LINKIN PARK
SCHEDA TECNICA
GENERE MUSICALE: Nu Metal, Alternative Metal, Electronic Rock, Pop
ALBUM PUBBLICATI: 7
PERIODO DI ATTIVITÀ: 1996 - IN PAUSA
I Linkin Park sono una di quelle band che hanno segnato una generazione intera di ragazzi nati e cresciuti a cavallo tra la fine degli anni '90 e l'inizio del terzo millennio. Chiunque abbia vissuto la sua giovinezza in questi anni, non mancherà da citarvi "In The End", "Numb" e "What I've Done" come i tre pilastri-capolavoro di questo grandissimo gruppo. La Band muove i primi passi tra il 1996 e il 1999 quando acquisisce prima il nome di Xero e poi di Hybrid Theory, mentre quello attuale, nasce da Lincoln Park, una zona di Santa Monica dove Chester Bennington, voce principale del gruppo, passava in auto durante le registrazioni in studio. Poiché il dominio internet lincolnpark.com era già occupato, decisero, quindi di cambiarlo per diventare i Linkin Park.
La loro carriera inizia nel 2000 con la pubblicazione dell'album che li portò subito sull'Olimpo del panorama Metal mondiale, "Hybrid Theory" che, ad oggi, ha collezionato più di 27 milioni di copie in tutto il mondo e rimane anche l'LP di maggiore successo del gruppo. Su influsso di artisti molto famosi in quegli anni, come Limp Bizkit, Deftones e Korn, ci vengono presentate 12 tracce meravigliose che conosce praticamente tutto il mondo. Vi citiamo solo le più famose: "Papercut", "One Step Closer", e "Crawling".
Il successo non si arresta nemmeno nel 2003, con la pubblicazione di "Meteora" dove il Nu delle origini viene rimpiazzato con un Alternative Metal altrettanto elaborato e incredibilmente ben costruito. Seppur ci sia qualche intoppo ("Hit The Floor" e "Nobody's Listening), l'album conferma lo stato di salute della band che sforna un successo dopo l'altro, come la meravigliosa "Somewhere I Belong", l'incredibile bomba "From The Inside" e la malinconica "Breaking The Habit", scritta da Shinoda, tastierista e leader del gruppo, per spingere a reagire l'amico Bennington che si stava distruggendo la vita a causa della droga.
Dopo una lunga Turnée che li porta in giro per il mondo, a distanza di ben 4 anni, esce il terzo album che rappresenta, anche, il tentativo di esplorare nuovi orizzonti musicali, senza, però abbandonare l'aggressività degli esordi. "Minutes To Midnight", il cui titolo trae ispirazione dal conto alla rovescia dell'Orologio dell'Apocalisse, situato all'Università di Chicago, che dovrebbe scandire il tempo per l'arrivo di un'eventuale catastrofe nucleare, ha uno stile, più vicino all' Alternative Rock accompagnato e cadenzato da una serie di ballate che, nella tracklist, si alternano ai pezzi più aggressivi. Da segnalare, capolavori come "Leave All Out The Rest", brano strappalacrime con un Bennington da paura e l'incredibile "No More Sorrow", pezzo incazzato e brutale, il cui testo sarà ripreso più avanti ad ispirazione "A Line In The Sand", epilogo di "The Hunting Party". Anche qui, successo garantito, anche se la fanbase inizia a farsi sentire, perché il cambio di Sound ha lasciato alcuni scontenti. Al 2007 risale anche la prima collaborazione col regista Michael Bay che userà come Soundtrack ufficiale della trilogia cinematografica di "Transformers" i brani del nostro sestetto californiano ("What I've Done",2007/ "New Divide",2009/ "Iridescent",2011).
Tre anni dopo, con la promessa di Shinoda di voler pubblicare un album ogni 18 mesi, esce il quarto lavoro, "A Thousand Suns", che non solo alimenta ancora di più i borbottii dei fan, ma causa una grandissima spaccatura che non si sanerà mai. "A Thousand Suns", infatti, è diversissimo da tutto quello che era stato fino a quel periodo proposto: è pieno zeppo di suoni elettronici e di intermezzi che lasciano i più senza parole. Discusso e chiacchierato, porta ad un drastico calo di vendite. Sono, infatti, Poco più di 3 milioni e mezzo le copie vendute. Un tracollo importante, contando che il precedente "Minutes To Midnight" ne aveva collezionato la bellezza di 20 milioni. Il grande problema di quest'album, pur regalando incredibili performance e pezzi spettacolari ("The Catalyst", "Iridescent" e "When They Come For Me"), è veramente pesante, poco coeso. Sono quasi 48 minuti totali ma spalmati in 15 momenti diversi dove non tutto è poi così necessario ("Empty Spaces" vi dice qualcosa?). Aldilà delle critiche, quest'album ha un pregio: i testi delle canzoni. Legate dal sottile filo del Concept (Le varie paure dell'uomo, con un marcamento sulla guerra), le parole messe in versi di Shinoda e compagni ci regalano emozioni che scuotono il nostro animo e ci pongono davanti a interrogativi fondamentali da far quasi raggelare il sangue, come quello di "The Requiem": "God save us, everyone, Will we burn inside the fires of a thousand suns?". L'umanità è veramente sull'orlo del collasso? Perché stiamo distruggendo il mondo che ci ha creato?
Nel 2012 è la volta del quinto Full-Lenght, "Living Things", forse il lavoro meno ispirato tra tutti quelli proposti. Vediamo l'emergere di un uso più sapiente e meno esagerato dell'elettronica che viene unito a chitarre elettriche e a qualche scream. Il risultato è una sorta di "Minute To Midnight" con i sintetizzatori. Anche qui ci sono molte scelte altamente discutibili (Cosa diavolo sarebbero "Lies Greed Misery" e "Until It Breaks"?), così come ci sono picchi incredibili come l'immensa, incommensurabile, meravigliosa "Lost In The Echo" che rappresenta la perfetta sintesi di tutte le contaminazioni del passato, e "Castle Of Glass", fantastica Power-Ballad da brividi. Tra le tracce di nicchia, quelle per veri intenditori, segnaliamo "In My Remains" e "Powerless", che non mancheranno di convincere i più restii.
Nel 2014, la band decide, finalmente, di accontentare i fan e di pubblicare un album dai suoni duri e incredibilmente aggressivi. Esce "The Hunting Party", definito come il Prequel dei loro album di maggiore successo, "Hybrid Theory" e "Meteora". 11 tracce (12 se si conta l'inutile intermezzo "The Summoning") brutali che vantano innumerevoli collaborazioni come Page Hamilton, frontman degli Helmet e Daron Malakian, chitarrista dei System Of A Down. "Keys From The Kingdom" e "Rebellion" sono le prove più Heavy in assoluto, ma il picco si tocca con le due tracce, poste in chiusura "Final Masquerade" e "A Line In The Sand", due perle che lasciano senza fiato e chiedono con insistente prepotenza di essere ascoltate e riascoltate. Stranamente, anche questo LP si rivela essere un fiasco e le vendite si fermano al milione e mezzo di copie. Cosa succede ai Linkin Park? Perchè i fan non li acclamano più come una volta? Forse lo sgarro di "A Thousands Suns" ha causato così tante delusioni che ormai, i termini "Linkin Park" e "Commerciale", a detta di molti, sono diventati sinonimi?
La situazione raggiunge il punto di non ritorno quando a Maggio 2017 esce l'album più controverso, l'ultimo, mai composto dal sestetto californiano, "One More Light", che lo allontana definitivamente dal panorama Metal e lo accosta ad artisti quali Taylor Swift e Ed Sheeran. Pop. È questa l'ultima carta che si decide di giocare. I fan non riescono a credere che siano gli stessi artisti che li hanno cresciuti con i tormentoni di "Hybrid Theory" e "Meteora". Ma il danno, ormai è fatto. E che danno!
La carriera dei Linkin Park si arresta in modo tragico: il 20 Luglio 2017, nel bel mezzo del "One More Light World Tour", viene ritrovato cadavere nella sua abitazione il Frontman della band, Chester Bennington che, pare, schiacciato dal suo passato (aveva subito abusi e faceva uso di droghe), aveva deciso di farla finita, impiccandosi. Vecchi e nuovi fan di tutto il mondo decidono di tributarlo con numerosi memorial e eventi, ricordandolo e intonando le note della struggente "One More Light", scritta da Shinoda per un'amica morta di tumore e, ora, diventata simbolo della scomparsa dell'uomo che più di tutti hanno amato musicalmente. Il 27 Ottobre viene organizzato l'evento "Linkin Park and Friends: Celebrate Life in Honor of Chester Bennington", un concerto di beneficenza a cui hanno partecipato numerosi artisti di altre Band del panorama Metal e non. Tra i nomi, spiccano Alanis Morisette, Jonathan Davis (Frontman dei Korn) e Oliver Sykes (Frontman dei Bring Me The Horizon). È stata l'ultima volta che la band si è esibita al completo suonando i suoi pezzi Live. Da quel giorno, Shinoda ha parlato spesso del futuro del gruppo, affermando che non sa neanche lui se i Linkin Park avranno una seconda chance ppure no. Attualmente, è in Tour per promuovere il suo primo lavoro da solista, Post Traumatic, che contiene molte canzoni scritte nel periodo immediatamente successivo a quel tragico 20 Luglio che lasciò il panorama della musica metal mondiale senza parole.
Questo capitolo è stato scritto per ricordare Chester Bennington(1976-2017), a un anno e un mese dalla sua scomparsa.
"WHO CARES IF ONE MORE LIGHT GOES DOWN?
WELL, I DO"
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro