Capitolo 46- Family
Quando arriva il momento dei regali ci spostiamo di nuovo in salotto e io trovo una sedia libera vicino a dove stanno giocando i bambini per terra.
Non capisco molto tra il chiasso che fanno e le chiacchiere delle zie davanti a me che mi coprono granparte della visuale.
Tutto ciò che riesco a intravedere é un orologio regalatogli dai suoi genitori. Lui ne rimane particolarmente colpito e li abbraccia entrambi.
Improvvisamente Doniya mi affianca e mi invita al gruppetto formatosi in fondo alla stanza con le altre cugine più grandi sue coetanee, così le raggiungiamo: «Dobbiamo tornarci al più presto» stanno parlando di un ristorante qua vicino quando si accorgono della mia presenza.
Si assomigliano praticamente tutte: hanno lunghi capelli scuri e setosi e pelle olivastra. Si presentano subito come Aaroosa, Bismah e Zarish.
Poi si aggiunge al gruppo anche la zia più giovane, la madre di queste ragazze che è anche la sorella di Yaser. Devo dire che è quella con cui lego di più in tutta la serata; é sempre sorridente e curiosa nei miei confronti ma non manca mai di rispetto. Ha grandi occhi verdi e un sorriso gentile, credo sia stata lei ad aprirci la porta quella volta durante la mia prima visita. Si emoziona varie volte mentre fa vedere all'intero gruppo delle foto di lei e Zayn da piccolo.
Le donne di famiglia mi raccontano delle loro frequenti uscite di gruppo e devo ammettere che sono anche un po' gelosa del loro rapporto. Poi la conversazione si sposta su argomenti prettamente femminili come il trucco e le marche costose di vestiti, e Doniya spicca subito per la sua conoscenza nel campo.
Mi ricordo di come Zayn mi abbia raccontato della sua passione a riguardo e che ha anche dovuto rinunciare alla scuola di trucco per aiutare con le spese per Walihya.
«Ammettilo che hai aiutato tu Zayn a trovarmi il regalo di compleanno» dice all'improvviso Doniya facendo spostare l'attenzione di tutte su di me.
Si riferisce alla costosa palette che le ha comprato lui coi soldi del nuovo lavoro.
«Nono ha deciso tutto lui!» mento con nonchalance.
«Dai lo so che sei stata tu, gli anni scorsi mi regalava solo calzini» confessa facendo ridere l'intero gruppo.
«E va bene, potrei avergli dato qualche suggerimento».
«Visto te l'avevo detto!» si rivolge a Walihya che non mi ero neanche accorta si fosse aggiunta alla conversazione da come si muove silenziosamente.
Tutto a d'un tratto Doniya mi afferra il polso trascinandomi di corsa nella sua stanza al piano superiore rivelando frasi come: «é da tempo che voglio farlo» e in men che non si dica siamo sedute sul suo tappeto circondate da pallettes e pennelli di ogni tipo, inutile dire che ha truccato lei tutte le ragazze presenti alla festa.
Mentre il suo viso è vicino e concentrato noto i dettagli e le sfumature del suo ombretto, un vero e proprio tramonto sulle sue palpebre.
«Che belli i tuoi zigomi» continua lei con gli apprezzamenti mentre io sono lì seduta immobile.
Noto con piacere che ci ha seguito anche Walihya e assiste alla scena con entusiasmo; si crea una certa intimità tra noi ragazze e iniziamo a chiacchierare di tutto.
Waliyha con mia sorpresa, forse perché è presente anche la sorella, si apre sempre di più e notiamo di avere un sacco di cose in comune, grazie anche alla vicina età.
Mi racconta dei suoi vecchi compagni di classe che ora vede sempre meno e delle vacanze che faceva con le sue amiche.
Io racconto lo stesso aggiungendo dettagli divertenti che sono certa le mie di amiche non vorrebbero di certo divulgassi.
So che forse non è il momento, ma so anche che non mi capiterà più un occasione del genere, così decido di chiedere in generale degli amici di Zayn per scoprire qualcosa di più sulla questione della busta.
«In effetti è da tanto che non li invita a casa» pensa lei mentre cerca l'approvazione di Walihya.
«per chi avevi una cotta tu?» chiede poi punzecchiandola, «Niall vero?».
«Ancora con questa storia?? Ero piccola» cantilena in risposta.
Scoppio a ridere immaginandomi Niall e Walihya insieme, una coppia mal assortita.
Purtroppo l'argomento finisce qui e di Harry neanche un cenno.
«Ah! Non ti ho ancora ringraziato per il disegno sul biglietto!» esclama Doniya riferendosi all'orchidea che le avevo disegnato tempo fa per il suo compleanno.
Mi giro notando che é incorniciata in un piccolo quadretto argento.
Sorrido ma lei mi riprende dicendomi di restare seria per aggiustarmi gli ultimi particolari.
«Il rossetto lo scelgo io!» balza in avanti Waliyha posizionandosi davanti a me con le gambe incrociate.
In quel momento sentiamo la porta alle nostre spalle aprirsi e mostrare il festeggiato leggermente sbalordito a ciò che si trova davanti: le sue sorelline così distaccate e fredde con i suoi amici, ora tutte concentrate a rivolgere le loro attenzioni su di me.
«Questo proprio non me lo aspettavo» scherza lui dopo averci fissato a lungo.
Sono obbligata a rigirare subito la testa da Walihya che lo ignora per continuare il suo lavoro.
«Che vuoi?» risponde poi lei.
«Ohi é ancora la mia festa ti ricordo» incrocia le braccia facendo il finto offeso.
«Si ma il tuo compleanno è dopodomani» puntualizza lei provocando in me una risatina.
So già che mi sta mandando un'occhiataccia senza neanche guardarlo.
«...Comunque vi cerca mamma, vuole proporre una delle sue malsane idee» continua il moro.
Quando tutte escono dalla stanza io sono l'ultima e Zayn mi aspetta fuori dalla porta; quando mi guarda in viso rimane fermo immobile.
«Sei bellissima» dice lasciandomi lì confusa, poi ripenso al trucco e capisco.
Lui deve aver capito il mio ragionamento e si avvicina al mio orecchio spostandomi i capelli da lui stesso acconciati prima «Lo sei sempre, non solo adesso».
Scendiamo tutti le scale trovando tutti i festeggiati davanti al portone d'ingresso con le giacche addosso.
«Vostro padre ha proposto di andare tutti in spiaggia» dice entusiasta lei seguendo i nostri movimenti.
«Ma sono le 22 passate!» ribatte subito la più grande, «E ci vogliono due ore per arrivarci».
«Infatti partiamo subito!» niente riesce a convincerla del contrario ma
Waliyha purtroppo resta a casa e la salutiamo, noi due ci scambiamo persino un abbraccio.
Ci dividiamo in tre macchine, Zayn é alla guida e siamo gli ultimi della fila. A noi tocca portare i tre cuginetti più piccoli dietro.
Mentre Zayn sembra esasperato all'idea, a me non dispiace affatto perché passiamo tutto il viaggio a cantare canzoncine simpatiche e a raccontarci storielle buffe.
Alla mia ennesima risata incontrollata mi guarda sfinito, «Lo sai che sei peggio di loro vero?» io non mi lascio influenzare e continuando a ridere gli lascio un veloce bacio sulla guancia.
-
Arrivati a Blackpool, apro la portiera posteriore e i piccoli saltano fuori correndo verso la macchina parcheggiata di fianco a noi, andando verso le rispettive madri.
Finalmente rimaniamo da soli e Zayn mi mette una mano intorno al fianco mentre ci incamminiamo verso il gruppo.
Loro propongono di fare diverse foto con il festeggiato in riva al mare e quasi sempre sono io a scattarle.
Purtroppo vengono tutte buie perché sulla sabbia siamo illuminati soltanto dalla luna.
Poi salta fuori la piccola Safaa che venendomi incontro dice: «Ora le faccio io a voi due!».
Arrossisco subito sentendo gli sguardi di tutti su di me, soprattutto dei suoi genitori. Mentre le affido il mio telefono Zayn la avvisa di stare attenta a non farlo cadere nella sabbia e poi mi si sistema di fianco.
Safaa si accorge subito della scarsa luminosità allora propone di spostarci in una piazzetta un po' lontana ma almeno illuminata da diversi lampioni.
