🧛♀️Cold Eyes
Autore: KERES09
Genere: vampiri/romance/dark fantasy
Parti lette: 10
Copertina
Partendo dal presupposto che io non sono una grafica e quindi poco ci capisco: questa copertina non mi sembra una copertina xD Sembra quasi la card di un personaggio, ecco. Mi piace l'idea del bianco e nero contrapposto a colori brillanti, però l'insieme non mi dice nulla. Sarà che il titolo tutto nero così al centro si confonde con l'immagine della ragazza, sarà che manca il nome autore... boh, però non mi sembra proprio una copertina.
Voto: 2 su 5
Grammatica
La prima cosa che ho notato leggendo questa storia (oltre ai periodi lunghissimi e arzigogolati) è l'eccessivo uso dei possessivi. Ecco un esempio dal capitolo 1:
Un unico periodo in cui abbiamo CINQUE possessivi in rapida successione, del tutto superflui.
Possiamo usare l'esempio qui sopra anche per parlare degli incisi, dato che ho notato che spesso li perdi per strada. Ora, visto che sono un vampiro molto buono, svelerò un piccolo trucchetto per non sbagliare mai: un inciso è una parte di periodo che viene inserito, con funzione parentetica, in un costrutto da cui è sintatticamente indipendente.
Prendiamo come esempio una frase che ho scritto poco fa: "Ora, visto che sono un vampiro molto buono, svelerò un piccolo trucchetto". In questa frase ho volutamente inserito un inciso tra virgole che spiegasse bene il famigerato trucchetto. Se dalla frase io tolgo la parte tra virgole, la frase ha comunque senso: "Ora svelerò un piccolo trucchetto". Questo perché "visto che sono un vampiro molto buono" è qualcosa che aggiunge un di più alla frase, ma ne è indipendente.
Tornando all'esempio dalla tua storia, possiamo prendere le prime due righe: la parte da "poco comuni" a "nel lusso" dovrebbe essere un inciso, ma manca la prima virgola. La frase corretta sarebbe: "Con le mie iridi biancastre, poco comuni...nel lusso, osservai". Questa piccola virgola rende il tutto più chiaro, formando un inciso corretto, dato che togliendo la parte tra le virgole otteniamo una frase sensata.
Infine, già che c'ero, ho segnalato che sarebbe meglio spostare quel "solo" una parola più in là.
La seconda cosa che ho notato (solo perché nel capitolo 1 non ci sono dialoghi) è l'uso dei segni < e > (minore e maggiore) per aprire e chiudere i dialoghi. Non ci giro intorno: è sbagliato. Quelli sono simboli matematici, non virgolette o caporali. A tua scelta, puoi usare o " e " oppure « e » (oppure i trattini, ma a me non piacciono xD). Se usi word per scrivere e vuoi usare le caporali, ti basta selezionarle dai simboli e, se non vuoi inserirle manualmente ogni volta, puoi lasciarle in alto nel capitolo e fare un semplice copia e incolla ogni volta che ti servono, scrivendoci poi in mezzo.
Inoltre, non ho capito perché metti a capo le frasi dentro ai dialoghi (forse è wattpad che ti ha rovinato il testo? Non saprei).
Pooooi... dopo la chiusura delle virgolette e dopo i tre punti di sospensione ci vuole lo spazio. Ti lascio due esempi per farti capire:
Da questi esempi si nota anche che dopo la chiusura dei dialoghi metti sempre la minuscola: questo va bene se all'interno del dialogo ci sono virgole, punti esclamativi, interrogativi o puntini di sospensione, ma non con il punto (come nell'esempio qui sotto). In questo caso all'interno del dialogo puoi non mettere nulla e mettere una virgola fuori dal dialogo.
«Il sangue ha cantato», affermarono
Attenzione anche alle virgole dei vocativi (che mancano quasi sempre). Un esempio:
Ho notato anche la completa assenza dei due punti e dei punti e virgola: questa punteggiatura esiste e serve, giovane umana xD Ti lascio un esempio dal sesto capitolo qui sotto, dove invece dei due punti (non so perché) hai usato dei puntini.
Soprattutto nei primi capitoli ti ho poi segnalato altre cose a margine, ma dopo un po' ho smesso (perché ci avrei messo troppo a correggere ogni virgola errata e io alla fine son qui per fare una recensione, non per fare la correttrice di bozze) limitandomi a segnalarti i refusi, i problemi di consecutio e i verbi errati.
Ora vorrei, però, segnalare qualche errore comune che ho trovato:
- "Perché" si scrive con l'accento acuto, non grave.
- La narrazione è al passato, quindi non puoi usare "questo/a", ma devi usare "quello/a".
- "a lui" è "gli", non "li" ("gli hai permesso" e non "li hai permesso").
- Si usa "quei", "dei" e "bei" quando a precedere un sostantivo al plurale c'è l'articolo determinativo "i" (i capelli à quei\dei\bei capelli). Si usa "degli" e "begli" quando a precedere un sostantivo al plurale c'è l'articolo determinativo "gli" (gli occhi à quegli\degli\begli occhi).
Ricapitolando: uso sbagliato dei segni per i dialoghi, mancanza degli spazi o andate a capo a caso, continue ripetizioni, virgole mancanti, frequenti refusi, a volte concordanza errata dei verbi o tempi verbali errati. Purtroppo, il voto alla grammatica non può essere sufficiente. Tuttavia, ritengo che questi errori si possano correggere facilmente, quindi non ci vorrà molto per far salire di livello questa storia. Con un lessico così ricercato, è un peccato che la grammatica non vada di pari passo.
Voto: 4 su 10
Descrizioni
Già dal primo capitolo è evidente che qui ci sia voglia di ostentare un linguaggio aulico che io, personalmente, detesto. Alla fine del primo capitolo c'è addirittura un angolo autrice dove definisci tu stessa la scrittura come "eccessiva" e "barocca". Beh, mi sa che hai scelto il recensore sbagliato, povera umana xD
Comunque ho cercato di passare sopra a questa mia preferenza personale per poter recensire nel modo più oggettivo possibile.
I periodi sono lunghissimi e arzigogolati: questo porta a sovraccaricare la mente del lettore. Giusto un esempio dal primo capitolo:
Tre avverbi in -mente, "falangi dell'arto superiore sinistro", "le quali" e infinite subordinate che (tra l'altro) si smentiscono da sole: i passi sono rumorosi, ma sono attenuati dalle scarpe che però si scontrano "violentemente" con rami secchi... quindi non penso risultano "attenuati", no? Poi le foglie sono a terra e spogliano gli alberi... io direi più che sono gli alberi che si spogliano delle foglie, mentre scritto così sembra il contrario. E, infine, quel "dolci suoni"... quali? L'incedere che tu definisci rumoroso e violento? Cos'avrebbe di dolce?
Capisci, succosa umana, che il lettore da questa frase non può che uscirne alquanto rincoglionito? xD Per tirar fuori tutte queste informazioni contrastanti ho dovuto rileggere questo lungo periodo almeno una decina di volte... e sono ancora nell'incipit della storia... beh, se non avessi dovuto fare la recensione, avrei già chiuso la pagina, lasciando da parte la storia.
Purtroppo questo è solo un esempio, ma anche prima e dopo ci sono periodi di questo tipo che rendono la narrazione davvero difficile da seguire con attenzione.
La sensazione che mi lascia la lettura di questa storia è una generica confusione e ridondanza. Certo, dolce umana, mostri una notevole proprietà di linguaggio, ma non ti sei accorta della quantità di ripetizioni presente tra le tue righe? Sembra come se tu ti fossi fissata con alcune parole che reputi "migliori" di altre (tipo falangi al posto di dita/mani o arti superiori/inferiori al posto di braccia/gambe) e le ripetessi fino alla nausea. Per farti un esempio concreto, una rapida ricerca con lo strumento "trova" del browser (ctrl+f) ha evidenziato che nel primo capitolo (piuttosto breve) ci sono: QUATTORDICI avverbi in -mente, quattro "falangi/e", quattro "oramai" (tutti molto vicini), quattro "iridi", quattro "dolce", tre coniugazioni del verbo giacere, VENTIDUE possessivi ("mio/mia/mie/miei"). E queste sono solo le parole che mi ricordavo ridondanti dopo la lettura. Qualche ripetizione te l'ho anche segnalata a margine (quelle che mi hanno dato più fastidio durante la lettura).
Il mio consiglio è di fare una lista delle parole che sai utilizzare di più, scrivere i capitoli e, una volta finiti, sfruttare gli strumenti di ricerca per trovare queste parole una alla volta; in questo modo potrai sostituirle con sinonimi o rigirare le frasi in modo che siano meno ridondanti (per i possessivi, visto che usi la prima persona, puoi semplicemente scrivere "mi" nella barra di ricerca per poterli vedere tutti). Questo è stato il metodo che ho utilizzato io prima di riuscire a padroneggiare l'uso dei possessivi e delle mie "parole favorite" che usavo troppo.
Continuando, abbiamo delle buone (seppur ripetitive) introspezioni della protagonista e al lettore non risulta difficile empatizzare con lei (che di certo ha un carattere forte e particolare, ma di questo parleremo dopo).
Le descrizioni dei luoghi, però, sono praticamente inesistenti. Ci parli del tempo atmosferico, ma poi ci dici solo se siamo in una foresta, in una città o in una casa. Per esempio, quando Nives va nel covo della resistenza, ci dici solo che è un seminterrato. Basta. Non ci dici com'è fatto né chi ci sia. Lei comincia a parlare con Aleksander e ce lo descrivi solo un po' dopo, tanto che all'inizio lo avevo preso per il tipo che sta all'ingresso e non per il capo. Poi, all'improvviso, scopriamo che nella stanza non ci sono solo loro, ma anche altri componenti della resistenza!
Mi spiace, davvero, ma così il mio cervello è impossibilitato a immaginare cosa stia accadendo, ritrovandosi solo a leggere righe su righe di elucubrazioni di Nives che continua a dire a sé stessa cosa lei possa o non possa fare, cosa lei sappia o non sappia (spesso nelle frasi in grassetto, di cui tra l'altro ignoro il motivo).
L'unica cosa che descrivi sono a grandi linee i personaggi, ribadendo allo sfinimento i colori delle iridi e dei capelli (ah no, non "capelli", ma "fili") soprattutto quelli di Nives.
Infine, c'è stato un solo "combattimento" in queste prime dieci parti e io ci ho capito poco e niente. Adoro i combattimenti e mi ci soffermo spesso, trovo siano importanti in un fantasy, specialmente se con creature come i vampiri. Purtroppo, sono rimasta un po' delusa.
Voto: 5 su 10
Trama
Ovviamente, allarme SPOILER.
Nel breve primo capitolo ci vengono date tre informazioni: l'amato della protagonista è morto (forse a causa sua), lei è una non morta ed è una sorta di Robin Hood al femminile che ruba agli abbienti per dare ai poveri. Il problema è che la prima informazione ci viene detta e ridetta allo sfinimento, con lunghe frasi (di cui abbiamo già parlato) che alla fine risultano molto simili.
Un buon incipit deve saper catturare il lettore, invogliarlo a cominciare la lettura: di certo è interessante che lei si incolpi di questa morte e il sapere cosa sia successo può essere un ottimo modo per catturare il lettore, però a mio avviso qui c'è bisogno di tagli drastici (tipo un buon due terzi del capitolo).
Continuando, ho fatto davvero fatica a capire dove effettivamente si svolge la storia: siamo ipoteticamente in un villaggio/città dove si vive male ed è pericolosissimo fare qualsiasi cosa. Ok, ma perché? Ogni tanto c'è qualche frase che fa intuire che girino dei vampiri e c'è addirittura una resistenza di cui Nives fa parte, ma che lei pare detestare. Quindi, la mia confusione è stata fin da subito alle stelle perché i capi della resistenza pare siano ricchi (e Nives li odia) però lei odia anche i vampiri, anche se lei stessa è un vampiro. E anche qui... lei è un vampiro, ma in qualche modo è in grado di non sembrarlo, dato che i vampiri stessi non la riconoscono come vampiro.
Le mie domande quindi sono: dove siamo? Com'è possibile vivere qui se è pericoloso andare in giro (tanto che Nives a una certa ce l'ha col suo capo per aver messo in pericolo un bambino facendogli fare da messaggero per le strade), a cosa serve la resistenza? Come agiscono i vampiri?
Ho letto solo dieci parti, è vero, però alla fine della decima parte la storia si è spostata in un altro luogo (quello che suppongo sarà il principale per la storia) e quindi il mio timore è che queste domande non riceveranno una risposta tanto presto.
Comunque, nella storia scopriamo che Nives ha una sorta di madre adottiva umana che l'ha accolta in casa sua dopo aver perso sua figlia. Nives non la tratta un granché bene, ma penso di aver capito che lo fa per proteggerla da sé stessa.
Un bambino la avverte che la resistenza le vuole parlare, poi sviene. Così. Non ho mica capito perché... tra l'altro, prima Nives crede di essere stata lei a ucciderlo a causa del suo potere di ghiacciare la gente (almeno, credo... così mi è parso di capire). Nives porta il bambino da sua "madre" e va nel sotterraneo della resistenza. Lì si scopre che lei è in possesso di un documento che pare i vampiri vogliano tantissimo, quindi il capo pensa bene di lasciarlo a lei e mandarla COMPELTAMENTE DA SOLA, ad affrontarli.
Infatti, giusto il tempo di uscire dalla porta che ecco apparire un gruppetto di vampiri. Da dove sono usciti? Erano già lì? Perché mandarla da sola?
Boh.
Segue un battibecco in cui lei sembra combattere con una di loro utilizzando dei pugnali, ma il problema è che lei non può combattere al 100% altrimenti scoprirebbero che è un vampiro.
E qui altre domande: perché celare la sua natura? Perché, DIAMINE, andare a combattere da sola se sa di non poter dare il 100%?
Va beh... un istante dopo appare la "madre" e io mi sono detta: ecco, adesso i vampiri la dissangueranno!
Ma no, niente, tutto a posto.
L'unico problema pare essere che la vampira con cui Nives ha combattuto in realtà è la figlia morta della sua madre adottiva e questo le dà un gran dispiacere.
Ok.
Quindi Nives si arrende, ma il capo del gruppo dei vampiri le offre la possibilità di unirsi a loro o di essere venduta come schiava.
E qui ho capito dove la storia sarebbe andata a parare...
Ovviamente, lei sceglie di essere venduta.
Non si parla più del famigerato documento che lei doveva proteggere, non si parla più della madre che apparentemente ha potuto tornarsene a casa indenne.
Una storia di vampiri dove ancora non ho visto una goccia di sangue, uffa xD
Ci spostiamo in quella che pare essere la città dei vampiri (è accanto alla città dov'era Nives? È lontana? Quanto tempo è passato? Boh.) dove lei viene spogliata, lavata e messa all'asta. Per sembrare più appetibile lei decide di cantare una canzone in inglese (ed è specificato nelle note che lei la canta proprio in inglese... quindi in questo mondo esiste l'inglese moderno, ok, lo accetto) e il suo prezzo sale alle stelle.
Lei spera di essere acquistata da un riccone poco attento, in modo da poterlo manipolare, ma alla fine fa l'arrogante e quindi viene acquistata da uno che sembra tutt'altro che disattento.
Eeeeeeee suppongo che tutta la storia verterà sul fatto che lei si innamora del suo compratore.
Ho terminato qui la lettura, perché queste dieci parti mi sono sembrate più che sufficienti per stendere la recensione.
Di solito non faccio un riassunto degli avvenimenti nel parlare della trama, ma qui ho trovato fosse necessario per far capire i buchi che ho riscontrato: ci sono troppe cose non dette, troppe domande senza risposta. È come se tu, dolce umana, avessi voluto correre velocissima per arrivare alla città dei vampiri, dando parecchie cose per scontate e buttando lì un tot di informazioni senza però spiegare nulla.
Un conto è narrare utilizzando lo show, ma così il senso di spaesamento è deleterio.
Do comunque un voto sufficiente perché intravendo una sorta di worldbuilding e sono certa che, una volta sviluppato meglio, la storia risulterà interessante.
Voto: 7 su 10
Personaggi
Beh, qui temo di poter parlare solo di Nives, la protagonista e voce narrante.
Lei è una vampira (credo di aver intuito che sia una purosangue) ma per qualche motivo è in grado di sembrare un'umana. Lei può ghiacciare la gente e credo sia così che ha ucciso involontariamente il suo amato, che era un damphir.
Allora, qui c'è già un problema: cos'è in questo universo narrativo un vampiro purosangue? Cos'è un damphir?
Lei dice di essere morta, ma in qualche modo respira e il suo cuore batte: questo mi ha confusa moltissimo. Com'è possibile? Non viene spiegato.
