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Capitolo 5- There You Are

«Buongiorno» entro in cucina e saluto mia zia dandole un bacio sulla guancia.

«Hei cosa ci fai alzata così presto?» chiede subito lei.

«Volevo venire in negozio con te stamattina.. Allora com'é andata ieri?» continuo cambiando discorso.

«Bene! Forse finalmente abbiamo trovato l'assistente giusta», «si chiama Karen e abita non molto lontano da qui».

«Bene dai, sono felice!» dico essendolo davvero.

«Sei strana oggi signorina, più del solito».


Ho solo voglia di vederlo. 

-

«Chi ha rubato la mia brioche preferita??» sento mia zia indispettita nel retro.

Mentre rido finisco di spolverare i dischi più vecchiotti nello scaffale in alto ed è in quel momento che sento la porta aprirsi.
Mi giro e lo vedo, sempre con quelle sue solite cuffiette; rischio quasi di perdere l'equilibrio sullo sgabello in cui sono salita ma stavolta riesco a non cadere.
Continuo a spolverare pur avendo finito e rimanendo rigidamente dritta, con la coda dell'occhio vedo che si toglie il giubbotto, segno che la sua permanenza durerà più delle scorse volte.

Zitto zitto inizia a girovagare nel negozio e io scendo dallo sgabello andando verso la sua direzione opposta.
Ci sono solo due banconi pieni di vinili a dividerci.
Mi ritrovo opposta a lui a fissarlo senza accorgermene: ha lo sguardo basso fisso sui dischi; la sua mano tatuata scorre lenta su quest'ultimi.
Il mio sguardo sale piano piano finendo sul suo volto.
Ha delle lunghe ciglia nere e un naso bellissimo, le sue labbra sono rosee e ha anche degli orecchini. Ok Elisa smettila.

Quando sto per distogliere lo sguardo dal suo viso, lo vedo alzare gli occhi lentamente e, accorgendosi della mia presenza, mi punta gli occhi addosso facendomi un sorriso stupido come per dire: beccata.
CHE CRETINO.

Imbarazzata distolgo subito lo sguardo e giro subito i tacchi dirigendomi verso il retro.

«Elisa giusto?» sento chiamare il mio nome da dietro.

Mi giro e lo trovo con la mano rivolta verso di me: «comunque piacere, Zayn».

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