Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

CAPITOLO DICIANNOVE - Survive.

Per chi lo volesse mi scriva in privato per entrare nel gruppo di whatsapp.
Instagram della pagina: darkmemories_officialpage
Instagram personale: Ilaaaaa_____

Buona lettura! 🌸

Sky

É già passata una settimana da quando Nate è in queste condizioni. I sette giorni più brutti della mia vita.
In questo lasso di tempo non mi sono mossa dal fianco di Nate. Per farmi la doccia nemmeno tornavo a casa, andavo nel bagno di questa stanza e mi lavavo qui. Ormai non mi resta più nulla se lui non apre i suoi bellissimi occhi.

Gli stringo la mano giorno e notte, sperando di poter sentire le sue dita che stringono le mie a sua volta, ma non succede mai.
Ho provato a dormire, giuro che ci ho provato davvero, ma ogni volta che chiudo gli occhi il suo viso sofferente fa visita nei miei sogni e mi sveglio di soppiatto, poggiando la testa sul suo torace e ascoltando il debole battito del suo cuore, che è l'unica cosa che mi tiene ancora attaccata alla realtà.

La mano di mia madre si posa sulla mia spalla e mi volto ad osservare i suoi luminosi occhi azzurri. "Sky tesoro mio, dovresti tornare a casa e dormire un pochino, riposare e magari farti un bagno rilassante." Mi dice in un sospiro. "Dopo possiamo tornare qui insieme se ti va. Che ne dici?"

Mi volto verso di lei, facendo un'espressione di sdegno, per farle capire quanto io sia contrariata dalla sua proposta. Scuoto il capo e torno ad appoggiare il viso sul palmo della mano del mio ragazzo, che dorme come un angelo.

"Sky, mamma ha ragione." Mi dice mio fratello con dolcezza e dandomi un bacio sulla fronte. "Dovresti tornare al l'appartamento con noi e riposare un pochino. Nate non sarà solo." Prosegue facendo scorrere lo sguardo su Matt, il quale sta parlando al telefono con Justin e gli sta dicendo come sta Nate.
In realtà la situazione è stabile, sempre la stessa, non migliora e non peggiora, ma non se prenderla come una cosa positiva o meno.

"No. Voi non avete capito niente. Io non mi muovo di qua." Scatto indicando lui, mia madre, ed il mio migliore amico che mi guardano con gli occhi di chi ha paura che la persona davanti a sè possa sgretolarsi solo essendo sfiorata.

"Sky, hai bisogno di riposare." Dice mio fratello.

"Ho bisogno di vedere gli occhi di Nate che si aprono. Non mi interessa dormire, e nessun'altra stronzata."

Mia madre sospira e scuote la testa. Lascia un bacio sulla fronte al mio ragazzo ed esce dalla stanza. Luca mi osserva con il suo sguardo di rimprovero, sa che nella mia testa c'è un solo pensiero fisso.

"Sky, senti.. possiamo rimanere io e Matt accanto a lui. Ti fai una doccia, dormi qualche ora e torni." Luca mi osserva e scruta nei miei occhi cercando di trovare qualcosa, qualcosa che non sia il vuoto o la disperazione totale.

"Ho - detto - di - no." Ringhio "Devo farvi lo spelling per caso?"

"Possiamo parlare?" domanda mio fratello dopo qualche istante di silenzio guardandomi negli occhi. Cerca le mie emozioni, i miei sentimenti, quelli che ormai ho perso da quando io e Nate ci siamo buttati da quella maledettissimi scogliera. Se penso al fatto che potrebbe non riaprire più gli occhi, un dolore lancinante al petto si fa strada nel mio corpo togliendomi il respiro. Che senso avrebbe la mia vita senza di lui?

Guardo Davide dritto negli occhi, per poi abbassare lo sguardo sulla mano Nate stretta tra le mie e annuire leggermente.

"Ti prometto che ti ruberò solo un minuto." asserisce guardandomi.
Annuisco di nuovo e gli indico la sedia di fronte dall'altra parte del lettino di Nate, che sta dormendo con una bellissima espressione angelica in viso. Prende la sedia e la sposta accanto a me, mentre io sciolgo le mie dita dall'intreccio con quelle del mio ragazzo e porto le gambe al petto, facendo penzolare le braccia giù da esse, dopo averle poggiate sulle ginocchia.