Magari ci verrà spiegato dopo cos'è un purosangue? Perché nel mio universo narrativo ho ben spiegato che cosa intendo con questo termine, ma qui si dà per scontato e, credimi, non lo è. Questi sono termini ricorrenti e molto importanti per comprendere le dinamiche della storia, quindi è essenziale che il lettore sappia di cosa stiamo parlando. Non dico di inserire un paragrafo di tell dove lo si spiega, ma almeno far trapelare qualcosa in un dialogo per rendere chiari i punti fondamentali.
In un capitolo c'è il racconto di quando lei è morta nella neve ed è "rinata", ma viene solo descritto come abbia ucciso involontariamente degli animali col suo nuovo potere. Quindi è stata morsa? È stata morsa da un purosangue e per questo è una purosangue? Non si vede nulla di tutto ciò, eppure già dal prologo lei dice di essere una non morta.
Ancora una volta, confusione.
Poi si viene a sapere che il suo amato era un damphir, quindi un mezzo vampiro. Ok, ma cos'è esattamente? I vampiri sono morti ma possono procreare con gli umani? O è qualcosa di ancora diverso?
Confusione.
Comunque, tornando a Nives: dai suoi pensieri si capisce che è una ragazza tormentata dai sensi di colpa e addirittura vorrebbe farla finita, crede di non meritare di "vivere", però vuole proteggere chi ama e quindi continua a lottare. Questo la rende molto nobile e di certo un personaggio interessante e io credevo di aver visto una certa dolcezza in lei. Insomma, salva anche un piccolo umano... però poi fa l'arrogante coi vampiri quando la stanno vendendo. Ok, anche col suo capo nella resistenza ha dimostrato di saper fare la voce grossa, ma la cosa è morta lì, come se lei fosse un cane che abbaia, abbaia, però poi non morde.
E, a proposito di mordere... ma questi vampiri il sangue non lo bevono?
Mi è anche venuto il dubbio che lei fosse un altro genere di non morto, perché nella storia non si accenna MAI al suo bisogno di sangue; però a una certa si legge che lei finge di essere umana, ma in realtà è una vampira nobile. Quindi come fa a sopravvivere senza sangue? I vampiri in questo universo si nutrono di disperazione e paura? Non sto facendo una battuta, eh! Per me ci può anche stare (e, anzi, sarebbe anche moooolto interessante come cosa!) però il lettore deve poterlo capire in qualche modo!
In conclusione, Nives appare come un personaggio difficile da inquadrare, ma questa cosa non è negativa: in fondo, siamo solo ai primi capitoli e lei è la protagonista, quindi mi aspetto che ci sia un crescendo, una maturazione, e mi piace che sia evidente che lei abbia anche dei lati negativi (sempre apprezzati nei protagonisti).
Purtroppo, non posso parlare degli altri personaggi perché sono stati praticamente tutti delle comparse senza alcuno spessore; alcuni mi sono parsi solo come macchiette (tipo il capo della resistenza).
Persino la madre adottiva di Nives... cioè, capiamo solo che lei è amorevole e le vuole bene (oltre al fatto che è un'incosciente perché gira a caso per una città pericolosissima per cercarla) ma niente di più.
Forse sono stati anche i dialoghi macchinosi e per nulla naturali (da te giustificati con "scrivo di un passato remoto dove a mio avviso si parlava così") a non far trasparire la personalità quasi di nessuno.
Voto: 5 su 10
Parere personale
Ormai pare ovvio il fatto che questa storia, ahimè, non mi ha fatto impazzire: in primo luogo perché non amo lo stile aulico (però so che a molti piace, quindi non è stato oggetto di valutazione) e successivamente per via di tutto ciò che ho espresso negli altri punti di questa recensione.
Considera però che, a parte la grammatica (che è una cosa oggettiva), tutto ciò che ho detto resta una mia opinione soggettiva. Ciò che voglio fare in queste recensioni è dare degli spunti di miglioramento perché ogni storia merita di essere scritta e ogni scrittore merita di scrivere la sua storia.
Sistemando la grammatica, chiarendo il worldbuilding e limando quei punti sulle descrizioni che proprio non vanno, a mio avviso questa può diventare una storia interessante e originale.
Voto: 2 su 5
La somma dei punteggi è di 25 e questo porta Cold Eyes nel piano materiale.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro