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#nonsololibri - FOXcircus: un horror targato Fox

Ciao a tutti.

Probabilmente se siete un minimo appassionati di serie tv e seguite qualche account Facebook, Instagram o Twitter a tema vi sarete visti la home o il feed intasato da banner di questo tipo:

Ovviamente appena ho visto questi banner mi sono fiondata sul sito della manifestazione www.foxcircus.it per capirne di più.

Fox promette un'esperienza unica, un viaggio di 52 ore nel mondo delle serie che hanno fatto battere il cuore di milioni di fan in tutto il mondo: attività legate alle serie, conferenze, maratone, preview, ... tutto quello che un appassionato può sognare.

Ho colto l'occasione al volo e mi sono prenotata all'attività di Criminal Minds, che sul sito è descritta così:

Ho lasciato i miei dati, ho ricevuto il mio QR Code per saltare la fila e accedere direttamente all'attrazione e ho iniziato a fantasticare come una ragazzina.

Peccato solo per il brutto risveglio che centinaia di fan entusiasti hanno avuto.

La manifestazione ha aperto venerdì 30 novembre e io avevo un'infiltrata che mi ha tenuta aggiornata per tutto il pomeriggio sulla disastrosa evoluzione dell'esperienza: code infinite, caos assoluto, attività impraticabili che hanno costretto la mia amica, che si era prenotata per diverse attività, tra cui una delle più pubblicizzate e attese (il tunnel a tema American Horror Story) a tornare a casa senza poter accedere a nessuna delle esperienze che aveva scelto.

Il suo racconto e i feedback molto negativi che la manifestazione ha avuto sui social mi hanno scoraggiata moltissimo, perché venerdì sera era già chiaro che tutta la manifestazione sarebbe andata a finire in vacca. Se già in parte avevo archiviato l'idea di poter fare l'esperienza di Criminal Minds, non avevo ancora perso le speranze per la conferenza di ieri pomeriggio "Crime Story". Quindi mi imbarco in una specie di viaggio della speranza con mio padre (sant'uomo) che mi accompagna.

Raggiungere il Base, sede della manifestazione, non è troppo complicato: dalle principali stazioni di Milano bastano una decina di minuti in metro per raggiungere la stazione di Porta Genova, in zona Navigli. Una volta raggiunta la stazione la faccenda si fa un po' più difficile, perché non sono presenti indicazioni di nessun tipo, né messe da Fox apposta per l'evento, né per il Mudec, che si trova accanto al Base. Quindi ci siamo dovuti arrangiare con Google Maps e seguendo la fiumana di gente che si dirigeva nella nostra stessa direzione.

Arrivati al Base, capiamo subito che le lamentele del giorno prima erano fondate: c'è una coda immensa che non accenna a muoversi, e ovviamente della fila "vip" per coloro che si erano anticipatamente registrati neanche l'ombra.

Ci mettiamo in fila e attendiamo pazientemente, già intirizziti dal freddo. La fila procede a rilento, ma finalmente, meno di un'ora dopo, riusciamo a entrare al Base.

Ci fermiamo nel cortile, per far rivivere i ruggenti anni '80 di mio padre sul set del remake di Magnum P.I. (vi allegherei la foto, ma probabilmente verrei diseredata) ed entriamo, convinti di poter accedere anche agli altri stand... salvo trovarci, di nuovo, in coda.

Un'ulteriore mezz'ora di coda mette a dura prova la mia pazienza, ma oltre la porta del Foxcircus mi attende il mio stand di Criminal Minds, e allora sarà magia, e tutti questi sbattimenti saranno ripagati... e invece no!

Perché allo stand non c'è coda (praticamente un miracolo ai miei occhi), ma l'attività è prenotata fino alle sette di sera (io sono entrata verso le 15:30). Ricapitoliamo un attimo, perché probabilmente qualcuno sarà disorientato da questa cosa: mi sono registrata per saltare la fila, e non ho saltato la fila (anzi, ne ho fatte due); mi sono prenotata per l'attività che mi interessava, ma la mia prenotazione in realtà non serve a nulla, perché all'interno dello stand è stato deciso (senza comunicarlo a nessuno all'esterno) che avrebbero fatto un ulteriore giro di prenotazioni sul posto, quindi non posso fare nulla; l'attività in realtà non assomiglia minimamente a quanto pubblicizzato da Fox, perché non c'è nessun profilo psicologico, ma un disegnatore che realizza un ritratto in stile identikit. Vedete anche voi qualcosa di profondamente sbagliato in tutto questo o sono io ad essere un po' strana?

Bloccati lì fino alle 17 e 30, in attesa della conferenza, ripieghiamo sull'attività legata allo spin-off di Sons of Anarchy (anche qui, non posso pubblicare la foto per i motivi di cui sopra), giochiamo all'allegro chirurgo (non giudicatemi, arrivata a ventun anni non ci avevo mai giocato, dovevo per forza rimediare a questa grave mancanza) e finiamo ad ascoltare una conferenza di cui ci interessa poco e nulla perché non si può fare nient'altro.

