«Che ne dici del 15? così sono a casa per il weekend del mio compleanno» le chiedo conferma prima di prenotare il volo dell'andata.

«Chiedo a Diego così ci organizziamo per i passaggi» dice mia zia sorridendomi.

«Che bello, finalmente li rivedrai» dico onestamente felice per lei.

«É due mesi che non lo strapazzo quel leoncino» dice lei emozionata.
Leone, suo figlio, è stato ricoverato d'urgenza per un piccolo problema all'orecchio; quindi il marito ha deciso di rimanere in Italia dai genitori con il piccolo per comodità.

«Quando pensi di tornare poi?» mi domanda interessata.

«Credo di rimanere lì fino a Santo Stefano o poco più».

«E tu? sei felice di rivedere la tua famiglia e le tue amiche?» chiede sorridendomi.

«Si». Un cambio d'aria mi farà più che bene penso.

«Che ne dici di andare a fare un po' di compere?» chiede lei facendomi l'occhiolino.

«Ci sto».

-

«Uh! Adoro quel negozio!».

«Per Leone questo è perfetto».

«E di questo? Che ne dici??».

La seguo portandomi dietro borse e sacchetti di ogni tipo.

Wow. Che divertimento.

Il giro al centro commerciale continua ancora per mezz'ora, quando finalmente decide di fermarsi per una pausa.

«Ti dispiace aspettarmi un attimo? arrivo subito» dice lei dirigendosi verso il bagno.

Mi siedo sulla panchina più vicina circondata da trecento borse.
Tiro fuori il telefono e inizio a scorrere annoiata l'infinita feed di Instagram.
Ad un certo punto lo schermo mostra un nome a me molto familiare.
Rispondo senza neanche pensarci due volte:

«Zayn» sento dei singhiozzi.

«Ti prego, aiutami».

-

Sbatto la portiera della macchina di mia zia e inizio a correre lungo la strada che porta davanti al negozio. La sua figura alta é davanti alla porta dandomi le spalle.

Il rumore dei miei passi si fa sempre più forte facendolo girare verso di me; Il suo volto è quasi irriconoscibile: ha gli occhi gonfi e delle terribili occhiaie.

Rimango in piedi di fronte a lui quando mi rendo conto che sta tremando. Da quanto tempo è qua fuori?

«Mia sorella ha un tumore».
Sento il mio cuore perdere un battito.

Mi sta guardando con quegli occhi profondi dicendomi mille cose contemporaneamente, nonostante non stia proferendo parola.

Sento le lacrime arrivare ma riesco a fermarle. Devo essere forte.
Allungo la mia mano verso il suo viso appoggiandola sulla sua guancia delicatamente.

«Vieni» gli sussurro.

-

Scendiamo entrambi dalla portiera posteriore seguendo mia zia verso la porta di casa.
Non mi ha chiesto nulla durante il breve viaggio, solo qualche occhiata dallo specchietto.
Porta le chiavi alla serratura ed entriamo.

Una volta dentro Zayn mi guarda turbato, ma io non ricambio il suo sguardo.
«Noi andiamo su, tu stai tranquilla» guardo mia zia rassicurandola che andrà tutto bene.

Allungo il braccio verso di lui afferrandogli la mano e guidandolo verso la mia camera salendo le scale.
Lui mi segue consenziente non dicendo una parola.

Mi chiudo la porta alle spalle e mi giro a guardarlo.
Lui avanza sedendosi sul mio letto per poi guardarmi a sua volta, ha gli occhi lucidi.

«Io...ti devo delle spiegazioni» inizia stando seduto sul letto.

«Zayn non fa niente» dico arrivando davanti a lui rimanendo in piedi.

«E anche delle scuse» continua.

«Zayn» avvolgo le mie braccia attorno alla sua testa appoggiandola al mio petto.

«Non fa niente» ripeto.