CAPITOLO 4
CAPITOLO 4
Nei piccoli villaggi, come Grea, le notizie si diffondevano a macchia d'olio. Qualsiasi piccolo evento che fosse stato anche nel minimo aspetto interessante sarebbe stato discusso in ogni negozio, in ogni casa, e attorno ad ogni tavolo, nemmeno ad un'ora da quando era accaduto. Era in realtà abbastanza impressionante come velocemente il più piccolo pezzettino di gossip poteva raggiungere le case più isolate.
Non trascorse molto tempo prima che la notizia della visita di un rappresentante del re fosse udita da pressoché ogni singola persona che viveva a Grea. Era veramente un evento insolito ricevere una visita da parte di qualcuno che lavorava per conto della famiglia reale, così le voci su ciò che stava facendo viaggiavano veloci.
La notizia della visita di Oscar Pavey giunse alle orecchie di Elle Winters solo poche ore da quando se n'era andato.
Era, forse, la sua mancanza di interazioni sociali che le impedirono di sapere prima della novità. Non accadde fino a quando suo padre non ritornò a casa con un grande ammonimento per lei.
Elle si trovava vicino al tavolo della cucina, tagliando alcune carote quando suo padre si precipitò dentro casa, sbattendo la già fragile porta nel corso della sua entrata. Questa azione fece sì che l'intera costruzione oscillasse e il suono rimbombò da parete a parete.
Elle fece cadere il coltello dallo spavento e fu molto fortunata quando atterrò a pochi millimetri dal suo piede, quando era così vicino dal colpirla. Lo raccolse in imbarazzo e lo ripose attentamente al centro del tavolo.
Mr Winters marciò verso Elle e la spinse rudemente contro la porta, tenendola ferma in quella posizione. I suoi occhi erano pieni di rabbia e aveva un'espressione indecifrabile che lei non riuscì bene a comprendere. Sembrava come se fosse paura, ma Elle scacciò quel pensiero e lo ripose in un angolino della sua mente. Il suo alito puzzava di alcol e questo era tutto ciò che Elle potesse fare per non soffocare.
Il respiro di Elle incominciò a farsi più pesante e solo ad un certo punto Mr Winter si rese conto che la sua presa era troppo stretta ed allentò di poco la sua morsa.
"Hai saputo delle nuove, immagino?" le chiese con voce severa, scuotendola leggermente nel mentre.
"Che notizie?" gli chiese lei con gli occhi sbarrati e la voce sottile. Non aveva davvero idea circa nessuna notizia.
"Non mentirmi, ragazza. Le nuove circa un rappresentante della famiglia reale in visita a Grea." Stava incominciando ad arrabbiarsi ancora di più nei suoi confronti.
"Che? E cosa ci farebbe qui?"
"Non ne ho idea, ma ti proibisco assolutamente di avvicinarti a lui. Questi uomini sono brutte notizie!" urlò lui, la collera che rimpiazzava qualsiasi altro sentimento, mentre la stringeva ancora un po' più stretta.
Elle non era sicura sul perché lui si stesse comportando in modo così prepotente o rude. Prima di allora mai la presenza di qualcuno l'aveva mandato così fuori di testa.
"Perché?" chiese lei, la voce che uscì come un flebile sussurro.
"Non ho bisogno di una ragione. Se ti dovessi mai vedere da qualche parte vicino a lui, riceverai una punizione peggiore di tutte le precedenti. Quindi non disobbedirmi," gridò lui, il suo alito caldo sulla faccia di Elle.
Con un'altra spinta lei sbatté contro il muro, mentre lui si ritirava nel suo ufficio.
Elle non realizzò per quanto tempo continuò a tremare o esattamente quanto pesantemente stava respirando fino a quando non fu fuori nell'aria fredda.
Aveva bisogno di scappare, e fare una passeggiata sembrava l'idea migliore.
Era appena iniziata la sera ed il sole stava per tramontare, così Elle decise di camminare su per una piccola collina vicina alla libreria, per poter vedere il sole calare.
Era un posto davvero bello, da una parte lo sguardo spaziava sopra la foresta, dall'altra sul loro bel villaggio.
Nessun'altro saliva mai sulla collina, dato che tutti pensavano che il miglior posto da cui guardare il tramonto fosse dalla cima di un'altra collina vicina al centro del villaggio.
La collinetta era un posto che lei poteva nascondere a suo padre, quindi ogni volta che si trovava lì poteva sentire un senso di libertà.
Era il suo luogo del pensiero.
Era una camminata breve, ma il pendio ripido la facevano rimanere velocemente senza respiro. I suoi polmoni erano deboli a causa dello scarso esercizio e per le inalazioni costanti di polvere nella libreria.
I colori del cielo iniziavano a cambiare, così Elle si avvicinò ad una grande quercia e si sedette sul suolo, appoggiandosi al tronco. Si strinse le braccia attorno, realizzando solo in quel momento che nella sua fuga si era dimenticata la sua giacca.
Elle non aveva idea del perché suo padre fosse così arrabbiato nel sentire della visita del rappresentante del Re. Ma sapeva che doveva essere una cosa seria dato che di solito non diventava violento a meno che non fosse accaduto qualcosa di realmente significativo.
Sapeva che sarebbe dovuta stare molto lontana da quell'uomo. Non poteva rischiare solo per scoprire cosa stesse succedendo.
C'erano volte come quella in cui Elle desiderava poter avere una madre con cui condividere i suoi problemi. O anche un fratello con cui parlare. Ma era completamente sola, e lo sentiva.
C'erano state diverse volte in cui Elle aveva desiderato scappare via, ma sembrava troppo impossibile da realizzare per davvero. Sarebbe solo stata catturata da una guardia e riportata indietro da suo padre. E lui sarebbe stato ancora più duro nei suoi confronti. Lei avrebbe avuto ancora più regole e sarebbe stata ancora più in trappola di quanto già non fosse.
Elle riusciva a vedere le luci del villaggio. Stavano essendo accese le lanterne e il villaggio iniziava a diventare più chiaro rispetto a ciò che lo circondava.
Il sole era per lo più completamente calato ed un freddo insistente l'aveva raggiunta, così si alzò dal suo luogo di libertà e s'incamminò giù dalla collina e verso la piccola casa. Indietro verso la prigione dove doveva vivere. Ed indietro verso le inspiegabili regole a cui doveva obbedire.
A/N – Grazie mille per il supporto!
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