Recensione: Magic Everywhere
Descrizione: Una ragazza piena di fantasia.
Un parco magico.
Persone che ti fanno sognare.
La compagnia di un ragazzo speciale.
Un'avventura per salvare la magia e sconfiggere il male per far trionfare il bene.
Ricordarsi di credere per vedere. (Qua nella descrizione originale manca un punto, te lo sottolineo così puoi correggerlo).
Prendetevi anche voi qualche giorno di vacanza per entrare nel magico mondo della Disney attraverso le parole di questa storia e soprattutto attraverso la vostra immaginazione!
Susan è una ragazza speciale, una di quelle che non perde la capacità di sognare col crescere, una di quelle che crede ancora nelle fate; talmente speciale da essere scelta per una missione dai personaggi Disney. Spesso consiglio di fare una descrizione fisica (con "Descrizione fisica" non intendo persino le unghie del personaggio, si può benissimo trattare solamente del colore dei capelli o della forma del mento, comunque non ogni singolo dettaglio del corpo del personaggio, poi sta all'immaginazione dei lettori finire il disegno) nonostante comunque l'aspetto interiore del personaggio sia ben più importante. Poi però ci sono storie con protagonisti abbastanza forti da non necessitare di una descrizione, e ci sono storie in cui l'immaginazione del lettore regna sovrana ed è il caso di Magic Everywhere. Mi è piaciuta un sacco la frase "Credere per vedere", personalmente la userei come ritornello; in fondo è questo il messaggio: credere per vedere. Oltre al preservare i nostri sogni questa storia vuol comunicare anche la potenza che ha l'immaginazione; in fondo, se ci pensiamo un attimo, l'autore scrive, ma noi lettori vediamo gli avvenimenti grazie alla potenza dell'immaginazione, proprio come ci vuol fare capire il nostro misterioso narratore.
L'ho trovata geniale l'idea di entrare nella mente della protagonista come scusante per narrare anche in prima persona, per questo alternerei tra il punto di vista di Susan e quello del narratore.
Ho notato un "Piuuum! Fiuuum!" che, esteticamente parlando, stona un po' grazie alle troppe U, per enfatizzare basta un punto esclamativo, stona un pochino anche lo "Hahaha" e lo "Hihihi", un semplice "Sta ridendo" (per esempio" suonerebbe meglio.
Spero di esser stato utile! :)
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