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'Millennium: Tutto può accadere' di veronica_1320

Prima candidatura per Gemme -  Paranormale

Millennium: Tutto può accadere deve ancora essere malleata per poter diventare una gemma, nel frattempo prende posto tra gli opali nella speranza che in futuro con una buona revisione possa aspirare a far parte delle Gemme brillanti!

Titolo: Millennium: Tutto può accadere

Autore: veronica_1320

Genere: Paranormale

Sottogenere: Romance

Trama: 

La trama è molto semplice: fin dall'inizio racconta le vicende di Vi, una ragazza che ha perso la memoria da piccola, non ricordandosi nulla della sua vita precedente e di tutto ciò che ne faceva parte. All'improvviso si ritrova catapultata in un mondo mistico, lo stesso che tutti noi conosciamo, ma non completamente. È un mondo dove angeli e demoni convivono insieme in un accademia, dovendosi affrontare a vicenda. La vita della protagonista viene turbata da strani sogni, dove una donna le sussurra parole incomprensibili alle sue orecchie, ma che in un futuro molto prossimo potrebbero avere più senso di quanto non sembri in realtà.

1. Correttezza grammaticale: in tutta la durata dei capitoli, gli errori sono molteplici. Non per essere senza cuore o altro, ma quasi ci si potrebbe segnalare ogni frase lì presente, poiché in ogni modo possibile, gli errori non tardano a farsi notare. Sono di qualsiasi genere, dalla cosa più scontata e banale a quella più complessa e imprevedibile.

- Punteggiatura. Si riscontrano davvero moltissimi errori con la punteggiatura, sia nei dialoghi che nel resto. La cosa che ci preme di più è farti notare la frequenza con cui sbagli nell'utilizzare le virgole: gli errori sono di vario tipo, per cui te li mostreremo punto per punto.

. Spesso viene separato il soggetto dal verbo con una virgola e questo è sbagliato fin dal principio: questo errore non dovrebbe commettersi, perché separando soggetto e verbo la frase non ha più senso. Poi ci sono tutte le regole grammaticali a seguirle, ma penso che eviteremo di elencarle.

. Un errore frequente che si può notare è il fatto che spesso vengono sostituite con le virgole altri segni di punteggiatura, assolutamente necessari affinché la frase risulti comprensibile e chiara. Ti riporto, nella frase a seguire, il primissimo errore di questo tipo, presente nel Prologo.

Mi chiamo Vi, si lo so[...] → Mi chiamo Vi. Sì lo so[...]

Un altro esempio potrebbe essere:

"è un uomo taciturno, il mio contrario, in poche parole, infatti[...]" → è un uomo taciturno, il mio contrario, in poche parole. Infatti[...]

. Ci sono anche virgole di troppo come nelle frasi:

"Da piccola, ho perso la memoria" → "Da piccola ho perso la memoria."

"Non capisco proprio cosa trovano di così speciale e interessante in me, da fissarmi così intensamente" → Non capisco proprio cosa trovino di così speciale e interessante in me da fissarmi così intensamente

. Queste virgole, ahimè, spesso mancano anche, lasciando le frasi allo sbaraglio:"

Nonostante tutto il mio unico desiderio" → Nonostante tutto, il mio unico desiderio 

Negli incisivi, invece, le virgole vanno sia prima che dopo. Svolgono quasi la funzione delle parentesi, per cui, una volta aperti, vanno anche chiusi, non possono rimanere semplicemente a metà:

"Martin e Giulien, i miei genitori adottivi sono delle persone" → Martin e Giulien, i miei genitori adottivi, sono delle persone [...]

"E al contempo, mi sembra" → E, al contempo, mi sembra

. Ma non sono solo le virgole a mancare, bensì anche gli apostrofi:

"nel atrio" → nell'atrio

. Fai attenzione alla differenza tra gli apostrofi e gli accenti: non svolgono lo stesso compito!

si -> sì (Il si affermativo vuole sempre l'accento, perché sennò è il si riflessivo.)

da' -> dà (In questo caso non ci vuole l'apostrofo perché non è l'abbreviazione della parola, ma una parola a sé stante, in cui è presente l'accento solo per distinguerla da "da" preposizione.

fa' -> fa (si scrive in ogni caso senza accento)

che'  si scrive senza l'apostrofo. -> che

non so' -> non so

. A volte mancano i due punti dove sono assolutamente necessari:

Loro ripetevano sempre - Vi, sappiamo che è difficile → Loro ripetevano sempre: -Vi, sappiamo che è difficile

Dicendo semplicemente - Interessante!- → Dicendo semplicemente: - Interessante!

. Non servono i trattini di chiusura di un dialogo se dopo non vi è scritto niente:

Loro ripetevano sempre - Vi, sappiamo che è difficile non ricordare, ma tu sei speciale, unica e destinata a grandi cose, ci devi solo credere! -

Non ho mai capito il senso di quelle parole. -> 

Loro ripetevano sempre: - Vi, sappiamo che è difficile non ricordare, ma tu sei speciale, unica e destinata a grandi cose, ci devi solo credere!

Non ho mai capito il senso di quelle parole.

. Alle volte, poi, c'è lo spazio tra il segno di punteggiatura in questione (che sia una virgola, un punto, ...) e la parola che lo precede. Ciò è sbagliato, perché i segni vanno separati solo da quelli che gli succedono. Ti consigliamo, perciò, di fare un'attenta revisione e un'ulteriore correzione.

. Non abusare dei puntini di sospensione e punti e virgole poiché potrebbero risultare pesanti, specialmente quando non servono.

. Non bisogna aprire i due punti dentro altri due punti.

. Di punti esclamativi ne basta e avanza uno solo, non c'è la necessità di metterne due o più. Se si vuole dare molta più enfasi, basta aggiungere un punto interrogativo a suo seguito, così che risulti quasi come un urlo. Ma bada bene, un punto esclamativo e uno interrogativo, nulla di più, sennò la lettura diventa fin troppo pesante.

. Non fare confusione tra la punteggiatura necessaria per una frase. Dei segni sostituiscono altri. Ad esempio punti esclamativi al posto di punti interrogativo

"come osa rispondermi!" → come osa rispondermi?

. Ti ricordiamo che quando sono due o più persone a dialogare, ogni frase pronunciata va messa a capo di quella precedente, non nella stessa frase, a meno che non sia lo stesso personaggio a parlare. Cioè, se io dico qualcosa e tu ne dici un'altra (anche se fosse una risposta alla mia eventuale domanda, quel che pronunci tu va messo a capo. Questo per fare ordine all'interno di un racconto, in modo che tutto risalti chiaro e comprensibile facilmente). Ad esempio:

"- Chi sei?- la donna restando immobile sussurra - Io sono colei [...]" → 

"- Chi sei?

La donna, restando immobile, sussurra: - Io sono colei [...]"

. Spesso e volentieri mancano i punti a fine frase (o dialogo). Questo è un errore di grandissima distrazione. consigliamo di fare molta più attenzione anche a queste piccole cose. Non è singolarmente che si vede la differenza, no, ma le si può notare solo in un grande contesto. E lì si che si è fregati se non si è curati nei minimi particolari.

- Verbi. I verbi vanno meglio della punteggiatura, tuttavia anch'essi sono da ricontrollare. Ogni tanto ci sono delle disattenzioni sul congiuntivo, ad esempio:

Non ricordo cosa facevo da bambina -> Non ricordo cosa facessi da bambina.

Può essere che dovunque vado mi fissano tutti?! -> È mai possibile che (togli la D)ovunque vada mi debbano fissare tutti?

. Oltre questo, abbiamo notato che la storia è narrata al presente, ma ogni tanto si ha qualche errore nei verbi al passato come quando dici: "era tutta adorna di pezzi vintage"

Durante il secondo Pov di Caleb poi, fai parecchia confusione con i tempi verbali, ti suggeriamo di rivederlo. Verso la fine, gli errori diventano davvero moltissimi, si passa dal presente al passato in un batter d'occhio, senza alcun senso logico, rendendo la lettura più pensante di quanto già non sia. Devi fare davvero molta attenzione con i verbi, perché sono il fulcro della grammatica. Basta qualche rilettura ad alta voce e tutto quadrerà, vedrai!

. Ci sono inoltre alcune frasi da rivedere, come ad esempio:

Mi giro un secondo e nel frattempo Zambria se n'era andata; -> La frase è scorretta verbalmente parlando. Dovresti rivederla da capo.

"qui sono alzata rispetto ad alcuno dei ragazzi più importanti del paese" → Cosa significa esattamente questa frase?

- Altro. Ci sono altri errori che volevamo segnalare:

. Ricorda inizialmente che è sempre preferibile l'utilizzo dei numeri scritti a lettera, a meno che essi non siano una data.

. Alcuni errori trovati:

ho mio Dio -> oh mio dio; In vano -> invano; tutti ed due -> tutti e due; ad tratto intravedo -> ad un tratto intravedo; sono quasi un ritardo -> sono quasi in ritardo; shoccata -> scioccata; cercandosi di calmare -> cercando di calmarsi

. Ricorda: non c'è bisogno che metti gli asterischi in una storia. O scrivi la parolaccia oppure no, la scelta è tua ma ricordati che influenza il rating del racconto.

. Inoltre tieni a mente che il maiuscolo non va usato:

MI FISSANO E MI DÀ MOLTO FASTIDIO.

È molto apprezzabile che questa volta abbia messo l'accento sulla A di dà, però ricorda che non è mai bene in una storia scrivere in maiuscolo. In questo caso poi, non ce n'era bisogno. L'introspezione può essere mostrata in altri modi, magari scrivendo due paroline in più sullo stato d'animo della protagonista, ma scrivere in maiuscolo non aiuta, anzi fa l'effetto opposto: abbassa di molto la qualità di una storia perché è un chiaro segno che la scrittrice non riesce a ottenere lo stesso effetto della stizza o della rabbia con le sole parole, senza ricorrere alle lettere maiuscole.

-ALLORA SEI TU?!?-  stessa cosa, potresti benissimo scrivere "urla lei" dopo il trattino di chiusura e levare quel maiuscolo. Inoltre, basta un punto esclamativo e uno interrogativo per esprimere la sorpresa, l'uso di più di uno di questi simboli è molto pesante.

. Attenzione alle H:

chi è stato ha inviare -> chi è stato a inviare.

Tieni bene a mente che nelle interiezioni, come "Oh!" e "Ah!", prima ci va la vocale in questione e poi l'acca. Questo perché sennò l'interiezione diventerebbe un verbo, come "ho", "ha".

. Attenzione alla d eufonica:

ed inizio -> e inizio

ad una velocità -> a una velocità

. Consigliamo di ricontrollare le frasi senza senso: ce ne sono di tutti i tipi, ovunque. Non fanno che abbassare il livello base della storia, e questo è un grande peccato.

Spesso frasi di importanza e di valore effettivo diverso vengono poste nella stessa frase, come se una fosse il seguito dell'altra. Ciò è sbagliato perché a livello di testo e contenuto sono totalmente distinte.

A volte sbagli proprio a mettere i vari modi di dire come: "un so che d'antico". → Si dice: " che gli conferiscono un non so che d'antico.

2. Narrazione:

- Terminologia. I termini utilizzati sono semplici e non c'è una grande varietà di sinonimi o arricchimento delle frasi. Queste ultime sono strutturate in modo più semplice e diretto possibile, anche se a volte risultano un po' contorte. Spesso sono presenti molte ripetizioni che fanno storcere un po' il naso. Vedo una sola possibilità per rimediare a ciò: una grande e pesante revisione. Ecco alcuni esempi per farti capire su cosa puntare:

Vivo qui da quando ne ho memoria...

Da piccola ho perso la memoria.

È giunto il momento, la macchina è arrivata, è splendida, nera e lucida, una bellissima macchina di lusso. Vedendola arrivare

Le ripetizioni bloccano la narrazione, facendo inciampare chi legge sulle parole. È un problema facilmente risolvibile poiché basta qualche riletta per eliminarle definitivamente.

. Ci sono alcune espressioni che andrebbero riviste come alcune che ti facciamo presente qui:

"Mi ci catapulto" -> esprime bene, ma non è una frase carinissima da leggere in una storia.

mi hai pure mollato in tredici! -> Non so bene cosa significhi, ma forse è un'espressione dialettale. Se proprio devi, ti consigliamo di scrivere solamente modi di dire che si conoscono ovunque, altrimenti qualcuno potrebbe non capire.

- Descrizioni. La storia manca totalmente di descrizioni nella parte iniziale, dove ci viene fornita solamente qualche informazione vaga sulla maestosità della scuola. Andando avanti le descrizioni iniziano leggermente a integrarsi, ma rimangono comunque approssimative e poco precise. L'autrice si sofferma troppo su particolari insignificanti senza fornirci invece le informazioni base di cui abbiamo bisogno per poterci immergere nell'ambiente che ci circonda. Si fanno delle descrizioni sul vestito che indosseranno al ballo, un particolare davvero inutile per comprendere il testo, ma non si fanno delle precisazioni sulle lezioni, sull'accademia in generale. Mi chiedo: perché soffermarci tanto su cose banali anziché su qualcosa cosa che perdurerà per tutta la storia?

Inoltre, quando c'è una descrizione, essa viene fatta a mo' di lista della spesa. Per una questione stilistica, più che altro, ti consigliamo di modificare un po' le frasi in modo tale che ognuna si allacci con quella dopo e non formi questa specie di "elenco".  

- Dialoghi. Per quanto riguarda i dialoghi, ti consigliamo di fare attenzione ai trattini. Ogni tanto metti lo spazio tra essi e la fine del dialogo ogni tanto no (stessa cosa anche con l'inizio). Inoltre, abbiamo riscontrato parecchie volte le espressioni scritte in maiuscolo, che ti consigliamo di far tornare normali ed esprimere l'urlo al di fuori delle virgolette, sotto forma di narrazione.

In aggiunta, ti consigliamo di personalizzare di più ogni frase in modo che appartenga indissolubilmente alla persona che l'ha pronunciata. Questo punto deve andare a stretto contatto con la caratterizzazione dei personaggi, se riesci in uno, è molto probabile che tu abbia successo anche nell'altro!

Inoltre, non c'è concretezza nei dialoghi, non sembrano per nulla naturali e profondi. Sono molto tirati e, non volercene male, campati per aria. Non sembrano dialoghi verosimili, ecco. Il lettore non riesce a immedesimarsi completamente nel racconto perché appare troppo strano e surreale, quasi un po' forzato. Come diciamo sempre, sono i personaggi che devono servirsi dell'autore per la realizzazione della storia e non il contrario.

- Ritmo della narrazione. La narrazione scorre troppo in fretta, tanto che non c'è mai tempo per "guardarci intorno" e per staccare un attimo da quello che fa la protagonista. Tutto gira intorno a lei, come è ovvio che sia. Nulla si distacca da Vi, nemmeno con i Pov degli altri personaggi. Una cosa un po' scontata e poco originale.

Le azioni avvengono velocemente senza troppe descrizioni, le giornate si susseguono confondendo il lettore senza che succeda nulla in particolare e poi all'improvviso avvengono fatti che sarebbero dovuti essere preannunciati (ad esempio il ballo o la lotta iniziale tra le classi). Spesso sono descritti avvenimenti che non sono necessari poiché non servono a niente, mentre altre cose che potrebbero essere spiegate meglio, sono sorvolate troppo velocemente.

Un esempio di questi può esserlo benissimo la seguente frase:

Mi risveglio dal sonno e davanti ai miei occhi spunta un castello enorme, contornato da un fitto bosco, così penso:

finalmente sono arrivata nella mia nuova casa!

(Non devi andare a capo dopo i due punti, puoi scrivere il pensiero sulla stessa riga. A capo ci si può andare quando vi è un dialogo o un punto fermo o anche una citazione, volendo.) Lessicalmente parlando, è così rapido e tutto attaccato che avrebbe bisogno di una ricontrollata. Negli ultimi capitoli hai aggiunto un po' di introspezione, ma all'inizio manca del tutto. Potresti allargare le prime parti aggiungendo gli stati d'animo della protagonista. Come si sente a lasciare casa? Prova sorpresa per la sua convocazione all'accademia? Cosa sente durante il viaggio? Si spaventa quando realizza di essere entrata in contatto con una strana entità durante il suo sonno forzato? Questi sono solo alcuni dei tanti punti che all'inizio potresti ampliare! Sennò tutto appare troppo scarno e vuoto, misero. Le parole non costano nulla, allora perché non farne uso finché si può?

Se non descrivi le sensazioni e gli stati d'animo della protagonista, essa potrebbe apparire come un automa, un essere svuotato dai propri sentimenti agli occhi dei lettori. Le parole sono lisce, senza profondità, non v'è impressa una minima parte di ciò di cui dovrebbero essere pregne.

3. Analisi completa delle tematiche:

Le tematiche all'interno della storia vengono trattate con un po' troppa superficialità, quasi come se ne venisse parlato "tanto per" e poi si passa avanti. Infatti, c'è un'azione di bullismo da parte di Aaron all'inizio, ma subito dopo è come se tutto non fosse avvenuto. Dopo, per qualche breve rigo, la protagonista riflette sulla possibilità di non essere piaciuta ai propri genitori e qui entra in gioco l'abbandono familiare, alla quale la protagonista è forse andata incontro, avendo avuto dei genitori adottivi. 

Non c'è molto di cui parlare, tutto accade fin troppo velocemente, come una macchina in corsa. Come abbiamo accennato prima, le parole non hanno costo, perché non farne, allora un buon uso? Loro non aspettano altro, attendono di essere impiegate in qualcosa, non lasciate in balia del vento. Non può costarti nulla metterci più impegno e dedizione, aggiungendo qualcosa che sia davvero un "qualcosa". Che sia concreto e realmente tangibile. Certo, il tempo impiegato sarà maggiore, ma quel piccolo sforzo ne vale il risultato. 

Immaginate di volere cosa e che dopo cinque secondi l'avete già ottenuta. In quel caso vi stanchereste dopo altrettanto tempo, se non meno. Ora, pensate a qualcosa che desiderate da tutta la vita, ma non riuscite mai a ottenerla, per un problema o un altro. Pensate come vi sentireste una volta raggiunto finalmente il vostro obbiettivo! Immedesimatevi in quale dev'essere la felicità sapendo che siete riusciti nel vostro intento, dopo aver sudato sette camice.

Ecco, questa è la sensazione che lascia una storia ben sviluppata, sensazione che, ne siamo sicure, con un po' di impegno proverà anche l'autrice di questo racconto!

4. Originalità:

- Impatto iniziale. La copertina dai colori chiari attira l'attenzione del lettore quanto basta per fargli aprire la storia, se l'immagine gli piace. Tuttavia, le scritte non si leggono benissimo e questo potrebbe essere un punto a tuo sfavore. Passando a leggere la sinossi tuttavia, si notano subito gli errori che sono contenuti anche all'interno della storia. Ma non temere, correggendo i capitoli, non dovresti trovare difficoltà a sistemare la sinossi! Ti consigliamo inoltre di arricchire le frasi di più dettagli, usando aggettivi e collegandole tra loro con avverbi o congiunzioni poiché le frasi corte sembrano un pochino spoglie.

- Originalità della storia nel complesso. Ci dispiace ma, anche qui, la storia non spicca per originalità. Il racconto con sfondo un'accademia per persone "speciali" è un genere parecchio usato e, è vero che con tutte le storie esistenti è difficile essere originali, però il fatto di aggiungere la continua lotta tra angeli e demoni a questo non aiuta. Se si vuole usare un'argomentazione vista e rivista (angeli e demoni nel tuo caso) bisogna accostarla a qualcosa che la differenzi dalle altre storie per originalità, mentre l'aggiunta dell'accademia, esame di ammissione e ballo scolastico non ha fatto altro che far risultare la storia un po' scontata, fin troppo. Nessun elemento presente cambia il nostro giudizio, anzi, a volte ce lo rafforza. Prendiamo in analisi ogni singolo punto.

Partendo dall'inizio, come accennato prima, l'accademia "magica" non è un buon punto di partenza. Se ne trovano milioni, di storie così, incentrate su una protagonista senza genitori, che vive con quelli adottivi fin dalla nascita. Una ragazza che, ovviamente, ha qualcosa di speciale, tant'è che va a finire nella scuola più prestigiosa del paese senza una buona motivazione. Tutti abbiamo letto almeno una storia così, vero? Un altro grande punto a sfavore è il fatto che lei si senta attratta dal principe degli Inferi e da un angelo. il solito cliché di circolo vizioso/triangolo amoroso.

Un'altra cosa da aggiungere alla lista è questo gran ballo d'inizio anno. Mai sentito parlare di una cosa così. In determinate circostanze potrebbe sembrare anche un punto a favore per la storia, ma in questo caso ottiene l'effetto opposto. Ovviamente il ballo si fa quando la nostra protagonista è presente, non prima, non dopo. Casualmente, proprio quando arriva lei. Coincidenze? Una fortuna sfacciata? 

Ci sentiamo in dovere poi di farti notare una cosa: il ballo sarà pur accettabile e tutto il resto, ma riprendere esattamente lo svolgimento da un anime non è il massimo della diligenza. Ogni singola azione è ripetuta nello stesso modo dell'anime "Dance with Devils". Sarebbe stato carino da parte tua accennare a questa riproduzione, ma non farne parola non è stato molto corretto.

- Originalità del titolo. Il titolo "Millennium", probabilmente riferito al fatto che la loro "specie" vive quasi in eterno (anche se non siamo sicure di ciò poiché non è stato ancora specificato diversamente), non è il massimo, ma quantomeno è inerente alla storia (sempre se il motivo per cui lo hai scelto coincide con la nostra supposizione). Tuttavia, avresti potuto trovare un nome più avvincente e segreto, qualcosa che attiri davvero l'attenzione al primo colpo! "Tutto può accadere" inoltre, non ci è sembrato particolarmente originale o interessante poiché è una frase che potrebbe apparire su qualsiasi storia fantasy.

5. Analisi delle falle:

- Contraddizioni.

Una delle prime contraddizioni si presenta nei primi capitoli, esattamente quello in cui fa per la prima volta il sogno: la breve descrizione dell'ambiente ci introduce in uno spazio vuoto e tetro, dove la luce non riesce a penetrare del tutto. La protagonista stessa afferma che l'illuminazione presente non è sufficiente per osservare il dintorno. Eppure, quando compare la donna, ci ritroviamo davanti a una delle descrizioni più dettagliate presenti nella storia. Questo non è affatto reale, a meno che la protagonista non abbia il potere di vedere al buio. Inoltre, ci siamo chieste, perché mai fidarsi di una sconosciuta, che per di più ti appare in sogno? Non c'è ombra di sospetto in questa strana comparsa che ritorna ogni volta, che ti segue, in un certo senso, costantemente nei sogni?

La storia non è molto lunga, ma un'altra contraddizione arriva quando a Caleb viene annunciato che la sua ragazza è stata mezza bruciacchiata viva. Ok, Caleb avrà anche avuto qualche specie di colpo di fulmine, ma è praticamente impossibile che non si preoccupi per Erin quando è stata ustionata gravemente e si trova in pericolo di vita. Perde semplicemente la testa per la nuova arrivata, come è classico che sia.

Senza motivo poi, qualche capitolo più avanti, né Erin, né Vi presentano più nessun segno della battaglia avvenuta o, perlomeno,  non se ne dice nulla.

Ma una delle contraddizioni più grandi è quella riferita all'accademia: nella prima impressione, si descrive un castello all'antiquato, con un aspetto imponente e quasi rozzo, e poi si scopre che dentro è tutto molto tecnologico, anche se non capiamo a fondo la funzione di questo dettaglio, dato che viene descritto pesantemente ma poi non ci si ritorna più su. Troviamo l'idea del castello non adeguata, in questo caso. Sarà una mia impressione, ma nel contesto non mi quadra, non ha importanza. Svolge una delle funzioni secondarie come un qualsiasi edificio. Ma ciò che ci ha fatto storcere il naso sono le immagini inserite nei media dei capitoli. In un'immagine c'è la vista aerea di tutto il castello e del dintorno, arrivando a un'estensione molto vasta, che dà veramente quella sensazione di antico e di medievale, ma nel capitolo successivo, quando viene mostrata la palestra, ci compare davanti un edificio tutt'altro che antico: un edificio molto moderno, con pareti di vetro. Ok, le immagini non sono la storia, però ci siamo affidate un pochino a quelle per via della mancanza di descrizioni. Cosa ancor più strana, in un certo senso, è piazzare un'arena all'interno di un edificio moderno. Ci chiediamo come si faccia a costruire una cosa talmente grande in un palazzo di vetro. Qui c'è sicuramente qualcosa che va rivisto.

Altra cosa piccola: Tuttavia per quanto spettacolare possa essere l'accademia, la mia vista è catturata completamente dai rigogliosi giardini davanti all'edificio, nei quali molti studenti passano il loro tempo libero." Oltre all'uso errato dei segni di punteggiatura, c'è una cosa che voglio farti notare: come fai tu, protagonista, a sapere che la maggior parte dei ragazzi passa il tempo liberò lì, quando sei appena arrivata?

- Pezzi mancanti.

1. Le arriva una lettera che le comunica di essere stata scelta e che la verranno a prendere in giornata. Ciò non ha senso poiché, realisticamente parlando, una lettera del genere ti deve lasciare almeno un mese di tempo per prepararti, non può arrivarti così all'improvviso e dirti "Guarda, sto venendo a prenderti, vedi di sbrigarti". Questo fatto non fa altro che confermare l'idea del "già visto". Per qualche strana ragione, ancora ignota a tutti i lettori, la protagonista vine accettata nella scuola più meticolosa, senza che lei abbia fatto nulla, senza una prova valida per presentare questa lettera di invito. Non le viene comunicato nulla, si sa poco o niente sul perché.

Non le dispiace nemmeno un po' di lasciare i genitori, tant'è vero che nemmeno ci fa "vedere" quando li saluta. Il problema è che il personaggio è poco introspettivo in generale e tira fuori una minima parte di quello che dovrebbe provare o pensare.

Nonostante ciò, si chiede chi ha inviato la richiesta di ammissione solamente al capitolo 12 e non prima.

Stessa cosa, ma in tempi differenti, quando le annunciano più avanti che la sera stessa ci sarebbe stato il ballo di inizio anno, senza che la notizia la raggiunga giorni prima come dovrebbe realisticamente accadere.

2. All'inizio vien detto che da piccola la protagonista perde la memoria, non ricordandosi più nulla della sua infanzia. Ciò, però, non è possibile: se una persona perde la memoria a cinque anni, ad esempio, non ricorda più quello che ha fatto dalla sua nascita al compimento dei cinque anni, ma quello che c'è dopo se lo ricorda bene, perché si perde la memoria di quello che viene prima, non di quello che verrà. Il concetto è complesso, ma spero che il messaggio si arrivato chiaro e tondo ugualmente.

3. Quando la preside annuncia che ci sarà una sfida in palestra tra le sezioni A e D, le amiche di Vi la guardano subito stralunate dicendole che sarebbe stata contro Erin. Come abbiano fatto a saperlo o dove l'abbiano visto però rimane un mistero. Ti consigliamo di ampliare questa parte e svelare il segreto ai lettori cosicché possano uscire dalla confusione che ha preso anche noi recensori.

- Altro.

1. L'inizio come presentazione in cui la protagonista interagisce direttamente con il lettore è poco formale e non adatto a una storia, a meno che essa non sia sottoforma di diario. In generale, per tutta la storia fa' attenzione che la voce narrante non abbia quella specie di rapporto troppo "confidenziale" con chi legge, altrimenti potrebbe non piacere.

Tornando al prologo, ti facciamo notare che quello che scrivi in quel capitolo sono due piccoli paragrafi, che contengono solamente delle informazioni sulla protagonista. Di solito i prologhi sono fatti per raccontare delle vicende parallele alla storia, qualcosa che incuriosisca il lettore e lo invogli a leggere, a continuare, ma questo non è presente. Per cui ti consigliamo di sostituire il prologo con qualcos'altro, con qualcosa di più avvincente e qualcosa che non giri attorno alla protagonista, magari.

Inoltre, aggiungo anche questo: se devi fare una presentazione, almeno fallo in modo adeguato, senza rimanere troppo sul vago. È per questo che le presentazioni dirette sono caldamente sconsigliabili, perché, se non sono precise, non soddisfano. Ti faccio notare un esempio di quel che manca:

"Vivo qui da quando ne ho memoria" → qui dove?

Inoltre, a fine capitolo viene scritta la frase: "Nonostante tutto il mio unico desiderio non è essere grande, ma quello di trovare qualcuno che abbia bisogno di me." Essa non si inserisce per nulla nel contesto, c'è qualcosa che non quadra nel complesso. Sono due argomenti totalmente diversi, che purtroppo vengono posti sullo stesso piano con superficialità e quasi con svogliatezza.

2. Aaron vede per la prima volta una ragazza che non conosce e già se ne innamora. Proprio lui, anziché negarlo a se stesso, quando esce dalla classe dopo aver incontrato Vi per la prima volta (e non proprio in situazioni amichevoli), si domanda se se ne è innamorato. Queste sensazioni possono essere adatte a bambini dell'asilo o delle elementari che non sanno cosa sia l'amore e quindi credono di esserne incappati, ma non ha molto senso quando a essere nella situazione è un adulto che ha oltretutto appena avuto uno scontro con la ragazza in questione.

3. Quando Vi cade per giorni in un sonno profondo dopo che hanno attentato alla sua vita, si reca dalla preside senza che nemmeno le facciano degli accertamenti in infermeria, o, quanto meno, le suggeriscano di riposarsi senza che lei li ascolti. Una volta arrivata dalla preside, Caleb è lì ad aspettare proprio lei, chiamato dalla donna anche sequest'ultima non avrebbe mai potuto sapere che Vi stesse andando da lei, e perciò non ha senso che l'abbia convocato, a meno che non sappia qualcosa tipo "predire il futuro" o una cosa del genere. In quel caso, ti consigliamo di specificare che sembrava sapere già che la ragazza si sarebbe recata nel suo studio. Non c'è bisogno che riveli nulla, solo che scrivi "sembra".

4. Devi fare dei gran bei conti con le quantità. tendi sempre a esagerare troppo, come quando dici che la protagonista si porta dietro una dozzina di valige. 

5. Appena arrivata, la ragazza già si orienta all'interno dell'accademia come se ci fosse già stata, dirigendosi come nulla fosse verso la segreteria, quando invece non ne dovrebbe sapere nulla. solo in seguito chiede in formazioni. A mio parere, questo sarebbe dovuto accadere per prima, a rigor di logica. E quando questo succede, la persona a cui Vì si è rivolta le risponde con nome cognome e tutta la presentazione, neanche dovesse presentarsi a un colloquio di lavoro. Solamente infine risponde alla domanda che le era stata fatta, dicendo però che Vi si sarebbe potuta rivolgere a lei per sapere dove fosse la segreteria, nonostante solo un secondo fa la protagonista le aveva domandato dove essa fosse situata.

6. Il color pastello non è adatto a un ambiente vintage. Il colore tipicamente vintage è di solito il giallo ocra o un beige.

6. Caratterizzazione dei personaggi:

L'introspezione della protagonista ci è fornita più che altro come dialoghi mentali che lei fa con sé stessa. Ciò non la rende un personaggio molto spesso, anzi sembra quasi che "viva" solamente nei momenti in cui pensa e parla da sola. Sarebbe molto meglio per la storia se trasformassi questi dialoghi in qualcosa di più profondo, come delle sensazioni che non esprime proprio a "voce interiore" ma descrivendo le sue emozioni e pensieri anche senza dover "parlare" con il lettore non scrivendo necessariamente "penso: pensiero". 

Non hanno uno spessore ben visibile: la protagonista è la solita ragazza che si crede brutta, che deve essere sempre al centro di di una storia in cui non ci sono vie e fili secondari, dove tutti devono (ovviamente) conoscerla per le sue grandi doti ancora ignote a noi. Caleb è il solito ragazzo infatuato della nuova arrivata, e Aaron il solito fighetto di turno alle prese con una ragazza che riesce a replicare a ciò che lui replica(?). Vi non rimane nemmeno un attimo perplessa davanti alle novità che le vengono offerte su un piatto d'argento, le accetta come se niente fosse, come una cosa quotidiana. Non si preoccupa dei genitori adottivi, non ha abbastanza paura di scontrarsi in un'arena con una ragazza sconosciuta non sapendo nemmeno come si combatte. È troppo vuota, non una vera e propria consistenza. È la tipica ragazza troppo legata alle apparenze, che accetta gli ordini degli sconosciuti, la solita principessa in pericolo che necessita di essere salvata da un principe azzurro e contesa tra l'angelo e il demone.

Ricorda che l'utilizzo di pov diversi non è sempre un bene. Sì, magari è più facile per chi è l'autore raccontare fatti diversi, però limita il mistero che è in una storia e obbliga lo scrittore a essere impeccabile sui pensieri e le emozioni di un nuovo personaggio. Quando è abbastanza difficile dare forma a uno, è consigliabile non affrontarne ancora due o tre.

Aaron infatti è ancora più invischiato di Vi nei suoi dialoghi interiori. Come prima, ti consigliamo di esprimere ciò che pensa con delle sensazioni e non proprio con delle parole rivolte a se stesso.

Aggiungendo un ulteriore pov poi, la storia diventa troppo complessa sotto questo punto di vista. Noi abbiamo trovato i vari point of view facilmente eliminabili, poiché sarebbe tutto molto più scorrevole e interessante se la storia seguisse solo il punto di vista di Vi.

7. Coinvolgimento emotivo:

La storia non riesce a coinvolgere il lettore poiché la voce narrante non cattura l'attenzione trattenendola a sé, anzi la respinge. Un po' sarà colpa della moltitudine di errori, ma pensiamo che questo fatto sia maggiormente attribuibile alla poca caratterizzazione dei personaggi, specialmente della voce narrante.

8. Breve recensione della copertina:

- Quanto attira a prima vista. La ragazza in copertina non è il massimo dell'originalità, tuttavia i suoi colori contrastanti attirano abbastanza l'occhio. Stessa cosa non si può dire della scritta del titolo, che si confonde abbastanza con la "fascia" grigia che ha dietro. Il nome autore e il sottotitolo invece, non hanno quasi per nulla visibilità.

- Sintonia degli elementi. Come già detto, il titolo su quella fascia grigia non si vede tantissimo, per non parlare delle altre scritte. Nonostante questo, la copertina è molto semplice e non ha altri elementi che la compongono essendo molto ravvicinata.  

Commento finale: 

La storia ha avuto una recensione perlopiù negativa, ma non devi scoraggiarti. Basta molta lettura per arricchire il proprio vocabolario e la propria conoscenza, mentre per i personaggi e le situazioni, l'unica cosa che devi fare è volare con la fantasia. Soltanto attraverso essa puoi creare qualcosa di davvero originale. Ah, distaccati quanto puoi da tutto ciò che già conosci: creare qualcosa di davvero originale aumenterà di molto il livello della storia!

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