"Come stai?" domanda osservandomi di sbieco.

Corrugo la fronte e mi volto a fissarlo esterrefatta. "C'è bisogno di chiederlo? Lo vedete tutti come sto, sei la prima persona con cui ho una conversazione da una settimana ad oggi. Credo sia un pò banale chiedermi come sto." Sbotto acida, forse anche troppo. Non è colpa sua tutta questa situazione, è solo colpa mia.
Sposto gli occhi su di lui, che ha lo sguardo sgranato per la sorpresa e di conseguenza mi passo una mano sul viso, pentendomi della risposta che gli ho dato subito dopo aver visto il suo viso afflitto. "Perdonami." mi schiarisco poi la voce. "Scusami Davide, non è colpa tua. È che io-io non-"

"Ehi,tranquilla." mi accarezza la schiena con un piccolo sorriso. "Non importa, va tutto bene. In fondo mi aspettavo una risposta del genere." Striscia la sedia sul pavimento in netto contrasto con le gambe di quest'ultima e si avvicina ancora di più a me. Trascinandomi in un caldo abbraccio, mi lascia piccoli baci sulla fronte e mi coccola con amore. Io e mio fratello eravamo soliti comportarci in questo modo quando uno dei due era triste, anzi quando io ero triste. Davide usava farlo soprattutto nel periodo dopo la rottura con Caleb e nel periodo dopo la sua morte, per cui, mentre fa questo gesto ritorno con la mente a quegli istante in cui affermavo che sentivo un dolore troppo forte per poter andare avanti e lui, mi avvolgeva in questi meravigliosi e rassicuranti abbracci, dove mi trasmetteva silenziosamente la sua forza e prometteva di non abbandonarmi mai.

"Imparerai a crescere, dormirai con la paura del buio." sussurra strisciando la sua mano sul mio braccio.

"Saremo io e te, tutto andrà bene se sarai con me." continuo a incastrando la testa nell'incavo del suo collo.

"Non importa in che parte del mondo sarai, io ci sarò sempre lo sai." prosegue di seguito a me dandomi un bacio tra i capelli.

"Nessuno meriterà le tue lacrime." Un piccolo sorriso si apre sulle mie labbra, mentre i miei occhi corrono su Nate e si riempiono di uno strato candido e limpidi di dolorose lacrime. Il bruciore alla gola ed al petto fa si che, non riuscendo più a trattenermi, un singhiozzo esca dalla mia bocca. Porto le mani sul viso mentre mio fratello mi stringe con più forza e mi riempie di coccole.

"I grandi no non piangono mai." La mia testa appoggiata sul suo petto, il mio cuore che batte a tremila ed i miei singhiozzi si mischiano al rumore del bip della macchina che tiene in vita Nate e gli permette di respirare ancora. I singhiozzi diventano sempre più numerosi e più ravvicinati, fino a che Davide non mi prende il viso tra le mani, asciuga le mie lacrime coni polapestrelli dei suoi pollici e punta i suoi luminosi occhi azzurri nei miei. "Andrà tutto bene amore mio, d'accordo? Ci sono io a tenerti a la mano, andrà tutto bene. Nate aprirà gli occhi e si sistemerà tutto."

La porta cigola e Luca fa capolino, avvicinandosi a noi. Si accuccia poggiando poi la testa sulle mie ginocchia e portando una ciocca di capelli dietro al mio orecchio. Chiudo gli occhi quando il palmo della sua mano entra in contatto con il mio viso. Godendomi la sensazione di calore che si propaga in me quando i miei due eroi sono al mio fianco. "Promettimi che non ti lascerai andare."

Annuisco e gli fetto le braccia al collo mentre le lacrime riprendono a scende i numerose.
Sciolgo l'abbraccio e, piegando la testa di lato, osservo Nate che, pallido e rilassato, continua a dormire. "Vorrei che mi lascia ste un pò sola con lui... È possibile?"

I due ragazzi si guardano per un istante, ma poi tornano a guardarmi ed annuiscono insieme. "Per qualunque cosa sono qui fuori Koala, lo sai."

Annuisco e li osservo mentre insieme escono dalla porta e se la chiudono alle spalle.

