~Capitolo 27~
Osservo per l'ultima volta il panorama per ritornare in camera, ed immergermi con tutta me stessa sul libro apparentemente innocuo.
Con passo spedito e senza badare dei discorsi altrui vado in camera.
Prima di aprire la porta guardo sia a destra che a sinistra sé c'è qualcuno in giro.
Digito il codice ed entro frettolosamente.
Tiro un lungo sospiro di sollievo prima di togliere con la magia il mantello e posarlo sull'appendi abiti.
Con fare brusco e disgraziato mi butto sul letto proprio di fianco al libro lasciato prima.
Guardo il soffitto per una manciata di secondi che sembrano infiniti. Poso d'istinto le mani sull'addome, è un qualcosa che mi viene spontaneo soprattutto quando sono nervosa o preoccupata.
Poi ripenso di nuovo al libro ed inizio a guardarlo con fare curioso e allo stesso tempo confuso.
Lui è immune alla mia magia ed è la prima volta che mi capita in tutti questi anni, un oggetto che non si riesca a controllarlo nemmeno con la tele cinesi.
Lo prendo con fare delicato ed inizio ad osservarlo da cima a fondo: la copertina, il retro del libro, e sfoglio le sue pagine con molta velocità così da propagare un leggero soffio sul mio viso.
Che strano, non sá di carta impregnata di inchiostro, ma di...rose, rose bianche per l'appunto e...qualcosa di fresco, ma non so spiegarlo a parole, perché è da provare sulla propria pelle.
Ritornando con i piedi per terra, apro la prima pagina del libro e con stupore la lingua su questo libro non è la stessa, ma degli strani segni gotici che hanno un non sò che di affascinante. Sfogliando le pagine noto che la scrittura è cambiata radicalmente trasformandosi nella solita lingua americana.
~Capitolo 1~
Dopo la scoperta della mia comparsa davanti al tempio sacro dei frati io, Ismael Mérindol, colui che è nato con la famosa membrana sulla testa, cioè con la placenta ancora incollata alla testa, dovetti abbandonare L' Altro Mondo è così che veniva chiamato il mondo delle fate e vivere fra i comuni mortali, almeno per i primi dieci o quindici anni. A quel tempo, nel Medioevo i bambini nati con ancora la placenta sulla testa venivano chiamati "figli delle fate" o "il nascituro fatato".
Il motivo era semplice, le fate rispetto alle comuni donne non possedevano il latte nel loro seno prosperoso, ma con ciò vennero ripagate con i poteri magici.
Ma una delle mie poche e recenti scoperte negli ultimi anni mi stupì al quanto, i figli fatati nascevano dall'Eurelia, un fiore dalle prominenti dimensioni dai colori tenui come carezze, ed il polline di un oro sgargiante aveva il potere di procreare per conto delle fate dei bambini nati in fasce dei suoi petali.
A quel tempo dopo la mia nascita il mondo fatato venne messo davanti a delle dure scelte, non permettere all'Eurelia di procreare altri bambini, storia da me ancora ignara.
Ho cercato in lungo e in largo il perché di questo segreto, ma tutto è stato vano.
Ho preso solo un mucchio di fango in ciò che poteva essere oro in un fiume.
"Forse perché non hai cercato bene, Ismael Mérindol" dico fredda.
Chiudo con un gran tonfo il libro e lo lascio sul letto mentre io mi alzo per mettere il mio mantello.
Do un'ultima sistemata alla spilla ed esco dalla stanza.
Per non fare rumore con i miei passi, volo ad un pelo dal pavimento.
Mi soffermo davanti alla sala dove sono tutti che a quanto pare sorridono e scherzano beatamente.
Alzo il cappuccio del mio mantello sentendo la punta di esso sfiorare il mio naso.
Accellero di colpo per sorpassare senza dare nell'occhio.
Volo ad iper velocità verso alla fine del corridoio dove c'è un'enorme vetrata.
Mentre accellero apro un portale per uscire da qui senza rompere le finestre.
In un attimo sono fuori con il fiato sospeso.
Osservo per l'ultima volta la torre e mi dirigo verso la biblioteca.
Sorvolo la città in cerca della biblioteca siccome in questi giorni non sono mai uscita dalla mia stanza, non ho fatto molta attenzione alla città in cui abito.
Eccola li!
Atterro in un vicolo vicino la biblioteca per non dare troppo nell'occhio.
Mi incammino sull'enorme marciapiede affollato.
Sono contenta che tutto sia tornato alla normalità, almeno fra la gente.
Con il capo rivolto verso il basso mi faccio spazio fra la gente.
Arrivo davanti agli enormi gradoni della biblioteca che bisogna percorrere per entrarci.
Salgo la su tralasciando un punta di euforia nel rivedere tanti libri in una sola stanza.
Entro e come al solito essa è sempre semi vuota. Da un canto mi sta bene almeno non ci sono scocciatori in giro, ma dall'altro questa gente dovrebbe farsi un cultura leggendo questi meravigliosi libri.
Il magnifico silenzio che invade tre piani di pura cultura e magia è qualcosa di angelico, di puro e beato.
Inizio subito le mie ricerche partendo dal piano terra.
È suddiviso in molteplici parti. Uno di questi reparti si chiama Enciclopedia Elfica.
Pochi libri rivestono questi scaffali di ciliegio.
Respiro avidamente il profumo di legno e carta.
Ne avevo proprio bisogno.
Ma ora dedichiamoci alla lettura.
**
Non posso crederci, questi libri parlano del vuoto, nessun libro che parli dall'Eurelia.
Non ci credo, devo ricontrollare l'ultimo piano.
Prendo i libri sullo scaffale ed inizio a sfogliarli cin ingordigia.
Niente!
Inizio a sclerare mentalmente come una dannata.
È una cosa innaturale che in nessun libro non si accenni del fiore magico.
"Mi scusi signorina, ma è arrivato il momento della chiusura" mi dice un anziana signora dai capelli raccolti in uno chignon disordinato.
"Come?! Che ore sono?" dico intontita.
"Sono le otto di sera e l'orario prevedeva la chiusura alle sette e trenta" mi rivolge un sorriso dolce.
"Ah mi perdoni allora per il tanto disturbo ché si è presa" dico con tono dispiaciuto.
"Si figuri signorina..."
"Ravén" dico con un sorriso.
"Si figuri signorina Ravén. È bello sapere che una ragazza così giovane è davvero appassionata di libri, non ne vedevo ragazze così da almeno una cinquantina d'anni e forse anche di più" dice posando i libri sulla scrivania.
Si stiracchia un pò e si lamenta del suo dolore alla schiena che l'affligge da un bel pò di anni.
"Se vuole l'aiuto" dico facendo in modo di essere il più dolce possibile.
"Sei gentile ad aiutarmi" mi rivolge un sorriso sincero e dolce.
Prendo i cinque libri dalla scrivania ed insieme alla bibliotecaria ci dirigismo al piano terra.
"Ecco, posali pure qui. Ti ringrazio ancora per l'aiuto"
"Si figuri" dico poggiando i libri su un banchetto in legno.
"Prima di andare volevo chiederle se lei qui a qualche trattato Elfico o dell'altro Mondo?!" aggiungo.
Lei sembra cambiare espressione.
"Perché mai una ragazza bella come te dovrebbe interessargli argomenti così antichi?!" dice con un velo di curiosità.
"Fin da bambina sono sempre stata appassionata della cultura elfica ed ora vorrei sapere ogni cosa di loro" mento spudoratamente, perché mai dovrei dirli delle cose così delicate e fragili?
"So che non mi stai dicendo tutta la verità, ma di te posso fidarmi, perché sento che tu potrai fare grandi cose" dice sistemando i libri dietro la postazione della bibliotecaria.
"Quindi mi permetterà di osservare i libri che non esporre?!" dico sentendo Felicity esaltare dalla gioia.
"Certo, ma adesso è tardi. Domani la biblioteca come ultimo giorno dell'anno rimarrà aperta fino all'una del prossimo anno"
"La ringrazio tanto, signora..."
"Lilith" dice con un sorriso pieno di zucchero. È così dolce che posso sentirne il sapore.
"Adesso torni a casa signorina, Gotikame City di notte non è un posto adatto a ragazze come te" aggiunge mentre mi accompagna alla porta.
"Certo...buonanotte signora Lilith"
"Buonanotte a te, signorina Ravén" chiude la porta della biblioteca ed io nel frattempo scendo frettolosamente i gradoni.
Brividi di freddo percorrono tutto il mio corpo. Brrr!
Mi copro con il mantello per ricevere del calore in più.
