CAPITOLO 2
CAPITOLO 2
La libreria di Mr Winter era l'unica presente in città. Era stata aperta nove anni prima quando Mr Winter era nuovo nella cittadina, e vi potevi trovare qualsiasi libro volessi. Ma era il negozio meno visitato di tutti.
Lo stesso Mr Winter era terribilmente poco amichevole. Raramente parlava con qualcun altro del villaggio e quando lo faceva erano per lo più parole di rabbia o irritazione. Non aveva mai dispensato un sorriso gentile o un cenno cordiale.
Questo silenzio era molto simile a quello di sua figlia. Elle Winter era una ragazza quieta, che per tutti era solo incredibilmente timida. Aveva davvero pochi amici, e nessuno di loro aveva la sua stessa età.
Era una ragazza straordinariamente bella, con capelli castano scuri che le arrivavano fino alla vita, e grandi occhi azzurri.
Non aveva avuto una vita facile, ma era sempre pronta a vedere il lato positivo delle cose e prendere tutto a cuor leggero. Non molte persone avevano così tanta pazienza quanto Elle.
"Farai meglio a sbrigarti e a finire le tue commissioni, ragazza. Non accetterò scuse se farai tardi questa volta. Se Mrs Ovens prova a parlarti, sarà meglio che tu la ignori, o non avrai la cena stasera," disse Mr Winter, la voce acuta che tagliò la stanza come un coltello.
"Sì, certo, Pa. Non farò tardi," disse Elle con voce pacata e tremolante.
Il padre di Elle l'aveva sempre spaventata. Ma Elle lo vedeva come fosse l'uomo più importante della sua vita. Magari non era mai stato gentile, ma era sicura che avesse un buon cuore nascosto da qualche parte sotto le dure parole e le frasi meschine. Ed era sicura che nel suo profondo lui le volesse bene, anche se le sue azioni provavano il contrario.
Raccolse la sua borsa a tracolla e la piccola sacca dei soldi dal tavolo e si sistemò lo scialle stretto attorno al corpo.
Era una giornata fredda, ma Elle non lo notò, in quanto era solo contenta di essere uscita dalla soffocante libreria. Sperava che suo padre la lasciasse pulire, ma lui si rifiutava di tenerla ordinata e pulita, così avrebbe limitato i suoi clienti. La polvere stava incominciando a causarle problemi di salute, visto che adesso aveva una tosse permanente, ma quando aveva provato a spiegarlo al padre, si era solo beccata uno schiaffo sulla guancia per le sue 'bugie'. Le disse che non avrebbe dovuto parlare di nuovo della sua malattia.
Non appena giunta al mercato Elle incassò ancora di più la testa e sistemò lo scialle ancora più stretto. Un gruppo di ragazzi, che sembravano avere tutti la sua età, le lanciò un'occhiata quando gli passò accanto, ma Elle evitò ogni contatto con i loro occhi. Sapeva che loro pensavano che fosse strana perché non gli parlava.
Erano un gruppetto affiatato di amici, ma lei sapeva che sarebbe stata la benvenuta, se solo avesse avuto il coraggio di avvicinarsi a loro. Ma questo avrebbe voluto dire disobbedire a suo padre.
Uno dei ragazzi al centro del gruppo le rivolse un piccolo sorriso. Lei velocemente distolse lo sguardo e abbassò la testa ancor di più.
Aveva desiderato parlare con loro per così tanto tempo, ma sapeva che non valeva la punizione che le avrebbe dato il padre se l'avesse fatto.
Non appena si inoltrò nel mercato un'anziana signora le si avvicinò con un sorriso gentile. Mrs Ovens era una donna gentile, che regolarmente fermava Elle per fare due chiacchere. Aveva precedentemente confezionato i vestiti di Elle, e dopo aver realizzato come fosse trattata malamente non le aveva più fatto pagare niente.
"Come stai oggi, mia cara?" le chiese, sorridendole cortesemente.
Non volendo essere maleducata, la giovane ragazza decise di disobbedire al padre e di conversare con la donna. Era improbabile che lui lo venisse a sapere in ogni modo.
"Sto bene, grazie Mrs Ovens."
Mrs Ovens le rivolse un'occhiata di rimprovero. Non credette nemmeno per un minuto che Elle stesse perfettamente bene. La sua figura esile e la pelle pallida rivelavano la sua cattiva salute.
"Dovresti fare un salto giù al mio negozio una volta. Hai bisogno da tempo di un vestito nuovo. Non so a quanti altri ripari resisterà ancora quello che stai indossando." Disse osservando un grande buco sulla manica del vestito di Elle.
"La ringrazio signora. Siamo molto occupati alla libreria adesso, ma quando avrò la possibilità sono sicura di accettare la sua offerta." Mentì Elle.
Sapeva che non ne sarebbe stata capace, comunque. Suo padre avrebbe scoperto che aveva disubbidito ai suoi ordini se avesse avuto un nuovo vestito.
Dopo essersi salutate, Elle si affrettò a terminare le sue commissioni.
Dopo aver acquistato tutti gli ingredienti per la zuppa, Elle si precipitò a casa, volendo disperatamente che le fosse permesso mangiare. Quando arrivò guardò verso il vecchio orologio nell'angolo del negozio e realizzò di essere in ritardo. Erano passati solo pochi minuti rispetto all'ora in cui aveva detto che sarebbe stata a casa, ma sapeva che era abbastanza per garantirle una punizione. Un sentimento di terrore l'avvolse quando vide la faccia del padre.
"Sei in ritardo." Disse con tono rabbioso. I suoi occhi erano cupi, mentre la guardava con disprezzo. "Dovrai cucinare la mia zuppa e poi andare immediatamente a letto."
La zuppa quella sera fu gustata da una sola persona, e lo stomaco di Elle brontolò dalla fame non appena si sedette sul letto. Guardava le stelle attraverso la sua finestra, incapace di dormire a quell'ora della sera.
Le stelle significavano speranza per Elle. Un giorno - tra due anni, quando avrebbe compito il suo diciottesimo anno di età – sarebbe stata libera da suo padre. Avrebbe potuto lasciare casa e girovagare per il regno. La sua vita sarebbe stata una grande avventura. E le stelle le ricordavano proprio questo. Le stelle non dovevano mai nascondersi. Potevano sempre brillare luminose, come avrebbe desiderato fare lei.
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