V.
Dopo aver preso atto del loro gesto, tornarono a casa.
La zia May li aspettava preoccupata e con gli occhi gonfi.
I tre si strinsero in un triste abbraccio.
***
Il giorno dopo i funerali, Clary fu costretta a tornare al lavoro: alla Oscorp era una giornata importante.
Il gruppo di uomini che rappresentava le forze armate americane, sarebbe venuto in azienda per verificare la situazione, ovvero a che punto fosse il gas di potenziamento, ovvero un siero che incrementava le prestazioni umane.
Non che l'aliante, un marchingegno alato in grado di volare, munito di mono bombe e la tuta apposita a controllarlo.
Erano giorni che Clary si preparava alla visita del generale Slocum.
Tuttavia, tra Norman e il suo secondo, lo scienziato Mendel Stromm, c'era qualche disaccordo.
Secondo Norman erano più che pronti ad iniziare gli esperimenti sugli umani, per Stromm invece, bisognava tornare allo stadio di progettazione.
Clary non poté fare molto: il generale preferì dare retta a Stromm e diede un ultimatum a Norman, quello di finire il progetto entro pochi giorni, altrimenti avrebbero cancellato il loro contratto.
***
Passarono i mesi e con l'estate giunse il giorno del diploma.
Per quel particolare giorno, sotto la toga, Clary decise di indossare il vestito bianco, cercando di rapire lo sguardo di Harry.
Così, mentre lui era impegnato a guardare qualcosa, Clary si tolse la toga e gli si appostò dietro.- Harry...-
Il ragazzo sembrò concentrato da qualcos'altro: più in là, Mary Jane e Flash stavano discutendo della loro rottura.
Lo sguardo di Harry era molto interessato, come se la ragazza sotto sotto le piacesse e questo fece perdere e speranze a Clary.
Dentro di se si domandava che cosa avesse MJ che lei non aveva.
Successivamente, Harry si voltò a guardarla.- Ehi, il vestito ti sta alla grande!- commentò sorridendo.
Anche Clary sorrise appena, anche se tristemente.- Grazie..-
-Buone notizie: mio padre ha confermato quell'appartamento a New York, andiamo a vivere tutti e tre insieme!-
-Grandioso!- esclamò Peter, dandogli una pacca sulla spalla.
Almeno Clary fu contenta che avrebbe avuto Harry così vicino anche mentre si faceva spazio nel mondo.
Peter ed Harry sarebbero andati all'università, ma Clary invece avrebbe cercato di ampliare la sua passione per la moda.
Infine, Zia May fece mettere vicino i due fratelli per scattargli una foto.- Oh, vostro zio sarebbe fiero di voi.-
Dalla morte dello zio Ben, Clary continuava a fare incubi: la morte di quel ladro la ossessionava.
Era evidente che mancasse a tutti e tre, di fatti tornarono a casa con sguardo basso.
Clary si tolse subito quel vestito che non aveva avuto proprio successo, quando Peter bussò alla sua porta. -Ehi, com'è andata?- le chiese, riferendosi ad Harry.
-Un fiasco, mi arrendo Peter. Anzi, credo che tu debba sbrigarti a farti avanti con MJ, perché credo che piaccia anche a lui.- spiegò Clary, osservando la foto dello zio Ben sul comodino.- Mi è mancato tantissimo oggi.-
-Lo so, anche a me.- continuò Peter, sedendosi sul letto accanto a lei.
-Le ultime parole che gli ho detto sono state orribili.- singhiozzò, slacciandosi la coda. -Se solo non avessi lasciato andare quel tipo...-
-Ehi, lo abbiamo fatto insieme.- replicò Peter, prendendole la mano.- La colpa è di entrambi. Condividiamo il dolore..- aggiunse, posando prima due dita sulla propria fronte e poi sulla sua, come fossero collegate.- Da fratello a sorella.-
Clary sorrise per il suo gesto e si asciugò le guance.- Oh, ho finito i nostri costumi.-
La ragazza prese da un cassetto due costumi: quello di Peter era rimasto lo stesso, Clary aveva migliorato la maschera, aggiungendo due fessure nere al posto degli occhi e il materiale, trasformandolo in gomma comoda.
Per se stessa invece, oltre ai colori bianco e nero come il ragno che l'aveva morsa, sulle spalle aveva un cappuccio nero e il bordo delle fessure degli occhi rosso.
-Clary, sono magnifici!-
La sorella gli fece un sorrisetto furbo. -Lo so, lo so. Li proviamo?-
Non esitarono nemmeno un attimo e dopo aver indossato i costumi, volarono via dal Queens, fino in città, dondolando da palazzo a palazzo con le ragnatele.
Si fermarono su un edificio, guardando la vastità di New York, sentendo poi dei spari provenire da un edicola.
Capirono che c'erano due ladri che la stavano rapinando.
-Qualcuno deve fermarli, vieni con me?- le chiese Peter.
-Ti sto dietro, bello!-
I due fratelli saltarono giù e raggiunsero il negozio.
-Ehi, mi pare di capire che quei soldi non sono i vostri!- esclamò Clary, prima che uno dei due potesse spararle.
Lei evitò il proiettile e con forza gli afferrò il polso, slogandoglielo fino a che non gli cadde la pistola.
Nel frattempo, Peter lanciò una ragnatela sugli occhi del compagno, così da non fargli prendere la mira per sparare e infine gli diede un calcio.
Sentirono l'arrivo della polizia, così produssero un enorme ragnatela per terra, così che i due ladri ci rimanessero attaccati.
Il proprietario dell'edicola aveva guardato tutto a bocca aperta.- Ma voi chi siete?-
-Ehm..Io sono Spiderman.- rispose Peter.- E lei è...-
Di fatti non avevano pensato ad un nome per Clary.
-...Spider Woman.-
-Cosa?! No! Fa Schifo! Non ci sai proprio fare con i soprannomi.- commentò la sorella. -Sono White Woman.-
Proprio quando le sirene della polizia furono più vicine, i due fratelli se la squagliarono.
***
Clary e Peter avevano compreso la bellezza del loro gesto e perciò soddisfatti, continuavano a farlo.
Tramite la stazione della polizia che mandava le notizie alla radio, i fratelli Parker sapevano sempre quando c'era bisogno di una mano e con l'identità nascosta dai costumi, si tuffavano in città.
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