Mi sono presa qualche minuto per rileggere un po' tutte le poesie di questa raccolta (che non sono tante, lo so) e mi sono resa conto di quanto io effettivamente sia migliorata nel corso del tempo.

Non sono per niente all'altezza di qualsiasi poeta che sia mai esistito sulla faccia della Terra, però credo di star imparando molto grazie a queste piccole ""poesie"".

Ci tenevo semplicemente a rendervi partecipi di questa mia recente scoperta, ovvero che mettermi in gioco e provare a scrivere delle poesie anche quando ero certa di non esserne capace, mi ha quasi reso "capace" di scriverle.

Ovviamente, questo è solo l'inizio. Ho ancora moltissime altre cose da dire, e spero di riuscire a dirle prima che sia troppo tardi.

Diciamo che, come aspirante poetessa, non sono poi così male (o almeno lo spero ahahah)

No scherzo, sono terribile. Ma sono fermamente convinta che, allenandomi quotidianamente, riuscirò a raggiungere il mio sogno. 

Sì, ho un sogno. E non so perché, ma mi è venuta voglia di scriverlo. 

Spesso diamo per scontato che ognuno di noi (esseri umani) abbia quei fantomatici "sogni nel cassetto", ma la verità è che per un periodo di tempo che mi è sembrato infinito, ero certa di non aver nessun sogno.

O meglio, ero certa che qualsiasi cosa io avessi mai sognato di fare nella vita, non sarei mai riuscita a realizzarla, a portarla realmente a termine. 

Sono una di quelle persone che lascia un'infinità di cose in sospeso. 

Una di quelle persone che ha la controversa e al contempo meravigliosamente mediocre capacità di non mettere mai la parola "fine" a nessuno dei propri progetti, o semplicemente azioni, compiti, buoni propositi...

Ho sempre creduto che avrei avuto tanto tempo per diventare grande, ed ora che mi sto ritrovando a dover affrontare tutte le questioni della mia breve vita che non credevo neppure che esistessero, mi rendo conto di quanto quella mia certezza fosse infantile e fondata sul mero desiderio di oziare per sempre.

E poi, prima di creare questo profilo, non mi sentivo mai all'altezza delle mie stesse aspettative.

Francamente, devo ammettere che tutt'ora la situazione non è poi tanto diversa da prima. 

Il punto è che adesso, finalmente, posso dire di avere una ragione per vivere. 

L'unico motivo per cui in questo preciso istante sto respirando, è che se non lo facessi non potrei più avere la forza fisica tale da scrivere altre poesie.

Ed io ho bisogno di scrivere poesie. Ho bisogno di parlare della mia visione del mondo, anche se non interessa a nessuno. 

Lo so, che non interessa a nessuno. E non me ne frega niente.

Perché io, tutto questo, lo faccio per me. 

Per la prima volta, in tutta la mia vita, faccio qualcosa per me. 

Finalmente, non si tratta più delle solite azioni totalmente autodistruttive, delle manie suicide o degli atteggiamenti da masochista. 

No, questa forma di arte mi appartiene. 

La mia arte mi appartiene, e nessuno me la toglierà mai. 

Nessuno potrà mai impedirmi di dar libero sfogo alla mia personalissima forma d'arte. 

Le persone potranno anche ferirmi, ferire la mia persona. Ma la mia anima è eternamente immortale, perché vive nei versi delle mie poesie. 

Perciò, non me ne frega niente che vogliate togliermi la libertà di sentirmi in pace con il mio corpo o con la mia personalità o con qualsiasi altra cosa riguardi me e i miei modi di fare (o di essere).

Perché la mia anima è legata a parole senza tempo, e dunque immortali. 

Parole forti, in grado di reggere qualsiasi sfida, qualsiasi pretesa.

E dunque, eterne. 

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