"Tsuki No Hikary" di Ev4Milani
Fandom: Haikyuu
Titolo: Tsuki No Hikary
Autrice: Ev4Milani
Recensore: CassandraFurens
Trama:
Tsuki No Hikary è una storia che ha il grande pregio di trasportare il lettore, quasi in medias res, all'interno del racconto. Un lettore che, spaesato, senza paracadute, si trova gettato nella psiche e nei pensieri di uno dei personaggi più facilmente comprensibili ed egualmente detestabili che potessimo mai incontrare – tale Tsukishima Kei, il vero protagonista di quello che a tutti gli effetti è un "viaggio nei sentimenti" (ma non solo... ci tiene anche lui a sottolinearlo).
Tsuki No Hikary racconta una "storia come tante" e nel farlo utilizza una maestria invidiabile tanto nella costruzione della narrazione, tanto nella prosa – perfetta per la materia trattata –, tanto e soprattutto per il ritmo del racconto, che fin dal primo capitolo (Quattrocentosette chilometri, quelli che separano i due protagonisti, tanto siderali quanto tangibili), mette davanti al lettore una storia che si dipana su più livelli, riuscendo a mantenere l'attenzione sempre viva e salda.
Ma di cosa parla, in effetti, Tsuki No Hikary? Della storia di due ragazzi, Tsukishima Kei e Kuroo Tetsurou, della storia di una famiglia, dei loro amici e dei loro amori, dell'amore per la pallavolo – quell'elemento unificante che li collega e che più attinge dall'opera originale il senso di squadra ed unità –, e ci parla, soprattutto, e con una fermezza che mai il vostro recensore dimenticherà, di crescita. È raro trovare una storia così ben scritta che parla di adolescenti, si rivolge ad essi e fa rivivere quell'età fatta di dubbi e di incoerenze, di imperfezioni e momenti magici, e lo fa con una prosa sempre attenta, con una costruzione magistrale del racconto, con un rispetto per la trama originale così elevato; stiamo pur sempre parlando di Haikyuu, un'opera che fa della tridimensionalità dei suoi personaggi (e della pallavolo) la cifra stilistica di una storia che non perde mai colpi.
_ 13 reasons why I love it _
♥️ 1 ♥️
La mia scena preferita è quella del venticinquesimo capitolo ("Il nido del mondo"); la recensione deve essere spoiler free, ma vi invito a segnare questo numero perché la tensione che sentirete quando arriverete a quel punto è un qualcosa di indimenticabile. L'avvicinarsi, fisico e mentale, di queste due anime affini, che il fato e la vita hanno deciso di far incontrare, è ciò che viene più magistralmente raccontato; è, nella sua semplicità, una scena che racconta di un bacio. E, nel farlo, riesce a descrivere con una precisione millimetrica il vasto bagaglio emozionale che un "semplice bacio" racconta. Tenetevi forte, perché quel sorriso che si mescola al bacio non potrete più dimenticarlo!
♥️ 2 ♥️
La mia citazione preferita: non ho avuto alcun dubbio, non ho avuto alcuna remora. In questa frase, proveniente dal quarto capitolo della storia, emerge la maestria dell'autrice in maniera limpida e brillante, ed emerge a pieno la tridimensionalità di un personaggio come Tsukishima Kei – nella lettura che ne fa Ev4Milani –, e di cosa voglia dire sentirsi sopraffatto dalla inevitabilità di un sentimento. (Poesia, chef's kiss, chiudete tutto!)
"La cosa brutta di essere lucidi, intelligenti, empatici e spietatamente onesti con se stessi è che i sentimenti li riconosci subito, anche quelli che rappresentano un problema. Essere mezzo innamorato di Kuroo Tetsurou è un grosso problema. Immaginarsi di avere una speranza, è un problema enorme." [Capitolo 6: "Un problema enorme."]
♥️ 3 ♥️
È per me impossibile parlare di canonicità dei personaggi di questa storia perché siamo su un livello di quasi perfezione; sia Kuroo che Kei, ma in realtà anche Bokuto ed Akaashi, Kageyama ed Hinata, sembrano presi direttamente dalle pagine del manga e fatti vivere sulla pagina della storia. Vivono e respirano, interagiscono tra di loro e sembra di leggere un semplice prolungamento della storia originale. La tridimensionalità di questi personaggi – tratto così ampiamente definitorio dell'opera principale, che decide acutamente di non soffermarsi su alcun risvolto amoroso – si tramuta efficacemente anche in questa storia, che a tutti gli effetti non può che essere definita il manuale del fan writing perfetto.
♥️ 4 ♥️
Il mio personaggio preferito non può che essere un originale, il nonno di uno dei protagonisti – Kuroo Tomo. Perché respira al di là della pagina scritta, perché è protagonista di una scena tanto intensa quanto leggera con il protagonista (Kei), perché si fa portatore, nella sua apertura mentale, di un messaggio di una potenza fondamentale e che non viene mai ripetuto abbastanza: che le generazioni cambiano, e ci si innamora non di un genere o di una convenzione, ma di una persona e di un'anima.
Il personaggio più "odiato", ma più che odiato direi "amato e odiato al contempo", per la straordinaria capacità dell'autrice di farcelo vedere perfetto nel suo essere adolescente che soffre e che vuole scappare dai suoi sentimenti, che pensa di sapere tutto – ma veramente tutto –, e sbaglia, in continuazione. Talvolta al punto tale che vorresti stritolarlo per un abbraccio, o stritolarlo per dirgli, no, non si fa, eppure lo si ama e poi insieme sempre un po' lo si odia: è il protagonista, Tsukishima Kei. Io ve lo dico, cari lettori, con lui vi fate un viaggio fantastico.
♥️ 5 ♥️
Il legame tra i personaggi che ho preferito di più è sicuramente quello dei due protagonisti, ed è un po' emblematico di come Tsuki no Hikary non sia solo una bella fanfiction, ma una storia straordinaria: il modo in cui questi due personaggi vengono raccontati, come tra i due cresca un "Noi" che si percepisce come inevitabile, ma stavolta anche ancorato alla realtà, beh... che cosa si vuole di più? Tsuki no Hikary è una storia che si ama anche senza conoscere il materiale originale, e non è un'affermazione da prendere tanto alla leggera. In secundis, il racconto solo accennato dei personaggi secondari, ma in particolar modo dell'acutezza con cui il protagonista legge i suoi stessi sentimenti nelle azioni dei suoi compagni di squadra – Kageyama ed Hinata, ma non solo (Tsukishima, alla fine, sa veramente tutto. È solo particolarmente saccente.)
♥️ 6 ♥️
Fedeltà al canon: nulla da dire, per me Ev4Milani è in comunicazione telefonica con Furudate – autore di Haikyuu – altrimenti tale precisione non si spiega. Anzi, si spiega per l'impegno incredibile messo nelle ricerche dall'autrice, che si nota tutto, dall'inizio fino alla fine.
♥️ 7 ♥️
Tempo in cui è ambientata, se è appropriato; la storia ha una scansione ottima. Per chi è a conoscenza del materiale originale, o ha semplicemente guardato l'anime, la storia si dipana nel periodo che va dalla seconda alla terza stagione dell'anime, spostandosi fino ai Nazionali.
♥️ 8 ♥️
Adatto al genere: assolutamente sì, anche se ho particolarmente amato talune sperimentazioni – soprattutto quelle introspettive – dei capitoli che si trovano verso la seconda parte della storia.
♥️ 9 ♥️
Il punto forte della storia è sicuramente la capacità di tenere salda l'attenzione del lettore con uno stile scorrevole, ma anche profondo, attento, rispettoso tanto della materia trattata che dei personaggi raccontati.
♥️ 10 ♥️
Temi trattati: parlare di questo punto è per me parlare del punto più alto di Tsuki no Hikary, la trattazione così delicata ma giusta della sessualità, di come sia una scoperta in itinere, di chi la riguarda già come punto saldo e di chi la scopre piano piano. Il capitolo dedicato a due personaggi secondari – Bokuto ed Akaashi – che commentano l'avvicinamento tra gli altri due è perfetto, tanto nella descrizione di quel periodo di incertezza che è l'adolescenza, tanto nel messaggio di accettazione che racconta. Un personaggio come Kuroo Tetsurou, a cui è impossibile affibbiare un'etichetta – se non quella di fantastico – risulta particolarmente credibile proprio in virtù del suo percorso; perché ci si innamora di un profumo, di un volto, di una testa, di un'anima – a prescindere dal genere.
♥️ 11 ♥️
Penso che Tsuki no Hikary sia una storia che almeno tutti, una volta nella vita, dovrebbero leggere. Mi ha fatto riflettere sul concetto di "comprensione": se un sedicenne solo – che si trova a farsi delle domande scomode, a cui magari non sa trovare risposta – legge questa storia, so che riceverà la carezza più dolce, la comprensione più assoluta; ed è uno dei meriti più grandi che una storia possa avere.
♥️ 12 ♥️
Conoscendo altri lavori dell'autrice, non potevo esimermi dall'ossessionarmi anche con questo, ecco perché ho cominciato a leggere... Ho letto trenta capitoli di fila, un weekend di quelli che non si dimenticano!
♥️ 13 ♥️
A chi la consiglierei: a chiunque! A chi voglia approcciarsi alla scrittura per capire come si scrive un intreccio che funziona e dei buoni personaggi; a chi ama Haikyuu e vuole leggere una bellissima interpretazione di queste relazioni così intense e piene di significato; a chi non conosce fanfiction e non ama scrivere e vuole semplicemente fare una lettura che lo faccia sentire accettato, accolto, amato. In breve, Tsuki no Hikary è una storia che fa veramente per tutti. E, se nel leggerla vi viene anche voglia di dare un'occhiata al materiale originale... Tanto di guadagnato. Mi ringrazierete dopo!
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