesima esplosione.
-Oh grazie, che Dio vi benedica.- disse la donna, stringendo a se il neonato.
La gratitudine, ecco perché i fratelli Parker continuavano a farlo.
-Ehi fermi, siete in arresto!- intervenne un poliziotto.
La polizia continuava a rincorrerli da quando avevano ucciso quel ladro, senza mai riuscire a prenderli.
Improvvisamente, da dentro il palazzo, si udirono delle urla femminili.
-C'è ancora qualcuno!- osservò Clary.
-Dobbiamo andare.- continuò Peter.
-Mi trovate qui quando tornate.- affermò il poliziotto.
-Non torniamo affatto, capo.- commentò Clary, prima di tuffarsi dentro il palazzo insieme al fratello.
Le fiamme e il fumo erano troppo alte per vedere bene, ma Clary vide qualcuno poco più in là, con una coperta sul capo.- Ehi, siamo qui, non ti preoccupare!- esclamò, avvicinandosi.
Di scatto, egli si voltò, urlando contro Clary: era ancora lui, il Goblin.- Bu!- gridò, ridendo.- Avete pensato alla mia offerta? Siete dentro o siete fuori?- gli domandò, tenendo qualcosa in mano dietro la schiena.
-Sei tu che sei fuori, Goblin.- rispose Peter.
-Sì, fuori di testa.- aggiunse Clary.
-Risposta sbagliata!-
Successivamente, Goblin lanciò contro di loro ciò che aveva dietro la schiena.
Clary sapeva benissimo di cosa si trattasse, l'ennesimo accessorio Oscorp: una bomba dalla quale uscivano lame taglienti. -Cavolo.-
-Che facciamo?- domandò Peter, mentre avanzavano verso di lui.
-Non lo so!-
Peter poté solo proteggersi con le braccia, facendosi un brutto taglio sul polso.
Anche Clary cercò di evitarli, piegandosi all'indietro, ma una lama la colpì sotto l'occhio.
In seguito, entrambi spararono una ragnatela di fuori e fuggirono prima che Goblin potesse fare un'altra mossa.
-Nessuno dice di no a me!-
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