Fortunatamente a spostarci siamo solo noi tre mentre la famiglia rimane sul posto. Mi sento subito più a mio agio senza gli occhi di tutti puntati addosso, e mi rendo conto solo ora di non avere nessuna foto con Zayn. Forse perché quando siamo insieme non ne sento il bisogno, non so.
Siamo un po' impacciati nella posa all'inizio e lui mi tiene semplicemente vicino a sé mettendo un braccio intorno alla mia spalla.
Safaa inizia a scattare e io sorrido verso l'obiettivo ma improvvisamente il viso di Zayn mi si para davanti, si curva leggermente su di me e mi bacia dolcemente.
Il mio cuore batte velocissimo per la sorpresa poi lui si stacca lasciandomi lì impalata.
«Fatto!» esclama la piccola correndoci incontro, poi mi riconsegna il telefono e ci lascia lì.
Rimaniamo un'altra volta da soli cullati da quella brezza marina e il vento ancora invernale.
Non posso fare a meno di ripensare alla scorsa volta sulla spiaggia e forse anche lui sta pensando lo stesso.
Ci appoggiamo ad un muretto e Zayn si accende una sigaretta: «Scusami per il casino, sarai stanca».
«In effetti ho fatto un paio di giri oggi» sorrido, è vero la stanchezza inizia a farsi sentirse ma ne è valsa assolutamente la pena.
«E dove sei andata di bello?» mi chiede lui mentre butta fuori il fumo.
Gli racconto delle mie amiche che mi sono venute a trovare in negozio, di Karen la nuova assistente e vorrei tanto raccontargli anche di Louis.
Lui mi vede pensierosa e capisce che ho tralasciato qualcosa nel racconto così alla fine mi arrendo. «Forse e dico forse» inizio, «Louis mi ha aiutato a cercare il tuo regalo» ecco sganciata la bomba.
Lui allarga gli occhi come se avesse appena sentito di un coniglietto e una tigre chiusi nella stessa gabbia a convivere per una settimana e subito dopo scoppia a ridere.
In questo momento non so bene chi sia tra me e Louis il coniglietto indifeso e chi la tigre spietata.
«Sisi ridi pure...» dico indignata.
«Ma non è questo il punto, sono preoccupata per lui Zayn» continuo.
Il moro si fa subito serio e emette uno strano colpo di tosse.
«Cos'è successo?» chiede come se dovesse correre dal suo amico da un momento all'altro.
Io lo fisso cercando di leggergli nella mente «Gli è arrivata una strana chiamata, sembrava turbato e poi è scappato via» taglio corto.
Segue un attimo di silenzio.
«Vedi io e Louis siamo amici da molti anni» comincia, «eravamo i pagliacci della classe, ma quando litigavamo non ce n'era per nessuno. Il nostro rapporto è cambiato drasticamente da quando due anni fa sua mamma è venuta a mancare. E come ben sai poi Walihya si è ammalata» fa una pausa.
«Non ci siamo più separati, lui era l'unico che stava sveglio tutta la notte mentre piangevo al telefono, perché poteva capire il mio dolore».
Deglutisco mentre cerco di non perdermi neanche una parola.
«Lui non é solo, é il primo di altri sei fratelli e se ne deve addossare tutte le responsabilità; le sorelle più grandi non riescono a superare la perdita. Sai non è facile se anche tuo padre vi abbandona».
Zayn guarda in basso mentre io mi trattengo dal non scoppiare in lacrime davanti a lui. Tutto ciò che riesco a fare é tendergli una mano.
«Ho perso vari amici nel corso degli anni, non sento il mio migliore amico dall'inizio dell'estate ma non mi perdonerei mai se dovessi perdere anche Louis».
«Non vi perderete» riesco a dire nonostante il groppo in gola.
Ora vedo Louis con una luce diversa, so che c'era qualcosa di speciale in lui anche se lo negavo a me stessa. E ora so quanto è importante questa amicizia.
Dopo una breve pausa Zayn parla di nuovo: «Oggi quando ti ho vista con Wali... Ho provato una felicità immensa, vedervi così vicine...» si interrompe.
«Te l'avevo detto, che ti sarei stata accanto in tutto».
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