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29

Amber si diresse verso Lily non appena la vide, entusiasta di poter constatare che stesse bene e non avesse avuto problemi di alcun genere fino ad allora << Lily! >>
<< Hey, hai già finito con le Dust? >>
<< Quasi, tu? >>
<< Me ne mancano nove, non ci metterò molto a finire. >>
<< Bene. >> disse Amber mentre annuiva << Ormai siamo a buon punto. Appena finiamo ci ritroviamo qui, okay? >>
<< Tra cinque minuti esatti, non uno di più. Se ci beccano prima ancora di esserci riuniti siamo finiti. >> propose Lily, che era troppo decisa ad arrivare fino in fondo per permettersi anche il più piccolo degli errori. Da quando era entrata nel Settore Gamma era diventata molto autocritica, ma anche consapevole di come e quanto si dovesse sgobbare per avere ottimi risultati, fatto che aveva applicato non appena aveva messo piede nel Bunk - il quale richiedeva una responsabilità minore a gravare sulle sue spalle - però era grazie alle sue esperienze precedenti che Lily sapeva come mantenere il controllo. In particolare, grazie all'intervento di Ewan. Amber annuì all'istante, dopodiché si guardò attorno con fare nervoso: dovevano stare attente, evitare che qualcuno le cogliesse in flagrante mentre posizionavano gli esplosivi e raggiungere gli altri prima che fosse troppo tardi.
<< Fai attenzione. >>
<< Anche tu. >>
Amber e Lily si scoccarono un'ultima occhiata, come a dirsi che sarebbe andato tutto bene e avrebbero avuto successo anche quella volta, mentre si auguravano di avere ragione e di non avere nulla da temere. La verità? Era comprensibile il modo in cui si sentivano, tuttavia il loro ottimismo interiore non era affatto immotivato. Nonostante gli ostacoli che si erano sempre posti tra i Ribelli e il loro obbiettivo, non esisteva persona, arma o ente in grado di scoraggiarli e impedire loro di agire come meglio ritenevano. Ancora un secondo, gli occhi scuri delle amiche incatenati gli uni in quelli dell'altra, poi entrambe si voltarono e si separarono ancora una volta.

* * *

Lily osservò il corridoio con fare attento e scrupoloso con il fine di individuare i posti in cui avrebbe potuto piazzare le bombe che portava con sé. A ogni passo sentiva il cuore fare le capriole nel suo petto, lo stomaco annodato e le mani umide a causa dell'agitazione. Non c'era nessuno nell'andito, ma non poteva mai abbassare la guardia in una circostanza come quella. Era ricercata, il suo stesso zio la voleva morta, l'intero Blocco Occidentale la disprezzava e, ciliegina sulla torta, ben presto si sarebbe ritrovata contro un intero dipartimento. Ripensarci e rendersi conto di come stessero le cose le pareva incredibile, se non addirittura assurdo, soprattutto considerando che in quasi un anno era successo più del previsto. Si sarebbe forse mai aspettata di fare parte di un moto rivoluzionario, di prendersi una cotta per un ragazzo e trovare amici all'infuori di suo fratello? Eppure era vero, non si trattava di un sogno come un altro, da cui si sarebbe risvegliata con l'amaro in bocca e le lacrime agli occhi. Non che quegli incubi fossero stati cacciati, ma andava meglio rispetto ai tempi precedenti. Cosa sognava di tanto orribile? La morte dei suoi genitori, il tradimento del ragazzo di cui si era fidata, gli Infetti che cercavano di catturarla, la inseguivano, il cambiamento di suo zio... I ricordi erano veleno per lei, il passato costituiva un marchio indelebile è irremovibile dalla sua pelle, il quale infliggeva dolore sempre maggiore ad ogni occasione. Certo, nei momenti precedenti l'arrivo di Ewan, Michael e Amber erano causa di sofferenza molto più di frequente, tuttavia era come se quegli avvenimenti vissuti fossero destinati a riemergere in qualche maniera. A volte tornavano alla mente di Lily, quei ricordi, o arrivava persino a immaginarseli mentre dormiva. Allora il risveglio era brusco e di forte impatto, come le avessero versato addosso dell'acqua gelida in pieno inverno. Solo in uno di quei casi, però, aveva pianto: Ewan stesso l'aveva sentita, ma lei non aveva mai avuto il coraggio di raccontarglielo. Detestava la sola idea di versare anche solo una lacrima, in particolare di fronte agli altri. Quando le persone scorgevano anche solo una guancia umida, spesso si prendevano gioco della sofferenza altrui, ridevano e maltrattavano chi stava male senza davvero mettersi nei suoi panni. Perché la crudeltà umana fosse tanto frequente da incontrare era un mistero per Lily, la quale aveva innalzato l'apparente freddezza come suo scudo contro il dolore, mentre la diffidenza era la spada. Ma adesso aveva amici su cui contare, aveva opportunità di riscatto e, soprattutto, aveva uno scopo con le capacità di portarlo al successo. Doveva essere proprio quella la sua priorità, nient'altro, ecco perché si decise a estrarre una Dust dal sacchetto. Si avvicinò alla parete e, quando ebbe notato una griglia del condotto dell'aria, ve la posò.
<< Sapevo che si trattava di te. >>
Lily sentì i suoi palpiti arrestarsi improvvisamente, quella voce... Quella voce avrebbe potuto riconoscerla tra mille.
<< Avanti, Lily, non fare finta di non avermi riconosciuta. Non sarai mica così codarda da nasconderti da me con una parrucca? >>
Lily si voltò con una lenta torsione del busto, per poi dirigere il proprio corpo verso di lei, la persona che l'aveva appena scoperta. Un ghigno si formò sulle labbra della mora, che si tolse gli occhiali da vista finti con noncuranza e tranquillità, come non avesse dubbi sul fatto che sarebbe stata lei a vincere. Non era questo quello che pensava, in realtà, ma sembrare sicuri di sé era il primo passo per diventarlo.
<< Quindi fingersi morta e nascondere il proprio tradimento non è un attimo di codardia, Caitlyn? >>
L'altra sospirò, irritata dal fatto che la sua ex leader avesse appena osato rivolgersi a lei con quel tono di superiorità << Vedremo se farai ancora la sbruffona quando avrò finito con te. >>
<< Non ho paura di te. >> affermò Lily. Stava guardando Caitlyn negli occhi, già pronta allo scontro con qualcuno di cui si era preoccupata per davvero in passato, benché non fossero mai state molto legate.
<< Faresti bene ad averne, invece. >>
<< E tu impara ad essere meno insolente. >> commentò, la mano destra che si posava sulla parrucca bionda che portava per non farsi riconoscere. Le dita si insinuarono nelle ciocche finte, dopodiché essa fu rimossa con un lieve strattone è gettata a terra. Sarebbe stato inutile tenerla, ormai, e tutti sapevano che lei (proprio come i suoi amici che componevano la Ribellione) avrebbe cercato di ostacolare l'Emergency Department con forte convinzione. Caitlyn ne approfittò per avventarsi su di lei, ma Lily non si fece cogliere impreparata e la afferrò per un braccio. Allora Caitlyn, prima di ritrovarsi immobilizzata, si sbrigò a colpire il ginocchio di lei con la gamba in modo che perdesse l'equilibrio e potesse sfruttare quell'attimo per trarne vantaggio. Lily spostò un piede indietro per non cadere, però non andò come previsto e toccò terra con il ginocchio, mentre Caitlyn già sorrideva per la soddisfazione. Tuttavia la ragazza non aspettò di farsi mettere al tappeto tanto facilmente, infatti le diede una gomitata, per poi prenderle l'avambraccio e voltarsi verso di lei. Caitlyn cercò di darle un pugno, ma Lily strinse una presa energica sul suo polso e, usufruendo dell'altro braccio, la colpì al collo. L'altra gemette di dolore, però non perse la forza di reagire: nell'esatto momento in cui Lily cercò di urtare la sua gamba, lei la agguantò in quello stesso punto, ragione per cui la mora spostò il peso su una gamba, raccolse quanto più vigore possedeva in corpo e picchiò il suo fianco con il proprio ginocchio. Caitlyn vacillò, così Lily chiuse la mano a pugno e la fece scontrare contro il viso della ragazza di fronte a lei. Quest'ultima fece un passo indietro e si toccò il prolabio con l'indice, istante in cui realizzò che stava perdendo sangue dal naso. Furibonda, digrignò i denti e sibilò << Giuro che ti ammazzo. >>
Si avvicinò pericolosamente a Lily, afferrandole i capelli dietro l'orecchio destro e iniziando a tirare con ferocia, gli occhi che traboccavano di rabbia e sete di vendetta. L'altra rispose percuotendole ancora il viso, stavolta nelle prossimità della mascella, tuttavia Caitlyn le diede un calcio in corrispondenza dell'addome, al quale ne seguì un secondo. Dopo questo, spostò un piede fra quelli di Lily e andò a colpirle la caviglia. Lily cadde poggiando le mani sul pavimento per non farsi del male, dopodiché tastò in fretta la tasca in cui aveva riposto l'electer, come si era ricordata. Ma nel preciso momento in cui vi posò la mano, la ragazza spalancò gli occhi per la sorpresa e deglutì, consapevole di quello che sarebbe successo.
<< Cercavi questo? >>
Come già si era immaginata, era Caitlyn che le aveva rubato l'arma. Prendere la pistola non sarebbe stato d'aiuto, visto che le avrebbe sparato prima ancora di riuscire anche solo a sfiorarla, ed era troppo lontano per sperare che un ennesimo combattimento corpo a corpo potesse favorirla e permettere di recuperare l'electer. Non c'era via di scampo.

* * *

Amber aveva finalmente concluso e, impaziente, aspettava che Lily la raggiungesse per riunirsi a Michael, Ewan e Gray. Spostò lo sguardo sull'orologio che indossava, ottenuto grazie a Karen Ruffle prima di partire e a cui era stata aggiunta la funzione di Connecter, guardò l'ora e capì che qualcosa era andato storto. Lily non era mai in ritardo, e se lo era non superava mai i dieci minuti. La ragazza si diresse verso il corridoio in cui l'amica era andata nel momento in cui si erano separate, ma una voce alle sue spalle attirò la sua attenzione.
<< Non la troverai lì. È stata presa. >>
Era familiare, Amber era certa di averla già sentita prima, ai tempi in cui lavorava ancora nel team di Campbell. Non passò molto tempo affinché lei riconoscesse la voce dell'uomo che le aveva parlato. Si girò verso di lui e lo guardò con il timore che potesse essere stato lui a fare del male a Lily: perché avrebbe dovuto dirglielo, altrimenti? Per aiutarla? Era improbabile, considerata la reputazione dei Ribelli nel Blocco Occidentale.
<< Connor. >>
Connor Sinkey era in piedi davanti a lei, le mani nelle tasche della divisa, e aveva un'aria rilassata. Si era forse reso conto di quello che stava accadendo? Se davvero ne era al corrente, non lo sembrava affatto.
<< Era da un po' che non ti vedevo. >> l'uomo inclinò le labbra in un sorriso, per poi avvicinarsi con passo lento ad Amber, la quale gli puntò la pistola contro. Prima che lei fuggisse dall'Emergency Department, Connor Sinkey era stato come il padre che non aveva mai conosciuto: l'aveva aiutata a integrarsi, le aveva spiegato ciò che non sapeva, cercava sempre di tirarla su di morale... Lavorava per il Settore Gamma, di cui era il capo, perciò aveva da fare ogni giorno e non doveva mostrarsi mai esausto dalle proprie mansioni, però trovava sempre il modo e il tempo di dedicarsi ad aiutare gli altri e svagarsi quanto bastava. Ciononostante, la scelta che la ragazza aveva fatto era pericolosa e l'aveva portata a inimicarsi coloro con cui aveva lavorato in precedenza. Chi poteva garantirle che Connor fosse sempre lo stesso? Come poteva nutrire completa fiducia dopo ciò che era accaduto fino ad allora?
<< Okay, pensi che sia contro di te. >>
<< Come potrei pensare il contrario? >>
Sinkey guardò Amber negli occhi, mentre il resto del suo corpo non si spostò neanche di un millimetro << Se non ti potessi fidare di me credi davvero che sarei venuto da te solo e disarmato? Io per primo appoggio la Ribellione, anche se non ne faccio parte. >>
<< Tu? Appoggiare la Ribellione? Se fosse vero perché lavoreresti ancora per Campbell? >>
<< Per attaccare dall'interno. Un sacco di persone che ha imprigionato qui sono scappate perché le ho fatte evadere. >> ammise allora lui, senza smettere di fissarla affinché capisse che non le stava mentendo. Odiava Campbell tanto quanto loro, semplicemente aveva trovato un metodo per danneggiarlo non appariscente né rischioso come il loro. O meglio, finché qualcuno non fosse venuto a sapere cosa stava facendo...
Ma non era quello a importargli, bensì dare una mano ai Ribelli per aiutarli ad andarsene da lì incolumi e riportando un nuovo successo con sé << Le ho portate fino alla spiaggia e ho dato loro delle barche per scappare. E sai perché? Perché detesto Campbell, detesto quello che sta facendo, detesto il fatto che abbia ucciso Purcell... >>
<< Cosa? Ma che stai blaterando? >>
<< Ho visto il corpo di Purcell prima che ci fosse il funerale e posso giurarti che lo ha avvelenato. Sentivo benissimo odore di mandorla amara, e tu sai bene cosa significa. >>
Amber inarcò un sopracciglio << Quindi Campbell avrebbe somministrato del cianuro a Purcell per prendere il suo posto? >>
Non appena lo disse ad alta voce, la ragazza capì che era l'unica soluzione possibile per una circostanza del genere. Purcell non aveva problemi di salute di alcun genere, né era particolarmente anziano da potersi aspettare che morisse in breve tempo. Sì, Campbell poteva essere diventato un assassino, soprattutto considerando i suoi comportamenti fino ad allora. Inoltre, aveva una voglia incontrollabile di vedere i Ribelli esalare il loro ultimo respiro di fronte a lui, dettaglio da non trascurare.
<< Lo so per certo. E sono sicuro che adesso stia puntando a rimpiazzare il Dirigente. >> insistette Sinkey, sebbene Amber non sembrasse ancora abbastanza convinta da abbassare la pistola e fidarsi di lui come aveva sempre fatto in precedenza.
<< Come faccio a sapere che posso fidarmi di te? >>
<< Ti ho mai deluso, Amber? >>
<< No. >> rispose lei dopo aver sospirato. E se avesse davvero potuto credergli? Se davvero Connor fosse dalla loro parte?
<< Ti ho mai mentito? >> continuò. Non pareva intenzionato all'idea di mollare, questo perché non poteva accettare che Amber si rifiutasse di ascoltare ciò che le stava dicendo in totale onestà. Se davvero affrontare una nuova esistenza piena di pericoli l'aveva resa scettica o diffidente perfino con lui, bè, avrebbe trovato il modo di farle cambiare idea. Quando lei scosse la testa, Sinkey parlò ancora per cercare di convincerla una volta per tutte << Sono venuto da te perché Caitlyn ha preso Lily, e se non ci sbrighiamo potrebbe essere uccisa da un momento all'altro! La conoscevo, e ci sono legato proprio come te. >>
<< C-Caitlyn? >> balbettò la bionda nel sentire quel nome dopo tanto tempo. Solo ripensarci le faceva venire in mente la sua morte, lo sconvolgimento di Lily, la preoccupazione di Ewan e Gray, la tristezza di Michael dopo aver ricevuto quella notizia.
<< Voi credevate fosse morta, dico bene? >>
<< E tu come diavolo fai a saperlo? >> domandò Amber, avvicinando la pistola alla fronte di Sinkey per farlo parlare in fretta. Era stanca di perdere tempo, doveva darsi una mossa, trovare Lily, andare dagli altri e filarsela prima che fosse troppo tardi per riuscirci. Connor non perse la calma, anzi, cercò di mantenere la sua compostezza, benché sapesse di essere in pericolo di vita a lasciare che Amber lo minacciasse con un'arma.
<< Lei stessa lo ha spifferato a chiunque lavorasse qui. Amber, io so dove Caitlyn ha portato Lily. Non ti chiedo di credere a ogni cosa che ti ho spiegato fino ad ora, ti chiedo solo di fidarti su una cosa, e quella è il posto in cui si trova Lily. >> Sinkey non demorse, dato che era consapevole del fatto che loro due fossero ormai diventate amiche. La verità era che aveva riconosciuto ben presto i cinque membri della Ribellione, anche se portavano dei travestimenti per evitarlo, ma non aveva denunciato quel fatto a nessuno all'interno del Progetto Omega. Non appena aveva scoperto il vero volto di Campbell, tutti i suoi dubbi e certezze si erano ribaltati, intensificati tanto da portarlo alla voglia di una giustizia ormai perduta da tempo. Eppure, la Ribellione covava ancora della sana speranza, che molti non conoscevano più per colpa della situazione bellica. Quei ragazzi erano la sola luce ad illuminare le tenebre in cui tutti stavano vagando, Blocco Orientale o Occidentale che fosse. Pur di arrivare ai propri interessi, l'umanità dei singoli individui stava venendo meno di giorno in giorno, rimpiazzata da un forte spirito di sopravvivenza legato all'egoismo. Campbell poteva pensare ciò che voleva, tuttavia non poteva negare in alcun modo l'evidenza, ossia il fatto che la Ribellione stava riportando in vita i sentimenti, la vitalità delle persone. Ecco perché Connor era dalla loro parte.
<< Puoi davvero portarmi da lei? >>
<< Sì. Te lo giuro sulla mia vita. >>
Amber capì che era arrivato il momento di abbassare la guardia, visto che Sinkey non le aveva dato motivi per cui non avrebbe dovuto farsi aiutare. Più di una vita era in gioco quel giorno, ragione per cui doveva per forza scegliere quello che ne avrebbe salvaguardate di più. Anche se avesse dovuto dare la sua.
<< Fammi strada. >>

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