-"Hey, aspetta, hai dimenticato il tuo...", scomparso, il ragazzo con cui è andata a scontrarsi è scomparso, come nel nulla, le sembrava di essere in uno di quei libri che tanto amava leggere, si guardò attorno prima di vedere che libro avesse tra le mani, come se fosse un reato vedere cosa stesse leggendo qualcun'altro, era strano quel libro, con delle strane riformature, tutte in oro, che formavano delle specie di rami da cui stavano nascendo dei boccioli, sotto quelle riformature vi era una copertura in pelle nera, non vi era il titolo e, aprendolo, non vi era neanche una trama o una storia al suo interno, solo diversi disegni che, con il tempo, sono andati a sbiadirsi, stranita si diresse verso il banco della bibliotecaria, in cerca di risposte alle infinite domande che stavano nascendo nella sua mente, ma di lei non vi era nessuna traccia, neanche cercando nella stanza a lei riservata l'ha trovata, lasciò quindi un bigliettino in cui la informava della sua trovazione, grazie a quel strano ragazzo, di quel libro e così facendo uscì dalla biblioteca.

'Complimenti, Juliet, hai rubato un libro, adesso si che ti puoi ritenere soddisfatta della tua vita.', sbuffò al suo stesso rimprovero, tenendo la sua solita andatura per arrivare a casa sua, però sembrava che il paesaggio, ad ogni passo, cambiasse e ritornasse normale quando chiudeva e riapriva gli occhi, scosse il capo, convincendosi che fosse solo la stanchezza che quel giorno continuava a tomentarla, quelle specie di visioni continuarono fino all'arrivo di casa sua, era veramente strano, sospirò quando sentì la morbidezza del suo letto, tolse velocemente le scarpe e si mise sdraiata su di esso, riaprendo di nuovo il libro, incuriosita, notò che alcune immagini, che aveva visto prima, adesso aveva una forma quasi completa, assottigliò lo sguardo, non soffermandosi troppo, dando di nuovo la colpa alla stanchezza, e continuò a sfogliare il libro, notando che le ultime pagine erano completamente vuote, prive di immagini troppo sbiadite per capirne il soggetto, ispirò, poggiando il libro sul comodino al suo fianco e si mise sotto le coperte, dove finalmente poté chiudere gli occhi.