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Capitolo 28- Them

Impugno la valigia e mi dirigo ancora mezz'addormentata verso il cartello 'Arrivi' ma davanti la porta d'uscita, mi accorgo con la coda dell'occhio di non avere più mia zia al mio fianco.

Mi giro per cercarla nei dintorni ed ecco che le vedo: quattro cretine lì impalate a fissarmi che ridono sotto ai baffi.

Sento subito le lacrime arrivare e senza capire nulla, mi faccio largo verso di loro aumentando il passo e allargando automaticamente le braccia.

Delle grandi urla entusiaste trapassano il mio orecchio mentre vengo stritolata da un grosso abbraccio di gruppo.

«Elii» sento la voce di Natasha.

«Finalmente sei qui» per poi sentire quella di Rebecca.

«Da quanto tempo stavate aspettando?» chiedo io non riuscendo a smettere di sorridere.

«Siamo arrivate tipo due ore fa, volevamo essere certe di arrivare in tempo» spiega Erika.

Mi fermo a guardarle un attimo, sono ancora senza parole.

«Non te l'aspettavi eh» «stavolta ce l'abbiamo fatta a sorprenderti per davvero» proclama soddisfatta Giulia non staccandosi da me.

«Si stranamente stavolta Giulia non ha spoilerato nulla» la punzecchia Rebecca guardandola, ricevendo in cambio un suo sguardo paraculo.

«E le sorprese non sono ancora finite» precisa Erika afferrando il manico del mio bagaglio blu.

Seguo i suoi movimenti con lo sguardo non capendo: «In che senso?» chiedo ridendo.

«Nel senso che si festeggia a casa di Erika!» spiega Giulia euforica.

«Ma devo sistemare le cose, avvisare i miei...».

«Tranquilla, ho già fatto tutto io» mi interrompe Francesca, facendomi accorgere solo in quel momento della sua presenza.

«Si, ci siamo messe tutte d'accordo» dice Giulia soddisfatta portando le braccia al petto.

«In realtà era tutto pianificato da settimane» ride poi Natasha.

-

La strada è sempre la stessa, sempre dritta e alla fine girare a destra.
Erika é al volante e ai miei occhi, sembra maturata un sacco in questi mesi.

Chiudo il baule e mentre lei cerca parcheggio, noi altre ci dirigiamo verso il cancello d'entrata.

«Lascia pure tutto in camera Eli» mi invita lei una volta entrate e, assecondandola, mi dirigo verso la stanza viola rimasta sempre uguale.

Mi guardo intorno come se fosse la prima volta e ogni angolo mi riporta a dei ricordi indelebili.

«Allora come avete fatto a liberarvi tutte?» chiedo curiosa camminando verso il grande salotto dove mi stanno aspettando.

«Beh io il weekend non lavoro» precisa Giulia.

«Io ho chiesto il giorno di vacanza» dice invece Natasha sedendosi sul divano.

«Idem» aggiunge poi Rebecca.

«Wow dovete volermi davvero bene allora» scherzo io prendendole in giro.

«Allora piadine o pasta?» esce Erika dalla cucina con un barattolo di pesto in mano.

«Entrambe!!» esclamiamo io e Rebecca all'unisono per poi scoppiare a ridere.

-

«Si e poi pretendeva gli offrissi il drink che avevo appena preso!» Giulia sta intrattenendo le altre con una delle sue solite storielle mentre Natasha finisce di sistemarmi la maschera di Lush sul viso.

«Che??» risponde Erika incredula fin troppo presa dalla storia come suo solito.

«Ragazze sembra che non ci siamo mai divise» esordisce Rebecca con i suoi soliti pensieri malinconici.

Ci giriamo tutte verso di lei. «Ma non ci siamo divise infatti» la rassicuro io.

«Tu in Inghilterra da sei mesi, Giulia sommersa dal lavoro, noi con l'università...».

«Vabbè dai almeno riusciamo a vederci quasi tutti i weekend» ribadisce Erika convinta.

«Guarda che è tanto» continua Giulia, «alla fine se tutte vogliono, ce la si fa».

«Guarda la Eli, è in Inghilterra ma siamo andate noi da lei ad Agosto e ora è venuta lei qui» Natasha prende la parola facendo tornare un lieve sorriso sulle labbra di Rebecca.

«L'importante è che voi continuiate a vedervi anche se io non posso sempre esserci» mi raccomando io.

«Tanto ci chiamiamo praticamente ogni giorno» sdrammatizza Giulia ridendo.

«Si in effetti...» ammetto seguendo la sua risata.

«A proposito, non ci devi raccontare un po' di cose??» esordisce Erika spostando il discorso su quel qualcosa che ho cercato di evitare per tutta la serata.

«Beh...sapete no?».

«Si dai allora com'è finita poi la storia che non si faceva più sentire?» continua imperterrita Erika.

«Eccome se si sono sentiti» risponde Giulia al posto mio, conoscendo la storia per intero al contrario delle altre. Mi giro a fulminarla con lo sguardo.

«Eh??Dai voglio saperee».

«Diccelo!!».

«Dai muoviti!!».

«Allora» inizio cercando di riportare la calma nella stanza. «Ve l'avevo detto no?» chiedo vaga.

«Del bacio in camera tua?? SI!!» Rebecca non sta più nella pelle.

«Bene...Beh, poi ci siamo baciati un altra volta».

«EH??».

«E un altra ancora...».

«COSAA??».

«In realtà gli ho già detto tutto, che mi piace e tutto il resto» confesso fissando le loro facce ancora sconvolte dalle frasi precedenti.

«E lui?» chiede Natasha impaziente.

«Beh se se l'è limonata sulla spiaggia un motivo ci sarà» interviene Giulia alzando le spalle come al solito senza tatto.

Sento un'ondata di caldo avvampare improvvisamente.

«E poi??» chiede Rebecca ormai aspettandosi di tutto.

«E poi non ci siamo praticamente più visti apparte la sera del mio compleanno».

«Ah si quando ti ha regalato le cassette!» dice Natasha ricordandosi della foto che avevo inviato sul gruppo.

«Aw che tenero è vero!!» le da retta Rebecca.

«Mi ero dimenticata» dice sincera Erika, «non pensavo fosse così seria tra voi due» continua.

«Fammi rivedere la foto!» continua Rebecca con gli occhi a cuoricino.

Faccio per prendere il telefono quando: «E perché non vi siete più visti?» interviene Erika curiosa ritornando a ciò che ho detto poco fa.

Il mio sguardo finisce subito dritto su Giulia, che mi sta guardando a sua volta; lei è l'unica a cui ho raccontato davvero tutto, compresa la condizione di sua sorella.

«...Perché è dovuto partire con suo padre per lavoro» mento; non sono ancora pronta a raccontare tutto e per di più non mi sembra corretto nei confronti di Zayn.

Giulia mi fissa seria per poi accennare ad un sorriso, forse ha capito le mie intenzioni.

«Capito» risponde la riccia soddisfatta della semplice risposta.

«E le canzoni come sono?» chiede Natasha riferendosi alle tre cassette.

«Non le ho ancora ascoltate» dico sincera, «mi sono accorta di non avere il lettore adatto».

«Forse io ce l'ho» risponde Erika portandosi una mano al mento pensierosa, «domani ricordamelo così lo cerchiamo».

La serata trascorre tranquilla tra gossip e divertimento, mi sembra davvero di non essere mai partita e di essere stata sempre al loro fianco.
Alle tre di notte finalmente decidiamo di spegnere la luce e di andare a dormire; chiudo gli occhi serena e al sicuro sotto le lenzuola ripensando finalmente al fatto che sono tornata in Italia.

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