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Ewan riordinò in fretta le idee e si schiarì la voce, dopodiché esordì con l'esposizione di ciò che aveva in mente << L'idea sarebbe di fingerci dei nuovi lavoratori del Progetto Omega, così da entrare nella sede senza problemi e accedere alle aree lavorative. Ma non andremo tutti, o rischieremo di attirare l'attenzione su di noi. >>
<< Come facciamo a non farci riconoscere? >> domandò Amber << Siamo ricercati, e non c'è nessuno nel Blocco Occidentale che non conosca le nostre facce. >>
Lily precedette Ewan nel darle una risposta << Probabilmente con delle false identità. Potremmo usare parrucche, lenti a contatto... >>
<< Ci hai preso in pieno. Prima di andare a Juan de Nova ci fermeremo a Rottnest Island, che è attualmente un possedimento australiano. Lì prenderemo documenti falsificati e tutto quello che ci serve. >> Ewan fece cenno di sì con la testa, senza essere stupito più di tanto dall'intelligenza di Lily.
<< Quanti andranno? >> chiese Gray mentre giocava con l'orlo della maglia nera. A quelle parole anche Michael intervenne per partecipare alla conversazione e, come faceva di solito, per sdrammatizzare. Era sempre stato un ragazzo positivo e sorridente, la cui specialità era far stare meglio le persone nei momenti più tristi. Bastava che aprisse bocca o che facesse una faccia buffa, e tutto acquistava di nuovo colore di punto in bianco.
<< Qualcosa mi dice che io, te, Amber e Lily andremo con lui. >>
<< Di certo non spenderemo il nostro tempo a rilassarci sulla spiaggia. >> gli fece eco Amber.
<< Sarebbe troppo bello per essere vero. >> aggiunse successivamente Lily, appoggiandosi alla spalla del fratello per la stanchezza. Ewan sapeva che Lily si era svegliata durante la notte a causa di un incubo legati al suo passato, o almeno così gli aveva raccontato Gray. In ogni caso, adesso stava bene e pareva essersi quasi scordata di quel sogno.
<< In effetti saremo in cinque. Michael, Gray, Amber, Lily e io. >>
<< Come sarebbe a dire?! >> quasi urlò Jacob, in disaccordo con la decisione presa da Ewan. Anche Debbie non perse tempo a manifestare il suo disappunto a riguardo e si affrettò a dire la sua senza neanche riflettere troppo sulla scelta delle parole. Dopo essere arrivati fin lì come un gruppo compatto, dopo aver condiviso esperienze e emozioni di ogni tipo, le loro vite si stavano fondendo in una per quell'impresa. Quella era diventata la loro storia, la storia dei Ribelli.
<< E noi dovremmo starcene con le mani in mano mentre voi rischiate la vostra vita? Non se ne parla, io vengo con voi! >>
<< Ha ragione, siamo tutti membri della Ribellione. Siamo compagni e amici, e questo significa che qualsiasi cosa accada, qualsiasi, si va avanti insieme. >> concordò Tyler con sorpresa da parte di Debbie, visto che non le aveva mai dato ragione fino a quel giorno.
<< Infatti voi ci aiuterete. Ma non verrete a Juan de Nova. >> disse Ewan, calmo e pacifico << Michael vi passerà le password necessarie a hackerare il firewall del sistema di sicurezza. >>
<< E questo come ci aiuterebbe? >>
<< Conoscete il piano. Piazzeremo degli esplosivi mentre Michael si occuperà del sistema di sicurezza per non farci scoprire. Dopo, però, dovrà riattivare tutto, altrimenti capiranno chi siamo. >>
<< Ma noi non c'entriamo nulla con tutto questo. >>
<< Sbagliato. Vi passeremo le istruzioni per accedere e violare il firewall a distanza. >>
Jacob aggrottò le sopracciglia << Si può? >>
<< Certo, è un gioco da ragazzi! >> assicurò Michael, che di tecnologia ne sapeva più di chiunque altro.
<< E perché dovremmo disattivare noi il firewall? Voglio dire, voi avete Michael, è lui l'hacker. >> Tom parve non capire dove Ewan volesse andare a parare, così quest'ultimo si spiegò ulteriormente.
<< Faremo evacuare l'edificio dopo aver azionato l'allarme antincendio, ma dobbiamo riuscire a scappare. E da soli non ce la faremo mai. Perciò, alcuni di voi verranno a prenderci in elicottero, mentre gli altri manderanno in palla tutti i sistemi e le strutture per farci guadagnare tempo. >>
<< Non credevo potessimo fare tutto questo senza spostarci da Rottnest Island. È... >>
<< È una figata! >> esclamò Jacob, guadagnandosi delle occhiatacce da parte di Debbie, Tom e Tyler.
<< Okay, sto zitto... >>
<< Capisco che non vi piaccia l'idea di rimanere a Rottnest Island, >> concluse Ewan << e so che vi sembrerà di non fare niente, ma non è così. Siete importanti più di quanto possiate immaginare, e senza di voi questo piano fallirà. >>
Quando Ewan finì di parlare seguirono alcuni attimi di silenzio, in cui i Ribelli si scambiarono sguardi di continuo senza tuttavia emettere un suono. Sembrava che si stessero confrontando e avessero messo in piedi delle conversazioni, ciononostante nessuno pronunciava una parola. Eppure non ce n'era bisogno : dai loro occhi traboccavano emozioni, che zampillavano fuori come l'acqua di una fontana. Alla fine Tyler annuì, è da allora si sviluppò una reazione a catena.
<< E va bene, facciamolo. >> acconsentì poco dopo Tom. Non ci volle molto affinché anche Debbie prendesse la sua decisione definitiva, e lo stesso valeva per Jacob.
<< Ci sto anch'io. >>
<< Jacob? >>
Il ragazzo sorrise << Che stiamo aspettando? >>
<< Era quello che volevo sentire. >> Ewan batté le mani, soddisfatto dopo aver ottenuto il consenso dei suoi compagni e aver capito che potevano andare avanti. Erano una squadra, e il ragazzo aveva la netta sensazione che anche gli altri stessero cominciando a comprendere cosa comportava tutto ciò << Forza, facciamogli mangiare la polvere! >>

***

Qualche ora dopo, la Ribellione giunse finalmente a Rottnest Island e i suoi componenti poterono finalmente riposarsi dopo quel lungo e stancante viaggio. Scesi dall'elicottero, trovarono ad aspettarli una donna sulla trentina, la chioma raccolta in uno chignon stretto e preciso. Indossava degli occhiali dalla montatura nera è un abito color panna che le arrivava fin sopra al ginocchio. Aveva un'aria severa, ma anche molto gentile e disponibile.
<< Siete i Ribelli? >>
<< Sì, siamo noi. >> proclamò Ewan.
<< Bene. Io sono Karen Ruffle, è il signor Claythorne mi ha incaricato di fornirvi il necessario per la vostra missione. Perciò, se avrete bisogno di qualcosa potrete rivolgervi a me. Se volete seguirmi... >> si presentò la donna, mantenendo una postura eretta e un portamento elegante e leggiadro. Ewan pensò che non si sarebbe stupito se avesse scoperto che la signorina Ruffle avesse avuto a che fare con il mondo della danza, al quale erano attribuite grande disciplina e rigore.
<< La conosci? >> chiese sottovoce Amber, rivolta a Jacob. D'altronde, Claythorne aveva affidato a lui le coordinate di Rottnest Island e gli era stato spiegato come raggiungere il luogo in cui si trovavano attualmente, nel quale si sarebbero preparati prima di recarsi a Juan de Nova.
<< No. Non di persona, almeno. Ogni tanto il signor Claythorne parlava di lei e dei compiti che le affidava, ma non l'ho mai vista prima. >>
Gray si inserì nella conversazione << Però sai chi è. >>
<< Bè, si. >>
<< Sicuro che possiamo fidarci di lei? >> fu il dubbio di Debbie.
<< Non so se lei sia affidabile o no, ma Claythorne lo è. E lei fa sempre come le viene detto. >>
<< Buono a sapersi. Se è così diligente è di sicuro dalla nostra parte, anche se indirettamente. >>
<< Non è importante, >> giudicò a quel punto Lily, la chioma castana che ondeggiava alle sue spalle << adesso dobbiamo concentrarci sul nostro piano. >>
<< Anche se non fosse affidabile dovremmo fidarci di lei. Non abbiamo tempo da perdere, e non possiamo farcela senza correre qualche rischio. >> Ewan era d'accordo con lei, probabilmente perché lui era il primo a osare, a compiere azzardi di qualsiasi tipo. Amava il mistero e il brivido che i rischi creavano, e provava un costante impulso di sperimentare quelle sensazioni, malgrado le conoscesse già e potessero arrecare danni. Ma per lui era proprio quello il bello : non sapere se dopo sarebbe andato tutto bene o meno. Però doveva ammettere che, talvolta, proprio questo fattore scatenava emozioni contrastanti e difficili da controllare. Eppure questo non lo influenzava affatto. Anzi, lo attirava sempre di più.
<< Speriamo bene... >> si augurò Amber sottovoce per rassicurare se stessa. Intanto Karen Ruffle, in testa al gruppo, camminava con passo svelto. Il rumore dei tacchi che rimbombava e la testa alta, la donna giunse di fronte un immenso e moderno edificio. La superficie interamente in vetro e acciaio brillava sotto i raggi del sole, mentre il portone grigio opaco pareva mantenere un colore spento nonostante fosse inondato da un mare di luce. La trasparenza del complesso permetteva di intravedere il viavai dei corridoi, nei quali si aggiravano centinaia di persone. Per un istante, Ewan ricordò i lavoratori dell'Emergency Department spostarsi negli anditi allo stesso modo, e pensare che lui fosse stato uno di loro lo fece rabbrividire. Senza accorgersene si fermò, motivo per cui Gray lo guardò turbato << Tutto okay? >>
<< Sì, >> Ewan annuì << tutto bene. >>
<< Sicuro? >>
<< Sicurissimo. Dai, andiamo. >> lo rassicurò il biondo con un sorriso, per poi ricominciare a camminare.

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