CAPITOLO VENTOTTO - Echo.
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Buona lettura! 🌸
Nate
Osservo le due ragazze scambiarsi occhiate di fuoco e passare una buona mezz'ora a lanciarsi frecciatine che se potessero incenerire la persona che hanno dinanzi sarebbero entrambe ridotte in fumo e cenere, ed i loro pezzi sfumerebbero nel vento. Mi sento come se fossi nel mezzo di un campo di battaglia, con tanto di trincee e tutto il resto. Le parole di Sky sono taglienti quanto il più affilato dei coltelli, e non manca di certo il tono sarcastico a rendere il tutto più divertente. Non so ancora bene cosa dovrei fare a questo punto, se ridere fino a non respirare più oppure piangere, perché il viso di Sky è contornato da una gelida espressione, un mix di rabbia, dolore e disprezzo. Poche volte ho potuto osservare questa espressione in viso, ed una di questa era quando mi ha parlato del suo passato alla fine dell'anno accademico.
"Beh vedo che non sei cambiata." Afferma la bionda squadrandola da capo a piedi. "Sai Sky, hai sempre la stessa espressione vuota e triste di un anno fa. Sembri un cadavere." La ragazza in questione si passa una mano fra i capelli, smuovendoli e rivelando la folta chioma.
Sky increspa le labbra in una specie di sorriso e scuote il capo, sbattendo poi le lunghe ciglia e posandosi una mano sul petto fingendosi offesa. "Tranquilla tesoro, anche la tua faccia fa schifo, ma nessuno te ne fa una colpa."
Greta la fissa adirata e stringe gli occhi a fessura. Apre la bocca per rispondere, ma poi la richiude evidentemente perché la mia ragazza è riuscita a tapparle la bocca. Mi sporgo a baciarle la spalla, orgoglioso di lei nonostante in realtà dovrei dirle di smetterla e comportarsi bene e da persona civile. Un improvviso odore di erba invade le mie narici. Mi avvicino al suo orecchio e lei si volta verso di me con un sorriso ad illuminarle il viso. "Principessa hai fumato per caso?"
"Forse." Ridacchia e si appoggia al mio petto sospirando rumorosamente. Si accoccola e struscia la testa in continuazione, ricordandomi incredibilmente un gatto che fa le fusa. Luca ed il fratello persistono a lanciare occhiate di fuoco a Greta come se potessero ucciderla con un solo sguardo. La ragazza in questo è alta e magra e la sua figura slanciata la rende ancora più affascinante. Nel momento in cui ha messo piede in casa una vampata di profumo ha riempito le mie narici e mi sono ritrovato a tossicchiare rumorosamente, poiché, probabilmente ne aveva spruzzato troppo. Per certi versi, mi ricorda molto Savannah. Il suo sguardo freddo da ancora più i brividi grazie alle iridi azzurre come il ghiaccio. Le sue labbra sono coperte da uno strato di rossetto rosso sangue, il che mi fa abbastanza ridere, visto che pare una ragazza appena uscita da un bordello, sia per il modo in cui è pesantemente truccata, che per il modo in cui è vestita. Nel suo peso è da calcolare almeno un kilo in più per l'ammontare assurdo di trucco che indossa, ma ciò che più mi stupisce è, appunto, il suo abbigliamento. Indossa un corsetto nero molto stretto e una gonna corta ed attillata volta, presumo, a mettere in mostra le sue curve. Nulla da togliere a questa ragazza, ammetto che è molto bella.
Alzo gli occhi e mi volto verso Luca e Davide per cercare un appiglio ma loro due scuotono la testa e Luca, con il labiale mi dice di lasciarla fare. Non mi fido per niente di lei, ha l'aria.. Non so nemmeno io come definirla, ma sembra che abbia la puzza sotto al naso. I capelli biondo scuro e mossi le danno quel tocco ribelle. I suoi occhi non sono limpidi come quelli di Luca, il suo sguardo è freddo, cattivo, bruciante. Le danno quel tocco che la rende un esemplare raro e tagliente come la lama del coltello più affilato.
Ha qualche tatuaggio qui e là, una rosa sulla spalla, che si intravede anche se non molto, e un cuore sul polso, ma ne avrà di sicuro altri, ma risultano coperti.
"Ragazzi venite a tavola, Camilla ha detto che è pronto." afferma il padre della mia ragazza con accanto il padre di Luca. Quest'ultimo assomiglia molto al mio amico: stesso colore di capelli ed occhi, è praticamente la versione più vecchia di Luca. Sono praticamente identici.
Ci alziamo tutti e Matt e Jay vengono accanto a me, mentre Sky cammina tra Davide e Luca. "Ragazzi ma, sta bene?" Domanda Matt osservandoci con sguardo confuso.
"Matt ricordi la storia dell'amica bionda?" Chiedo incrociando i suoi occhi.
"Erano amiche?"
"L'ha definita 'Luca al femminile', poi hanno litigato" spiega Matt facendomi intendere che ha capito di cosa sto parlando.
"Dobbiamo fare qualcosa, lo sguardo di Sky dichiara guerra aperta." Dico ai ragazzi scrutando i loro occhi.
"Occhi di ghiaccio, vieni qui vicino a me." La voce di Sky mi richiama e scuoto la testa quando la vedo picchiettare la mano sulla sedia accanto alla sua, facendo ciondolare i numerosi braccialetti al polso.
"Arrivo tigre" replico con un sorriso. Dopo aver guardato Matt e Jay un'ultima volta, mi alzo e vado dalla mia ragazza. La tavola è enorme e noi ragazzi siamo separati dagli adulti. Facce nuove sono nella stanza e dopo esserci educatamente presentati, iniziamo a mangiare.
"Allora Greta, che fai adesso? Studi ancora?" Domanda la madre di Sky alla ragazza bionda.
"Finalmente ho finito.. sai che lo studio non è mai stata la mia passione." Replica pacata. "Ora mi sono trovata un piccolo lavoro in centro, non è granchè ma sopravvivo."
Sky si ferma con il boccone a mezz'aria ed assottiglia lo sguardo. "Lo so io qual è la tua passione."
"E quale sarebbe?"
Ed eccola, posa la forchetta e fa un sorriso strafottente. "Credo di averti vista sulla strada qualche giorno fa. Quanto vuoi all'ora?" Scatta la ragazza stringendo gli occhi a fessura.
"Tu devi solo stare zitta, con tutti quei braccialetti che ciondolano sembri una mucca al pascolo." Ride Greta di rimando.
"Ma senti un po' da che pulpito arriva la predica!" Si alza in piedi Sky strisciandola sedia e sbattendo le mani sul tavolo. "Guarda come sei vestita, torna nel bordello dal quale sei venuta, qui non sei la benvenuta." Luca a momenti si strangola, mentre il fratello, accanto a lei, le prende il braccio e la tira leggermente, intimandola sottovoce di stare calma mentre il resto della tavola rimane a bocca aperta ed i genitori della ragazza in questione con il boccone a mezz'aria. Il padre di Greta sembra confuso, quasi non riuscisse a comprende il perchè di tutte quetse frecciatine, mentre la madre scuote la testa e si volta verso Elisabetta, la quale si scusa per l'irruenza di Sky.
"Sky! Siediti e mangia, ti sembra il caso? Io non ti ho insegnato questo." Sua madre la guarda in modo truce e la intima con un gesto della mano a sedersi e fare silenzio. Sky non sembra intenzionata ad ascoltarla, anzi, ha estratto forconi e pale ed è pronta all'attacco.
"No mamma, sai una cosa? Sono stata zitta troppo tempo, è arrivato il momento di chiacchierare un po'. Simona, tua figlia ti ha mai detto il vero motivo del nostro litigio?"
La donna scuote la testa ed alza le spalle con fare sconsolato mentre Greta si alza a sua e si porta allo stesso livello di Sky. "Mamma non ascoltarla." Scandisce bene quest'ultima.
"Perché non dovrebbe, hai paura?" Il padre di Sky posa sul tavolo la forchetta e mostra un sorriso.
"Ti prego non reggere il gioco a tua figlia, non credo sia il caso." Dice Elisabetta in tono piatto. "Stanne fuori."
"Si che lo è. Avanti Greta, racconta cosa è successo quel giorno." Afferma Sky. "Preparate i pop corn ragazzi, i giochi sono finiti, è ora di girare le carte i tavola e chiarire questa situazione una volta per tutte."
"Ci siamo insultate."
"Errore." Dice Sky. "Tu mi hai insultata. Poi?"
"Poi... poi.."
"Hai perso la lingua per caso? Com'è che comprare sempre quando non ci sono i tuoi ad ascoltarti? Avanti Greta.." Poggia una mano sulla sua spalla dopo essersi avvicinata. "Racconta a tutti quelli che mi hai detto quando ti ho raccontato dei miei attacchi di panico e dei miei incubi, siamo tutt'orecchi."
"Ti ho detto che devi stare calma e che ti capivo."
"Bugia. Hai detto 'sei solo una...' " si ferma e la prende per le spalle, facendola voltare ed in modo che i loro occhi si possano incontrare. "Continua."
Greta Abbassa gli occhi. "Una complessata di merda, un ragazzo che ha un tumore è meno complessato di te, riprenditi e fatti curare."
"E dopo che hai fatto?"
"Ti ho spinta."
"E poi?"
"Ti ho riso in faccia."
"E ti sembra una bella cosa da fare? Io cosa ho fatto?"
"Sei stata male, davanti a me, e io ridevo, senza aiutarti."
Lo sguardo di Sky è così cattivo che fa venire i brividi. Nella stanza regna il silenzio, nessuno osa dire una parola, ci limitiamo ad osservare la scena senza fare commenti. La madre di Greta, si copra la bocca con una mano e nei suoi occhi mi pare di vedere una scintilla di dispiacere, mentre fa slittare lo sguardo da Sky, a sua figlia. Il padre, invece scuote la testa ed osserva il padre il Sky, chiedendo scusa con lo sguardo.
"Ricordo anche un altro dettaglio... Sono corsa via e tu hai detto una frase, che mi ha completamente spezzata. Tu la ricordi? No perché nella mia testa ha vagato per mesi, senza sosta, ogni volta che avevo un attacco di panico la tua voce entrava nella mia testa e ripeteva quella dannata frase, e peggiorava, stavo male sempre più, nessuno riusciva a calmarmi. Mio fratello ha capito che il peggioramento era dovuto a qualcosa, così un giorno, dopo avermi aiutata a calmarmi, si sedette accanto a me e si fece raccontare cosa accadeva da quando ero peggiorata. Davide, puoi dire a tutti la frase che mi ha detto? Te la ricordi?"
Si volta verso il ragazzo, che prende un respiro profondo e punta I suoi occhi azzurri negli azzurri della ragazza bionda, che si è riseduta e se ne sta zitta, umiliata dalla ragazza che un giorno lei ha umiliato. "Continua ad affondare nei tuoi complessi da sola, perché in fondo è questo che sei, sola. Sei un peso Sky, e l'unica amica che avevi l'hai persa per i tuoi problemi mentali, tu sei pazza." Sussurra Davide con voce distaccata e fredda.
Le sue parole mi fanno uscire di testa ed inspiro di scatto, stringendo i pugni e tendendo la mascella. Sento la cattiverie salire nelle vene e mi accorgo di non respirare solo quando la mano di Luca si posa sulla mia spalla. Il ragazzo sospira e scuote la testa, come se volesse intimarmi di stare calmo.
"Luca, cosa è successo quando sono tornata a casa quel giorno?" Afferma Sky voltandosi verso il migliore amico, il quale scorre con lo sguardo da me a lei. Luca ha gli occhi di chi vorrebbe saltare al collo della ragazza con cui sta interloquendo Sky, ma si ritrova con le mani legate. Siamo tutti consapevoli che Sky ha bisogno di liberarsi e tagliare tutti i fili che la legano al passato e Greta è uno di quei fili, forse non sarà il più spesso ma è comunque un filo che se tagliato, la libererà e la renderà, forse, un po' meno triste. A volte è così persa che mi piacerebbe prendere la sua mano e riportarla sulla strada di casa. Talvolta sembra una statua, immobile e perduta in mezzo ad una stanza buia e silenziosa, che la risucchia e me la porta via, ogni secondo la allontana sempre più da me.
"Hai avuto un crollo, abbastanza pesante. Hai rotto dei piatti, e dato un pugno al muro, rompendoti due nocche. Poi sei crollata a terra e ti sei tirata i capelli, dicendo di essere davvero pazza, e hai iniziato a piangere. Io mi sono inginocchiato davanti a te, ti ho presa fra le braccia e hai continuato a piangere per ore, fino a che non ti sei addormentata fra le mie braccia e ti ho portata nel letto, restando accanto a te."
Gli occhi della bionda si posano in quelli di Sky e sono lucidi, ricchi di pentimento. "Mi dispiace, io non sapevo.. Non sapevo questo e nemmeno di Caleb."
Sky sbarra gli occhi ed inspira di scatto. "Sciacquati la bocca prima di nominarlo, non ha alcun diritto di parlare di lui e tanto meno di pronunciare il suo nome." Si abbassa al suo livello. "E poi, di cosa ti dispiace esattamente? Solo questo mi sai dire, che ti dispiace? Tu non hai idea di quello che ho passato, di tutto il dolore che avevo dentro, delle ferite che hai creato. Eri la mia fottuta migliore amica, e quando ti ho detto che avevo un problema tu mi hai riso in faccia, mi hai dato della pazza. Avevo bisogno di te, e tu mi hai lasciata affogare da sola. Non meriti nemmeno che ti dica queste cose perché è come se ti stessi dimostrando che di te mi importa ancora, solo che ho bisogno di farlo per liberarmi di te definitivamente. Tu non hai idea di cosa hai innescato in me, sono davvero arrivata a pensare di essere pazza, sono arrivata davvero a credere di dover affogare nei miei complessi da sola, e sono arrivata a pensare di essere uno scherzo della natura, un disastro. Per cosa? Per colpa della ragazza che era la mia migliore amica e mi aveva abbandonata, per continuare a navigare nel suo egoismo, per avere lei il controllo di tutto. Perché è questo che sei, che eri e che sempre sarai. Un'egoista, con le manie del controllo, se una persona non fa quello che dici o non si comporta come tu credi sia giusto, non la pensa come te o non mette te sopra tutto è egoista o non le frega un cazzo di te. Ma lascia che ti dica una cosa Greta." Le sorride e le posa una mano sulla spalla. Mi fa quasi paura vederla così apatica e fredda. Riesco a percepire il gelo delle sue parole, quasi come se con esse fosse in grado di congelare tutto ciò che la circonda, me compreso. "Tu non sei il centro del mondo, non esisti solo tu e non sei nessuno, e ripeto, nessuno, per dire ad una persona come deve vivere la sua vita. Lo hai fatto con me, con il tuo ragazzo che Dio solo sa come diamine ti sopporta, ed ora ti ritrovi sola, hai solo lui. Ma sai benissimo che se non cambi lo perderai e proverai la solitudine, quella vera. Affogherai da sola nel tuo egoismo, e per cosa? Per le tue convinzioni del cazzo, in cui tu sei così superficiale, che non credi che una persona a vent'anni possa soffrire per qualcosa. La mia vita fa schifo e tu lo sai, ma eri troppo occupata a vivere come se non esistesse un domani per accorgerti di quanto io stessi soffrendo. Perché tu volevi provare la libertà, sentirla sulla tua pelle, volevi vivere. Vivevi mentre io morivo. Ti faccio i miei complimenti per essere riuscita a vivere la vita dei tuoi sogni, io ho visto solo sofferenza nella mia vita, ed ancora ne vedrò, ma guardati intorno. Ognuna di queste persona è qui perché in fondo anche io merito di essere amata e di avere la possibilità di essere felice, con te chi c'è? Nessuno, e sai perché? Perché con le tue manie di protagonismo hai allontanato tutti, ed ora meriti un'esistenza ricca di sofferenza, in cui devi farti forza da sola, sciuparti le lacrime da sola e guardarti allo specchio e ringraziare te stessa, solo te stessa, se sei rimasta sola. E ti assicuro che questo accadrà. Ora tocca a te scoprire cosa è la sofferenza e te la cedo tutta senza problemi, davvero. Io domani me ne vado, non penserai più a questo discorso, ma quando piangerai lo ricorderai. Ricorderai che hai dato della pazza all'unica vera amica che avevi e che per i tuoi sporchi giochetti, sei rimasta sola. Completamente sola. La tua unica amica è la tua ombra, e l'unica voce amica che sentirai sarà l'eco della tua. Ti auguro questo, e quando accadrà fammi uno squillo, così ti riderò in faccia e ti guarderò strisciare per terra." Si alza e si volta andando verso la porta, prende la giacca ed esce, sbattendo la porta e lasciando tutti a bocca aperta per il discorso fatto, mentre il viso angelico della ragazza bionda è rigato da lacrime silenziose e calde.
Sono senza fiato, le parole di Sky sono agghiaccianti, ed io mi sento come una statua di gesso senza sentimenti, mi sento come se il vuoto che circonda la vita della mia ragazza si fosse impossessato anche di me, ed il suo dolore taglia l'aria che noi tutti, in questa stanza, stiamo respirando.
Sky
Sbatto la porta con forza e tiro fuori dalla tasche il pacchetto di sigarette. Mi siedo in terra mentre respiro pesantemente e tento di accendere la sigaretta stretta fra le mie labbra, visto che le mia mani tremano in un modo che poche volte hanno fatto. I gradini del terrazzo fuori dalla villa sono freddi ed il vento tira forte mentre il cielo minaccia di piangere rumorosamente. Mi perdo nei miei pensieri, che immagino siano contenuti nella nuvola di fumo davanti ai miei occhi, che si disperde nella notte come se non contasse nulla, come se fosse vuoto e non ricco del mio dolore come vorrei che fosse. Ho sempre desiderato che eliminare il dolore fosse facile come scoppiare una bolla di sapone, ma purtroppo non è così. Mi sento come se la bolla di sapone fossi io e come se il mio dolore fosse il tocco che sia in grado di scoppiarmi. Purtroppo sto per esplodere, ho sopportato troppo nella mia vita, ma spero che esplodendo possa nascere una nuova bolla, in cui racchiudere solo felicità, gioia e amore, invece che dolore e tristezza come quella in cui sto vivendo ora.
La porta si apre all'improvviso e mi volto di scatto verso la figura che sta uscendo, giusto in tempo per osservare gli occhi di mia madre studiarmi e scuotere la testa alla vista della sigaretta posizionata fra le mie dita. "Se sei qui per rimproverarmi puoi anche evitare, sto già tremando di mio per la rabbia e questo basta come punizione."
Mia madre prende posto accanto a me e mi porta via la sigaretta, gettandola a terra e facendo ruotare sopra di essa la punta del piede destro per farla spegnere. Il cielo tuona e lampeggia e delle gocce isolate cadono sull'asfalto qua e là permettendomi di inalare l'odore di bagnato che proviene da terra quando piove. "In realtà sono qui per chiederti scusa, non avrei dovuto invitarla qui e farti passare tutto questo."
Gli occhi azzurri di mia madre cercano i miei, mentre io cerco di evitare quello sguardo, consapevole che se lo incontrassi, scoppierei a piangere in un battito di ciglia. Osservo perciò la pioggia farsi sempre più fitta fino ad impedirmi di vedere la strada al di fuori del cancello di casa mia, stendo le gambe e alzo il viso verso il cielo chiudendo gli occhi ed assaporando il rumore che le gocce fanno quando cadono sull'asfalto, generando in me una sensazione di piacevole calma. "Non mi servono le tue scuse, mamma. Prima o poi sarebbe successo, oggi, domani, fra due mesi, fra un anno, che importanza ha? La cosa che conta davvero è che io sia riuscita a dirle ciò penso senza farmi prendere dalla rabbia di nuovo. Forse ho un po' esagerato, ma non potevo più tenermi tutto dentro mamma, mi ha fatto troppo male quella ragazza."
"Mi dispiace così tanto tesoro, io sapevo del litigio, ma non hai mai voluto dirmi le cose che ti ha detto e se solo lo avessi saputo le avrei parlato io molto prima." Afferma scuotendo la testa.
