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Capitolo 38- Boys Will Be Boys

«.. Ecco ho trovato una busta in camera tua..»

«Ti prego non arrabbiarti» mi affretto ad aggiungere.

Lui si ferma a un passo dall'auto e lo sento sospirare a lungo, molto a lungo.

«E perché avresti guardato nel mio armadio?» chiede rassegnato; so benissimo che sto mettendo a prova la sua pazienza.

«Non lo so... era aperto...» mi fermo consapevole che sta volta non ho scusanti, «davvero scusami non volevo, lo so ho sbagliato» continuo a farfugliare.

Entriamo entrambi in macchina.

«...Immagino tu ne abbia anche visto il contenuto».

«Si».

«Ascolta...» inizia lui prendendo la cintura, «non é niente di importante».

Più di 400 euro in una busta firmata nascosta nell'armadio, nulla di importante?

So che sta mentendo, ma credo proprio sia meglio non proferire parola a questo turno.

«Ehi» si gira a fissarmi mettendo la mano sul mio sedile, «non é nulla capito?».

Annuisco incerta, come mai non si è arrabbiato quanto pensavo?

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Parcheggiamo finalmente nella via di mia zia, il viaggio é stato orribile: silenzi lunghissimi e sguardi veloci.

Slaccio la cintura e faccio per ringraziarlo, quando con mia sorpresa esce anche lui: «Ti accompagno».

Cerco a lungo le chiavi in borsa, mentre il moro mi guarda appoggiato alla porta e con le mani nella tasca del suo bomber con fare annoiato, ma niente.
Tra l'altro, ho ancora su i suoi pantaloni della tuta dato che i miei vestiti li ha tenuti sua mamma per lavarli, che imbarazzo.

Decido di suonare per farmi aprire dalle mie amiche; saranno incazzate nere: tutto il giorno qui da sole senza sapere dove andare.

Invece con mia sorpresa, ecco che le sento correre verso la porta tra risa isteriche mentre aprono il portone da dentro, con le mie chiavi.

«Ah é vero, gliele ho date io» esordisce Zayn tutto tranquillo ricordandosene.

Mi giro e lo fulmino con lo sguardo.

«Si è degnata di tornare a casa sua!» esclama Rebecca tutta truccata, qua qualcosa non quadra.

«Scusatemi ragazze, giuro che mi ricordo pochissimo di ieri» dico facendomi largo tra di loro e facendo entrare anche Zayn.

Appoggio la borsa sul davanzale mentre mi ricoprono di parole rigorosamente in italiano per poi correre di nuovo in salotto, non facendo capire nulla al povero ragazzo rimasto in disparte e men che meno a me.

Non capisco il perché di tutta questa confusione, quando ad un tratto una voce squillante proveniente dal salotto si fa largo fino a noi.

Mi giro immediatamente a cercare lo sguardo di Zayn il quale ha già fatto lo stesso, capendo subito di chi si tratta.

Mentre gli faccio segno se lui ne sappia qualcosa in più di me - e ricevendo in cambio la sua solita alzata di spalle- sentiamo in risposta un altra voce maschile dall'inconfondibile risata.

-

«Non posso credere che li hai fatti restare qui» rimprovero Giulia dopo che l'ho trascinata in cucina e ho chiuso la porta a chiave.

«E cosa dovevo fare?? ci hanno riaccompagnate alle 7 del mattino!».

«E poi tu eri sparita! Zayn ha voluto portarti a casa sua perché eri completamente andata» continua lei.

«Uff» sospiro io, «Sono convinta che questa volta mia zia mi ammazza, mi ammazza sul serio» mi butto sulla sedia esausta.

«Eddai, non ne saprà nulla! puliamo tutto appena se ne vanno» risponde lei cercando di convincermi.

«E quando se ne vanno questi?? ormai hanno messo qui le tende».

Giulia prende delle birre dal frigorifero intenta a portarle di là non appena sarà finito il suo interrogatorio, «Dai poverini, hanno dormito sul divano fino a poco fa» cerca di intenerirmi.

«Okay, ceniamo poi se ne vanno» le dico ferma io.

«E poi... Tu non dovresti proprio parlare.. Te la sei fatta la fuga romantica con Zaynetto eh?».

«Piantala!» mi alzo rossa come un pomodoro e apro la porta.

-

Raggiungiamo gli altri portando anche qualcosina da sgranocchiare, e con mia sorpresa li vedo tutti sul divano a giocare alla console.

Zayn affianco a Louis se la ride di continuo lasciandomi per un paio di minuti incantata alla scena.

«Cos'avete intenzione di mangiare sta sera?» domando poggiando il cibo e le bibite insieme a Giulia sul tavolino davanti alla TV.

«Ehii spostatevi, stavo vincendoo» cantilena Niall circondato da tutte donne.

«Pizza no, l'abbiamo mangiata ieri» esordisce Natasha assonnata sul divano; nessuno dei qui presenti ha attirato la sua attenzione.

«Dai allora metto su la pasta» dice Erika alzandosi e prendendo in mano la situazione.

In quel momento con sorpresa di tutti, Louis prende il telecomando e spegne la console.

«Cambiamo gioco» ridacchia lui con un sorrisetto furbo, girandosi dalla parte delle ragazze cosi da formare una specie di cerchio.

Giulia alla mia destra obbedisce subito agli ordini e sedendosi trascina giù anche me.

«Vai proponi» lo invita Erika affacciandosi alla porta della cucina.

«Nel mio liceo si faceva sempre questo giochino infantile» inizia Louis sorseggiando una birra e spiegando le regole del gioco lentamente, in modo che le possano capire tutti: «uno del gruppo inizia sedendosi sulle gambe di un altro giocatore a sua scelta chiedendogli "se mi ami sorridi", l'altro deve rispondere serio "ti amo ma non riesco proprio a ridere".
Se scoppia a ridere mentre lo dice, diventa lui quello che deve scegliere, invece se riesce a dirlo, quello in mezzo lo deve chiedere ad un'altra persona e così via ».

«Ma cos'è sta minchiata?» lo interrompe sempre Erika.

«Fidati é divertente se prima bevi un po'» risponde pronto lui, probabilmente già alla terza birra a stomaco vuoto.

«Ehi io direi che abbiamo già bevuto abbastanza ieri» interviene Rebecca cercando di salvare la situazione.

«Grazie Reby almeno tu» la appoggio io.

«Eddai non fate le guastafeste» ci riprende il biondo mettendo un braccio intorno a Rebecca che é seduta di fianco a lui, la quale arrossisce subito sotto lo sguardo di tutti.

Io butto gli occhi al cielo: «Fate come volete ma io passo» confesso ancora esausta dalla serata precedente, al solo pensiero di bere ancora mi sento male.

«Inizio io» Giulia si scola un bicchierino di un liquido trasparente per poi alzarsi entusiasta, scegliendo Natasha: «Hei baby if you love me smile» ridiamo tutti mentre si avvinghia al collo della sua vittima che cede facilmente alla risata essendo il primo round.

Natasha sceglie Rebecca che a sua volta sceglie Erika volendo andare sul sicuro, ma Louis la interrompe: «Ehi non vale sempre scegliere il tuo stesso sesso» lo guardo male, perché deve sempre mettere zizzania?

«Okok...» risponde la riccia in mezzo a tutti visibilmente in imbarazzo.

Mentre Rebecca sceglie con attenzione, il mio sguardo cade su Zayn il quale si gode divertito questo stupido gioco tracannandosi una birra dietro l'altra.
La timida Rebecca, cogliendo tutti di sorpresa, si siede sull'orlo delle gambe di Niall il quale facendo una scenata da pagliaccio risponde: «I love you baby but I just can't smile!» facendo ridere tutti compreso sé stesso, così da non riuscire nel suo intento.

«Facciamo che da ora chi scoppia a ridere si beve due shottini» aggiunge ora Tomlinson, evidentemente non abbastanza divertito.

«Eddai così non vale!!» la reazione del biondo fa ridere ancora una volta tutto il gruppo; Io sono sovrappensiero e sto per alzarmi dal pavimento per andare a buttare tutte le schifezze finite sul tappeto, quando vedo il suo fondoschiena finirmi quasi addosso.

«No avevo detto che non giocavo» mi giustifico subito mettendo le mani avanti.

«Insomma cosa ci vuolee» continua Niall appoggiato praticamente da tutti, «se ce l'ha fatta Rebecca » continua lui facendole l'occhiolino.

Sbuffo: «E va bene...» e così rispondo ridendo apposta alla domanda di Niall intenta a giocare la mia arma.

Sotto sguardo attento di tutti, in particolare di Louis il quale non sembra più così divertito, mi dirigo dritta verso Zayn, spostandogli la bottiglia dalla bocca e guardandolo intensamente negli occhi, salgo a cavalcioni su di lui: «If you love me smile».

Gli occhi profondi di Zayn sono fissi nei miei e il suo viso assume un'espressione così seria mai vista prima. Tutto ciò è seguito da minuti interminabili di silenzio generale da parte di tutto il gruppo, che ci sta fissando col fiato sospeso.

Ad interrompere tutto é il timer in cucina che suona ad indicare la pasta pronta.

Risate generali riecheggiano in tutta la stanza riportandoci alla realtà mentre tutti si alzano da terra per dirigersi di là.

Io mi alzo a mia volta continuando a guardarlo, per poi essere raggiunta da Erika che mi prende sotto braccio e mi trascina via.

-

La serata scorre piacevole e in poco tempo ci mettiamo d'accordo per le postazioni letto. Natasha e Rebecca vanno in camera mia nel piano di sopra, mentre Louis e Niall vanno nella camera da letto dei miei zii, insistendo sul fatto di aver dormito male sul divano la notte precedente.

Quelli rimasti di sotto mi aiutano a pulire gli avanzi rimasti in giro, poi Giulia passa al povero Zayn che deve dormire sul tappeto una coperta, mentre noi tre ci siamo appropriate del divano.

-

«Pss», «Ehi».

Sento qualcosa picchiettarmi la spalla ma sono troppo stanca per aprire gli occhi: «Mhh».

«Non riesco a dormire» sento la sua voce nell'orecchio.

«Zayn... Che c'è?» gli rispondo illuminando il telefono sopra la sua faccia, facendogli fare una smorfia.
Punto il telefono anche sulle mie amiche che dormono beate sul fondo opposto del divano.

«É scomodissimo dormire per terra» si lamenta lui sussurrando per non fare nessun rumore.
Mi giro dall'altra parte ignorandolo.

«Ehi!» stavolta esclama per riattirare la mia attenzione.

«Shhh!» lo rimprovero io.

«Se non mi fai venire lí con te giuro che sveglio tutti» mi minaccia lui come un bambino.

«E va bene hai vinto» sbuffo alzando la coperta per fargli spazio, finendo schiacciata tra le pieghe del divano. Lui si gira piazzando la sua faccia davanti alla mia.

Vorrei continuare a dormire ma i nostri corpi sono vicinissimi e sento il suo respiro caldo addosso nel buio pesto della notte.

All'improvviso Zayn afferra la coperta facendola salire fino a sopra la testa coprendoci completamente.

«Che stai facen- sto per chiedere infastidita, quando le sue labbra si poggiano forti contro le mie e la sua mano si posa sul mio fianco premendo e portandomi sempre più vicina a lui.

Il mio cuore inizia a battere all'impazzata e il pensiero che lui lo possa sentire bene, non mi aiuta affatto.

«Elisa...» sussurra dolcemente, «yes, I love you».

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Ciao a tutti🤗 scusate la lunga inattività, spero di essermi fatta perdonare con questi due ultimi capitoli.

Finalmente il nostro Zayn sta ammettendo i suoi sentimenti..
Grazie a tutti voi che state leggendo questa storia, non lo do affatto per scontato ❤.

Sto cercando di rendere la nostra protagonista più umana possibile, infatti non sempre farà la scelta giusta (come già potrete aver notato ahah) ma spero continuerete a supportarla nelle sue peripezie 💪.

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