Guardo il viso di Nate e lo accarezzo lentamente, scostandogli una ciocca di capelli che gli è ricaduta sul viso, coprendo i suoi bellissimi occhi. Gli bacio la fronte e poso la mia sulla sua.

"Ti ho mai detto che sei bellissimo? Ma guardati, anche su un lettino di ospedale resti comunque la cosa più bella sulla quale i miei occhi si siano mai posati. Mi manca sentire la tua risata, mi mancano i tuoi baci, anche se ogni tanto te ne rubo qualcuno mentre nessuno ci vede e siamo soli, proprio come ora." Mi avvicino al suo viso e gli lascio un candido bacio sulle labbra. "I dottori dicono che le medicine ancora non fanno effetto. Il trauma cranico non si è ridotto, ma non si è nemmeno esteso.. Penso sia una cosa buona no amore mio? Mi manchi immensamente Nate, mi manchi così tanto che ho pensato che potrei venire a tenerti compagnia. Chissà dove sei, cosa stai facendo, cosa stai pensando, chissà se mi senti quando ti parlo e, se fosse così, se io manco a te nello stesso modo in cui tu manchi a me. Sento un grande vuoto nel mio petto, una voragine che tenta di inghiottirmi 24 ore su 24 ed io sono stanca di tutto questo. Sono molto stanca di lottare contro ad una vita che non fa altro che portarmi bastonate su bastonate, di una vita che gioca con me. Mi fa assaggiare il sapore della felicità, del sentire il cuore leggero e poi, quando i miei pensieri iniziano ad essere positivi arriva quella batosta che mi uccide più di prima. Come una lama che affonda nel mio petto lentamente, ogni cosa che accade scava più a fondo, lacerando I tessuti cardiaci che restano da distruggere, anche se ormai non rimane molto del mio cuore prima che smetta del tutto di battere. Non sento più niente, ho esaurito le lacrime, non piango da giorni e mi sento come se la mia essenza fosse stata risucchiata. Prima il mio fratello è riuscito a farmi sfogare, ma io mi sento ancora completamente persa. Senza di te niente a senso, nemmeno vivere, o meglio sopravvivere. Tu mi stavi salvando Nate, avevi promesso che lo avresti fatto, perciò non puoi abbandonarmi adesso. Dove sei? Se mi senti mandami un segnale ti prego, stringimi la mano, fai un verso, stringi gli occhi, corruga la fronte, fai qualcosa amore, ti prego, perché sto perdendo le speranze e non ho più la forza. Se tu dovessi lasciarmi che ne sarebbe di me? Ti amo così tanto. Io so che dovrei lasciarti, che tu dovresti stare lontano da me, ma sono troppo egoista e ti prometto che se aprirai gli occhi io non ti lascerò più andare. Ti starò appiccicata come una cozza per tutto il giorno, ti prometto che ti cederò un po' del mio pranzo e dei miei dolci, che non ti lascerò più per un barattolo di Nutella, che ti coccolerò ogni minuto di ogni giorno, che non ti lascerò più andare. Sento che sei la mia metà perfetta, e se perdo la mia metà, di me, che ne sarà?"

Gli lascio un bacio sulle labbra, un bacio disperato, sperando che lui ricambi e mi mostri che mi ha sentita. Ma come prima, sento solo il rumore della macchinetta che conta le sue pulsazioni cardiache e continua a fare bip incessantemente.

La stanza è vuota e silenziosa esattamente come prima, nulla è cambiato. Solo il buco nel mio petto che si allarga ogni minuto di più e mi sta inghiottendo piano piano. Sento solo un dolore bruciante al petto, che continua a risucchiarmi e mandare in cenere quel poco che resta di me. Non esistono emozioni al di fuori del dolore.
Mi sento come un robot. Compio solo le azioni necessarie a sopravvivere ed è ora che questo abbia una fine.

Stanca di questo schifo di vita, do un bacio sulla fronte a Nate e prendo la mia borsa estraendo da essa la lametta che ho sempre con me dal momento in cui l'ho portata via a Natasha.
Se lo sapesse Luca mi ucciderebbe così come lo farebbe il ragazzo disteso qui al mio fianco che ha le sembianze di un Angelo. Io devo andare da lui, devo trovarlo e baciarlo perché ora, proprio in questo istante con lui in questo stato, sto vivendo il mio inferno personale.

Mi alzo e vado in bagno, con la mia nuova amica stretta tra le dita e chiudo la porta con un calcio. Vado davanti allo specchio e fisso per un breve lasso di tempo il mio riflesso allo specchio. Sono un mostro: le grandi occhiaie circondano i miei occhi, che adesso, per quanto sono privi di emotività, paiono neri, come se davvero il nero della mia anima abbia risucchiato ogni parte della mia poca essenza. Poggio l'oggetto sulla pelle, come se quello strumento piccolo e minuto fosse una matita, ed il mio polso fosse un foglio bianco sul quale tracciare linee  scure, volte a far straboccare il dolore che mi mangia viva da dentro e non mi permette di vivere come vorrei. Premo con forza sul mio polso, emettendo un gemito di dolore quando la pressione sull'oggetto lacera la mia pelle e fa uscire il sangue. Lo vedo scendere goccia dopo goccia nel lavandino, é quasi come un calmante, come se il mio cuore avesse finalmente trovato la pace che desiderava e bramava di avere. Come se il tempo si fermasse o rallentasse. Il mio battito è così calmo e pacato che mi sembra surreale persino. Il sangue continua a fluire e le gocce che cadono rumorosamente nel lavandino mi permettono di smettere di pensare a tutta l'oscurità che mi circonda.
Poi però tutto cambia e sento tutto il mio dolore vivo sulla carne, il dolore di un'anima spenta e vuota racchiuso in quel piccolo taglio e questo mi porta a tornare alla realtà, con la mente lucida. Getto con uno scatto fulmineo la lametta nel lavandino ed alzo lo sguardo sullo specchio, incontrando i miei occhi privi di emozioni. Questo bruciore è così reale e vivido, é nitido e vivo sulla mia pelle, non come quello che sento nella mia anima.

Mi accascio a terra, scivolando lentamente sulla parete, dopo essermi resa conto di ciò che ho appena fatto, nel panico prendo un pezzo di carta e lo poso sul polso stringendo e facendo uscire quelle lacrime che credevo fossero ormai terminate e mi avrebbero impedito di sfogarmi nella giusta maniera. Il battito accelera di nuovo, il respiro si fa pesante e affannato, il mio corpo inizia a tremare visibilmente e la mia mente perde ogni capacità di intendere e di volere. In breve, mi passano davanti agli occhi immagini di una me felice e sorridente accanto a mio fratello, una Sky che salta in braccio al suo migliore amico e una ragazza che cerca la felicità e la trova in un caldo abbraccio del suo ragazzo, che purtroppo, oramai, è soltanto un angelo disteso al sole.

"LUCA!" urlo dalla stanza fredda e gelida "Luca corri qua per favore! io ho- ho bisogno di te."

Sbatto la testa sul muro più e più volte, cercando di mettere a fuoco le pareti azzurrine che mi circondano e di perdere, di nuovo, il contatto con la realtà. Chiudo gli occhi insipiramdo di scatto e trattenendo il fiato il più a lungo possibile, sperando che il bruciore diminuisca e che il mio attacco di panico si calmi.

Che diavolo ho fatto? Ma cosa mi è passato per la testa?

Mi concentro sul taglio e sul restare sveglia, sul non lasciarmi andare e sul rumore delle macchine che assistono Nate nell'altra stanza, in modo da tenere la mia mente occupata e non pensare al fatto che sono nel bel mezzo di una crisi e di uno dei miei crolli. Non devo chiudere gli occhi, io non devo assolutamente chiudere gli occhi.

"Sky che succ.." la porta si spalanca e Luca si prende la testa fra le mani quando mi vede a terra e con la mano destra che circonda il mio polso sinistro. "Cosa hai fatto?"

Il suo sguardo saetta all'interno della stanza, corre al lavandino e si avvicina ad esso. Lo sciacqua e prende la lametta, la racchiude in un pezzo di carta e la mette in tasca. Osservo ogni suo movimento, indagando sul suo sguardo glaciale, che per la prima volta in vita mia da quando lui è al mio fianco, mi impedisce di leggere le sue sensazioni e di sapere che sta provando ora che ho rotto la promessa precedentemente fatta.

Lo guardo inginocchiarsi davanti a me ed incrocio I suoi occhi. "Mi dispiace Luchi." Dico facendo una smorfia di dolore quando apro la mano per liberare la zona in cui mi sono0 tagliata.  "Io- Io non- non so cosa mi sia preso, non so perché l'ho fatto, non volevo deluderti te lo giuro, ma fa così male.. Fa tutto così dannatamente male Luca. Fermalo ti prego, ferma questo bruciore, puoi?"

Mi stringe fra le braccia mentre singhiozzo disperata e mi culla in silenzio. Poi si alza ed apre l'armadietto accanto allo specchio in cerca di qualcosa. Estrae un flacone ed una garza e ritorna ad inginocchiarsi davanti a me, prendendo il polso e togliendo la carta. "Resta con me Sky, resta sveglia. Il taglio è profondo, quindi farà fatica a rimarginarsi e rimarrà di certo il segno." 

Sento la testa girare e le palpebre pesanti, mente davanti ai miei occhi vedo tanti piccoli punti neri circondare la figura del mio migliore amico. La mia testa ciondola e le palpebre si chiudono un istante, ma la mano di Luca mi tira su ed io li riapro di scatto. "Non chiudere gli occhi amore per favore, resta sveglia. Resta con me e non chiudere quei dannati occhi, mi hai capito? Parlami, parla con me, dimmi qualcosa, qualsiasi cosa." 

"Mi dispiace Luca, non volevo farti del male. Non volevo deluderti. Mi perdoni? Sei il mio eroe."

Finisce di medicare il mio polso  e mi abbraccia forte, mentre le mie lacrime scendono senza controllo. "Non farlo mai più. Promettimi che non lo farai mai più."

Annuisco e ritorno ad abbracciarlo."Meno male che ci sei tu con me."

Mi bacia la fronte e continua a coccolarmi tra le sue braccia.
Luca non smette di di mantenere la sua promessa solo perché io non ho mantenuto la mia, e resta accucciato accanto a me su questo pavimento, facendomi da colonna portante mentre sto crollando di nuovo.

"Non ti lascerò andare, te lo prometto."

Una promessa sussurrata al silenzio gelido ed assordante di questa stanza che mi permette di tornare a respirare per qualche minuto ancora. E mi ritrovo a sopravvivere di nuovo, grazie al mio migliore amico e non grazie a me stessa.

Nate

"Quindi fammi capire.. Questa è la mia mente ed io sono in coma?"  Domando camminando a fianco di mio padre e facendo sprofondare i piedi nella sabbia. 

"Esatto." Risponde pacato l'uomo accanto a me con un piccolo sorriso sulle rabbia. 

"E perché mi trovo proprio in questo posto?"

Ci fermiamo sulla riva del mare, per poi prendere posto ai piedi di essa, per poi perdermi a con i piedi nell'acqua, con le onde che li bagnano e mi permettono di sentire il freddo gelido che penetra nelle mie vene ed inizialmente mi fa rabbrividire.
Il viso di mio padre è così famigliare, mi era mancato tanto poter osservare I suoi lineamenti così simili ai miei. Siamo uguali, due gocce di acqua, tanto che mia madre inizialmente faticava a guardarmi negli occhi appena dopo la sua morte. Gli stessi occhi azzurri come il ghiaccio, dentro ai quali puoi leggere tante storie, tanti ricordi e tante emozioni contraddistinte, talvolta anche paradossali.

"Sei in bilico fra la vita e la morte figliolo, ma tu non dovresti essere qui, come ti ho già detto, questo non è il tuo posto. Devi tornare dalla tua ragazza, subito. "  

Volto il capo verso di lui all'istante. "Come sai di Sky?"

"Guarda che ti vedo da lassù sciocco!" Ridacchia poi.

"Mi sei mancato tanto papà."

"Lo so, lo so bene. Ma io sono sempre rimasto al tuo fianco, non ti ho mai abbandonato e mai lo farò. Sarò in ogni tuo gesto, in ogni tua carezza, in ogni tuo sguardo e parola detta e non, sarò sempre con te Nate. Sarò in ogni soffio di vento che ti accarezzerà la pelle ed in ogni azione che ti infliggerà coraggio. Io non ti lascio."  Mi dice in un sospiro e puntando i suoi occhi nei miei. 

"Papà io - mi dispiace, mi dispiace per come mi sono comportato con te l'ultima volta che ci siamo visti."  Gli dico ritornando con la mente a quel giorno e facendo una smorfia schifata per il tipo di persona che ero. 

"So anche questo." Prosegue tornando a guardare le onde del mare che si spezzano ai nostri piedi. "Ma non preoccuparti, anche io odiavo mio padre ogni volta che se ne andava e stava via per mesi senza farsi vedere né sentire. Vedevo come soffriva mia madre in sua assenza e vedevo come ogni notte si svegliava a causa dei cattivi pensieri che le infestavano la mente. Però tuo nonno mi disse che era un grande atto di coraggio fare il militare, che significava battersi per i proprio ideali, così decisi di prendere il suo posto quando compii 18 anni. Io con te non sono mai stato oppressivo, so che odi questo stile di vita, e mi sta bene così. E poi non volevo che ti sentissi obbligato a fare una cosa che non piace affatto, solo per farmi sentire orgoglioso di te. Volevo che tu sapessi che io sarei stato orgoglioso di te in ogni caso e in qualunque scelta tu abbia fatto. Ed infatti è così. Sei cresciuto proprio come volevo crescessi e sono orgoglioso di te, non dubitarne mai."  Mi spiega mentre una folata di vento scompiglia i nostri capelli.

"Credevo di averti deluso."  Mi volto a guardarlo e nel sentire quelle parole si volta di scatto, facendo un dolce sorriso. 

"Non potresti mai farlo." Sospira e posa la sua mano sulla mia. "Anzi, lo farai ora, se non ti sveglierai."

"Ma come faccio a svegliarmi?"  Sono esasperato ed esausto. Ho provato di tutto per svegliarmi e non ci riesco, è tutto inutile. Non so nemmeno quanto tempo è passato, papà dice che qui il tempo scorre in maniera diversa.

"Questo dovresti saperlo tu. Se non ti sei svegliato è perché c'è qualcosa nella tua mente che te lo impedisce."  Mi spiega inarcando le sopracciglia e piegando la testa di lato. 

"Non capisco."  Sbotto sbuffando in maniera scocciata. "Non c'è niente che mi trattenga qui, perché io non voglio stare qui, mi sento solo e abbandonato in questo strano posto, come un angelo che va alla deriva da solo, viaggiando controvento." 

"Se sei qui, è perché qualcosa che solo tu sai, ti fa così tanto paura da impedirti di aprire gli occhi e tornare alla realtà."  Prosegue con la sua spiegazione come se io non avessi detto nulla. Era solito di mio padre, quando era scocciato da qualcosa che avevo detto, reagire a questo modo, a parer mio, altamente insensato, poiché se ne infischiava di ciò gli veniva detto dalla persona con cui stava interloquendo.

"Ma io voglio svegliarmi, voglio tornare da Sky."

"Ti conviene farlo figlio mio." Asserisce guardando il cielo azzurro e limpido, privo chiazze bianche o grigie, senza nemmeno una nuvola. "E alla veloce anche."

"Che vuoi dire?"

"Le sentì le voci?" indica di nuovo lo spazio sopra di noi. "Quando una persona è accanto a te e parla dovresti sentirla. E in questo momento lei è seduta accanto a te con quel tizio, come si chiama.. Luca penso. Concentrati sulle voci e ascolta ciò che dicono, trova una soluzione al più presto Nate, perché mentre tu sei qui, lei si sta facendo del male."

Corrugo la fronte e lo guardo mentre si alza. "Papà aspetta. Dimmi che devo fare per favore.."

Allunga la mano verso di me ed io tendo la mia e mi sollevo. Sono in piedi davanti a lui, occhi negli occhi, attendendo la risposta ai miei problemi. "Devi affrontare la tua paura più grande."

Mi gratto la testa e mi volto verso il mare che da quando sono qui non ha fatto altro che agitarsi sempre più. "Ma questa non è una risposta.. come faccio io a sapere come affrontarla?"

"Non te lo posso dire io Nate, è tutto nella tua testa, finché non lo farai resterai addormentato."  Mi informa mio padre."Come sta la mamma?" Mi chiede di punto in bianco dopo attimi di silenzio.

"Se la cava.."  Scrollo le spalle e faccio una leggera smorfia, ricordando che tra tutte le voci ed i discorsi che ho sentito, la sua non l'ho mai udita parlarmi. Sarà in ospedale?

"Quella donna è testarda come un mulo, ma ti ama con tutto il suo cuore. Non la puoi lasciare sola."  Mi da una spallata e sorride. "Ti devi svegliare. Per te, per tua madre e per la tua ragazza, al più presto.

"È già tanto se mi guarda in faccia quando le parlo." Sputo io di rimando. "Andiamo d'accordo papà, siamo sempre andati d'accordo. Ma lo vedo il modo in cui mi guarda. Le ricordo troppo te, e a volte, mentre mi parla, mi pare di vedere nei suoi occhi un'ombra che oscura la sua mente. Io so che una parte di lei desidererebbe che fossi morto io al posto tuo."

Ora la sua espressione è dura e ricca di collera, e la sua mano si fa strada sulla mia testa, facendomi emettere un gemito di dolore. "Ma che cosa stai dicendo? Devi solo dire a tua madre che la mia essenza è dentro di te ed è proprio ciò che io volevo accadesse. Vedila come la mia eredità per te e per lei. Speravo che tu, crescendo, ereditassi dei miei lineamenti in modo che voi due possiate vivere in quelle espressioni che si formano sul tuo volto e teniate vivo il mio ricordo."

"Non serve farlo papà. Io non potrei mai dimenticarmi di te." Scuoto il capo e poggio le mani sulla sabbia, reggendomi sui polsi mentre il sole caldo  illumina i nostri corpi. "Quando ho spiegato a Sky cosa ti è successo mi è sembrato di sentire il tuo profumo invadermi le narici e la tua mano che mi ha scompigliato i capelli."

Sorride e abbassa la testa. "Magari l'ho fatto davvero, chi lo sa!" Fa spallucce e si volta verso la distesa davanti a noi. "Ora devo andare figliolo. Ricorda che io sono sempre al tuo fianco e non ti lascerò mai. Non ti ho abbandonato prima e non lo faccio ora. Di questo momento ricorderai davvero poco, ne sono consapevole da me, ma imprimiti nella mente che io non ti lascio. Ti voglio bene Nate, e non sarà mai un addio. Vieni qui adesso, dai un abbraccio al tuo vecchio."

Non me lo faccio ripetere due volte e subito mi fiondo tra le sue braccia. Quanto mi è mancato poterlo fare e quanto mi mancherà. "Ti voglio bene papà e grazie, sei il mio eroe, lo sei sempre stato. Mi dispiace se non te l'ho mai dimostrato."

Si incammina dandomi le spalle ed osservo la sua figura sparire lentamente mentre rimango solo di nuovo su questa spiaggia. Mi volto di nuovo verso di lui e lo guardo per l'ultima volta prima di dire addio definitivamente alla sua figura. Prima che scompaia del tutto un soffio di vento scompiglia il mio ciuffo di capelli.

"Svegliati e salvala figliolo, prima che ti lasci perché si è fatta divorare dai suoi stessi demoni. Ha bisogno di te, tu la devi salvare."

"Te lo prometto papà, io la salverò."

E se ne va così. Mi lascia solo nel caos più totale ad affrontare questo ostacolo per sopravvivere e non lasciarmi affondare dalle profondità degli abissi.

_________

🦄🦄🦄

Ed eccomi gente!
Ora avete capito cosa può svegliare Nate?
Secondo voi, qual è la sua paura più grande?
Scrivetemi le vostre teorie!

Vorrei inoltre, proporvi una lettura.
Una mia cara amica, che per giunta ha già pubblicato un libro su wattpad, sta scrivendo una nuova storia.
Passate a leggerla se vi va, perché merita davvero tantissimo.

La storia si chiama 'Winter' ed è di Alex9230.
Lasciatele commenti stelline!
Ci teniamo davvero moltissimo!
Grazie di cuore a chi lo farà.

Baci ed alla prossima,
Ila_ 🌙💘

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro