Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Chapter 21

Il giorno dopo, per mia grande sorpresa, Louis non c'è. Non è che mi aspettassi chissà cosa, ma fa comunque male perché è come se avesse infranto una promessa. Così, mentre cerco di non pensarci, mi butto a capofitto sul lavoro, spiegando ai miei alunni i sonetti di William Shakespeare e ascoltandoli parlare per esporre dei dubbi.

Ma non sono concentrato, la mia mente è altrove, dentro quelle quattro mura troppo malridotte per poter essere chiamate “casa”. E mi chiedo cosa stia facendo, Louis. Starà bene? Starà studiando? O si sarà lasciato pervadere dalle debolezze e avrà infranto la nostra promessa? Sospiro pesantemente a quel pensiero: è come se avessi un macigno posato al centro esatto del petto, mi viene difficile respirare e mi sento come se fossi in apnea.

È una sensazione strana, una sensazione che esiste da quando abbiamo rischiato di farci scoprire. L'università non è più un luogo sicuro e per le ripetizioni ci siamo spostati nel suo monolocale situato nella periferia della città, ma sarà sicuro? È una domanda che mi tormenta da giorni, impedendomi di dormire. E mentre assegno dei compiti ai miei studenti, dato che l'unica ora di lezione che avevo per oggi è terminata, penso al fatto che non vedo l'ora di vederlo, di sapere come stia e per quale motivo oggi non sia venuto a lezione.

È passato soltanto un giorno, eppure mi manca da impazzire. Mi ha fatto un incantesimo, Louis, mi ha stregato, la mia mente non riesce a pensare ad altro se non a lui e a volerlo rendere felice di questa vita che, purtroppo, gli ha regalato solo dispiaceri.

Così, mentre infilo il libro di letteratura inglese all'interno della mia borsa a tracolla marrone, penso di passare da un fioraio prima di raggiungere il monolocale, giusto per abbellirlo un poco. Esco dall'enorme aula universitaria ed imbocco il corridoio per raggiungere l'uscita, la mente persa tra i ricordi di quel bacio che c'è stato tra me e Louis. E sono così tanto perso nei meandri della mia mente, da non accorgermi di Zayn, il migliore amico di Louis, camminare al mio fianco nella vana speranza di attirare la mia attenzione.

«Professore» inizia, ticchettando due dita sulla mia spalla e facendomi tornare alla realtà. Mi volto a guardarlo.

«Sì?»

«Sta andando da Louis?» domanda. Il mio cuore perde qualche battito. Come fa a saperlo? Vorrei mentirgli e dirgli di no, ma questo porterebbe a delle conseguenze e così «sì, per le ripetizioni» mi ritrovo a dirgli, guardandolo.

Un ciuffo di capelli neri gli ricopre l'occhio destro quando annuisce. «Posso venire anche io?» domanda ancora. Faccio per parlare e dirgli che non mi sembra il caso, Zayn dopotutto non segue letteratura inglese e quindi andrebbe solo per disturbare, ma lui mi interrompe. «Vede... Louis non sta tanto bene, me l'ha detto lui stamattina. E visto che sta andando da lui, pensavo che potesse darmi un passaggio».

«Ieri stava bene» mi lascio sfuggire, «cosa c'è che non va?»

«Non ne ho idea» ammette Zayn, e le sue parole mi fanno preoccupare ancora di più.

«Mi ha solo chiesto di andare da lui». Sospiro e lo guardo, alla ricerca di una menzogna o di una verità nel suo sguardo che non lascia trapelare nulla, se non pura sincerità.

«Va bene» cedo infine, riprendendo a camminare per raggiungere il cancello dell'università. Perché Louis ha avvertito Zayn e non me? Cosa c'è che non va? Il mio cuore sta andando a mille, e l'unica cosa che al momento riesco a pensare è quanto desideri ardentemente raggiungere il monolocale e stringere l'esile corpo di Louis fra le mie braccia.

«Sta andando da lui solo per le ripetizioni o c'è qualcos'altro?» domanda Zayn, e la mia mano quasi trema quando premo il pulsante per aprire la mia macchina. «Solo per le ripetizioni» dico, guardandolo. Mi chiedo perché Zayn mi stia facendo queste domande: che Louis gli abbia raccontato qualcosa? Mi aveva promesso che sarebbe stato solo nostro, questo segreto.

«Perché?»

«Girano voci che ci sia qualcosa di più tra lei e Louis, a parte la relazione tra professore e alunno» mi dice, e sento il sangue congelarsi quando mi siedo sul sedile della mia auto.

«Posso assicurarti che non ci sia nient'altro che una semplice relazione tra professore che vuole aiutare un alunno in difficoltà e un alunno che ha voglia di imparare» dico, cercando di fare uscire la mia voce il più naturale possibile. Non sono bravo a mentire.

«Va bene» si arrende Zayn, «accetto il fatto che non me lo voglia dire, tanto lo verrò a scoprire comunque» dice, ticchettando le dita sulle proprie cosce e guardandomi. «Si può fermare qui, comunque».

«Davanti al fioraio?» domando, sollevando un sopracciglio mentre faccio come mi dice e accosto leggermente. Zayn annuisce, sorridendo appena. «Sì, ci lavora mia mamma» dice, aprendo la portiera, «e poi voglio comprare dei fiori a Louis, li ama tanto sa?» Annuisco e così lascio che scenda, il cuore a mille. Volevo fermarmi al fioraio e prendere qualcosa per Louis, ma Zayn mi ha preceduto, quasi come se mi avesse letto nel pensiero.

Tamburello le dita sul volante allora mentre aspetto, guardando la porta del negozio dove Zayn è appena entrato. Vuole soltanto stare vicino a Louis e assicurarsi che stia bene, o vuole solo capire se le voci che girano sul nostro conto siano vere? Sto iniziando a dubitare di tutte le sue azioni, ad essere sincero, e temo di dover cominciare a stare più attento. Non posso permettere che succeda qualcosa a Louis.

«Ecco qua» dice Zayn appena cinque minuti dopo torna con due mazzi di rose, uno rosso e uno giallo. «Ne ho presi due così abbelliscono un po' il suo monolocale un po' malandato» continua, richiudendo la portiera della macchina. «Mi dispiace di averla fatta attendere tanto».

«Non preoccuparti» dico sorridendo appena, anche se non nego che questo suo comportamento stia suscitando in me un leggero fastidio.

«Possiamo andare?» chiedo, e Zayn annuisce, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Così rimetto in moto, partendo finalmente verso la periferia della città dove so esser situato il monolocale malandato di Louis.

-

Quando arriviamo, è Zayn quello a scendere per primo. Nemmeno mi aspetta, semplicemente raggiunge la porta in legno del monolocale e bussa con forza, aspettando che Louis venga ad aprire. Io lo raggiungo subito dopo, la tracolla marrone che mai abbandona la mia mano destra.

Louis impiega un po' di tempo ad aprire la porta, circa cinque minuti, poi ci lascia entrare, un sorriso ad adornare quelle labbra che vorrei soltanto baciare. Sembra stare bene, a parte il suo aspetto sempre trasandato sembra non esserci nulla che non vada, e mi chiedo se per caso Zayn non mi abbia mentito.

«Questi sono per me?» domanda indicando i fiori, e Zayn annuisce, sorridendo appena.

«Da parte mia e del professor. Styles, prima di venire qui siamo passati un attimo dal fioraio».

«Grazie» dice Louis, improvvisamente timido, mentre prende i fiori e li sistema su quello che un tempo doveva essere un lavabo. Apre lo sportello di una piccola credenza e prende un vaso di vetro, lo riempie d'acqua e poi ci immerge i due mazzi di rosa. «Non dovevate».

«Invece sì, Louis» dice Zayn, lasciandosi cadere sul materasso attaccato al muro tutto scrostato. «Hai smesso, no? È questo l'importante» continua, ed io sollevo un sopracciglio. Di cosa sta parlando?

Louis fa una smorfia a quelle parole, poi separa le piccole labbra con l'intento di dire qualcosa, ma tace. Mi riprometto di chiedergli di cosa stia parlando.

«Possiamo iniziare con le ripetizioni?» domando io, visto che sono venuto qui per questo motivo, a parte quello di controllare se Louis stesse bene. Zayn annuisce.

«Non mi muoverò da qui né vi disturberò» promette, così mentre Louis va a recuperare il suo quaderno di letteratura inglese, io mi siedo nello sgabello, pronto a spiegare. E mi riprometto che, una volta finite le ripetizioni, chiederò a Louis cosa stia succedendo.

-

Alla fine Zayn finisce con addormentarsi sul materasso. Io e Louis abbiamo finito di fare le ripetizioni, e in questo momento stiamo bevendo una calda tazza di tea.

«Mi dispiace che sia venuto a disturbare, sono sicuro che non era sua intenzione» spezza il silenzio Louis, dopo aver bevuto un sorso di tea. È avvolto nella coperta che gli ho portato io, e sembra un adorabile bambino.

«No, non ha disturbato, non ti preoccupare» rispondo immediatamente io, guardandolo con un piccolo sorriso. «Mi preoccupa solo che possa sapere cosa c'è stato tra me e te. Glielo hai detto?».                             

«No» si affretta immediatamente a dire, scuotendo la testa. «Non c'è nessuno che sa di me e te» dice, ed il mio cuore subito si rasserena a quelle parole.

«Però ho paura, Harry».

«Di cosa?» gli chiedo, anche se temo di conoscere già la risposta.

«Di ricadere nuovamente nelle vecchie abitudini. Il signor. Horan mi sta aiutando, ma per il resto mi sento come se stessi lottando da solo» abbassa la testa, probabilmente deluso da se' stesso. Mi avvicino a lui, posando una mano sulla sua guancia priva di barba. È morbida al tatto, delicata, mi sembra di star toccando della seta.

«Sei forte, Louis, e ti ammiro per questo, sono sicuro che riuscirai ad uscirne vincitore» dico, lasciando che il verde delle mie iridi si intrecci alle sue blu celeste.

«Lei non capisce, professore. Sono malato» e lo dice con una tale tristezza nel tono di voce, con una tale stanchezza, da farmi tremare le gambe. Sento i miei occhi inumidirsi. «Il signor. Horan mi ha dato il numero di uno psichiatra, ma ho paura ad andarci».

«Possiamo andarci insieme, se è questo che ti preoccupa-»

«Non sono pazzo, Harry! Ho solo una fottutissima dipendenza!» trasalisco alle sue parole: non mi piace quando mi urlano addosso. Anche Zayn sembra risvegliarsi, con la coda dell'occhio lo vedo coprirsi la bocca con una mano per nascondere uno sbadiglio.

«Eri restio anche ad andare dal signor. Horan, eppure sei riuscito comunque a superare questa paura» cerco di farlo ragionare, mentre Zayn solleva un sopracciglio e «di cosa state parlando?» domanda, il viso ancora sconvolto dal sonno.

«Non sono affari tuoi, Zayn. È da giorni che mi stai addosso, lasciami respirare!»

«Scusa tanto se sono preoccupato per il mio migliore amico!» dice Zayn a quel punto, la voce sollevata di qualche ottava. Abbasso la testa e mi mordo il labbro inferiore: sto iniziando a sentirmi di troppo. 

«Avrei voluto non avertelo mai detto» sono le parole di Louis indirizzate a Zayn. Il ragazzo dalla carnagione ambrata sbianca, i suoi occhi si inumidiscono ed io mi ritrovo a provare pena per lui.

«Dire cosa?» chiedo io, guardando entrambi. Louis si morde il labbro inferiore, mentre Zayn abbassa il capo.

«Louis ha iniziato a bucarsi. Non voleva che nessuno lo sapesse, ma visto il vostro rapporto-»

«Zayn!» grida Louis, e per qualche istante sento le pareti del monolocale tremare.

«Tanto sarebbe venuto a scoprirlo comunque!» sono le parole che pronuncia Zayn, prima di rivolgersi a me. «Per quello stamattina non è venuto a lezione, professore. Era troppo impegnato ad infilarsi un ago nelle vene».

Sento le gambe cedere a quelle parole, il respiro si affievolisce e il mio cuore perde qualche battito. Dunque è questa la motivazione dietro l'assenza di Louis. Mi aveva promesso che non l'avrebbe più fatto, invece ha esagerato, frantumando in mille pezzi le parole che ci eravamo detti sino ad una settimana prima.

«Da–» inizio, il timbro della mia voce è debole. «Da quanto?»

Louis abbassa la testa. «Da un paio di settimane».

«Avevi fatto una promessa, Louis» dico, sotto lo sguardo indagatore di Zayn.

«Mi dispiace, Harry» dice soltanto, parole che non fanno altro se non peggiorare ulteriormente il mio stato d'animo.

Scuoto la testa e, sconfitto, mi alzo e raggiungo la porta in legno del monolocale, con l'intenzione di lasciarmi alle spalle Louis e tutti i suoi dannati problemi.








Heylà! Come state? Spero tutto bene.

È stato un parto scrivere questo capitolo, stiamo giungendo al termine della storia ed io sono sempre più ansiosa. Ultimamente sono molto insicura di quello che faccio, ho scritto dei capitoli che spero vi piacciono, ma dentro di me questa vocina continua a dirmi che non è il massimo. Forse è questo il motivo della mia poca presenza qui su Wattpad; la mia insicurezza. Spero di non avervi deluso, fatemi sapere con un commentino e una stellina, sì?

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro