'Energia Rossa' di _zero_e_lode_
Prima candidatura per Gemme - Avventura
Energia Rossa deve ancora essere malleata per poter diventare una gemma, nel frattempo prende posto tra gli opali nella speranza che in futuro con una buona revisione possa aspirare a far parte delle Gemme brillanti!
Nota: questa recensione è stata composta perlopiù da un solo recensore, l'unico che è riuscito a leggere la storia prima che questa venisse rimossa dalla piattaforma. Il secondo recensore ha letto solamente una manciata di capitoli.
Titolo: Energia Rossa
Autore: _zero_e_lode_ (zero_e_lode)
Genere: Avventura
Sottogenere: Fantasy
Trama: La storia si snoda lungo molti anni, e narra le vicende di diversi personaggi, in particolare quelle di Mali, principessa malvoluta che cerca in tutti i modi di liberarsi del peso del suo titolo. La sua vita va a intrecciarsi con quella di Rahi, le cui origini sono ben differenti, e poi ancora quella di Touga, Quarzia, ognuno con una propria storia, e infine del re Annis e di come la sua sete di potere tenterà di stravolgere i loro legami e il mondo che si conosce.
1. Correttezza grammaticale:
Ci sono in generale degli errori sparsi, per lo più refusi che possono essere scovati con una bella rilettura.
- Punteggiatura. Suggeriamo di inserire punti più spesso poiché a volte le frasi risultano davvero molto lunghe, senza essere mai intervallate da punti, ma anzi continuano a estendersi quasi di forza quando in realtà non dovrebbero. Ti facciamo qualche esempio:
Il buio assoluto viene illuminato dalle luci intermittenti delle esplosioni, le fiamme riverberano di luce bluastra, innaturale e spaventosa, poi, finalmente, tutto tace, il silenzio assoluto, la morte assoluta: niente è rimasto intatto. → oltre alla ripetizione di "assoluto" che in un passaggio così ben articolato non suona molto bene, ti consigliamo di fare attenzione alle virgole, soprattutto nell'ultima parte, perché il ritmo tende a diventare un po' ripetitivo. Probabilmente dopo "tutto tace" una pausa più forte avrebbe funzionato meglio, anche per dare di più l'idea del silenzio.
Uno ha tutto l'aspetto di un lupo: nero come il carbone, con solo la punta della coda e due macchie sopra gli occhi di un color marrone rossiccio, un altro ha il pelo bianco che gli arriva fin quasi al suolo, le orecchie sono pendule e gli occhi sono parzialmente nascosti da una frangia di pelo liscio, il terzo ha il pelo giallastro, duro al tatto, la coda arricciata come la chiocciola di una lumaca e il muso appiattito, infine l'ultimo ha il pelo corto ma setoso, a macchie nere, marroni e bianche, con le orecchie a punta e un ciuffo di pelo che spicca in cima. → Dall'inizio alla fine non c'è stato un solo punto, ma non è solo questo che rende la punteggiatura errata nella frase. Inizialmente ci sono dei due punti, che introducono la spiegazione a ciò che si è appena detto, ovvero che uno dei quattro cani sembra un lupo. Tuttavia, dopo aver specificato perché, abbiamo la descrizione anche degli altri cani, e pure queste rientrano nei due punti quando non dovrebbero, poiché questi sono riferiti solo al primo. Suggeriamo qui di rimuovere quei due punti e intervallare con un punto e virgola le descrizioni relative a ciascuno dei quattro cani.
Stesso per questa più breve frase, che però ha il medesimo problema: sentimenti che non ha mai provato: la compassione, la tristezza, la malinconia si fanno strada in lui.
Abbiamo trovato incisi aperti e mai richiusi. Questo è un errore piuttosto ricorrente, che spesso interrompe il ritmo di lettura e confonde il lettore, che deve rileggere due volte per sopperire alla mancanza. Esempi:
Il legno geme, spezzandosi e schegge appuntite volano in ogni direzione. → Il legno geme, spezzandosi, e schegge appuntite volano in ogni direzione.
Il bocciolo verde, ricoperto da una morbida peluria bianca si schiude davanti ai loro occhi, rivelando un fiore... → Il bocciolo verde, ricoperto da una morbida peluria bianca, si schiude davanti ai loro occhi rivelando un fiore...
nota che la mucca è viva, seppur a stento e che ci sono → virgola dopo "stento"
poi afferra il piccolo arto paffuto nel suo artiglio nodoso, deformato dall'artrite e sghignazza -> virgola dopo artrite
Non si intenerisce nemmeno per i piedi nudi del bambino, infangati fino alle caviglie e di (forse volevi dire "da", ma in ogni caso va un altro "per" poiché deve essere una preposizione retta da "si intenerisce") quegli occhi così profondi, scavati → la virgola va dopo "caviglie" per fare di quella frase un inciso.
Dopo i puntini di sospensione va lo spazio, mentre la maiuscola va solo se si inizia un nuovo periodo:
Mali...Lo sai → Mali... lo sai
Non sono arrabbiato, è solo che... Nessuno aveva mai... → che... nessuno.
Altro:
Nella stalla, gli animali sono ancora addormentati e Rahi deve scuoterli per obbligarli a uscire, tira fuori le capre, quella nera oppone resistenza, testarda, mentre quella beige si lascia persuadere più facilmente. → così non funziona molto bene. "Nella stalla gli animali sono ancora addormentati, e Rahi deve scuoterli per obbligarli a uscire. (o punto e virgola) Tira fuori le capre, quella nera oppone resistenza, testarda, mentre quella beige si lascia persuadere più facilmente."
Anche i più caritatevoli, non posso fare altro → la virgola divide soggetto e verbo: Anche i più caritatevoli non posso fare altro
Alla fine del capitolo 1 mancano alcuni spazi dopo le virgole.
- Verbi. Il tempo utilizzato è il presente e seppure sia una scelta insolita per un romanzo così fantasioso non abbiamo trovato troppi errori o incertezze, solo questo fatto quando si va a narrare di qualcosa che è accaduto in passato:
Rahi ricorda benissimo di averla vista più di una volta arrampicandosi sul tetto della fattoria nelle mattine estive, appena prima che le stelle cedano il passo all'alba → cedessero, siccome si tratta di un ricordo di un avvenimenti passato. Anche il resto del paragrafo pensiamo sia meglio metterlo al passato visto che si tratta di ricordi, non è formulato in modo errato, ma funzionerebbe meglio.
"Mali ricorda distintamente ogni particolare di quello che è accaduto.
È notte fonda, una notte cupa senza luna..." → Siccome si tratta di un ricordo, sarebbe più corretto utilizzare un passato per raccontare ciò che accade dopo, altrimenti il presente in questo caso ci riporta al tempo della narrazione.
Forse un errore di battitura:
Devi aggrapparti qui con tutte le tue forze e tirati su. -> tirarti
- Altro. Ci sono alcune disattenzioni. Nel complesso non risaltano moltissimo, ma vediamo di analizzarle una a una in modo da capire il problema:
Ripetizioni. Sono abbastanza ricorrenti, ma dipende dai capitoli. Ti facciamo qualche esempio:
Ripetizioni:
[...] che finiscono soltanto con il radere al suolo la terra
La Guerra finisce
è ormai molto vecchio, ci vede poco e ci sente ancor meno, è da tempo ormai
se sei una serva puoi renderti utile lavorando, puoi compiacere il tuo padrone svolgendo bene il tuo lavoro e rendendoti utile
Gambali spessi recano delle accurate decorazioni color rame, le stesse che decorano... → Oltre questo, usi anche la parola "armatura" due volte all'interno di questo periodo.
Ubbediente, la cameriera ha lasciati la camera e si è rannicchiata conla schiena contro la pesante porta di legno, le ginocchia al petto e le labbra strette sotto i denti → attenzione, in questo passaggio, oltre alla ripetizione cameriera/camera, ci sono un po' di errori di battitura.
Attenzione, nell'incubo del capitolo 36 "luce rossa" e "luce" vengono ripetuti davvero molte volte. E nel primo paragrafo del capitolo 43 viene ripetuto "occhi" tre volte.
Inoltre, troviamo spesso ripetizioni di concetti, come se volessi rafforzarli insistendo, e ciò può essere utile ogni tanto, ma accade troppo spesso
C'è qualche disattenzione, forse proprio per via di distrazione nella rilettura:
Gli abitanti sono troppo numerosi per potersi raccogliere in unico posto → in un unico.
Quarzia deve usare attingere alle sue scorte di autocontrollo per rispondere in modo cortese → Quarzia deve attingere
Trassale → Trasale
Altro:
Attenzione nel prologo, "paese" va indicato con la maiuscola se ti stai riferendo, ad esempio, a un'Italia o una Spagna, e così via.
Rahi è perfettamente consapevole del rischio che corrono inoltrandosi così in profondità in un luogo a loro sconosciuto, ma è troppo orgoglioso per ammettere chiaramente di avere paura, quindi prosegue ostinatamente [...] i due si girano simultaneamente [...] Lentamente, un animale... —> perfettamente, chiaramente, ostinatamente, simultaneamente, lentamente. In questo passaggio abbiamo ben cinque avverbi ravvicinati nello stesso paragrafo, consigliamo di usarli con parsimonia per evitare di creare cacofonie.
Viene servito una gran quantità di cibo -> servita
"Il tuo stato nobiliare non le garantisce alcun privilegio, anzi, la rende ancora più detestabile: se sei una serva puoi renderti utile lavorando..." fino alla fine del paragrafo, ti facciamo inoltre notare che c'è una certa imprecisione con il soggetto siccome passi dalla terza alla seconda persona → LA rende ancora più detestabile: se SEI una serva... leggendo questo passaggio si penserebbe che si tratti di due persone diverse, quando invece il soggetto logico dovrebbe essere sempre lei. Quindi attenzione all'uso della seconda persona.
Gli errori non sono moltissimi, ma la storia è lunga, e visto che sono di poco conto non li abbiamo inseriti tutti, siccome sono più che altro di battitura o disattenzione. Una rilettura dovrebbe aiutare.
2. Narrazione:
La narrazione è svolta in terza persona con un narratore onnisciente che ci permette di vedere ogni cosa che accade, di conoscere ogni personaggio allo stesso modo e avere sempre un'idea chiara dei fatti non distorti dalle percezioni dei personaggi. Ti annotiamo solo che a volte, soprattutto negli ultimi capitoli, non è sempre chiaro chi stia facendo cosa, avendo tanti personaggi in un'unica scena. A volte ripetere i nomi è necessario e non se ne può fare a meno.
Inoltre attenzione nel primo, nel quarto e nel nono capitolo a come si passa dalla terza alla seconda persona. Utilizzando la seconda persona si dà l'impressione che ci sia qualcuno che si riferisce al lettore, e non sempre funziona bene nella narrazione. In questa storia abbiamo un narratore in terza persona onnisciente, che è giusto mantenere costante.
Quindi invece che scrivere "Nel Regno della Terra se non hai un cognome non sei nessuno", sarebbe più opportuno "Nel Regno della Terra se non si ha un cognome..."
Abbiamo comunque trovato interessante questa idea di collegare questi capitoli iniziandoli in modo simile. C'è comunque da tenere a mente che la cosa poi non viene più utilizzata, e che quindi risalta come errore più che come scelta stilistica.
Per il resto si può dire che la narrazione funziona per la maggior parte, che scorre bene e funziona, abbiamo lasciato solo degli appunti riguardo il ritmo poco più avanti.
È stata scelta la terza persona, che utilizzata insieme al presente dà particolarità sin da subito allo scritto. Dacché è uno stile narrativo piuttosto insolito, bisogna fare molta attenzione per riuscire a coinvolgere il lettore. Questa è pertanto un'arma a doppio taglio che vede sul piatto della propria bilancia da una parte l'originalità nello stile, dall'altra un rischio di basso coinvolgimento.
- Terminologia. Il linguaggio è ben strutturato e funziona bene, ha un registro medio che viene mantenuto per tutti i personaggi. A riguardo, sarebbe stato interessante notare un cambio di registro tra i dialoghi che fa Annis, un re, e magari Rahi, un orfano, per mostrare questa differenza senza doverla illustrare solo attraverso le descrizioni delle loro condizioni. Forse per questo risulta tutto un po' piatto, poco modulato o vario. Con un mondo così particolare è importante usare ogni elemento per mostrarlo al lettore.
Abbiamo qualche appunto da lasciarti anche qui:
"decidono di starlo a sentire" nel prologo stona un po' con il resto del lessico, un semplice "decidono di ascoltarlo" funzionerebbe molto meglio.
Ma se gli uomini esistono ancora, anche i loro desideri vivono, come carboni ardenti dell'insoddisfazione mai spenti del tutto. → Non risulta molto chiaro il passaggio riguardo i carboni ardenti e l'insoddisfazione, non riusciamo a capire cosa intendessi, se ardono a causa dell'insoddisfazione o altro. Il passaggio, per quanto poetico, è un po' contorto, ti consigliamo di renderlo più chiaro.
risponde quello con un tono petulante nella voce → petulante non sembra proprio l'aggettivo migliore, anche perché è una qualità che può avere una persona e quindi non molto adattabile a un tono di voce.
- Descrizioni. Le descrizioni interrompono spesso la narrazione durante i capitoli, specialmente quando abbiamo un elemento nuovo, tuttavia non riescono mai a fondersi con essa e pertanto danno questo senso di fermo immagine che in un romanzo non dovrebbe esserci. Ad esempio la descrizione della madre di Mali, seppur breve, ci viene data in un momento di angoscia in cui la bambina – pdv che in quel momento seguiamo – non dovrebbe soffermarsi sui particolari, specialmente quelli che già conosce.
Ciononostante, all'inizio della storia le descrizioni sono molto ben fatte, ci ha colpito quella del vecchio del primo capitolo ad esempio, che pur essendo lunga e dettagliata non stufa perché arricchita da espressioni particolari e ben figurative, come ad esempio "la sua bocca è un cimitero di denti," Questi passaggi aiutano molto a inquadrare il personaggio ancora prima di conoscerlo appieno.
Allo stesso tempo però attenzione a cosa si sceglie di descrivere. Naturalmente non ogni cosa ha la stessa importanza, attraverso le descrizioni si può trasmettere ciò. Quindi potrebbe a tratti risultare un po' fuorviante descrivere nel dettaglio certi elementi (vedi i cani o i vestiti) che poi nella storia non hanno una grande rilevanza, così da evitare anche il rischio di distogliere l'attenzione dalle cose davvero importanti. Sempre riguardo i cani, avrebbe forse funzionato prestare più attenzione a quanto sono diversi rispetto a quelli che conosciamo noi (come è stato fatto per la creatura che assomiglia a un gorilla nello stesso capitolo), perché dalla descrizione che ci hai dato risultano semplici cani, solo molto grossi, ed è impossibile per un lettore ricordare il colore e le particolarità di ognuno se queste vengono propinate tutte insieme senza elementi che aiutino la mente a imprimerlo nei ricordi.
C'è, andando avanti, una mancanza di descrizioni riguardo l'ambientazione. Ci è un po' difficile inquadrare il mondo, vengono nominate le torce, una nave sottomarina, la carrozza elettrica, e questo indicherebbe un mondo tendete al sci-fi, o moderno, abbiamo invece altri elementi che ci riportano a una concezione high fantasy, per questo pensiamo che sarebbe il caso andare a descrivere un po' meglio gli ambienti, il villaggio, gli interni del castello, per avere una cornice completa dell'ambientazione. Questo per il semplice fatto che ci troviamo in una realtà particolare, molto differente da quella che viviamo o che possiamo immaginare con poche indicazioni. Sono passate due guerre, e per questo molte cose sono cambiate, molte delle quali difficili da immaginare senza indicazioni più precise.
Abbiamo ad esempio apprezzato molto la descrizione dell'isola del re sopra i re, con i suoi robot e le fortificazioni, le misure di sicurezza, ci ha fatto calare molto nell'ambientazione, cosa che tuttavia accade poco in altre situazioni, come ad esempio all'interno del castello o dei vari villaggi.
Passando alle descrizioni delle azioni, possiamo dire che lo stile di scrittura le rende chiare e funzionali, ma attenzione alla quantità.
Spesso nei capitoli in cui vengono inseguiti dagli animali c'è una grande abbondanza di azioni, ma prendiamo come esempio quello più lampante. Al capitolo 21 abbiamo questa sequenza in cui i due ragazzi giocano a nascondino in un paragrafo immenso di cui è difficile non perdere il filo. Abbiamo descrizioni minuziose di ogni azione dei personaggi, quando questo passaggio è chiaramente un tramite per riportare Rahi alla casa del vecchio.
E anche prendendo banalmente in considerazione le dimensioni, si è dato molto più spazio al nascondino che al ritrovamento della casa e come si è sentito il ragazzo a riguardo.
Suggeriamo di riproporzionarlo, anche perché il discorso tra lui e Mali diventa focale del capitolo.
- Dialoghi. I dialoghi sono riportati graficamente in modo sbagliato.
Innanzitutto non vengono utilizzate delle virgolette corrette. Il metodo che hai scelto è quello dei trattini, e tuttavia vengono usati diversi segni, tra cui questi "-" che sono dei semplici meno, che non vanno bene per i dialoghi. "–" questi sono quelli corretti, che vengono usati solitamente per la chiusura. Andrebbero quindi unificati, rimossi i meno e fare attenzione agli spazi, perché anche questi sono inconsistenti.
C'è anche una certa confusione con la concordanza della punteggiatura e dei verbi vocativi.
Di base se al di fuori del dialogo c'è un verbo vocativo all'interno la punteggiatura da usare è la virgola o nessuna, in questo caso il verbo necessita la minuscola. Se al di fuori non c'è verbo, si usa il punto dentro il dialogo e si riparte con la maiuscola.
Ecco un esempio che va ad applicare tutte le regole corrette:
-No. - risponde → – No – risponde
[...] ce la faremo. Metti la mano qui. La senti questa sporgenza? – alla risposta affermativa continua – Devi aggrapparti qui con tutte le tue forze e tirati su. → [...] ce la faremo. Metti la mano qui. La senti questa sporgenza? – Alla risposta affermativa continua. – Devi aggrapparti qui con tutte le tue forze e tirati su.
Oltre a questo aspetto tecnico, i dialoghi funzionano, sono chiari e coerenti con i personaggi, e anche se il livello di linguaggio rimane uguale per tutti come detto prima, almeno in questi notiamo una certa diversificazione; come ad esempio certi personaggi si rivolgono ad altri, in particolare Ek verso la sua signora, l'Orso di ferro verso Ek e i ragazzi "fratelli" tra di loro.
Suggeriamo di differenziare i dialoghi dai pensieri, i quali potrebbero essere scritti in corsivo o tra virgolette anziché con i trattini.
- Ritmo della narrazione. Il ritmo funziona per lo più, solo all'inizio della storia abbiamo delle incertezze.
A volte i tempi non sempre funzionano bene, prendiamo per esempio questo passaggio al capitolo 5:
"Come ogni mattina, si sveglia all'alba e sgattaiola fuori dalla stalla, quindi si arrampica agilmente sul tetto e osserva il cielo, godendosi quel minuto di pura poesia che impiega il sole a librarsi in alto squarciando le tenebre della notte. Sbadiglia pigro, stropicciandosi gli occhi e spicca il solito salto giù dallo spuntone sul quale si è arrampicato."
Quello di cui si sente la mancanza qui è di quell'attimo di poesia citato; abbiamo giusto una descrizione e poi subito la sua seguente azione, cioè scendere.
Passaggi come questi andrebbero sfruttati per approfondire l'introspezione, che in generale è un po' carente in questa storia. Abbiamo un momento di tranquillità dopo tutta la frenesia degli scorsi capitoli, sfrutta questo momento per dare a Rahi la possibilità di ripensare a ciò che è successo e farci sentire ciò che lui sente mentre viene avvolto dalle luci dell'alba.
Per il resto il ritmo è costante e non ci sono grossi errori durante il resto della storia.
3. Analisi completa delle tematiche:
Distopia nell'utopia. Ci viene presentato nel primo capitolo uno scenario che, dopo le guerre e le disgrazie, diventa ideale, in cui l'essere umano inizia a rinascere e rimettere tutto in sesto.
Una tematica che inizialmente troviamo è la divisione tra povertà e ricchezza, che non riesce comunque a fermare Rahi e Mali dal diventare amici. Dai loro dialoghi e le loro interazioni risalta molto questa differenza, specialmente in Rahi, mentre in Mali forse la cosa potrebbe essere accentuata.
La tematica del post-apocalittico è ciò che dà vita a tutta la storia, affrontata sin dal primo capitolo; tuttavia, questa ci è sembrata trascurata. Se ne è parlato lì e poi non più, sembra quasi sia stata un'invenzione scusante per dar vita a tutto il resto, anche perché risulta piuttosto inverosimile la nascita del mondo dopo ciò che è successo tra gli umani. Se è stata utilizzata solo come espediente per dar vita a questo mondo, tanto vale crearne uno da zero, non correlato al nostro.
Abbiamo poi la sete di potere, che si rispecchia nel sovrano e nel vero antagonista, che si dirama poi nella sua ricerca dell'uomo perfetto, del vero potere, in quello che ci siamo ritrovate a vedere come una nuova visione dell'Ubermensch.
C'è poi l'ovvio senso di fratellanza, il forte legame che unisce tutti i protagonisti. Ce ne sono innumerevoli forme, soprattutto grazie all'eterogeneità delle personalità che compongono il nostro gruppo di protagonisti.
4. Originalità:
- Impatto iniziale. Uno dei primissimi capitoli ci mostra, come detto poco sopra, questo scenario post-apocalittico. Molte storie hanno utilizzato espedienti simili, ma l'originalità sta nel gestire situazioni più comuni e renderle non comuni. Ammettiamo che la creazione di un mondo a sé dopo una completa distruzione di esso per via di materiale nucleare e radiazioni non è qualcosa che si vede spesso, ma questo perché è pressoché impossibile che ciò avvenga. La verosimiglianza di tale fenomeno è troppo poca perché ciò possa essere credibile, e seppur ci troviamo in un fantasy, questo deve essere basato su qualcosa di reale o quantomeno realistico.
- Originalità della storia nel complesso. La storia ha degli ottimi presupposti, e altrettante interessanti idee. Questa unione di generi che va a pescare direttamente dalla nostra storia conosciuta le dà una certa consistenza. Non abbiamo avuto l'impressione che tutto questo sia stato sfruttato a dovere per varie ragioni narrative che abbiamo illustrato nella sezione descrizioni, ma la premessa rimane, vorremmo solo che fosse stata sfruttata in tutto il suo potenziale.
Per quanto riguarda il resto, troviamo che il re malvagio è un po' cliché come idea; non arriva esattamente come sorpresa questo elemento, e tantomeno i personaggi che vi si oppongono.
Il resto è tutto molto elaborato, a volte troppo, nel senso che ci sono così tante cose che a volte si va a perdere di coerenza, come illustreremo nella sezione delle parti mancanti, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto politico.
- Originalità del titolo. Abbiamo trovato un po' preoccupante che l'energia rossa non venga citata davvero fino al capitolo 55, che solo piccoli sprazzi se ne vedano (intuendo che si tratti proprio di essa), solo poco prima della metà della storia.
Se un elemento fa parte del titolo ci si aspetta che si tratti di qualcosa di fondamentale, e per quanto possa esserlo nella seconda parte della storia o in quella finale, si ha l'impressione che questo titolo non sia adatto alla storia nei primi trenta e passa capitoli. Anche tenendo in considerazione come la sinossi dice che collega ogni cosa.
Per il resto è un titolo che funziona, che si ricorda e che attira bene il lettore.
5. Analisi delle falle:
- Contraddizioni. - Nel capitolo 4 viene detto che Mali si inginocchia per sbirciare attraverso il buco della serratura di una porta, tuttavia l'altezza ridotta che ha dal momento che è una bambina non dovrebbe portarla ad abbassarsi in un caso simile.
- Nel capitolo 6 viene detto "I ragazzi stanno esplorando il primo piano, quando un rumore improvviso li fa sobbalzare", tuttavia la riga sopra dice esplicitamente che non possono salire per via delle piante cresciute sulle scale, quindi supponiamo che al posto di "primo piano" era inteso "piano terra".
- Nel capitolo 17 il lyhook partorisce un cucciolo come un mammifero, e lo allatta subito, ma nel capitolo 19 si parla di uova di lyhook. Non capiamo se è un errore o se in verità si tratta di uova di un altro animale e non è stato spiegato a dovere.
- Pezzi mancanti. - Non conosciamo le vere gravi conseguenze della Terza Guerra mondiale. Abbiamo avuto la sensazione che tutte le conseguenze di questo grande conflitto non siano state esplorate a dovere. Per quanto comprendiamo che siano nel passato, qualche informazione in più su come hanno ridotto il mondo avrebbe aiutato molto alla contestualizzazione della storia.
Successivamente viene poi indicato che non esistono più foreste, che l'acqua è imbevibile e contaminata, gli animali quasi del tutto estinti. Quindi la domanda nasce spontanea, come si sopravvive in un mondo del genere?
Facciamo anche notare che la cancellazione delle grandi foreste porta a immensi cambiamenti del clima e rende l'aria irrespirabile, cosa che tuttavia avrebbe già dovuto causare le ultime due Guerre Mondiali. Manca inoltre la spiegazione di come questi danni sono stati annullati, dubitiamo che solo il tempo abbia sanato ogni cosa.
- Per quale motivo i capelli rossi sono così mal visti? Vengono odiati da tutti ma non si è mai spiegato il perché di questa cosa.
- Tutte le volte che Rahi va a prendere la principessa al castello, lei lo vede dalla finestra come se lui fosse piuttosto vicino. Tuttavia i castelli hanno enormi giardini e ampie mura che la separerebbero dalla visuale con l'esterno, quindi se vi è una particolarità così accentuata, suggeriamo di esplicitarla aggiungendo il motivo per cui questo castello è diverso dai classici.
- Come è possibile che non vengano mai presi provvedimenti per le uscite della principessa? Passano anni, eppure lei pare che spenda tutti i suoi giorni nella foresta, tornando al castello solo per dormire, ci sembra improbabile che nessuno se ne accorga, e se qualcuno lo fa ci pare strano che nessuno faccia nulla visto con quanto impegno l'hanno cercata la prima volta che è scappata. E capiamo anche che il fatto che Quarzia "lavori" con il re, ma non sarebbe necessario mantenere le apparenze? Avere una principessa che esce ogni giorno per addentrarsi nella foresta non può passare inosservato per sempre, e questo potrebbe andare a minare l'approvazione che il popolo ha del re, e quindi rovinare la sua immagine "perfetta".
- Nel capitolo 42 ci pare un po' improbabile il comportamento di Zaki per diverse ragioni. Sembra molto legata ad Ekecheiria (che comunque secondo le nostre ricerche non è un nome ebraico nonostante le sue origini, così come non lo è quello di Anturias), quando invece in passato lo ha solo aiutato a raccogliere delle erbe, eppure parla del suo allontanamento come se avesse perso un amato. Inoltre abbiamo trovato un po' inverosimile che riesca a raccontare i dettagli dell'attacco al villaggio e di come è stata torturata senza mai fermarsi, senza mai avere attacchi di panico o sentirsi male. Così come paia accettare immediatamente il fatto che il fratello sia morto, cosa di cui non può avere una conferma.
- Si ha l'impressione che dopo l'uccisione dei sovrani (e il fatto che Annis non sia più tornato al castello) non si sia prestata abbastanza attenzione alla situazione politica dei regni. Viene poi anche detto nel capitolo 46 che gli eserciti si stanno preparando, ma sotto la guida di chi? In generale quest'ultima parte della storia, in cui le questioni politiche e belliche si fanno più importati, le spiegazioni intorno ad esse si fanno più lacunose e vaghe, lasciandoci a interrogativi del genere.
- Altro. - Nel capitolo uno: Le erbacce distruggono impietose le assi di legno macere delle pareti → come è possibile che delle erbacce distruggano delle pareti?
Nel capitolo 2, i due bambini vengono lanciati senza che si rompano niente di necessario per correre, nonostante Rahi abbia un piede incastrato nell'albero, e ciò significa che viene strattonato insieme a tutta la combriccola tramite esso, che dovrebbe essere rottura assicurata.
- Nel capitolo 7 vengono inseguiti da questa strana bestia lucertola, ma quando ruzzolano giù e si ritrovano dove dovevano essere, il pericolo che hanno appena corso pare venire dimenticato, non c'è un solo dubbio che l'animale possa continuare a seguirli. Abbiamo trovato questa cosa un po' improbabile, controllare di non essere più inseguiti sarebbe il minimo dopo una cosa del genere.
- Quando Touga perde il braccio e cade dall'altra parte della recinzione non si capisce se cade su qualcosa di solido (come fa sembrare la narrazione, visto i suoi movimenti) o se cade in acqua. In questo ultimo caso pensiamo che le azioni sarebbero dovute essere un po' differenti, se qualcuno precipita in acqua e si agita in tal modo ha non poche possibilità di rischiare di annegare. Crediamo che in questo passaggio qualche indicazione in più sarebbe necessaria.
- Nel capitolo 27 dici che gli occhi diventano ambrati a causa della morte dei pigmenti dell'occhio. Ti facciamo solo notare che nella realtà un'iride priva di pigmento tende al rosa.
- Forgiare un'arma da zero è un processo lunghissimo, nel capitolo 32 accade in pochi minuti, se non di meno, e in quel tempo è fisicamente impossibile che il metallo fuso si indurisca abbastanza da essere lavorabile, e ancora di più perché venga rifilato e raffinato abbastanza da essere considerato una vera spada, per non parlare poi dell'impugnatura, che richiede una lavorazione a parte.
- Nel capitolo 35 Annis propone ai due re di unirsi a loro, così da avere un dominio totale cui nessuno può opporsi. La domanda nasce spontanea; se questi regni sono le uniche terre abitate al mondo come ci è stato fatto capire, chi mai dovrebbe opporsi? Il popolo è davvero un qualcosa di così spaventoso da portare i re a doversi armare contro di esso?
- In generale ci sono molte decisioni poco coerenti o inconsistenti, delle scelte che non hanno molto senso. Prendiamo per esempio il capitolo 56, in cui i due personaggi decidono di combattere le bestie marine senza sapere se combatterli sia effettivamente una garanzia per farli allontanare. Anche tenendo in considerazione che potrebbero tornare in ogni momento e che comunque non hanno risolto nulla (se non salvare la vita di giusto due persone), la scelta giusta da fare sarebbe stata quella di ignorarli e fuggire.
Sempre nello stesso capitolo la madre di Touga spiega che volevano farsi esiliare per stare con loro foglio... ma non c'era nulla che impediva loro di andarsene dal Regno dell'Acqua e seguirlo, no?
- Nel capitolo 58, Mali e i due ragazzi usano una mongolfiera per spostarsi, tuttavia queste vengono trasportate dal vento e dalle correnti quando sono in volo, e per questo non sono mezzi di trasporto affidabili.
6. Caratterizzazione dei personaggi:
L'amicizia tra i due bambini si sviluppa in modo naturale, del tutto inerente al loro essere infantili, sebbene Rahi sia più grande, sia mentalmente che fisicamente, e infatti si comporti di conseguenza.
La tata sembra un personaggio un po' piegato al volere dell'autrice e a ciò che serve per la trama: quale serva del re lascerebbe andare la principessa in una situazione come quella iniziale, rischiando di fare del male a lei e persino a se stessa?
A parte questo, i personaggi risultano a volte un po' stereotipati, o comunque eccessivi nei loro atteggiamenti, cosa che li fa risultare talvolta poco realistici.
Rahi lo conosciamo fin da subito fortemente caratterizzato dalla sua rabbia e dalla smania di vendicare se stesso e i propri genitori, ma alla fine del primo capitolo ci viene rappresentato quasi come un guscio vuoto, incapace di provare alcunché. Ci sarebbe piaciuto conoscere meglio questa trasformazione e sapere in che modo il suo vivere e servire il vecchio lo abbia reso in questo modo. Durante la storia poi evolve in continuazione, ma riuscendo comunque a rimanere se stesso, cosa che abbiamo apprezzato.
Abbiamo notato che tutti i personaggi malvagi, o comunque cattivi, hanno l'abitudine di ridere: prima il vecchio, poi il cacciatore del capitolo 8, il profeta che risulta essere proprio fuori di testa, il re Annis, soprattutto nei suoi ultimi capitoli, e nel 60 i briganti che ghignano. Ecco, questo ci fa pensare che non ci sia un'idea molto solida dietro alla costruzione di questi personaggi negativi. Ti consigliamo di fare attenzione a questi dettagli, perché danno questa impressione di incertezza.
Nel capitolo 12 Mali è molto molto saggia, ma c'è da tenere a mente che ha circa dieci anni, come Rahi. Per questo a volte i dialoghi sembrano improbabili, vista la loro età. Alcuni atteggiamenti sono sì infantili ma a volte vediamo questi momenti colmi di dialoghi significativi e intensi che stonano un po'. In generale in questa prima parte della storia i personaggi non sembrano avere l'età indicata, ma essere un po' più grandi.
E anche con il passare del tempo, comunque non li vediamo cambiare molto. La storia si svolge nell'arco di moltissimi anni, eppure le loro personalità sembrano rimanere del tutto invariate se non per l'eccezione di Mali e Rahi, che crescono e si nota di più. Se dovessimo prendere una scena iniziale di uno dei personaggi e metterla a confronto con un'altra scena una trentina di capitoli dopo non si noterebbe alcuna differenza. È un bene rendere riconoscibili le personalità, tuttavia in questo caso non c'è alcun cambiamento, se non un po' di sicurezza in più data dagli allenamenti.
La caratterizzazione di Zeki non ci convince affatto, si cerca di farla passare per una tosta, ma i suoi atteggiamenti risultano per lo più antipatici e crudeli, a tratti ai limiti dell'abusivo.
Infine non ci ha convinto molto come è stato concluso l'arco di Quarzia e delle reazioni che gli altri personaggi hanno verso di lei. Quando si scopre che è una traditrice nessuno si preoccupa davvero più di tanto, c'è la rabbia, ma non c'è sfiducia, non viene allontanata o tenuta d'occhio nel caso menta. Era una spia, ha mentito tutto il tempo, perché non avrebbe dovuto farlo di nuovo per salvarsi la pelle? E infine alcune delle sue ultime parole; lei chiede in punto di morte di lasciarle fare la parte dell'eroina. Questa parte l'abbiamo trovata senza senso; lei non ha fatto nulla di eroico, e sacrificarsi non ha portato a nulla, eppure tutti sono dispiaciuti per lei.
Ci sono alcune reazioni che ci sono parse inverosimili:
"Alza le maniche, mostrando le braccia martoriate da molteplici segni di punture. I re sobbalzano, urlando per il disgusto" → capiamo la sorpresa, ma addirittura delle urla ci sembrano fuoriluogo.
"-Sarà meglio per te- - strabuzza gli occhi lei - un giorno o l'altro ti ucciderò con le mie mani!" Risulta un po' forzato, e poco sensato perché l'atto di strabuzzare gli occhi è indice di sorpresa.
Un altro esempio è la scena con Argor nel capitolo 47: il lyhook lo morde, ma non pare avere alcuna reazione al dolore.
Un'altra cosa riguardo ai personaggi, è che molti hanno nomi molto brevi, che suonano simili, e per questo rischiano di confondersi, per fortuna il rischio non è troppo alto siccome vengono presentati uno per volta a distanza di tempo, ma il rischio rimane. Prendiamo per esempio Nefi, Mali, Zeki, Rahi e poi Koros e Kazas.
In generale i personaggi sembrano un po' trascinati dalla corrente, dalle varie personalità che si uniscono al gruppetto senza valutare altre possibilità, e poi Mali che si unisce al gruppo di nomadi, seguendoli come se non avesse altro scopo. Nessuno di questi personaggi si chiede quali strade differenti potrebbero essere intraprese, dove queste li potrebbero portare e quindi valutare realmente se quella che stanno percorrendo è quella giusta. Per questo manca un'evoluzione delle personalità, come indicato poco sopra, si sente davvero poco il passare del tempo, perché nessuno cambia davvero, nessuno sembra prendere decisioni sbagliate e pentirsene, ad esempio, o comunque vivendo avvenimenti che possono dar vita a uno sviluppo emotivo particolare e differente per ognuno di loro. Crediamo che questa sensazione sia data per lo più dalla carenza di passaggi introspettivi.
7. Coinvolgimento emotivo:
È proprio a causa di questa mancanza di introspezione che per noi il coinvolgimento è risultato piuttosto basso. Prendiamo ad esempio il capitolo 8, che poteva essere potentissimo, ma si sente questa forte mancanza. La decisione di illustrare per lo più le azioni dei personaggi va a togliere alla carica emotiva, ci aiuta sì a visualizzare la scena, ma va anche a minare l'immedesimazione. Consigliamo di trovare un equilibrio.
O ancora nel capitolo 39, in quello che inizialmente sembra un cataclisma, il coinvolgimento emotivo è davvero basso, vediamo ciò che accade, il terremoto, il cielo che si oscura, il lampo rosso e l'apparizione del padre di Mali, eppure non sentiamo il panico che chiunque sentirebbe in una situazione simile perché mancano le introspezioni. Come si sentono i personaggi quando la terra inizia a tremare? Quando il padre inizia a parlare? Perché ci si concentra su come è vestito il re e non su come si sentono i personaggi?
Attenzione in capitoli come il 52, in cui nel titolo viene indicato cosa accadrà nel capitolo stesso. In questo modo si perde il pathos, e il colpo di scena non diventa più tale.
E proprio a causa della staticità dei personaggi è difficile sentirsi catturati dalle loro emozioni, e non solo per il fatto che spesso non vengono mostrate, ma perché non potendo assistere e vivere i loro cambiamenti, le loro evoluzioni, si crea un certo distacco dovuto alla mancanza di alti e bassi che li collegherebbero emotivamente al lettore.
8. Breve recensione della copertina:
- Quanto attira a prima vista. I colori molto accesi e ben distinti fanno sì che la copertina salti molto facilmente all'occhio, tuttavia gli elementi sono un po' troppo confusi per far sì che un ipotetico lettore li identifichi subito, e ciò la rende poco chiara . Il titolo grande ha tutti i presupposti per essere ben visibile, ma anche in questo caso è composto da caratteri poco avvincenti, e forse la disparità tra le due parole è troppo accentuata: crediamo infatti che nel titolo "Energia Rossa" entrambe le due parole siano importanti, quindi la grandezza di esse dovrebbe essere più simile. Il nome autore necessiterebbe di sicuro di un altro font perché così non è quasi visibile.
- Sintonia degli elementi. C'è un evidente tentativo di sovrapporre il viso della modella a questa sorta di fiamma (appunto energia) rossa, e questo riprende molto il titolo; peccato però che in questo modo la ragazza non sia molto visibile, con il risultato che gli elementi si sovrappongono tra loro senza entrare in sintonia, e la cosa da l'impressione di un lavoro poco preciso e rifinito. La gestione degli spazi invece sembra buona, resta solo il fatto di ciò che abbiamo detto sopra riguardo le scritte, aggiungendo che magari sarebbe preferibile allontanare il testo dai margini più esterni della copertina.
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