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'Il fiore del deserto' di IroniaNoodles

Prima candidatura per Gemme - Narrativa Generale

Il fiore del deserto deve ancora essere malleata per poter diventare una gemma, nel frattempo prende posto tra gli opali nella speranza che in futuro con una buona revisione possa aspirare a far parte delle Gemme brillanti!

Abbiamo scelto questa classificazione non tanto perché la storia non è bella, ma perché ci sono troppi pochi capitoli per poterci permettere di fare una recensione davvero approfondita visto come è gestita la trama. Pensiamo che con qualche capitolo in più non ci saranno problemi a raggiungere una classificazione più alta.

Titolo: Il fiore del deserto

Autore: IroniaNoodles

Genere: Narrativa Generale

Sottogenere: Storia d'amore

Trama: La storia parte con il trasferimento di una ragazza all'università e i disagi di quest'ultima in questo nuovo e sconosciuto ambiente, per poi concentrarsi (in maniera forse e purtroppo un po' troppo convenzionale) sui rapporti instaurati e lo sviluppo di un amore con i loro conseguenti problemi e fraintendimenti.

1. Correttezza grammaticale:

- Punteggiatura.

i professori poi... Un brivido —> la maiuscola dopo i tre punti non ci va.

stessa cosa qui, al capitolo otto

Era lì fina a quando... Di colpo

Tu e Federico intendo —> Tu e Federico, intendo - Federico è un complemento di vocazione, quindi necessita di essere accompagnato da una virgola.

Che ne dici di abbassare il volume della musica però adesso? —> manca un inciso nella parte finale della frase, siccome "però" e "adesso" sono aggiunte che andrebbero in qualche modo isolate dal resto almeno con una virgola. Oppure potrebbe essere risistemata in modo che sembri più naturale.

Per la maggior parte i periodi sono costruiti bene, ma abbiamo alcuni casi in cui ce ne sono di lunghi del solito e la punteggiatura non è posta nel modo giusto. Ad esempio nel capitolo sei:

Il bosco non presentava dei sentieri, per cui non si sarebbero potuti allontanare più di tanto e sicuramente non avrebbero potuto perdere di vista la casa. O si sarebbero persi.

E otto

La traiettoria parabolica del mio determinato, seppur debole, tiro difatti lo colpì ugualmente all'altezza delle spalle, inumidendogli...

- Verbi.

Prologo:

La narrazione è al passato, ma nel prologo c'è questo passaggio al presente:

"È devastante la consapevolezza di quanto peso possa avere un solo segno sbagliato." —> Te lo segnaliamo come errore perché la narrazione è al passato e questo tempo è sbagliato. Se volevi intenderlo come pensiero diretto della protagonista ti sarebbe convenuto metterlo in corsivo o con dei segni di dialogo appositi.

Stessa cosa qui, in tutto il passaggio segnato.

"Nessuno ti prepara mai a questo momento. La preparazione riguarda il prima [...] in grado di seminare il futuro."

La stessa cosa poi appare nel capitolo quattro:

Le piccole città nascondono sempre un loro fascino velato —> sei passata di nuovo al presente.

Fortunatamente questo errore non si ripete più di queste volte segnate, ma ricorda di fare attenzione e seguire sempre il tempo che poni come principale nella narrazione.

- Altro.

Passiamo a prenderti per le 20 meno un quarto. —> In questo caso l'ora va scritta o tutta in lettere o tutta in numeri. Inserire i numeri nella narrazione non è un errore nel caso si parli di date od orari. Ma in questo caso hai fatto un po' un miscuglio.

Capitolo tre:

Era troppo tardi sul serio quindi. → Questa frase suona male, come detto sopra "quindi" è una parte aggiunta, quindi andrebbe almeno inserito come inciso o separato con una virgola.

ad identificare —> (ed Ilenia, ed ora) Ti facciamo notare che l'uso che fai della d eufonica non è corretto. L'aggiunta della d va fatta solo quando ci sono due vocali uguali. Es: ed ecco.

Esattooo —> Allungare le parole in questo modo sta male e non è esattamente corretto. Se volevi dare più enfasi a questa parola bastava semmai inserirla in corsivo o descrivere al di fuori del dialogo il modo in cui il personaggio allungava la vocale finale.

Primavera. Estate. Inverno. —> Innanzitutto sconsigliamo l'utilizzo del grassetto nella narrazione (è uno stile che si adatta principalmente ad articoli di giornale e simili), bastava un semplice corsivo.

compresa quella del + e quella dell'= —> compresa quella del più e quella dell'uguale. Scritto così è chiaramente più corretto, non stai scrivendo una verifica di matematica, ma narrando una storia, quindi usa le parole, non i segni.

Capitolo sei:

Pian piano però iniziò a parlarmi e be', diventammo amici alla fine. Iniziammo a frequentarci, senza tuttavia oltrepassare mai il confine limite che separa l'amicizia da qualcosa che va oltre —> ... oltrepassare mai il confine che separa l'amicizia da qualcosa...

Capitolo sette:

... raccolsi uno dei miei gavettoni e lo lancia senza sapere... —> lanciai

Capitolo dieci:

Attenzione! Il treno Genova-Roma porterà un'ora di ritardo. Attenzione! —> questa frase non ha molto senso, il verbo porterà non è adatto al contesto. Forse volevi scrivere "partirà con un'ora di ritardo". Tralasciando il fatto che in stazione l'annuncio è completamente diverso, te lo dico da pendolare esperta, giusto per aiutarti con il realismo della scena.

2. Narrazione:

La narrazione scorre molto bene ed è lineare, cosa comunque necessaria in questo genere di storie, non ci sono passaggi particolarmente difficili e il lessico utilizzato è migliore di quella di molti romanzi o storie che si trovano in giro, rendendo comunque la lettura piacevole e scorrevole al punto giusto.

Solo i salti temporali non necessari sono l'unica cosa che spezzano un po' troppo la narrazione.

- Terminologia.

Nonostante alcuni errori sparsi qui e là, la terminologia utilizzata è piuttosto buona, niente di incredibilmente aulico o elaborato, ma abbastanza specifico da essere adatta a una storia del genere, con personaggi comunque abbastanza giovani. L'accostamento di parole è giusto e vagamente elegante in certi punti, mentre in altri meno. Sembra quasi che ciò che stai scrivendo e il tipo di cronologia narrativa utilizzata freni un po' le scelte più elaborate che vorresti compiere. A volte scappano termini un po' troppo ricercati che sembrano cozzare con certe personalità, soprattutto adolescenti. Stando tu descrivendo in prima persona, ricorda di adattarti alla mentalità di chi narra.

- Descrizioni.

CI ha lasciate un po' interdette il modo in cui è stato spiegato l'indovinello nel capitolo quattro. Piuttosto che illustrarlo narrativamente è stato scelto di inserire un disegno.

Molto bella la descrizione iniziale del capitolo sei, per il resto, tuttavia, le descrizioni dei luoghi vengono per lo più tralasciate. Quando i personaggi fanno quella breve vacanza abbiamo una breve spiegazione di quali stanze ci sono nella casa, ma le descrizioni sono minime. Stessa cosa per la maggior parte delle ambientazioni. La protagonista mangia al McDonald's e, seppure sappiamo tutti come sia fatto, qualche descrizione in più ci avrebbe aiutato ad immedesimarci nel luogo; ci sono bambini che urlano? È affollato? Questa cosa vale anche per molte altre situazioni. È un peccato perché lo stile della scrittrice si presterebbe bene a descrizioni soggettive. Pensiamo che sarebbero state molto suggestive e immersive da leggere e avrebbero innalzato di molto il livello della storia.

- Dialoghi.

Alcuni dialoghi sembrano un po' costruiti, nel senso che non suonano molto naturali, questo a causa di alcuni termini che non si trovano facilmente nel parlato. Esempio al capitolo sei:

"Poi incontrai i suoi occhi cerulei e tutto il discorsetto..." → difficilmente una persona userebbe "cerulei" in una conversazione così casuale e ovviamente non costruita precedentemente.

Per il resto i dialoghi funzionano abbastanza bene, non sono nulla di particolarmente eccezionali ma, a parte l'esempio mostrato sopra, sono verosimili e chiari. Forse però dovrebbero essere più differenziati di personaggio in personaggio, contribuendo a rendere quest'ultimi più riconoscibili, caratteristica che al momento manca a tutti quelli secondari, ma torneremo su questo punto più tardi.

Al capitolo dieci hai fatto un po' di confusione con la punteggiatura di questo passaggio:

"Accidenti," Schiacciai l'interruttore ... sepolta nelle tenebre. "si devono essere..." —> quando invece la punteggiatura sarebbe dovuta essere gestita in questo modo: "Accidenti." Schiacciai l'interruttore ... sepolta nelle tenebre. "Si devono essere..."

Per il resto non abbiamo trovato altri errori.

- Ritmo della narrazione.

Quello che abbiamo notato è che ci si concentra molto di più sulle "scenette" tra i vari personaggi (in particolare quelli secondari, ad esempio il pranzo nei primi capitoli, il viaggio, la preparazione del pranzo, e così via) piuttosto che sulla costruzione di eventi e relazioni. Addirittura in alcuni momenti, seppur pochi, ci è sembrato che stessimo seguendo un copione, perché la protagonista non interviene, e quando riappare lascia per un attimo spaesati. Per quanto questi brevi episodi narrativi aiutino a entrare nell'atmosfera, non possono reggere da sole una storia.

Ci ritroviamo diverse volte sbalzati avanti nel tempo, con salti temporali non necessari e anzi quasi fastidiosi. In questo modo manca gran parte della struttura portante della storia, poiché i momenti saltati dovrebbero proprio essere quelli che ci aiutano a entrare veramente nella storia.

Questi salti causano la creazione di scene molto isolate, cosa che la rendono quasi più simile a una raccolta di piccole storie che a una completa. Il lettore si trova spaesato e ci mette un po' per capire in che tempo si trova. E, purtroppo, questa non è una situazione piacevole. Forse quando hai ideato la storia ti sei concentrata troppo su queste scene, fantasticando e perdendo di vista il filo conduttore e cronologico che le legava. Si possono utilizzare salti temporali di questo tipo, non sei la prima, ma ci vuole una certa dimestichezza e bisogna essere in grado di ripiazzare subito il lettore all'interno del nuovo tempo narrativo. Noi pensiamo che il tuo stile si presti meglio a una costruzione degli eventi più lineare dal punto di vista cronologico.

Abbiamo uno strano cambio di punto di vista al capitolo dieci. Non solo cambia il personaggio, passando al punto di vista di Federico, ma cambia anche la persona. Se nei precedenti capitoli avevamo una narrazione in prima persona, nel paragrafo iniziale del capitolo dieci si passa alla terza. Questa cosa crea un po' di confusione, perché essendosi abituati alla prima persona questo distacco si fa ancora più marcato.

Puoi tranquillamente cambiare il punto di vista, ma mantieni il più possibile lo stesso stile di narrazione.

3. Analisi completa delle tematiche:

Le tematiche centrali sono tutte incentrate su quello che potrebbe passare un adolescente in un periodo di cambiamento del genere. Abbiamo quindi i tipici temi di una storia in cui i protagonisti sono poco più che adolescenti. C'è la nuova scuola e tutti i cambiamenti che essa porta, le nuove amicizie da costruire (anche se la "costruzione" stessa delle amicizie viene quasi completamente sorvolata). E naturalmente abbiamo i nuovi sentimenti che entrano in gioco quando si fa presente un nuovo personaggio che attira l'attenzione della protagonista, abbiamo di conseguenza l'esitante e difficile relazione che, con lentezza e ovvi problemi, inizia a costruirsi tra i due.

Anche qui non spicchiamo di originalità e le tematiche non sono sviluppate quanto potrebbero e dovrebbero, ma la cosa che solleva un po' la storia è il fatto che la protagonista sembra cavarsela piuttosto bene da sola, spazzando via un'eventuale caratterizzazione in stile Mary Sue.

4. Originalità:

- Impatto iniziale.

La sinossi è scritta bene ed è molto diretta, non si dilunga in descrizioni superflue e ha un ottimo impatto, le prime righe sono proprio ciò che attira l'attenzione perché rendono più interessante il personaggio principale.

La copertina pur non essendo nulla di particolare è gestita bene per quanto riguarda font ed equilibrio.

Il titolo è molto originale e insolito, è forse la cosa che spinge di più a leggere la storia e cercare di capire come questo elemento particolare possa essere integrato in una storia ambientata prevalentemente in un'ambientazione universitaria.

- Originalità della storia nel complesso.

Non è molto originale che Federico, il ragazzo sbruffone a cui è in qualche modo attratta la protagonista, spunti in ogni situazione, soprattutto nei primi capitoli, spingendo in questo modo a forzare l'inizio di una relazione a sua volta poco originale.

Purtroppo la storia segue l'impostazione base di una storia d'amore young adult, quindi non si può dire che il punto forte di tale racconto sia l'originalità.

Abbiamo la tipica ragazza che inizia una nuova scuola e puntualmente incontra uno o più ragazzi che attirano la sua attenzione. In questo caso due; Dario, il tipico bravo ragazzo che diventa un suo caro amico, e Federico, il tipico ragazzo antipatico che non è in grado di trattare bene la protagonista, ma che comunque diventa il centro delle sue attenzioni.

A causa della ancora scarsa lunghezza della storia non abbiamo avuto modo di approfondire ulteriormente la trama e le varie sfaccettature dei vari protagonisti, quindi non possiamo dire molto di più.

- Originalità del titolo. Per quanto i titoli con i nomi dei fiori non siano di certo il massimo dell'originalità, il fatto che sia accostato a questo tipo di storia gli dà quel tocco di originalità in più. E, come detto sopra, questo accostamento attira l'attenzione.

5. Analisi delle falle:

- Contraddizioni. -

- Pezzi mancanti. Viene mai menzionata la famiglia della ragazza?

- Altro. Inserire quell'incubo/ flashback solo nel capitolo nove è stata una scelta un po' azzardata. Non viene fatto accenno in precedenza di questa parte del passato della ragazza un po' traumatico, dunque la cosa sembra campata un po' in aria. Dovresti quantomeno inserire delle frasi un po' ambigue, stralci di ricordi e introspezioni che riportino a quel fatto già da molto prima, un po' come hai fatto con la faccenda di Federico. Devi seminare indizi gradualmente, non in maniera così diretta. O altrimenti la cosa andava mostrata prima, non a storia inoltrata.

6. Caratterizzazione dei personaggi:

Per quanto riguarda la protagonista sembra essere caratterizzata in modo sufficiente, con le giuste introspezioni, anche se ci sono attimi in cui sembra che la scrittrice permei troppo all'interno della sua persona.

Le relazioni che instaura, invece, sembrano essere trattate molto velocemente. Non nel senso che la protagonista si innamora immediatamente del classico bad boy, anche se la tipica attrazione nata dall'antipatia è chiara, ma più che altro quel che accade è che abbiamo un salto temporale dal primo giorno di scuola a più di un mese dopo. A quel punto le amicizie sono belle che instaurate e i personaggi si sono fatti un'idea di coloro con cui dovranno passare diversi anni. Il problema sta qui, noi non abbiamo visto questa evoluzione e ci ritroviamo ancora a dover ricordare esattamente a quale personaggio associare i vari nomi mentre le scene scorrono con una fluidità che noi non riusciamo a seguire perfettamente, proprio perché ci manca quel tassello essenziale, quell'anello mancante che ci permette di capire perché la protagonista ha legato proprio con quelle persone.

Un esempio lampante è il fatto che le coinquiline della protagonista spuntano solo al capitolo nove, lasciandoci totalmente interdette perché non avevamo la più pallida idea né della loro esistenza, né del fatto che lei convivesse per portare avanti gli studi.

Ad ogni modo non è facile cogliere bene tutti i personaggi perché, in particolare nel capitolo cinque, ci ritroviamo con un mucchio di nuovi individui di cui ci viene fornito il nome e una breve descrizione. Questa cosa non aiuta a memorizzarli e questa mancanza viene accentuata ancora di più dalla brevità dei capitoli. Tanti personaggi non sono facili da gestire, di questo ne siamo consapevoli, ma ti consigliamo di lasciare pure allungare i capitoli per dare più spazio ai personaggi secondari, permettendo al lettore di conoscerli e iniziare a riconoscerli senza problemi. Al momento, infatti, è quasi impossibile per il lettore ricordare nomi e associarli a quelle brevi descrizioni. Non abbiamo bisogno subito di grandi caratterizzazioni fin da subito, ma devi pensare a qualche particolare, a qualche gesto o a qualche parola che faccia sì che rimangano impressi nella mente del lettore. Per questo è necessario allungare i capitoli e soprattutto fare meno salti temporali.

7. Coinvolgimento emotivo

Diciamo che se la storia fosse stata incentrata di più sui disagi di un trasferimento pensiamo che molte persone si sarebbero sentite connesse emotivamente con la protagonista. Eppure, a parte nel capitolo uno, non ne abbiamo traccia. Nel seguente capitolo, infatti, la protagonista sembra già perfettamente inserita nel nuovo contesto sociale. È un peccato perché, seppur non del tutto originale, la tematica è comunque accettabile, coinvolgente e soprattutto è quella che l'autrice stessa ha decantato all'inizio della storia. Per il resto, non vi è un grande coinvolgimento emotivo. L'autrice riesce a sopperire lievemente il problema grazie al suo stile narrativo, ma la scelta di concentrare i capitoli in scenette (senza una continuità cronologica diretta) ha influito non poco sotto questo punto. Sembra quasi di vedere squarci della vita di questi adolescenti, come se non riuscissimo a guardarli tutti per intero, ma attraverso un finestrino. Ciò, ovviamente, non permette la totale immedesimazione da parte del lettore: si sentirà sempre un po' estraneo alla faccenda, come se non gli appartenesse del tutto. È vero che la storia è solamente agli inizi quindi potrebbe essere considerato normale, ma ti consigliamo di rivedere almeno in parte questa scelta narrativa.

8. Breve recensione della copertina:

La copertina è molto semplice e purtroppo non ha nulla di speciale, immaginiamo che sia una semplice immagine con un testo attacato lì. Ad ogni modo non è spiacevole da vedere, nonostante alcuni errori.

- Quanto attira a prima vista.

Per quanto riguarda l'interesse che può scatenare anche qui ci siamo quasi, i colori dell'immagine la rendono un po' monocromatica e quindi poco interessante, anche il font non è nulla di eccezionale, ma la composizione non è sbagliata e sei riuscita a disporre nel modo giusto il titolo, quindi l'immagine rimane chiara e comprensibile.

- Sintonia degli elementi.

A seguito di ciò che è stato detto sopra possiamo semplicemente farti notare che solitamente è sconsigliato porre il nome autore in corsivo, perché potrebbe non essere chiaramente leggibile. Per il resto la composizione, come detto sopra, funziona.

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