Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

CAPITOLO 8

CAPITOLO 8 

Il giorno seguente si dimostrò una giornata particolarmente fredda. Il vento era più forte del solito e l'aria era come una lama ghiacciata quando soffiava con esso. A causa della temperatura del giorno, il padre di Elle aveva affibbiato a lei il suo lavoro: doveva fare visita in una grande casa nella periferia del villaggio e consegnare alcuni libri da parte della libreria.

I proprietari della casa erano una coppia di ricchi anziani. L'uomo era stato il sindaco di Grea prima che l'attuale sindaco prendesse il posto. Regolarmente ordinavano libri per la loro libreria, ma chiedevano sempre che fossero consegnati direttamente a casa loro.

Nonostante il pomeriggio fosse freddo, Elle era felice di uscire dalla libreria e di fare una passeggiata all'aria fresca. La sua tosse la stava infastidendo ancora di più, adesso che l'autunno era iniziato, quindi ogni possibilità di fuga dalla libreria polverosa era un enorme sollievo.

Mentre Elle camminava per le vie del paese il vento soffiava forte nei buchi del suo cardigan. Si strinse più forte la sciarpa addosso, ma nel mentre fece cadere il pacchetto che stava portando. Fu vera e propria fortuna che cadde in un pezzetto di selciato pulito, quando avrebbe potuto facilmente cadere in una pozza di fango a solo pochi passi da lei.

Elle si piegò per raccogliere il pacco di libri, ma fu battuta sul tempo. Così si raddrizzò e attese che le venisse restituito.

Quando non le fu porto indietro, Elle guardò verso l'uomo che lo teneva ancora in mano.

Elle guardò i suoi occhi e vide che era un ragazzo che avrebbe potuto avere circa la sua età. Non era del tutto sicura di quale fosse il suo nome, ma credeva che si chiamasse James.

Fece per riprendersi il pacco, biascicando un "grazie" nel mentre, ma lui allontanò il pacchetto da lei.

"Lascia che lo porti io per te," disse, un sorriso che gli ornava il volto.

"Non c'è bisogno che tu lo faccia," rispose lei, "sono diretta alla casa del vecchio sindaco, ai confini del villaggio."

"Beh, volevo giusto fare una passeggiata, magari posso accompagnarti?" ci fu un luccichio nei suoi occhi mentre le porse la domanda.

Elle annuì con la testa, ancora confusa sul perché lui volesse fare una passeggiata con lei. Iniziò a camminare e lui la affiancò.

Per i primi minuti, camminarono in assoluto silenzio.

James fu il primo a spezzare il silenzio.

"Mi chiamo James Parson," disse. "Non credo che avessimo avuto il piacere di incotrarci."

"Elle Winters," rispose lei.

Lui le rivolse un piccolo sorriso, al quale seguì quello di lei.

"Sei emozionata per il ballo?" chiese lui.

"Oh, io non ci andrò." Rispose lei, chinando la testa e sperando che non facesse ulteriori domande.

"Beh, perché no?" ora lui pareva confuso. "Ci andranno tutti!"

"Non sono appassionata di ritrovi sociali," rispose, non entrando troppo nei dettagli.

A questo punto avevano raggiunto la vecchia casa, ed Elle prese il pacco e si avviò dentro.

Tornò fuori velocemente e rimase sorpresa vedendo che James la stava ancora aspettando. Lui le si accostò velocemente e insieme ricominciarono a camminare.

"Conosco una strada diversa per tornare a casa, molto più carina rispetto a quella che passa in mezzo al mercato," disse lei. "Ti va bene?"

"Certo," rispose lui.

Camminarono per un po' in un amichevole silenzio mentre attraversavano un campo, fino a che James non ruppe di nuovo il silenzio.

"Sei sicura di non voler andare alla festa? Sarà davvero divertente e poi non hai mai provato una cosa del genere prima. E inoltre, dobbiamo recarci lì tutti."

Elle cercò di pensare velocemente ad una scusa sul perché non potesse andare, ma la sua mancanza di idee fece intendere che la sua giustificazione non fosse convincente.

"Non ho un vestito!" sputò fuori, guardando fisso verso il suolo.

"Beh, questo non sarà un problema. Mr Pavey ha detto che il Re pagherà per i vestiti se i soldi dovessero essere un problema." Replicò lui, non essendo molto convinto della sua argomentazione. "Se riuscissi a procurarti un vestito, verrai?"

"Non ho bisogno di carità!" rispose lei, anche se era vicina all'accettare l'offerta.

"Non è per il vestito, non è vero?" chiese lui. "Perché non verrai al ballo?"

"Perché vuoi così tanto che io venga a quel ballo?" chiese lei, che adesso lo guardava dritto negli occhi.

Non notò il rossore che si era creato sulla punta delle orecchie di lui.

"I-io desidero solo che tutti possano passare dei bei momenti." Mormorò lui, pregando silenziosamente che lei gli credesse.

Il sole stava calando, e loro avevano percorso tutta la strada fino alla collina sopra la casa di Elle. Elle si sedette sull'erba e iniziò ad osservare il tramonto.

James la imitò velocemente, ma non guardava il tramonto, bensì lei.

"Qual è la vera ragione, Elle?" chiese pacatamente.

"Mio padre non vuole che io venga." Rispose lei onestamente.

"Ma non è una sua decisione! Potresti venire comunque!" ribatté lui confuso.

"Non verrò e basta." Disse lei ostinatamente. "Per piacere, non insistere oltre."

"Perché gli obbedisci così tanto?"

"Ci fu un incidente, poco prima che ci trasferissimo a Grea. La nostra carrozza fu capovolta. Mia madre morì sul colpo, io rimasi ferita gravemente. Successe quando avevo all'incirca sei anni e io non ho ricordi antecedenti a quel momento. Mio padre si prese cura di me, e mi curò fino a quando non stetti di nuovo meglio. Immagino che io senta di dovergli molto." Gli disse lei. Era qualcosa che non aveva mai raccontato a nessuno prima di allora.

"Mi dispiace, è terribile" disse lui, gli occhi pieni di compassione.

"È tutto apposto, è stato molto tempo fa in ogni caso." Qualche lacrima era sfuggita al suo controllo e lei le asciugò, ma non prima che lui le notasse.

"Mr Pavey non ne sarà felice. Ha espressamente detto che dovevano venire tutti." Dichiarò lui.

"Ti prego, inventa una scusa per me." Disse lei, supplicandolo con gli occhi.

James sapeva che Mr Pavey non l'avrebbe presa bene, ma era convinto che non c'era alcuna possibilità che Elle fosse la principessa perduta. La sua storia quadrava perfettamente. Inoltre, la principessa Elizabeth era scomparsa quando aveva sette anni. Elle si era trasferita quando ne aveva solo sei. Chiaramente non potevano essere la stessa persona.

"Okay, va bene." Le disse lui, sentendo come se glielo dovesse. Gli aveva appena raccontato la sua storia dopotutto.

Lei gli sorrise grata di rimando, un grosso peso le era stato tolto dalle spalle.

Sedettero a guardare il tramonto in silenzio. Quando il sole scomparve del tutto, entrambi si alzarono e cominciarono a scendere dalla collina.

"È molto carino qui." Disse James. "Ci vieni spesso?"

"Sì, abbastanza. È una sorta di posto dove vengo a pensare." Rispose con un sorriso gentile.

Quando raggiunsero la base della collina si salutarono e ognuno di loro prese la propria via di casa. Era stato un pomeriggio molto piacevole per entrambi, e tutti e due erano tristi che fosse già finito.

A/N- Un capitolo lungo stavolta! Vorrei farli tutti di questa lunghezza o più lunghi! Grazie per leggere, commentare e votare la mia storia- per me significa tanto!



Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro