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Capitolo 33- Late Nights

«Eccoci, fate come se foste a casa vostra» esordisco aprendo completamente la porta principale facendole entrare una ad una.

«Beh in realtà non è neanche la tua di casa» dice Giulia ridendo trascinandosi dietro la piccola valigia.

«In effetti» rido io, «dai portate su tutto, vi ricordate dov'è la mia camera?».

«Si, su a sinistra giusto?» risponde pronta Rebecca.

«Amorii» sento Natasha dietro di me cantilenare per poi girarmi e vederla accovacciata che cerca di abbracciare uno dei gatti.

Butto gli occhi al cielo ridendo, quando ci sono loro é una risata unica.

«Eli é un sacco carina» dice Erika scendendo le scale bianche riferendosi alla casa, non era ancora venuta a trovarmi qui.

«Riferirò il complimento» le sorrido.

Ci dirigiamo tutte in cucina sedendoci intorno al tavolo: «Volete qualcosa da mangiare come aperitivo mentre aspettiamo la pizza?».

Non fanno in tempo a rispondere che sentiamo il campanello suonare.
«É già qui?» chiede Giulia riferendosi al pizzaiolo.

«Non credo, ho chiamato venti minuti fa» spiego io, dirigendomi all'ingresso confusa.

Apro la porta sovrappensiero non rendendomi neanche conto di  ritrovarmelo davanti.

«Zayn» mi esce quasi automaticamente.

«Hei», «mi ha scritto tua zia» dice semplicemente per poi alzare il telefono mostrandomi la schermata illuminata; «mi ha detto di usare la sua macchina stasera e che se volete uscire vi devo poi riaccompagnare a casa».

Rimango interdetta a fissarlo; da quando quella donna ha il suo numero?

«Allora cos'avevate intenzione di fare?» chiede ancora lui con tutta la semplicità del mondo.

«Uhm... In realtà non avevamo in mente niente di particolare» non ci posso credere che gli abbia chiesto di farci da babysitter.
«Anche perché non conosco ancora bene i posti giusti...» spiego un po' imbarazzata.

«A dirla tutta io non ho molto voglia ma Louis voleva andare al Vortex stasera, la zona non è delle migliori ma il club è piuttosto figo» dice facendo spallucce. «Se non volete venire vi capisco» continua. 

«ELI ALLORA MA CHI È?? » Giulia urla dalla cucina facendomi trasalire.

«Ehm va bene veniamo!» gli rispondo frettolosa chiudendo sempre più la porta prima che le mie amiche urlino qualcosa di imbarazzante.

«Uh...Okay allora passiamo a prendervi per le 23 va bene?» mi chiede continuando a guardare oltre le mie spalle confuso dalle grida.

«ELISAA».

«Si va bene ciao!» dico tutto d'un fiato per poi chiudergli la porta in faccia.

Torno sconfitta sbuffando verso la cucina, trascinando le pantofole sul pavimento a passo di lumaca.

«Quindi la pizza?» chiede impaziente Erika.

«No ragazze altroché pizza...era Zayn» mormoro provocando in loro varie reazioni:

«EH?!».

«E non ce l'hai presentato??».

«Cosa voleva?».

«Ci ha invitato stasera...in una discoteca» continuo io con un tono da morta avvicinandomi al tavolo.

«E non sei felice?» chiede ingenua Erika.

«Evvai stasera bordello!!» comincia Giulia facendosi i suoi soliti viaggi mentali.

«Felice di passare il mio primo Capodanno qui in Inghilterra con voi senza neanche riuscire a parlare, e per di più assistere al ragazzo che mi piace limonarsi altre tipe? No grazie» sbotto tutto d'un fiato.

Sento tutti gli sguardi su di me e solo ora mi rendo conto di aver leggermente esagerato.

«Scusatemi solo che sto passando un periodo un po' di merda come sapete, e per di più la situazione con Zayn è davvero frustrante».

Sento una mano accarezzarmi la spalla: «Eli se non te la senti di andare stasera non andiamo» cerca di tranquillizzarmi Rebecca.

«Non è quello, è che ogni giorno che passa sento l'affetto nei suoi confronti crescere sempre di più...quando l'ho visto l'altro giorno dopo che non ci vedevamo da settimane, è riscoppiato tutto di nuovo e il non riuscire a capire cosa prova lui per me, mi fa andare fuori di testa» confesso amaramente.

«Vedrai che si sistemerà tutto» dice Giulia confortandomi.

«Ti renderemo così bella che non potrà resisterti stasera» ammicca Erika giocando coi miei capelli. 

-

Sono le 23.15 quando finalmente sentiamo il suono del clacson richiamarci da fuori il portone.

Erika sta scendendo le scale con fatica, per via del tacco esageratamente alto.

«Dai ragazze sono loro!» le incoraggio dopo aver guardato fuori dallo spioncino della porta.

«Ma io devo ancora mettere il rossetto!» esclama Rebecca dalla cima delle scale.

«Lo metterai in macchina su!» sono abbastanza agitata, devo ammetterlo; è la mia prima uscita in un locale serio con Zayn e spero di riuscire a estrapolare qualcosa da lui.

Apro la benedetta porta camminando traballante sui ciottoli del vialetto, dirigendomi verso le due macchine scure ferme ma con le luci accese.

Indosso una migonna di jeans nera con due grandi bottoni davanti, le collant scure ma che fanno intravedere la pelle, una maglietta a maniche corte piena di paiettes viola e argento che luccicano riflettendo la luce e una giacchetta elegante altrettanto nera. I capelli sono raccolti in una mezza coda alta, leggermente mossi.

Mi avvicino alla prima macchina riconoscendo il moro dal finestrino al posto del passeggero davanti; accenno ad un saluto per poi aprire la portiera e salire con Giulia dietro.

Con mia sorpresa Zayn non stacca lo sguardo dal suo telefono, impegnato a scrivere qualcosa tutto concentrato.
Al suo posto, ci saluta l'amico di fianco, l'autista della nostra serata.
Ci porge la sua mano presentandosi, strizzando i suoi occhi azzurri piuttosto vispi:

«I'm Louis, very nice to meet 'ya». Dev'essere stato lui il simpaticone al telefono con Rebecca quel giorno al centro commerciale.

Ricambio il saluto presentandomi, sentendo con sorpresa la mia amica al mio fianco ricambiare a sua volta il saluto in inglese, per poi poggiare la schiena al sedile con un grande sorriso soddisfatto sul suo volto.

La macchina parte subito dopo, seguita dall'altra dietro. Zayn finalmente decide di tornare tra noi degnandosi di salutarci, così finalmente ho l'occasione di presentarlo a Giulia.

Ai miei occhi la scena perfetta: la mia migliore amica e il ragazzo che mi piace che si salutano.

«Finalmente il famoso Zayn» dice lei stringendogli calorosamente la mano.
«Non sai quanto mi ha parlato di te questa qui» confessa ridendo.

«Ah si?» chiede compiaciuto il moro per poi subito posare lo sguardo su di me divertito.

La fulmino per poi girarmi imbarazzata verso il finestrino coprendomi la faccia da entrambi con la mano.

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