Cammino e cammino sui marciapiedi semi vuoti della città sentendo come unico suoni il rumore dei miei passi e il vocio della gente.
Un improvvisa fitta all'addome ricopre il corpo di strane sensazioni.
Come se ci fosse qualcuno in giro.
Inizio a guardarmi in torno e tenendomi pronta ad ogni evenienza.
Mi giro verso le mie spalle ed inizio a camminare all'indietro.
So che c'è qualcuno, ma il problema e non so chi sia.
"Fatti avanti! Non ho paura di te!" mi metto in posizione d'attacco.
Sento solo rumori, ma non vedo nessuno con tutta questa penombra.
Mi sto davvero stancando di questa presenza che non vuole farsi vedere.
Un gatto si fà vedere sotto la luce del lampione.
"È solo un gatto" sospiro.
Mi giro dall'altra parte per continuare a camminare, ma vengo in casa da due possenti braccia.
"Rae!" urla nel afferrarmi.
"No maddai non ci credo!" dico con infastidita.
"Che ci fai qui tu?" aggiungo irritata.
"Stavo venendo a cercarti visto che nella torre non c'eri" dice mettendo le mani nelle tasche del suo chiodo di pelle borchiato sulle spalle.
"E dovrei crederti?!" inarco un sopracciglio.
"Mi hai beccato, ero uscito per fatti miei, bella" ammicca.
Alzo gli occhi al cielo.
Un miagolio improvviso incuriosisce il mio sguardo.
È lo stesso gatto di prima.
"Oh, vedo che hai già conosciuto Victor" dice inginocchiandosi sulle sue gambe.
"È tuo il gatto?" dico curiosa.
"No, ma ogni volta che sono in città è sempre pronto a portarmi delle carcasse di qualche animaletto più piccolo di lui come: topi, uccelli o libellule" dice accarezzando il gatto dal pelo nero e un pò bitorzoluto.
"Che schifo!" dico disgustata.
"A proposito di carcasse, che ne dici di andare a mangiare qualcosa solo io e te, baby" ammicca, di nuovo.
"Sei patetico quando fai così!" dico fredda.
"Quindi è un sì?" dice speranzoso.
"Torniamo a casa, idiota" dico fredda, ma con una punta di felicità. Cammino e sento che lui è al mio fianco insieme a Victor.
"Bhe perlomeno passeggiamo insieme, bella" fa un sorriso malizioso.
"Sei un idiota"
"E tu sei bella Rae"
Spazio Autrice
Come vi è sembrato questo capitolo?
Per favore ditemi come vi sembra è importante per me una vostra opinione.
Fate qualche richiesta se volete che succeda qualcosa in questa storia.
Sono a vostra completa disposizione.
Prima di salutarvi volevo dirvi una cosa importante.
Qualche giorno fà ho iniziato a guardare un puntata dei Teen Titans Go!
Ragazze non iniziata ad odiarmi! Vi prego.
Con qualcosa dovevo pur sfogarmi.
Visto che hanno finito di trasmettere i Teen Titans, ho bisogno almeno di vederli anche una volta anche nella loro forma più idiota!
Mi mancano un sacco quelli veri! T_T T_T
A chi non mancano?
E poi dobbiamo fare un applauso ai doppiatori che hanno smesso di trasmettere le ultime puntate.
Comunque sia in una delle nuove puntate chiamatasi "La quarta parete" cercatela pure su YouTube, la DC Comics si scusa di aver interrotto i Teen Titans, quelli veri sul più bello tramite Control Frick.
Comunque andate su YouTube per vederla con i vostri occhi, mi sono impressionata appena l'ho vista.
E ora devo ringraziare delle personcine molto carine...
lusikarinagiorgi grazie per il tuo voto *-*
FigliaDiPoseidone04 non mi stancherò mai dirti grazie *-* <3
Iamnotnormalpeople grazieee di cuore <3
bbrae2003 grazie per i tuoi voti *-*
Felicia208 grazie per aver aggiunto la mia storia sul tuo elenco di lettura.
jimglo15 grazie per i tuoi voti e commenti *-* <3
love_kidney grazie per i tuoi commenti esilaranti, i tuoi voti e per aver aggiunto la mia storia nel tuo elenco di lettura.
Vi ringrazio di tutto!!!!
*-* <3
Baci&Biscotti
little_Wendy01
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro