Kuroo Tetsuro- Alive
Una bella giornata di sole era quello che ci voleva per scacciar via tutti i pensieri negativi, tutti i problemi. Una giornata soleggiata, ma non afosa, con un leggero venticello che mantiene l'aria fresca.
Con una giornata di questo tipo, come potevano (T/n) e Kuroo non approfittarne? Come potevano non uscire finalmente insieme dopo così tanto tempo?
Si tenevano per mano e camminavano spensierati, erano settimane che non riuscivano a trovare un giorno in cui lui non avesse allenamenti o partite e lei non avesse del lavoro da svolgere; era una relazione difficile, ma andava avanti con spensieratezza, senza troppi problemi.
Ogni giorno lui la pensava, vedeva il suo magnifico volto ovunque e sorrideva, andava avanti e non si fermava mai. Ogni tanto gli capitava anche di sentire la sua voce, la risata di (T/n), le sue dolci parole di incoraggiamento. La amava davvero, non poteva dimenticarsi di lei in alcun modo, ormai lei aveva occupato ogni suo pensiero.
Come dicevo, stavano camminando mano nella mano, lei si guardava intorno con aria felice, commentando ogni scena che poteva scorgere con i suoi occhi (c/o), lui invece aveva occhi solo per lei, la guardava come un quattordicenne con la sua prima cotta, rischiando anche di andare a sbattere contro qualche palo.
"Tetsu andiamo a comprare il gelato!"
Propose lei. Lui sorridette dolcemente e accompagnò la sua amata alla gelateria in cui si erano incontrati la prima volta, nella gelateria in cui l'amata felpa di lui si era sporcata del gelato di (T/n).
Lei non proferì parola, si guardava solo in giro come una bambina che vede per la prima volta uno scoiattolo, si è un paragone strano, ma abbiate il buon cuore di non criticarmi, dopotutto sono solo il narratore della storia di un innamorato, non un poeta.
Il ragazzo prese i due gelati e pagò anche per lei.
"(T/n)-chan come mai il gelataio mi ha guardato tanto male? Non penso di aver fatto nulla di strano dopotutto"
Lei scosse le spalle e sorrise, proseguendo nella sua passeggiata senza toccare il gelato che aveva richiesto al suo ragazzo.
Ovunque andassero lui riceveva delle occhiate strane, anche quando le comprava dei vestiti, quando entrava nei camerini ammirando quel suo magnifico corpo.
Ogni volta gli veniva posta la stessa domanda
"Questi sono un regalo per la sua fidanzata?"
Alchè lui rispondeva
"Certo, sono per lei"
Faceva cenno con una mano a (T/n) e lei si faceva avanti facendo un leggero inchino e lasciando stranito il commesso in questione.
Lui non si capacitava delle strane espressioni delle persone intorno a lui, ma a lei sembrava non importare, quindi il ragazzo cercava in ogni modo di non darci peso, di non ricordarlo alla sua amata e di convivere con quelle occhiatacce e quelle espressioni rammaricate.
Un giorno si stavano dirigendo verso la palestra della Nekoma, palestra nella quale il ragazzo stava dando una mano con gli allenamenti.
"Buongiorno ragazzi!" Salutò lui la squadra sorridente come non mai
"Buongiorno" Lo salutarono i membri della squadra in coro. Quest'ultimi vedendolo tanto contento sorrisero tristemente e guardarono nella sua direzione
"Buongiorno (T/n)"
Lei fece un inchino per salutarli e come al solito si siede sulla panchina per assistere all'allenamento.
Sembra quasi una bambola, è davvero una ragazza perfetta, mi dispiace che parli così poco ma ci ho fatto l'abitudine ormai. (T/n) mi piace, la amo davvero, senza di lei non potrei mai vivere, senza i suoi incoraggiamenti, i suoi sorrisi, i suoi abbracci e tutte le altre dimostrazioni di affetto. Sarebbe davvero impossibile per me esistere senza di lei, perché lei vale tutta la mia esistenza.
Lui era tanto orgoglioso della sua amata, ma sembrava che gli altri la evitassero, come se non le parlassero non per dispetto, ma proprio perché per loro... lei nemmeno esisteva.
"Ehi hai sentito? Sembra che (T/n), una ex studentessa di questo istituto..."
Giravano voci, tantissime voci, alle quali Kuroo non poteva, non voleva credere. Il ragazzo tentò in ogni modo di far cessare quelle voci per un mese intero, e quando ci riuscì la gente cominciò a guardarlo in modo strano.
"Tranquilla gattina mia~ non hai nulla di cui preoccuparti, finchè ci sono io tu sei al sicuro, non credere a quello che la gente dice di te"
Lui era convinto di vederla, di averla ancora al suo fianco quando invece, lei ormai non era più parte né della sua vita, né di quella di nessun altro.
Più il tempo passava, più Kuroo agli occhi della gente sembrava pazzo. Andava in giro presentando a tutti la sua ragazza, la sua amatissima fidanzata (T/n), era felice, aveva un sorriso a 32 denti che non si poteva vedere su nessun altro, ma aveva gli occhi che chiedevano pietà, occhi che esprimevano la sua stanchezza, la sua speranza ormai inesistente, il suo dormir poco e le lacrime versate.
"Andiamo a visitare (T/n) oggi?"
"Certo, preparo i fiori e sono da te, è da molto che non andiamo a trovarla"
Kenma e Inuoka ci andavano spesso, sia a casa di (T/n), che a trovare il suo corpo. Si erano affezionati a lei, e quando dovevano andare a farle una visitina lo facevano sempre in segreto, senza dire nulla a colui che era convinto di avere la ragazza al suo fianco. Sapevano quale sarebbe stata la reazione del loro ex capitano, sarebbe impazzito dentro, si sarebbe messo a ridere istericamente, con gli occhi che implorano pietà e le lacrime che minacciano di uscire per poi dire semplicemente.
"Oggi è occupata, al momento è al lavoro, non la troverete da nessuna parte"
Ed effettivamente era così, loro non potevano trovarla da nessuna parte, non potevano parlarle, vederla, sentire la sua voce... ma non perché lei non fosse disponibile o perché avesse da fare, bensì perché lei, non era più tra loro, era morta.
Un urlo soffocato dal dolore, le lacrime di lei e della donna chinata sopra il corpo ormai morente della figlia. La madre era in preda al panico, urlava, piangeva e rideva contemporaneamente, era totalmente fuori di sé.
Il tutto in una semplice cucina, una semplicissima cucina di un appartamento di Tokyo.
Era sera e la madre di (T/n), in preda ad una crisi isterica si fiondò sulla figlia con in mano un coltello di ceramica, uno di quei coltelli bianchi, affilati, che con un solo tocco provocano profondi tagli. Il tutto in una frazione di secondo, un taglio netto sulla gola della ragazza e la sua vita si spense in poco tempo.
Ci fu il funerale, Kuroo non vi partecipò.
"Kuroo-san... ormai (T/n)... se n'è andata lo sai questo?" Gli disse un giorno Kenma, con l'espressione triste ma con tono deciso.
Da quel brutto giorno una fitta nebbia aveva avvolto il mondo del ragazzo, e l'amico aveva intenzione di riportare la luce negli occhi di Kuroo.
Il ragazzo era pronto a ribattere, ma l'amico gli si avvicinò mettendogli una mano sulla spalla
"Lo so che per te lei era importante, ma devi mandare giù la cosa-"
"Non è solo 'importante'! Lei rappresenta davvero la mia intera esistenza!"
"Kuroo-san! Ora calmati. Smettila di parlare al presente, lei non c'è, fattene una ragione e va avanti!"
"Lei esiste ancora! Non mi ha mai abbandonato! E lo dimostrerò a tutti voi"
Era serio, aveva deciso ormai di lasciare la sua vita in mano a (T/n). Cominciò a camminare a passo spedito verso quello che era il tetto della scuola seguito a ruota da Kenma, il quale tentava in qualunque modo di fermare l'amico. Non aveva mai alzato tanto la voce, per il biondo questa era una cosa fuori dal mondo, ma continuava a seguirlo, continuava a ripetergli di non farlo, di non lasciare in mano tutto a un fantasma, a un qualcuno che ormai può solo guardarci dall'alto senza fare nulla di concreto ma nulla di tutto ciò convinse il corvino.
Mancava un passo, un unico passo per provare l'esistenza e la presenza di (T/n) la quale, nella mente del ragazzo dai capelli nero pece, lo stava seguendo da prima, lo seguiva da quando Kenma ha cominciato a parlargli. Era sempre stata lì, dietro di lui, aveva sempre sorriso senza dire nulla e in quel momento era accanto al ragazzo suicida. Lo guardava tristemente, piangeva in silenzio, ma non poteva fare nulla. Lui sorrise
"(T/n)... dammi la prova... che sei davvero tra noi"
Un passo, poi... il vuoto.
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Acciderbolina
Non so se io abbai reso o meno quello che volevo rendere but penso di essere soddisfatta di questo capitolo
Sto notando di essere più brava a scrivere cose drammatiche che cose con un finale felice lolol
Comunque, spero che la one-shot vi sia piaciuta :3
É piuttosto strana e forse difficile da decodificare (lol) ma... insomma mettiamoci l'anima in pace
Da Kao è tutto~
Bye-bye! 💕
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