La sua affermazione mi fa roteare gli occhi al cielo e sbuffare. Mia madre ha sempre questa strana lampadina nel cervello che la porta ad intervenire ogni qualvolta viene a conoscenza del litigio con una persona. Persino quando Caleb mi tradì lo fermò per parlargli, ed io dovetti portarla via e bloccarla prima che la sua mano finisse sul suo viso, lasciandoli poi le cinque dita rosse. Ci avevo già pensato io, lo avevo lasciato e non gli rivolgevo più nemmeno uno sguardo, sarebbe bastata come punizione, ma mamma non aveva voluto sentire ragioni e quando lo incrociammo per strada mentre camminava da solo quasi lo aveva strangolato con le sue stesse mani. Fu per questa sua reazione che evitai di dirle di Greta. Mi accendo un'altra sigaretta, dato che mia madre ha gettato la precedente, e faccio un lungo tiro chiudendo gli occhi, per poi voltarmi e fissare le mie iridi nelle sue. "E per cosa? A cosa sarebbe servito? Sarei passata di nuovo per la debole e senza coraggio, ed io non voglio più essere quel tipo di ragazza. Sai, forse tutta questa sofferenza ha come scopo principale quello di mostrarsi agli occhi degli altri come la mia forza. Forse Nate ha ragione, forse devo davvero costruire la mia armatura partendo dal mio dolore, chissà magari trovo il coraggio per fare ciò che mai sono riuscita a fare." Sorrido al cielo ed alle nuvole grigie che ancora una volta mi tengono compagnia mentre il mio cuore piange in silenzio a causa delle numerose ferite che possiede e che ancora sanguinano senza darmi pace.
"Tu sei forte Sky, non serve che tu lo diventi ancora di più."
La fisso sbattendo gli occhi e scuotendo il capo, per poi increspare le labbra in un leggero sorriso e fissare di nuovo lo sguardo sul cielo. "Io forte? Quanto ti sbagli mamma!" Ribatto. "Chiedilo a Luca dove finisce la mia forza."
"Sky, sei così giovane e ne hai passate così tante, ma traine qualcosa di positivo da queste dure esperienze. Fidati di te stessa, credi in te e vedrai che andrà tutto per il verso giusto."
"Come posso farlo mamma? Ci ho provato, te lo giuro, ma non ci riesco."
"Forse non ci hai creduto abbastanza." Mi scosta una ciocca di capelli dal viso e lo copre con il calore delle sue mani. "Ti ricordi quando imparasti ad andare in bici senza rotelle? Cosa successe la prima volta?"
Le sorrido e scuoto la testa, ricordo benissimo come andò, feci impazzire mio fratello, lo investii persino. "La prima volta che Davide mollò la presa caddi e mi sbucciai le ginocchia, iniziando a piangere come una disperata."
"E ricordi cosa fece tuo fratello? Ti prese la mano, ti fece alzare da terra e ti disse che tu avresti potuto farcela, perché eri una bambina dalle mille risorse ed avresti trovato un modo per stare in equilibrio. Così tu ti asciugasti le lacrime e facesti un meraviglioso sorriso, tirasti su da terra la bici, e ripartisti. Quando Luca ti salutò con la mano i tuoi occhi si illuminarono e gli urlasti di aspettarti, che saresti arrivata in breve. Davide ti vide così determinata a raggiungere il tuo migliore amico che mollò la presa e tu cominciasti a pedalare da sola, e quando lo notasti iniziasti ad urlare per la felicità."
"Tutto ciò per dirmi...?"
"Che se cadi, ti rialzi,ti asciughi le lacrime, sorridi e vai avanti, più forte e determinata di prima, e vedrai che raggiungerai il tuo obbiettivo. Taglierai quel traguardo e mi renderai, ancora una volta, orgogliosa di te. Perché, amore mio, io e papà siamo così orgogliosi della persona che sei diventata, non ha importanza se in passato hai fatto degli errori, tutti ne fanno, siamo umani, siamo stati creati per sbagliare e commettere errori, ma è da questi che impariamo a crescere. Hai costruito qualcosa attorno a te che ti ha resa fantastica, non pensare di averci deluso come figlia, perché per noi sei puro orgoglio. Sono orgogliosa di ciò che hai detto là dentro, tutti noi lo siamo, non dubitarne mai e continua così."
I miei occhi si sono ricoperti da un velo di lacrime di gioia e senza pensarci due volte mio fiondo tra le braccia di mia madre, facendomi cullare come quando ero piccola. "Ti voglio bene, mamma."
"Anche io tesoro. E ricorda, tu non hai bisogno di essere salvata, sei abbastanza tu puoi farlo da sola, tu salverai te stessa, ne sono sicura." Annuisco e continuo a stringerla mentre due lacrime calde e solitarie solitarie solcano il mio freddo viso. "Dai vieni, rientriamo."
Si alza in piedi e mi tende la mano, allungo la mia e lei intreccia le nostra dita sollevandomi e mostrandomi un bellissimo e luminoso sorriso.
Apriamo la porta e sento i miei amici fare chiasso e lanciarsi fazzoletti fra di loro, mentre mio padre tenta di fare il serio e fermarli ma ha l'espressione di chi è divertito e non riesce a nasconderlo. "Ehi Barbie, ti unisci alla battaglia?" Domanda Jay venendo verso di me e tendendo la sua mano.
La afferro sorridendo e abbracciando il mio amico inspirando il suo dolce profumo. "Sono orgoglioso di ciò che hai detto, l'hai stesa." Afferma sciogliendo l'abbraccio e dandomi un pugno sulla spalla.
Gli sorrido e gli faccio l'occhiolino, per poi volarmi verso gli altri e scoppiare a ridere quando Matt lancia cuscino in testa al mio ragazzo, il quale lo insulta in cento lingue diverse e gli salta addosso facendolo cadere sul divano.
"Tanto vinco ancora io!" Affermo saltando sopra ai ragazzi e schiacciandoli con il mio peso. Nate mi circonda il collo con un braccio e mi trascina al suo petto, scompigliandomi i capelli con un gesto della mano e poi baciandomi con amore. Intreccia le sue dita alle mie, mentre Matt sguscia fuori da sotto di lui e fa un'espressione disgustata. Ridacchio per poi voltarmi e baciare di nuovo Nate. "Grazie, ci sei sempre."
Sorride raggiante mentre appoggio la testa al suo petto e mi bacia la fronte. "Mi sembra giusto, è il mio dovere."
"Comunque non vincerai mai Sky! Sei una mezza sega. Non hai speranze contro di noi piccolo cielo." Esclama Matt tendendo la sua mano verso di noi.
"Matt ti conviene non sfidarla, sa essere molto competitiva." Gli dice mio fratello.
"Tu ne sai qualcosa vero?" Interviene Luca ridendo e dandogli una spallata.
"Guarda che ha vinto anche contro di te la ragazza e non solo una volta!" Nate si rivolge al mio migliore amico, per poi venirmi incontro e tendere la sua mano sorridendo. La afferro con forza e sorrido quando mi fa fare una giravolta e mi da un bacio sulla fronte portandomi dagli altri.
Noto Greta che se ne sta andando, così vado verso di lei e la prendo per il polso bloccandola prima che varchi la soglia. "Resta con noi."
Rimane di stucco a sentire la mia frase, ma poi sorride ed i suoi occhi si riempiono di lacrime. "Perdonami se puoi."
Sorrido e stringo la presa, poi mi volto e torno dai miei ragazzi saltellando a destra e sinistra come un grillo, cercando di dimenticare il passato e pensando solo a divertirmi assieme a tutti loro mentre l'eco delle nostre voci è forte chiaro alle mie orecchie e le nostre ombre ci fanno da sfondo in questa serata grigia e ricca di momenti che rimarranno per sempre impressi nella mia mente.
Mi ritrovo a pensare, mentre osservo la ragazza bionda bere la sua coca cola, che ce l'ho fatta, ho vinto io. Ho sconfitto uno dei miei fantasmi ed ho tagliato il filo che mi legava a lei. Ho sconfitto uno dei fantasmi del mio passato e ne vado fiera. È questo che voglio dalla mia vita d'ora in poi, è questo che voglio essere.
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Good Morning People!
Come state?
Spero di non avervi deluso e che un po' vi aspettavate questo dalla mia Sky.
Non so voi, ma io sono orgogliosa di lei, perchè è riuscita, finalmente, a perdonare qualcuno che le aveva fatto del male. Riuscirà a perdonare se stessa invece? Oppure morirà odiandosi?
Vi ricordo inoltre che Dark Memories sta uscendo cartaceo e che se lo voleste, potrete scrivermi in direct qui o su instagram e richiedermi una copia con dedica e firma.
Alla prossima con il 29!
Tanti baci,
Ila_
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