Unica nota positiva: la conferenza, quella che mi ha fatto alzare dal mio comodo divano e fatto fare questa follia.

Una discussione per niente banale sull'evoluzione della serialità e in particolare del genere crime, a partire dalla letteratura ma non solo, e sull'elemento "psicopatia" sempre più presente. Ospiti di un certo spessore (per chi non li conoscesse, rispettivamente l'attore che presta il volto al Vicequestore Rocco Schiavone, l'autore della serie di romanzi "I bastardi di Pizzofalcone", un giornalista e critico televisivo e un criminologo). Un vero piacere ascoltarli e riflettere con loro su un ambito che mi interessa moltissimo.

Finita la conferenza proprio non me la sono sentita di riaffrontare mezz'ora di coda per ritentare la fortuna allo stand di Criminal Minds, quindi ho abbandonato la manifestazione e sono tornata a casa.


Poco ma sicuro, non posso ritenermi soddisfatta dell'esperienza: organizzazione davvero pessima, attività che in molti casi non hanno incontrato le aspettative del pubblico (create dalla stessa Fox, tra l'altro) e uno staff non sempre troppo garbato.

Mi sono piaciuti tantissimo i "figuranti" che si aggiravano tra gli stand: mio padre è stato quasi assalito da uno zombie, probabilmente scappato dalla stanza di The Walking Dead, ed è stato aggredito da una dottoressa un po' troppo zelante, impegnata in visite lampo fuori dal Grey Sloan Memorial Hospital e da una sposa alla ricerca del(sì, mio padre si è divertito più di me); una boccata d'aria fresca per tutti coloro bloccati in coda per ore.

Le conferenze, non del tutto riuscite per problemi tecnici, ma che sarebbero comunque dovute essere il fiore all'occhiello del Foxcircus, non sono state valorizzate a sufficienza.

E qui arriviamo al punto che mi preme discutere con voi: la comunicazione.

Ok la pubblicità, ok i banner ovunque, ok le descrizioni accattivanti, ma poi ci deve anche essere effettivamente ciò che viene promesso.

So che probabilmente Fox Italia si è affidata a un'agenzia esterna per tutta l'organizzazione, ma le attività le hanno scelte loro e non erano all'altezza. La gestione del flusso di visitatori poi è stata imbarazzante: tra venerdì e ieri ci sono state almeno due chiusure (alla faccia del non-stop) per permettere il deflusso dei partecipanti, i mitici QR Code sono stati un totale buco nell'acqua e lo staff spesso non è stato in grado di gestire bene le varie richieste.

Dal punto di vista social, una figura penosa: non solo nei giorni precedenti Fox spesso non è stata in grado di fornire informazioni agli interessati (il copia-incolla del link al sito indipendentemente dalla richiesta non mi sembra un buon modo di aiutare chi pone delle domande), ma, quando si sono accorti del numero crescente di opinioni negative sulla pagina Facebook dell'evento e dei commenti di persone che consigliavano esplicitamente di non partecipare, i commenti sono magicamente spariti. Ma fate sul serio?

Per due volte hanno pubblicato un post che sapeva tanto di paraculata scusandosi per i disagi, ma nel concreto non è stato fatto nulla.

Nota di merito invece per Canon, partner di Fox: hanno scattato foto, le hanno stampate con le loro stampanti (e la qualità della stampa è davvero molto buona), inserite in portafoto con il loro logo ben visibile e hanno distribuito codici sconto. Un investimento importante che però almeno in termini di awareness secondo me ha funzionato.


Detto questo, se siete dalle parti di Milano e volete fare un giro al Foxcircus, è ancora aperto fino alle 20 di oggi. Probabilmente ci sarà ancora un sacco di coda, ma se non potete fare a meno di provare l'esperienza di American Horror Story o la sala operatoria di Grey's anatomy potete fare un tentativo, a patto che non leggiate in anticipo le descrizioni sul sito ufficiale, perché vi illuderebbero alla grande.

Non so, da Fox mi aspettavo sicuramente di meglio, soprattutto per l'aspetto della comunicazione. Non posso fare a meno di unirmi alle malelingue che hanno visto dietro a questo mezzo (?) flop una mossa piuttosto furba di marketing per iniziare a sommergere tutti gli iscritti di mail promozionali (prestate sempre attenzione a cosa flaggate quando vi viene chiesta l'autorizzazione al trattamento del vostri dati).

Non so se ci sarà una replica l'anno prossimo, ma ci penserei mille volte prima di iscrivermi e rituffarmi in un delirio simile.

Fatemi sapere se ci siete stati, se una manifestazione del genere vi sarebbe interessata e soprattutto cosa ne pensate della gestione della comunicazione da parte di Fox Italia (se volete farvi un'idea la pagina dell'evento è ancora attiva e su Twitter qualcuno -tra cui la sottoscritta- ha usato l'hashtag #foxcircus).


Un abbraccio

Laura

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