10) AMARANTHE-HELIX(2018)
GENERE: MELODIC MODERN METAL(Metal con influenze Metalcore, Elettroniche e Pop)
DURATA: 41 MINUTI E 7 SECONDI
FORMAZIONE:
Olof Mörck – Chitarra, Tastiere, Sintetizzatore
Elize Ryd – Voce
Morten Løwe Sørensen – Batteria
Johan Andreassen – Basso
Henrik Englund Wilhemsson – Voce Maschile (Growl)
Nils Molin – Voce Maschile (Clean)
SINGOLO DI LANCIO: 365
RECENSIONE: Potente. Radiofonico. Futuristico. Energico. Sono tanti gli aggettivi che possono descrivere il nuovo lavoro targato Amaranthe, il quinto, che reca il titolo di "Helix". Con l'aggiunta in formazione di Nils Molin, voce dei Dynazty, sostituto del compianto Jake E. (che, intanto, ha avviato un nuovo progetto, Cyhra, realizzato insieme ad un altro Ex, Jesper Strömblad, chitarrista e tastierista degli In Flames dal 1994 al 2008), il nostro supergruppo svedese, però, diversamente da quanto ci si potrebbe aspettare, non cambia le carte in tavola: dodici canzoni che non superano mai i 4 minuti, Elize Ryd che canta quasi tutti i ritornelli, ballata che ricopre il posto numero sei in Tracklist ("Dream")... Si, sembra proprio che ci sia tutto quello che abbiamo imparato a riconoscere dagli esordi della Band nel 2011 fino a oggi. Un cambio radicale solo sulla carta, quindi. Questo non è certo un punto a loro favore, perché è sinonimo di staticità. Magari rischiare qualcosina e proporre una/due idee nuove non sarebbe poi così male come idea. La formula, però, stranamente, pare funzionare. E allora, perché staccarsi per addentrarsi in territori bui col rischio di mettersi contro tutta la fanbase? L'ultima volta, due anni fa or sono, con "Maximalism" non è poi andata così bene, quindi meglio ridimensionarsi un attimo. Fatte le dovute premesse, lanciamoci in questa nuova avventura e scaldiamo i motori. Per quanto il prologo che vi abbiamo proposto non sembri promettere nulla di buono, in realtà, quest'album è da elogiare sotto diversi punti di vista: ormai l'elettronica e le chitarre sono diventati un tutt'uno, non si riescono a distinguere le due parti, rendendo il prodotto finito molto accattivante e di ottima fattura. Il che, è un bene, perché vuol dire che la componente "pop" e la componente "metal" si amalgamano senza che nessuna delle due prevarichi sull'altra. Qualche esempio? Basta citare la traccia di apertura, "The Score", sicuramente una delle punte di diamante di quest'ultima fatica, che ci introduce nel concept in modo sopraffino con un avvertimento: "We're all dying. The goal is to live forever. The goal is to create something that will". Dagli scambi di voci alla base, preparatevi a scatenarvi, perchè, ne siamo certi, Live spaccherà di brutto. Un altro punto a favore va alla Title-Track, molto simile a "The Score", che mostra i muscoli con la sua prepotenza e il suo carattere: non potrete smetterla di ascoltare perché il suo accattivante ritornello, cantato dalla solita Ryd, vi entrerà subito in testa e vi troverete a premere il tasto Replay per molto, molto tempo. Questi due brani rappresentano la sintesi perfetta di tutto quello che sono gli Amaranthe oggi, nel 2018. Infine, a riempire il terzo posto della "triplice corona" dei Capolavori, un'altra straordinaria gemma. Per trovarla, bisogna andare in fondo alla Tracklist. Stiamo parlando di "Unified", che vince il premio di ballata più toccante ed emozionante mai incisa dai tempi di "Amaranthine". In questa canzone Molin prende possesso della prima strofa e splende come non mai, toccando l'animo dell'ascoltatore con un dito e, pur non raggiungendo toni troppo alti, ci consegna, sicuramente, il suo miglior contributo a "Helix". Tanto di cappello anche per gli altri due cantanti, soprattutto per Henrik Englund che, pur inserito in un contesto molto lento e delicato, trova il suo posto senza stonare di una virgola. Risultato finale? I quasi 4 minuti volano in un soffio. Sarebbe bello realizzare un videoclip per "Unified": regalerebbe, sicuramente, mille emozioni. Tralasciando brani più canonici che passano anche abbastanza inosservati ("Countdown", "Momentum") e i semi-plagi metal di "Shape Of You" di Ed Sheeran ("Inferno") e di "...Ready For It?" di Taylor Swift ("365") che, tra l'altro, non sono poi così male ma vanno sicuramente a penalizzare il lavoro finito, segnaliamo, per completare l'opera, "Breakthrough Starshot", molto vicina a "Maximalism" per il suo ritmo danzereccio che strizza l'occhio al pop commerciale e "My Haven", dove Molin scompare, ma la Ryd e Englund se la giocano benissimo in un alternarsi di voci che arriva dritto al cuore. "Helix", in conclusione, non racconta niente di nuovo, proponendo sempre la stessa formula sapiente di mix tra elettronica e metal, growl e voci in clean, ma sa amalgamare molto bene le varie parti per regalare un ascolto non impegnativo, adatto a caricarsi di adrenalina quando ce n'è bisogno. Gli Amaranthe, ormai lontani dal loro capolavoro di 4 anni fa, "Massive Addictive", riescono, così, nell'impresa di riconquistarsi qualche fan, evolvendosi ancora. Attenzione, però, a non esagerare troppo: Non vogliamo un "Maximalism 2.0". E, per il genere che i nostri ci propongono, ricascarci è facile...
VOTO: 7,5
LE MIGLIORI: 1) THE SCORE 2) HELIX 3) UNIFIED
LE PEGGIORI: 1)COUNTDOWN 2)MOMENTUM
-----------
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro