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David Campbell si alzò dal letto, ancora intorpidito e assonnato, dopodiché si diresse verso l'armadio per decidere cosa fosse più opportuno indossare quella mattina. Avrebbe messo un completo, come sempre, ma non uno qualunque, visto che quel giorno avrebbe dovuto parlare con il Dirigente - Christian Berg - del suo progetto, in cosa consisteva e come stava procedendo. Per fortuna andava tutto bene : molte persone avevano abbandonato i bunker costruiti all'inizio della guerra, poi si erano recati a Juan de Nova per lavorare per lui. O meglio, per garantirsi una dimora più sicura, pasti caldi ogni giorno e, soprattutto, per fare qualcosa contro la terribile situazione in cui era sprofondato il Blocco Occidentale. Il morale era sempre stato basso per anni, però con il modo in cui Campbell aveva presentato il Progetto Omega, omettendo ciò che gli avrebbe solo procurato critiche e avrebbe alimentato inutili polemiche, tutti avevano riacquistato speranza. Ed era merito suo. Sebbene il suo piano potesse essere considerato come drastico e violento per via dei metodi adottati, Campbell era sicuro della sua efficacia. Sapeva che ci sarebbero stati molti morti, ma ne valeva la pena per ottenere una rivincita, per ottenere la vittoria. Il fine giustifica i mezzi, aveva pensato. E dopo aver annientato il Blocco Orientale, non ci sarebbe stato nessuno che non avrebbe considerato lui, David Campbell, come un eroe. Inoltre, la morte di Martha sarebbe stata finalmente vendicata. Così, fiero del suo operato, l'uomo sorride involontariamente alla sua immagine riflessa nello specchio posto vicino all'armadio. Tuttavia quell'istante di orgoglio e gioia si spende quando i suoi occhi si posarono sulla ferita infertagli dal nipote. Un colpo d'arma da fuoco, di pistola per essere precisi. Il suo tocco letale era stato non solo causa di dolore, ma anche un accenno di cicatrice. Era stato tanto sfortunato da avere quel segno indelebile, mentre a molti non rimaneva neanche una traccia, ma poco importava. Anzi, non gli dispiacque l'idea di non poter cancellare ciò che era rimasto dopo il passaggio del proiettile. Perché? Perché gli avrebbe ricordato l'identità dei suoi veri nemici. I suoi cinque, acerrimi nemici, traditori che si opponevano alla sua ricerca del successo. Aveva imparato a memoria nomi, numeri e Settori in cui avevano lavorato, inserendoli come dati dopo averli dati per ricercati. Aveva specificato che li voleva vivi, in maniera tale da ucciderli con le strutture presenti nell'edificio consacrato al Progetto Omega. Dapprima aveva pensato di ammazzarli con le sue stesse mani, ma poi si era chiesto "perché sprecare pallottole per loro?". No, non era il tipo di persona che si sporca le mani, il lavoro sporco non faceva per lui. Avrebbe preferito vederli morire lentamente, arrancando per avere un'altra boccata d'ossigeno, piangendo, pregando di risparmiarli. E usare le stanze di inalazione del monossido di carbonio lo avrebbe soddisfatto. In breve, quello che contava per lui era prenderli e fargli pagare ciò che avevano fatto con le loro vite. E già si era fatto un'idea sull'ordine in cui ucciderlo. Amber Thompson, lavoratrice δ326. Michael Cameron, α160. Lily Nelson, γ277. Gray Nelson, δ213. E, per ultimo, Ewan Schwarz, impiegato β309. Si sarebbe goduto la sua morte più delle altre, persino più di quelle di Gray e Lily, i quali gli avevano voltato le spalle pur facendo parte della sua famiglia. Tutte quelle seccature erano dovute alle idee di Ewan Schwarz, aiutato da Amber Thompson e Michael Cameron, a cui si erano aggiunti i gemelli Nelson. Purtroppo stavano avendo la meglio proprio loro, però Campbell avrebbe ribaltato la situazione. Già gli era stata portata via la sua amata moglie, ma di certo nessuno gli avrebbe impedito di riscattarla. Volevano ostacolarlo? Bene, che ci provassero. In ogni caso, Campbell era sicuro di poter trionfare e far tornare la sua vita come prima, doveva solo giocare bene le sue carte. Gioco...che metafora perfetta. Ormai la partita era in corso, gli bastava solo scendere in campo per provare a tutti chi fosse davvero e portare ogni cosa a suo vantaggio. Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Perciò basta perdite di tempo, è il momento di fare sul serio.
<< Vediamo cosa succede se...duplici la ricompensa per chi me li porta vivi. >> si chiese sottovoce, una smorfia beffarda in viso << Credono di aver vinto, quei poveri illusi. Ma non sanno cosa li aspetta. >>

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