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The Mauritanian

L'idea che la razza umana possa concepire strutture preposte al giudizio di esseri umani, privati completamente della loro libertà, di solito è basata su di un meccanismo di autoregolazione della società stessa, sviluppatosi nel corso del tempo, sotto forma di norme stratificate, costruite con l'intento di individuare le falle del sistema e sottoporle ad una sorta di "lavaggio o purificazione". Queste "falle" sono gli individui che compiono azioni contro i propri simili, sulla base di ideologie, credo religiosi, sete di possesso, ecc...
Purtroppo però la stessa società include una sorta di meccanismo devastante, quando mette in atto azioni perfino peggiori di quelle commesse in tempo di guerra... Questo è ciò che succede nelle prigioni, gestite in media  proprio con l'obiettivo di privare gli esseri umani della loro stessa dignità. Uomini e donne che non ritorneranno quasi mai a essere persone in grado di vivere vite giuste e appaganti.

Uno degli esempi storici più eclatanti di tale devastazione umana è stato il sistema di detenzione messo in piedi a Guantanamo, nello Stato di Cuba, per incarcerare i sospettati dei crimini dell'11 settembre.
La testimonianza di un uomo prelevato dalla sua abitazione in Mauritania, perché sospettato di essere il mandante di uno dei dirottatori, è finita in un libro, scritto proprio da lui stesso, mentre si trovava detenuto a Guantanamo. Questa è forse una delle prove più schiaccianti che riguardano la totale incapacità di quel sistema carcerario di dare una risposta alle vittime dell'11 settembre.

Il film realizza il suo obiettivo: considerare tutti gli uomini e tutte le donne di pari dignità e valore. Ma se di giustizia dobbiamo parlare allora possiamo esercitare questo sacrosanto diritto anche nei confronti di coloro che sono stati i carcerieri e che, forse a causa di altrettanti abusi subiti, hanno considerato i detenuti di Guantanamo alla stregua di "corpi - oggetto" sui quali infierire senza alcun ritegno.

Non è possibile rispondere alla morte e al dolore con altrettanta morte e dolore. Ciò che si ottiene è il perpetuarsi degli effetti catastrofici su tutta l'umanità.

La cosa che bisognerebbe tenere sempre a mente è che, in ogni essere umano, esiste una parte di "ombra": un territorio "buio", spesso confinato nei meandri della parte inconscia, tendenzialmente teso ad oscurare la dimensione luminosa, non appena le condizioni lo permettono.

Noi umani siamo esseri controversi. È bene saperlo.


By Lilelvi.

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