CAPITOLO TRENTATRE - I gotta go my own way.
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Canzone del capitolo: Ipernova, Mr Rain.
Buona lettura! 🌸
Nate
Sky è finalmente uscita dall'ospedale, con quale diagnosi ancora non lo so, non vuole dirmelo. In questo momento è uscita con la sua migliore amica a fare una delle loro passeggiate. Quelle due insieme sono come una bomba ad orologeria, non puoi mai sapere cosa aspettarti. Sky è già imprevedibile di suo, figuriamoci assieme a Jade.
Comunque, la situazione mi preoccupa, dato il fatto che non vuole dirmi cosa ha e mi sta evitando come se avessi una malattia contagiosa. Ho iniziato a fare mille supposizioni diverse e nessuna di queste è positiva, nemmeno un po'. Inoltre, mi ha mandato a dormire nella stanza di Luca per stare con la sua amica, ed io, a quanto pare, non merito più neanche il bacio del buongiorno. Mentre penso a tutto questo, il mio umore si fa sempre più negativo, così spengo la tele, che per giunta non stavo seguendo, e mi alzo diretto verso la camera. Entro sbattendo la porta e mi lancio sul letto mio e di Sky. Faccio saettare lo sguardo un po' ovunque, per poi soffermarmi e posarlo sulla parete davanti ai miei occhi. Essa possiede un enorme quadro, che la occupa quasi tutta, contenente mille foto e citazioni di vario genere. Ovviamente lo avevo già visto, ma non mi sono mai soffermato più di tanto ad osservarlo. In questa stanza ci metto piede solo quando sono con Sky, per cui non perdo tempo ad osservare ogni oggetto. In centro ad esso, comunque, una frase che mi ha detto più volte essere di una sua amica scrittrice, un libro che cita spesso, Hurricane mi pare che si chiami. Mi alzo in piedi e vado verso il quadro, intento a leggere tutte le frasi. La prima che leggo è proprio quella centrale, al di sotto di una sua foto, mentre i suoi capelli volano nel vento e lei fissa il vuoto con la testa girata di lato. In fondo alla foto c'e il marchio di Simon, che mi fa dedurre sia il fotografo. Passo le dita sulla foto e mi lascio sfuggire un sospiro. La mia Sky è così perfetta da fare male e mi manca da morire. Per la mente mi passano infinite immagini di noi due insieme, un paradiso che ora non posso più concedermi perchè lei è volata via, e senza di me. aveva detto che sarebbe stato per sempre.
Scaccio quei pensieri e mi concentro ed inizio a leggere la frase, che, fra l'altro, è la più lunga.
"Era un mistero. Era come una foto sfuocata, non importava quanto tempo passassi ad osservarla, l'immagine non era mai abbastanza nitida e chiara da poterne distinguere i contorni. Lei era così, per quanto la guardassi non mi sembrava mai di vederla in modo abbastanza chiaro."
- Hurricane.
Partendo dal presupposto che è una frase meravigliosa e che mi fa sentire idiota il fatto di non essere in grado di scrivere una cosa del genere, la trovo perfetta per Sky. Mi fa pensare al giorno in cui l'ho conosciuta, al momento in cui ho pensato che questa ragazza fosse un mistero che non sarei mai riuscito a risolvere, proprio come dice la frase. Passo poi lo sguardo, facendolo roteare, al resto delle foto. Ognuna di esse possiede una citazione collegata a questa e trovo davvero incredibile tutto ciò. Ci deve avere messo molto lavoro per fare una cosa del genere. Il quadro in se è perfetto, ed è come se rappresentasse la sua vita. Mi volto di nuovo e comincio a fare avanti e indietro per la stanza annoiato e non sapendo cosa fare. Decido di uscire a correre così apro l'armadio, accorgendomi solo mentre sposto i vestiti appesi che non è il mio. Il movimento di abiti crea un piccolo spazio che mi permette di notare che sul retro dell'armadio è incisa una frase: "Today it will be different."
Scuoto la testa e faccio un triste sorriso. Autoconvinzione. Sky è così ricca di autoconvinzione che riesce a convincere anche se stessa di stare bene, quando invece sappiamo tutti che non è così.
Stava facendo dei grandi passi avanti, ma con la crisi che ha avuto due settimane fa, siamo tornati indietro ai tempi in cui mi nascondeva le cose e a quelli in cui mi sento 'emarginato' perché non me le racconta. Non capisco perché non mi dica cosa le hanno detto i medici, non capisco se siamo tornati al momento in cui non si fida di me.
"Siamo a casa!" Sbraita Sky ridendo dalla sala.
Infilo le scarpe e vado di là. "Vado a correre." Dico solo. E senza nemmeno guardarla in faccia esco diretto non so dove.
Continuo a correre cercando di sfogare la tensione che mi segue da quando, per colpa mia precisiamolo, Sky è entrata in ospedale.
Dobbiamo scoprire cosa ha, è la nostra ragazza.
Grazie Genio, ma non vado a frugare nei suoi cassetti per cercare le sue cartelle cliniche e capire che cosa ha, me lo dirà lei, forse.
Non lo farà.
Cosa te lo fa pensare?
Ma, forse il fatto che sono passate quasi due settimane e ancora non sai nulla?
Lei lo farà, si fida di me.
Ne sei certo?
Si, ora basta.
Ero così immerso nei miei pensieri che non mi sono accorto di avere davanti qualcosa, o meglio qualcuno, andandoci così a sbattere e cadendo in terra come un vero sbadato.
"E sta un po' attento!" Una voce femminile e stridula mi fa sbuffare ed alzare gli occhi al cielo. Ci mancava andare a sbattere contro la stronza di turno, oggi proprio non è giornata, ed ho il vago sentore che andrà via via peggiorando. E, purtroppo, solitamente in queste cose non mi sbaglio.
"Mi dispiace scusa, io non ti avevo visto ero sopra pensiero e-" alzo lo sguardo incontrando gli occhi azzurri che ho conosciuto grazie a Sky.
"Nate?" Domanda la ragazza dai lunghi capelli mori e mossi come le onde del mare.
Sbatto le palpebre incredulo e abbastanza confuso. "Emma?"
Rimango interdetto, era così tanto che non la vedevo. Dopo che l'ho conosciuta, quando è venuta a casa di Matt assieme a Sky, l'avrò vista forse ancora tre o quattro volte, poi è sparita e Sky non mi ha nemmeno più parlato di lei.
"Che ci fai qui da solo?" Mi domanda la ragazza osservandomi e piegando la testa di lato.
"Uhm, no niente, sono solo venuto a correre.." mormoro pulendomi i pantaloni come posso con le mani. Con questo gesto spero anche di levarmi di dosso tutto lo schifo che mi sento dentro. Vedo solo dolore, una mancanza causata da una persona che non ha la minima intenzione di colmarla. La persona che mi sta facendo del male è purtroppo la stessa che potrebbe sistemare tutto. Contando poi che il mio modo di reagire al dolore fa proprio schifo.
Stamattina ha piovuto, perciò a terra era ancora tutto bagnato e quando sono caduto mi sono sporcato, ovviamente, i pantaloncini. "Ti va di fare una passeggiata insieme? Non mi sembri stare bene."
"Sto benissimo, grazie." Scatto in modo freddo e distaccato. I miei occhi si spalancano quando mi rendo conto che è bastata una banale frase a farmi salire tutta la rabbia ed il dolore, mentre Emma fa un amaro sorriso e scuote il capo, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Wow, direi di no, tu non stai bene. Andiamo al parco, così parliamo un po'."
Annuisco con il capo e la seguo. È un po' strano, non so bene come comportarmi con lei, non siamo mai stati da soli e non so se mi devo mettere dietro di lei e spingerla oppure se le devo stare accanto..
Spingila idiota! Non fare le tue solite figure di merda.
Ma io..
"Non mi devi spingere per forza." Ridacchia la ragazza come se mi avesse appena letto nel pensiero. "Non ti preoccupare, cammina accanto a me. Io ci ho fatto l'abitudine a spingermi da sola, è fatta apposta vedi?"
Si ferma indicandomi che sopra le ruote ci sono dei cerchioni di ferro, a quanto pare fatto apposta per poggiarci le mani e spostarsi da soli. "Oh.. Emh si, scusa è solo che io non- non so bene come comportarmi.. Non ci siamo mai visti senza Sky e lei è-"
"Lei è Sky." Si lascia sfuggire un risolino sollevando il capo verso il cielo. Mentre compie quel gesto mi sembra così innocente e ricca di amore da dare, mi trasmette tanta dolcezza e a tratti anche solitudine. A volte sembra così sola ed indifesa, come se nessuno fosse al suo fianco per proteggerla dal male e dallo schifo del mondo. Mi pare quasi che non sappia a chi donare il suo amore incondizionato. Troverà qualcuno che amerà il suo dolce sorriso, ne sono certo. Se lo merita, merita qualcuno che avvolga le sue braccia attorno al suo esile corpo e le assicura che andrà tutto bene. "Tranquillo non importa. State ancora insieme vero? Non la sento da qualche giorno ma ho visto che comunque come profilo ha ancora la foto assieme a te, su WhatsApp." Sorride. Mi sembra una frase così banale da dire, ha ancora la nostra foto coem profilo ma intanto non mi degna di uno sguardo da troppo tempo.
"In realtà non lo so, cioè credo di si, ma non ci metto la mano sul fuoco. Non sono sicuro al cento per cento." Sospiro in modo triste. "Come non la senti solo da qualche giorno? Pensavo non vi sentiste da tutta l'estate!"
Mi guarda confusa, come se si fosse appena svegliata da un brutto sogno e scuote la testa. "Oh no assolutamente, mi cerca in continuazione e mi chiede sempre come sto. Non passa una settimana senza che io riceva un suo messaggio. A volte mi sento stronza perché non riesco mai ad essere la prima a cercarla, mi anticipa sempre, chissà cosa penserà di me." Sospira mentre entriamo al parco. La sua voce mi fa capire che è una cosa che considera scontata e ovvia, sente Sky molto spesso ed io nemmeno ne ero al corrente. Fantastico, di bene in meglio proprio.
Mi siedo sulla panchina e lei si mette di fronte a me, in modo da poterci parlare guardandomi in faccia. "Io non sapevo nemmeno vi sentiste, per cui.."
"Che ti succede Nate?" Domanda di punto in bianco quando sente la mia voce tremare.
Scuoto la testa e mi passo una mano sul viso per poi fissare gli occhi verso il cielo grigio. "Niente è solo che a volte è così difficile e straziante."
"Cosa è difficile?" Piega la testa di lato e mi fissa guardinga, in attesa di risposte che nemmeno io sono in grado di dare. Proprio perchè io stesso non le ricevo.
"Sky." Alzo gli occhi incontrando i suoi occhi azzurri che mi scrutano. Mi sento come se stesse cercando di leggermi dentro perciò distolgo subito lo sguardo.
"So che è stata in ospedale."
"Strano che tu lo sappia." Ribatto secco. "A me è già tanto se da il buongiorno in questi giorni, mi pare che mi stia evitando. Da quando è arrivata quella Jade sta sempre appiccata a lei e Luca fa lo stesso. So che mi stanno nascondendo quale è il vero problema di Sky, ma ci terrei a rimanere un po' da solo con lei. Da quando è tornata dall'ospedale da soli 5 minuti non ci siamo stati. Matt la chiama e non risponde, con Justin non ci parla nemmeno se la paghi, Paige e Sarah non le guarda nemmeno e la cosa le sta facendo rimanere parecchio male. Parla solo con Lucy, Jade e Luca. Fine. Io non esisto neanche, mi ha persino cacciato a dormire con Luca per non lasciare Jade da sola. Ti rendi conto Emma? Mi sta evitando." Tuono assieme al cielo. La rabbia esce a fiumi, i miei argini crollano mentre io stesso crollo e le mie acque si stagliano sugli argini senza controllo.
"Non ti sta evitando, sappiamo come fa Sky quando sta male."
"Non si tratta più solo di lei in questo modo. Se fa così mi fa sentire di merda, io cerco di aiutarla e lei mi respinge. Non so più cosa fare Emma, le ho provate tutte. Forse mi dovrei arrendere." Sbotto in preda alla disperazione.
"No" scatta. "Non farlo, non lasciarla sola. Lei ha bisogno di te. Ora fa così, ma non lo fa apposta credimi. Sky ti ama, non puoi lasciarla sola."
Scuoto la testa mentre una risata amara si impadronisce di me. "Tu non ti rendi conto di quanto io sia innamorato di quella ragazza e di quanto ci stia male per questa situazione. Passo la notte a guardare il soffitto da giorni, sperando che bussi alla porta della camera e che lei che mi dica 'ehi Nate, sai mi manchi, perché non guardi un film insieme a me? Non riesco a dormire senza te al mio fianco.' Invece no. La notte si alza e invece che chiamare me chiama Jade o Luca, io non esisto più per lei."
Emma si passa una mano sotto gli occhi e si asciuga la solitaria lacrima che solca la sua pallida guancia. "Non dire così Nate..."
Le sorrido e scrollo le spalle. "È solo la verità Emma."
"Lei ha così bisogno di te.."
"Ed io di lei. Fra tre giorni è l'anniversario della morte di mio padre, e lei non c'è."
"Mi – Mi dispiace, io le parlerò."
"Lascia perdere, magari se la prende perché ti ho parlato." Distolgo lo sguardo e mi alzo in piedi scrollandomi di dosso tutto questo dolore ma senza riuscirci davvero. Mi si è cucito addosso come se fosse un vestito e non riesco più a toglierlo. "Comunque ora vado a casa a farmi una doccia. Ci vediamo Emma!"
Mi volto dandole le spalle e corro verso casa, mentre la ragazza mi saluta da lontano.
Salgo le scale verso l'appartamento e più mi avvicino più sento le voci dei tre ragazzi all'interno farsi chiare. La risata cristallina di Sky mi invade le orecchie e sento un improvviso magone nel petto per quanto mi manca la sua risata.
Apro la porta e trovo la ragazza in piedi sul divano mentre balla con il suo migliore amico e Jade fa loro i video. Una bottiglia di vodka è posata sul tavolino, la musica è alta e la voce di Ed Sheeran invade le mie orecchie e il mio sguardo ricade sulla ragazza che balla ad occhi chiusi. Balla come se volesse smettere di pensare e volesse vivere la sua vita così come è. Cazzo quanto mi manca.
Scuoto la testa, e mi riprendo, tanto non mi ha nemmeno notato.
"Che fai ora entri ed esci senza nemmeno salutare?" sky salta giù dal tavolino tenendo stretta fra le mani una lattina di Dr pepper. Un sorriso ironico le contorna il volto e la sua espressione è ricca di sarcasmo.
La musica si spegne e la voce della 'mia ragazza' mi fa voltare, facendomela trovare davanti con le mani posate sui fianchi. "Che fai ora mi guardi solo quando faccio qualcosa che non ti va bene?"
Luca spalanca gli occhi e il sorriso che aveva Jade sul viso muore all'istante.
"Ma non dire stupidaggini!" Ribatte incrociando le braccia al petto e ridendo.
Scoppio in una risata ricca di rabbia verso i suoi confronti e scuoto il capo, è addirittura capace di negare l'evidenza. "Non dire stupidaggini? Mi stai prendendo in giro, vero? Tu ti rendi conto che da quando sei stata in ospedale, ossia quasi due settimane fa e una settimana da quando sei uscita, mi hai rivolto la parola si e no due volte? E questa è la seconda chiariamoci. Mentre la prima è stata 'Nate puoi dormire nella stanza con Luca? Così Jade dorme insieme a me!' " Scimmiotto la sua voce e dalle mie parole trapela più rabbia di ciò che pensavo. Sento l'adrenalina salire e Sky mi fissa intensamente, pensando a come ribattere. Apre la bocca ma io la fermo subito e proseguo avvicinandomi a lei. "Ti rendi conto che non stai da sola con me da due settimane? E ti sei domandata come sto io da quando sei stata in ospedale? Io credo di no. se sei arrabbiata con me e credi che quello che ti è successo sia colpa mia, basta dirlo. Dillo se ti fa stare meglio, così mi metto il cuore in pace invece che stare qui a disperarmi e distruggermi perchè non so nemmeno più quale sia il tuo profumo. Non ti avvicini a me da così tanto che non ricordo nemmeno più il profumo che ti caratterizza da sempre." Allargo le braccia e stringo gli occhi a fessura. La guardo dritta in faccia in attesa della sua risposta.
Corruga la fronte e porta gli occhi su di me, scrutandomi dalla testa ai piedi. I suoi grandi occhi marroni mi studiando, ma sono così freddi e gelidi rispetto ai soliti occhi pieni di amore che sono abituato a vedere, fanno venire i brividi. "Che c'è ora ti sei zittita?" Mormoro senza badare a quello sguardo.
Rotea gli occhi al cielo e si avvicina anche lei facendo un passo avanti, fino a ritrovarsi faccia a faccia con me. "C'è qui Jade, volevo stare un po' con lei."
È la prima volta che siamo così vicini da due settimane a questa parte e i miei occhi scorrono dalle sue iridi fino alle sue labbra, così vicine alle mie tanto da attirarmi come una calamita. Mi manca immensamente baciarla e sentire il sapore delle sue labbra. Siamo così vicini che posso sentire i nostri respiri che si mischiano e sento l'odore della dr pepper invadere le mie narici.
Mi riscuoto e torno a guardarla negli occhi. "Certo, e naturalmente serviva cacciarmi dalla nostra stanza ed evitarmi come se avessi la peste bubbonica. Ma per chi diavolo mi hai preso Sky?"
"Io non ti sto evitando." Dice con un sorriso strano in viso.
Scoppio in una risata ironica e la fisso. "Ma tu mi stai seriamente prendendo in giro. Mi credi forse stupido? Lo so che mi stai evitando, con chi credi di avere a che fare? Stai evitando me e stai evitando Justin, Matt, Sarah e Paige. Sai quante volte al giorno mi chiedono di te? Sai quante volte mi chiamano per sapere perché non rispondi ai loro messaggi e alle loro cazzo di chiamate? Ti stai allontanando da tutti e stai addirittura negando l'evidenza. Loro si preoccupano per te e tu te ne sbatti. Non dici a me cosa ti succede però ad Emma si, Emma cazzo. Non la vedi da quanto? Tre mesi? E lo dici a lei e non a me che stiamo insieme da quasi anno."
Abbassa gli occhi e ruota la punta del piede a terra, tornando poi a guardarmi, con le braccia incrociate aspetto. "Un motivo ci sarà, non credi?"
"Non ci posso credere." Rido in preda all'esasperazione. "Ma chi sei? Questa non è la Sky che conosco io."
Alza gli occhi nei miei. Due sguardi che si mischiano e che si stanno odiando letteralmente in questo momento. Vorrei stringerla tra le braccia ed al contempo urlarle in faccia che la odio per quanto male mi sta facendo, ma il mio cuore è più spinto verso la prima opzione, tanto che faccio un passo in avanti e avvicino una mano per sfiorarla, solo per ricordare che sensazioni mi fa provare la sua pelle contro la mia. Ma quando i suoi scorrono sul mio viso mi ritraggo all'istante, come se lei fosse il fuoco dell'inferno che mi brucia e mi uccide lentamente. "Forse tu non conosci la vera Sky."
Alzo gli occhi al cielo e le punto il dito addosso. "Perché tu non lo vuoi, dannazione! Perché tu non me lo permetti! Più tento di avvicinarmi, più tu mi allontani, più voglio aiutarti più tu mi respingi. Io non so più che cosa fare! Ci ho provato in tutti i modi, ma tu non ne vuoi sapere."
Mi spintona all'indietro fino a farmi barcollare e mi guarda con una cattiveria che non avevo mai visto nei suoi occhio. "Sai che ti dico? Diamoci un taglio ok?"
Sbarro gli occhi e mi passo una mano fra i capelli mentre il cuore prende a battere all'impazzata e il respiro si spezza. "Che vuoi dire?"
"Che non dobbiamo più stare insieme." Tuona puntando un dito sul mio petto. "Che tu ed io non stiamo più bene insieme. Le cose non vanno e lo sai bene anche tu. lo stai vedendo proprio ora."
"Che?" Interviene Luca. "Sky stai esagerando."
"Tu stanne fuori." Lo guarda truce lei puntandolo con il dito.
"Tesoro dovresti pensarci bene, è una decisione troppo affrettata." Le si avvicina Jade posandole una mano sulle spalla.
Sky scrolla le spalle levandosi di dosso la mano di Jade con uno strattone violento che fa barcollare la ragazza. "No, non lo è." Torna a guardarmi e si avvicina. "È finita, Nate. Abbiamo chiuso."
"Non puoi dire sul serio." Le dico con gli occhi sbarrati ed avvicinandomi di più a lei. I nostri nasi si sfiorano e le labbra quasi si toccano, ma lei gira il capo e fa un passo indietro.
"Mai stata così seria." Scuote leggermente la testa, facendo spallucce e senza smettere di guardarmi.
"Dov'è finito il 'Nate non mi puoi lasciare, cosa ne sarà di me, ti amo troppo per lasciarti andare' ? Che fine ha fatto?"
Abbassa lo sguardo e sospiro, fa spallucce di nuovo e dopo aver preso un profondo respiro e chiuso gli occhi continua "Non c'è più."
"Non ci posso credere. Hai detto che mi amavi."
"Forse non ti amo abbastanza per salvarci, per reggere entrambi." Alza gli occhi su di me. Il suo sguardo è vuoto, non fa trapelare emozioni, di nessun tipo. Non vedo rabbia, ne dolore o amore, non vedo nulla, solo un grande buco nero. Non vacilla nemmeno un po', non ci sono lacrime cme nei miei, è solo un grande ed immenso vuoto.
"Ah perfetto, complimenti." Mi allontano facendo un passo indietro e battendo le mani. La guardo squadrandola da testa a piedi. "Hai distrutto tutto in un minuto. Un applauso. Io ho provato a salvarti, tu non hai voluto, ricordatelo."
"Supereroi falliti." Fa spallucce e mi fissa con freddezza e distacco.
Luca si volta verso di me e mi guarda con compassione, scuote la testa sconsolato e idem fa Jade, sussurrando un mi dispiace. Mi volto e vado in camera sbattendo la borsa. Prendo dall'armadio un po' di vestiti e torno di là. Senza salutare nessuno esco di casa sbattendo la porta.
Estraggo il telefono dalla tasca e chiamo l'unica persona che non mi ha mai abbandonato. "Matt? Hai posto a casa tua?"
Ho perso tutto, di nuovo. E di nuovo mi ritrovo da solo a piangere il mio dolore, mentre un pezzo della mia anima se ne va portando via con se ogni mio ricordo felice.
Sky
Oltrepasso Nate senza guardarlo più in faccia dopo che esce dalla stanza con un borsone in mano, mentre il peso di ciò che ho appena fatto mi crolla addosso e mi schiaccia come un macigno. Una volta entrata nella mia stanza, mi lascio andare completamente al dolore.
Delle lacrime silenziose solcano le mie guance, mentre io cerco di trattenere dei singhiozzi volti a sfogare l'immenso dolore che tengo nel mio cuore. Mi sento come se mi avessero spezzata in due, come se la mia vita non avesse più senso ora che Nate non sta più con me. Ed è solo colpa mia, ma dovevo farlo. Devo proteggere il mio piccolo diamante dalla rovina, devo proteggerlo da me stessa.
Mi sdraio sul letto e stringo il cuscino in un caldo abbraccio, con l'intenzione di colmare il grande vuoto che sento dentro di me. I miei occhi saettano ovunque, a destra e sinistra nella stanza, fino a fermarsi sulla valigia ai piedi dell'armadio. Mi soffermo per un minuto sul da farsi. Non è il caso che resti qui, la situazione è già abbastanza critica, se resto rischio di peggiorare le cose. Nate deve dimenticarmi, e se per farlo me ne devo andare, allora lo farò.
Mi alzo di scatto e prendo la valigia, gettandola sul letto. Tiro fuori dai cassetti più cose possibili, fino a riempire la valigia e chiuderla.
Dove andrò? Non ne ho idea.
Devo solo allontanarmi da qui, allontanarmi da Nate. Non potrei sopportare di vederlo soffrire per la mia lontananza, ma è così che deve essere. Siamo due mondi troppo distanti per stare insieme, rischierei solo di fargli del male. Sono così spaesata che quasi non so nemmeno perché sono al mondo, figuriamoci se potrei essere in grado di gestire la nostra relazione. Non posso fargli del male, e se l'unico modo per evitare che questo accada è andare via, allora lo farò.
Sento dei pugni sbattere contro la porta con forza, insistentemente. Un rumore secco e gelido, il mio cuore prende a battere alla velocità della luce, allo stesso ritmo dei pugni che stanno colpendo la porta della mia stanza.
"Sky apri questa maledetta porta o giuro che la butto giù a calci." La voce di Nate arriva alle mie orecchie facendomi perdere un battito. Resto ferma ed immobile al centro della stanza a fissare la porta come se, aprendola, potessi dare il benvenuto ai miei demoni e farmi affogare da essi. "Sky!" Urla di nuovo. "Dannazione apri la porta!" Mi avvicino ad essa con passo lento e poco deciso, fino a poggiare la testa sul legno, mentre la mia mano scorre e sfiora il muro che divide me dal ragazzo fuori. Sono certa al 100% che anche lui sia nella mia stessa posizione, posso giurare di sentire le nostre mani che si intrecciano, colmando gli spazi vuoti tra le nostre dita. "Ti prego Sky, parlami. Per favore." La voce rotta e spezzata tanto quanto lo sono io in questo momento. "Non puoi dirmi una cosa del genere e pretendere che io la accetti senza battere ciglio. Non mi puoi lasciare, tu non lo puoi fare. Io non posso stare senza di te Sky, mi fa male il solo pensiero di averti vicina e non poterti sfiorare, ti prego non te ne andare, ti prego Sky resta con me."
Ma perchè non si arrende? Perchè si vuole così male?
Perchè ti ama troppo per arrendersi.
Ed io lo amo troppo per guardarlo distruggersi sotto il grande oceano che sono, rischio di farlo affogare.
Lo so.
Mi ritrovo a chiudere gli occhi e stringere i pugni sulla porta, per poi mettere le mani sul viso e scivolare giù fino a sedermi in terra e circondare le mie gambe con le braccia. "Lo so che stai piangendo, ti sento, sono attaccato alla porta. Lo so che mi ami, ne sono certo, lo vedo come mi guardi e come sorridi quando ti tengo per mano." Vorrei urlargli che lo amo da morire e che lasciarlo sarà la cosa più difficile che farò in vita, ma non rispondo. Vorrei dirgli che lui è la mia metà perfetta, l'unico che combacia alla perfezione con il pezzo di puzzle che manca alla mia anima per essere completa, ma non posso farlo. Sono sicura che lui sarà felice senza di me, che starà bene, si abituerà alla mia assenza e ricomincerà da capo, perché è così che deve essere, lui deve stare senza di me. Mi asciugo le lacrime e mi alzo in piedi, per poi prendere la valigia e nasconderla dietro l'armadio. Troverà qualcuno che lo amerà come merita, ma quel qualcuno non posso essere io perchè non amo nemmeno me stessa.
Poggio la mano sulla maniglia e faccio scattare la serratura, fino a che la porta non si apre ed i miei occhi incontrano quelli azzurri di Nate. Il suo sguardo trema, e le sue iridi sono ricoperte da un candido strato di dolore, che colpisce senza esitare il mio cuore, fino a farlo smettere di battere. "Tu starai bene senza di me. Io devo andare per la mia strada, da sola. Ti prometto che troveremo il nostro posto un giorno, ti prometto che troveremo un posto in cui essere felici senza nessun ostacolo, ma fino ad allora, io non posso stare con te, perchè quella felicità non so cosa sia. Non so quale sia la mia strada, e per trovarla devo camminare da sola, senza nessuno a tenermi per mano. Spero che ti riesca a capirmi."
"E cosa ne sarà di noi? Tu te ne vai e io resto indietro. Ti porti via un pezzo di me quando te ne vai, e vorrei strapparmi il cuore dal petto per quanto dolore sento. Ma sono consapevole che se lo facessi, non avrei più la speranza di sentirlo battere quando ti guardo." Gli occhi del ragazzo mi scrutano intensamente, mi bruciano la pelle, fino a mandare in cenere l'unico briciolo di forza che mi restava. Proprio per questo me ne devo andare, non sarei in grado di sopportare un altro addio, non posso sopravvivere, non a questo. Mi fa troppo male. "Non puoi dire sul serio, amore mio."
Quelle parole mi distruggono completamente, sentirlo dire amore mio equivale ad una pugnalata dritta al cuore. Chiudo gli occhi ed ispiro di scatto. "Ti prego non farlo. Devi stare lontano da me perché è la cosa giusta da fare, devi farlo per stesso. Se mi ami davvero rispetterai la mia decisione, per quanto dolorosa possa essere." Il ragazzo allunga una mano verso di me, fino a sfiorare le mie dita, ma non appena la mia pelle entra in contatto con la sua delle intense scariche elettriche si propagano lungo la mia spina dorsale spingendomi a fare un passo indietro e girarmi dall'altra parte dandogli le spalle.
"Sono queste le ultime parole? Perché quando uscirò da quella porta sarà davvero finita, finita per sempre." Sento il suo respiro sfiorarmi il collo. Mi stringo nelle spalle e chiudo gli occhi per trattenere le lacrime il più a lungo possibile. Sento il mio cuore spezzarsi nel petto, lacerarsi completamente mentre le sue parole vorticano nella mia testa minacciando di farmi esplodere. Sono certa che ai suoi occhi appaio come un angelo che sta scomparendo lentamente, l'ho capito da come mi ha guardata negli occhi.
"Si." Ribatto senza voltarmi e abbracciandomi trattenendo un singhiozzo. inspiro dio scatto e chiudo gli occhi, mentre delle lacrime scendono lente e dolorose sulle mie fredde guance. "Sono queste le mie ultime parole."
Al sentire le mie parole si allontana di scatto. Mi volto a guardarlo e lo vedo fare passi indietro, fino ad arrivare alla soglia della porta. "Guardami negli occhi e dimmi che tutto questo è davvero quello che vuoi." Prosegue poi.
Mi avvicino ed alzo lo sguardo fino a che le nostre iridi si mischiano. Siamo così vicini che posso giurare di sentire il suo battito cardiaco. È così veloce che mi spezza il fiato, anche se non saprei direi con certezza se quello che sento è il mio di cuore che sta chiedendo pietà oppure il suo che mi sta gridando che lo sto uccidendo. Perché so che cosa sto facendo, lo sto proprio uccidendo. "Si nate, è quello che voglio. È finita, è finita per sempre." Ed è proprio qui davanti ai miei occhi che lo vedo frantumarsi in mille piccoli pezzettini, ed è doloroso, fa male da morire.
Fa un passo indietro, non dice altro, mi guarda un'ultima volta e se ne va, lasciandomi solo la fragranza del dolore ad accogliermi fra le braccia.
Sbatto la porta rumorosamente, per non sentire i frammenti di me cadere sul pavimento e creare un caos doloroso. Ma è così che deve essere, lui per la sua strada ed io per la mia, separati. L'amore a volte non basta, e questo è uno di quei casi in cui, proprio perché amo Nate più della mia stessa vita, devo lasciarlo andare.
Ci sono volte in cui per dimostrare il tuo amore ad una persona la cosa migliore che puoi fare è allontanarlo da te e lasciarlo andare, ed è proprio questo che sto facendo. Ho appena salvato la persona che amo di più al mondo, l'ho salvato da me stessa e va bene così.
Estraggo il telefono dalla tasca dei jeans e compongo il numero di telefono della persona che poco tempo fa mi ha teso la mano e mi ha sorriso. Risponde al primo squillo, come sempre.
"Ciao Lucy, ho bisogno del tuo aiuto." Le dico in un sussurro e tra le lacrime. Non riesco più a trattenere i singhiozzi e mi faccio divorare da questo immenso dolore che mi ha sempre circondata. I miei singhiozzi sono gli strappi che sento nel cuore, e lo sento smettere del tutto di battere quando un sordo tonfo arriva alle mie orecchie.
Mentre sento la porta del salone sbattere con violenza, mi ritrovo a pensare che ho perso un pezzo di me che non potrò mai più riavere.
Il silenzio della stanza è riempito solo dai miei singhiozzi e Lucy è qui a raccogliere i miei frammenti e ad ascoltare il caos che ha travolto, di nuovo, la mia vita.
Dopo aver parlato con la ragazza, essermi lavata la faccia e calmata, nascondo la valigia sotto al letto ed esco dalla porta, tornando in salone dove entrambi i miei migliori amici mi aspettano seduti sul divano.
"Non – una – parola." Dico secca cambiando canale finita la puntata di teen wolf.
"Sky hai-"
"Muta Jade."
"Ma-"
"Sht"
"Ma io voglio solo-"
"Ho detto muta." La guardo facendo il segno delle dita chiuse e torno a rivolgere i miei occhi al televisore, ora coperto dalla figura del mio migliore amico che sta seduto sul tavolino davanti ai miei piedi con le braccia incrociate. I suoi occhi azzurri cercano i miei ma io sbuffo e prendo in mano il cellulare, scorrendo le notifiche, una di queste appartiene a Nate.
'Perché lo hai fatto?' dice solo. Giusto, perché l'ho fatto?
Chiudo gli occhi e mi passo le mani sul viso, soffermandomi sugli occhi e tenendoli coperto per un po'. Poggio i gomiti sulla ginocchia e dopo di che lascio andare il viso e le braccia ricadono pesantemente lungo le gambe. Luca mi fissa intensamente ed insistentemente con le braccia incrociate al petto e con l'espressione di chi mi sta per fare la ramanzina. "Dai su, avanti, sgridami pure."
Sbatte le palpebre e sorride."Oh mai io non ti voglio sgridare." Scuote la testa e noto che il suo sorriso è ironico, molto più che ironico. Prende un respiro e senza levarsi quella faccia di dosso prosegue. "Io voglio prendere la tua testa e sbatterla contro il muro, chissà, magari le tue sinapsi cominciano a funzionare."
Roteo gli occhi al cielo e lo fisso, incrociando a mia volta le braccia al petto e sospirando rumorosamente. Riprendo in mano il telefono e apro WhatsApp. Ho la chat piena ma leggo soltanto i primi messaggi che sono rispettivamente di Lucy, Emma e Nate.
Lucy mi ha scritto che sta finendo il turno e mi sta aspettando, così le rispondo che appena tutti vanno a dormire la raggiungo.
Nate.. decido che potrei rispondere al suo messaggio, sono stata abbastanza stronza prima, quindi uno sforzo potrei farlo. 'È giusto così.' Rispondo secca.
Emma invece mi comunica che poco più di un'ora fa ha visto Nate ed hanno chiacchierato, così le chiedo cosa si sono detti ed attendo una risposta.
Torno a guardare Luca mentre noto Jade che si alza e dice che va a farsi una doccia. So che aspettava il momento in cui saremmo rimasti soli per parlarmi davvero, ma io non sono pronta a parlarne adesso. Jade si dilegua e Luca prende posto accanto a me sul divano, spegnendo poi la televisione. Mi volto a guardarlo e scuoto la testa, sentendo una forte voglia di piangere, così per evitare di farlo un'altra volta tiro su le gambe e poggio la testa sulle gambe del mio migliore amico. A questo gesto lo posso sentire sorridere, e senza dire nulla inizia ad accarezzarmi i capelli, come fa mamma ogni volta che sono triste. È un'abitudine che ho fin da bambina e lo faccio solo con Luca, mia madre o mio fratello, ed una volta, lo facevo anche con Caleb: ogni volta che sento il bisogno di piangere ed uno di loro è al mio fianco, poggio la testa sulle loro gambe e loro mi accarezzano i capelli. Perciò, chiudo gli occhi e mi godo le sue dita che massaggiano il mio cuoio e sospiro rumorosamente mentre delle lacrime calde solcano il mio viso. "Allora mia piccola scimmietta, mi dici perché lo hai fatto?"
Asciugo le lacrime e mi volto a guardarlo, incontrando i suoi limpidi occhi azzurri. Quel cielo azzurro privo di nuvole che mi ha sempre rassicurata, ed anche ora, nonostante mi stia comportando con tutti quanti da vera stronza, lui è qui al mio fianco, pronto ad ascoltarmi. "È giusto così Luca. Lui non merita di avere accanto un peso come me."
Sbatte le palpebre confuso, poggiando una mano sul mio viso ed accarezzandolo dolcemenre. "Ma che dici? Ti è dato di volta il cervello per caso?"
"Luca, sono bipolare. Posso fargli del male ed io non voglio. Soffrirà certo, e soffrirò anche io senza di lui, ma lo amo davvero troppo per permettere che si faccia del male. Troverà qualcuno che lo amerà come merita, ma quel qualcuno, non sono io."
"Sky..."
"Non dire niente Luca, non c'è niente da dire." Mi alzo dal divano e vado in camera, sbatto la porta e mi guardo intorno. Sui comodini ci sono foto mie e di Nate, prendo i quadretti e li lancio a terra, osservando il vetro della cornice che si è spaccato in mille pezzettini, così come il mio cuore.
Esco dalla stanza e vado nella 'palestra' accanto alla nostra stanza, intenzionata a prendere a pugni il sacco.
Sto lanciando pugni in continuazione, senza guanti, aprendomi le nocche ma senza sentire dolore. Sento bussare alla porta e mi volto di scatto a guardarla. Passo un pugno sotto al naso e piegando la testa di lato sospiro.
"Avanti Jade!" Mi volto di nuovo verso il sacco e continuo a lanciare pugni, dovendomi poi fermare quando sento scattare la porta, poiché posso sentire delle lacrime rigarmi il viso. Mi esce un singhiozzo ma non ci faccio caso.
Noto che Jade ancora non ha parlato per cui mi giro verso la porta, ma non incontro gli occhi dolci di Jade, bensì lo sguardo duro di Matt. "Matt. Credevo fossi Jade."
Fa un mezzo sorriso e si avvicina. "Lo so. Possiamo parlare?"
Annuisco e lo prendo per il braccio e lo trascino in camera mia. "Vado a prendere un gatorade, aspettami un secondo"
Annuisce e si siede sul letto mentre esco e vado in cucina, notando però che non c'e più nessuno in casa. "Sai dove sono Luca e Jade?" Domando a Matt rientrando in stanza.
"Sono andati a fare la spesa, mi hanno aperto mentre uscivano."
Annuisco e bevo il Gatorade se mentre mi siedo accanto a lui incrociando le gambe. "Avanti spara."
Sospira rumorosamente e scuota la testa. "Perché lo hai fatto?"
"E cambiate un po' domanda insomma!"
"Sono serio Sky."
Abbasso lo sguardo e porto le ginocchia al petto scuotendo la testa e stringendomi nelle spalle. "Era giusto così Matt, credimi. L'ho fatto per il suo bene."
"Per il suo bene? Sky non mi mentire. Io ti ho visto. Ti ho visto mentre Nate era in fin di vita, avevi perso una parte di te, non eri più tu. Eri in un perenne stato di trans, Nate è parte di te ormai, non puoi lasciarlo. Tu non vuoi davvero lasciarlo. Hai tentato il... aaaah lasciamo perdere. E poi non lo merita, ha fatto di tutto per te."
