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Capitolo 3- Since We're Alone

«Allora mi fido eh» ripete per l'ennesima volta mia zia Francesca mentre ricontrolla la sua borsa.
«Mi raccomando ricorda di lasciare il cibo ai gatti.. ».

«Si zia».

«E il negozio..».

«Tranquilla zia», «poi è già successo altre volte ed è andato tutto bene» continuo rassicurandola.

«Mh, allora ci vediamo domani mattina, anche perché quando tornerò sta notte starai già dormendo».

Annuisco, la saluto e chiudo la porta.

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🎶AND SINCE YOU BEEN GONEEEE!!
La musica riecheggia in tutta la casa mentre cantando a squarcia gola finisco di prepararmi.
Un'intera giornata da sola in santa pace finalmente.

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«Ma quindi ti ha preso la mano??» chiede Giulia dall'altra parte del telefono.

«Si, ma solo per aiutare ad alzarmi..».

«Certo che dovevi cadere proprio in quel momento eh» ride lei.

«Non ti ci mettere anche tu!» la fulmino a distanza e scoppiamo entrambe in una risata.

«Mi manchi tantissimo cretina» le confesso.

«Amore anche tuu» dice lei con il suo solito tono cantilenoso. «Dai che tra poco più di un mese ci sono le vacanze natalizie così potrò passare a trovarti» continua.

«O forse potrei venire io sta volta che dici?».

«Si l'avevi detto anche quest'estate, poi chi è che si è spostata come sempre?» risponde ironica lei.

Quanto mi manca l'Italia, da me così tanto criticata ma in fondo l'unico vero posto dove mi sentivo davvero a casa.

«Grazie per la compagnia Giulia, ora ti lascio», «ci vediamo stasera su Skype ok?».

«Devi già andare in negozio? Non è presto?» mi domanda.

«Francesca è andata al colloquio per assumere una nuova assistente, vado prima così sistemo alcune cose» spiego io.

«In effetti da quel che mi racconti, un aiutino in quel negozio vi servirebbe eccome» scherza lei.

«Già, se magari si decidesse ad assumerne una di persona ..» dico quasi tra me e me. «Dai ci sentiamo dopo, salutami i tuoi» continuo riattaccando subito dopo.

-

Prendo le chiavi dalla borsa e apro le grate del negozio spingendole verso l'alto; Una volta dentro mi accorgo che sono rimasti ancora un paio di vinili per terra da ieri.
Sbuffo ricordando per l'ennesima volta la figura di merda con la mia cotta non così segreta.
Decido di mettere una canzone di sottofondo per alleggerirmi il lavoro; faccio praticamente tutto mentre ascolto musica, ormai è diventata un'abitudine.

🎶RIGHT NOW I'M IN A STATE OF MIND, I WANNA BE IN LIKE ALL THE TIMEE~
AIN'T GOT NO TEARS LEFT TO CRY SO~

Una volta finito di sistemare tutto, guardo velocemente l'orario sullo schermo del mio telefono..
Oh cacchio devo muovermi ad aprire il negozio!

-

«Arrivederci» saluto sorridendo l'ennesimo cliente che se ne va e decido di meritarmi una piccola pausa. Inverto il cartellino sulla porta d'entrata girandolo dalla parte 'CHIUSO' e mi reco nel magazzino sul retro, dove mia zia nasconde sempre un po' di merendine; mi siedo per terra mangiandone una e, appoggiata con la schiena su una pila di dischi, mi addormento nel giro di pochi minuti senza neanche accorgermene.

-

« EHI SCUSATE??».

«MA SIETE APERTI O NO?».

«SCUSATE?!?».

Delle grida ovattate provenienti dalla sala principale del negozio e accompagnate da un continuo suono del campanello, mi svegliano improvvisamente. Mi alzo facendo un salto e corro di là, scrollandomi di dosso le briciole della brioches rimaste sui jeans.

«Oddio, scusi ero là dietro a finire delle commissioni e non l'ho sentita» dico di fretta prendendo impacciatamente le chiavi della porta dalla tasca della divisa nera.

Apro la porta senza neanche guardare chi ho davanti e quando finalmente alzo gli occhi mi ritrovo davanti una figura familiare.

I suoi grandi occhi marroni mi fissano impazientiti, ma non riesco ad evitare di notare una piccolissima macchiolina scura nel suo occhio destro illuminato dal sole che, riflettendosi sulla finestra del negozio, va ad illuminare proprio il suo viso rendendo i suoi occhi quasi dorati.

«Fuori c'era scritto 'chiuso', ma dentro la luce era accesa» dice lui facendo spallucce.

«Beh ecco...».

«Sono venuto a riportare questo» mi interrompe lui, porgendomi un sacchetto con dentro un vinile evidentemente non funzionante.

Vedendo la mia non reazione e venendomi addosso con la spalla, si fa strada nel negozio superandomi.
«Allora dov'è tua zia?», «È tua zia giusto?, no perché non ti assomiglia per niente, non credo proprio sia tua madr-

«Si è mia zia; e per sua informazione ora non c'è e non tornerà fino a domani» riesco finalmente a rispondere infastidita dal suo comportamento.

Ti eri illusa che un figo così sarebbe stato anche gentile??

«Ah... E quindi a chi dovrei rivolgermi?» chiede lui ingenuamente guardandosi intorno.

«Uhm... A me?» dico io indicandomi confusa.

Non faccio in tempo a finire la frase che sento una grande risata rimbombare nel negozio.
«AHAH quindi ti ha presa sul serio a lavorare qui?? Cavolo, dev'essere messa proprio male allora» continua ridendo.

Proprio in quel momento mi riecheggia in testa la voce di mia zia: «Il cliente ha sempre ragione Elisa, ricordatelo.»
Ma davvero non ce la faccio più a stare zitta.

«Se ha dei problemi con chi lavora qui, questa è la porta prego».
Non so neanche perché continuo a dargli del lei nonostante i suoi modi irritanti.

«Nono, assolutamente, solo che mi faceva ridere il pensiero..», «Insomma ogni volta che ti vedo combini un disastro» finisce lui in bellezza.

A questo punto sono davvero senza parole.
«Scusa, per caso hai un fratello gemello?», direi che il 'lei' si può anche fermare qui. «No perché mi pareva di aver visto un ragazzo riservato le scorse volte» rispondo aggiungendo per sbaglio quest'ultima frase che volevo tenere solo per me stessa.

«Cosa scusa?» risponde lui confuso.

«Dicevi quindi che questo disco non funziona?» continuo subito per cambiare discorso e mi dirigo verso il bancone dei vinili usati.

«Uhm si esatto è così» risponde lui seguendomi.

«Beh è piuttosto vecchio...Non capisco perché mia zia continui a imporsi di vendere anche i più malridotti».

«In realtà è un gran peccato; è uno dei più grandi vinili da collezione di Elvis» mi spiega sicuro lui.

«Si esatto...» rispondo osservandone la copertina ingiallita.

Sposto lo sguardo sul ragazzo il quale si è già recato al bancone per scegliere il disco in cambio di quello precedentemente acquistato.
La mia curiosità mi porta a vagare ancora una volta con lo sguardo sulla sua figura: è alto poco più di me e piuttosto magrolino; questa volta indossa dei jeans neri strappati e una giacca di jeans verde militare. Il mio occhio inoltre cade sulla collanina che porta al collo e che non avevo mai notato prima: 'Z'.

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Questa volta mi sono impegnata per scrivere un capitolo un po' più lunghino 😅 spero vi piaccia, fatemi sapere ^^

Canzoni nel capitolo:
📍Since U Been Gone, Kelly Clarkson
📍No Tears Left To Cry, Ariana Grande

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