"Lo so che non lo merita Matt, lo so porca puttana. Ma credimi che era la cosa giusta da fare. So che è parte di me. Credimi che mi ha spezzato il cuore dirgli quelle cose, ma io dovevo. Matt io- io lo amo troppo, davvero troppo, ma non basta. L'amore che c'è fra di noi in questo caso non basta. Io sono distrutta, la diagnosi del medico mi ha distrutta, era una cosa che non mi aspettavo e devo prima capire come gestirmi io, prima di poter avere accanto qualcuno per rischiare di fargli del male. Lui non lo merita Matt.." singhiozzo debolmente e trattengo le lacrime. "Fa male da morire tutto questo, ma io non posso Matt, non posso davvero. Io sono a pezzi, non so nemmeno come faccio ad alzarmi la mattina, non capisco come si svolge la mia giornata, non so come gestirmi, mi sento come una bambina che sta imparando a camminare. Mi alzo, scendo dal letto, sbatto le palpebre ed è già notte fonda. Nate merita qualcuno che lo ami senza condizioni, e che gli dia la felicità che merita, ed io non posso essere quella persona. Sto di merda, ma non importa, ti ripeto che lo amo troppo per vederlo spezzarsi ed affondare insieme a me."
"Sky tu sei forte, supererai anche questo, tu devi stare accanto a Nate."
"No Matt, non lo supererò e sai perché? Perché non riesco ad accettarlo. Non posso credere che sia successo, è come se il mio peggiore incubo si sia avverato e ho bisogno di stare da sola, io devo stare da sola. Mi devo capire e mi devo conoscere, prima di poter stare accanto a qualcuno."
"Cosa non accetti Sky? Che cosa? Dimmelo per favore. Sto disperatamente cercando di capire che cosa ti prende ma non riesco a farlo, perciò dimmelo, ti prego."
Mi prende per le spalle spingendomi a guardarlo negli occhi. I suoi occhi color nocciola mi cercano disperatamente ed io scuoto la testa continuando a piangere. "Sono bipolare Matt." Sputo d'improvviso.Poi prendo un respiro e proseguo. " Io sono bipolare." Dico tra le lacrime e coprendomi il viso con le mani. Matt sbarra gli occhi e mi stringe a se senza pensarci troppo, permettendomi di piangere fra le sue braccia. "Sono dannatamente bipolare. Come faccio? Come posso stare con una persona? Come posso restare accanto a Nate? Lui non-. Sarei solo di peso perché nemmeno io so come comportarmi perché sono dannatamente bipolare e mi faccio schifo. Come può essere successo? Quando? Perché a me Matt? Che cosa ho fatto di male per meritarmi questo?"
"Ssssh.. andrà tutto bene Sky. Io non ti lascio ok? Non mi mandi via. Ricordi cosa mi hai detto quando mia madre è morta? Hai detto: 'io non ti permetterò di lasciarti andare' e così, ora, io lo ripeto a te. Io non ti permetto di mollare, non ora. Avevi fatto grandi passi avanti, non tornare indietro e resta con noi, ok? Ti prometto che risolveremo tutto e starai bene. Io te lo prometto."
Lo stringo forte come non ho mai fatto e continuo a piangere mentre lui mi bacia la fronte e mi accarezza la schiena. È il momento più intimo che ho avuto con Matt da quando lo conosco, ed ora che mi sorregge sento che il nostro il legame è forte come non mai, forte come non avrei mai immaginato. "Tu sei il mio piccolo cielo, ed io sono la tua piccola luna. Insieme sistemiamo tutto, promesso." Sussurra cullandomi.
Stringo più forte il petto del mio amico e continuo a piangere disperata, fino a che le lacrime mi portano all'oblio fra le braccia di Morfeo.
Al mio risveglio sono da sola, nella mia stanza, le coperte mi coprono fino al collo. La casa è silenziosa, non so che ora siano, ma o stanno dormendo tutti oppure non c'è nessuno.
Sento gli occhi gonfi e pesanti, il dolore che prima era solo mentale, ora è diventato fisico. Ogni passo che faccio mi fa male, ogni mio respiro lontano da Nate mi fa male, è tutto buio senza di lui.
Mi alzo dal letto e tiro fuori la valigia da sotto di esso sospirando e guardando la mia camera fredda e vuota tanto quanto me.
Scuoto la testa e cercando di non fare rumore nel caso qualcuno fosse in casa e stesse dormendo.
Vado in cucina, prendo carta e penna e lascio un biglietto al mio migliore amico ed alla mia migliore amica.
"Mi dispiace, sono troppo rotta per restare qui. Mi fa male persino respirare senza lui accanto. Non posso sopportare un altro addio, perciò me ne vado. Non cercatemi, vi prego. Devo allontanarmi per un po'. Dite a Nate che l'ho sempre amato.
Perdonatemi se potete, vi voglio tanto bene.
La vostra,
Sky."
Ed è così che, dopo aver lanciato un'ultima occhiata alla casa, prendo la valigia e la trascino fuori dalla porta.
Esco da qui e vado via da questo posto triste.
Devo andare per la mia strada e trovare me stessa. Ho bisogno di stare da sola.
Sono sicura che un giorno troverò il mio posto nel mondo, ma per ora è meglio stare da sola.
Sarò sempre qui, ma lontana da tutti. Lontana dal dolore e lontana da Nate. Mi mancherà, un pezzo del mio cuore se n'è andato per sempre, ma merita di essere felice.
Devo crescere, abbracciare il buio e tornare a galla per tornare a respirare, perchè alla fine è solo toccando il fondo che potrò, finalmente, risalire.
"Lucy." Annuncio alla mia amica che sta dall'altra parte della cornetta. "Sto arrivando."
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Buonasera Stelline!
Sono crudele lo so...
Cosa pensate di ciò che sta facendo Sky? La sua scelta è giusta oppure sbagliata? Voi che avreste fatto al suo posto?
Attendo vostre notizie,
Ila_
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