2: Holiday House
"Allora, Zhongli, com'è andata? Avrai un sacco di roba da raccontarci!"
Dehya fu la prima a rompere il ghiaccio, una volta lasciata la zona dell'università con la macchina. Aveva abbassato la musica per poter seguire la conversazione con più calma, mentre si dirigeva fuori città.
Zhongli si era seduto nei sedili posteriori, di fianco a Cyno. Stava provando a capire dove fossero diretti, senza troppo successo: erano a malapena arrivati in stazione. Immaginava che non dovessero andare troppo lontani, però, a giudicare da quanto avevano impiegato gli altri raggiungerlo in auto.
Sentendo la domanda dell'amica, Zhongli si fermò a riflettere per qualche istante.
Era andata bene, su quello non c'erano dubbi. Aveva vissuto un anno splendido, all'Università di Toronto, oltre a fare amicizia con persone di tutto il mondo. Fare quell'esperienza con la consapevolezza di averla sottratta a qualcun altro, però, lo aveva fatto sentire spesso in colpa.
Una borsa di studio per la York Academy era tutto ciò che aveva sognato da anni. Il fatto che ce ne fosse stata soltanto una a disposizione per gli studenti di Rennes 2, però, gli aveva creato non pochi problemi e conseguenze negative.
Dehya e tutti gli altri, però, sapevano già cos'era successo. Forse, era meglio concentrarsi sugli aspetti positivi di quell'esperienza, che erano parecchi. Era comunque piacevole sapere che gli interessasse.
"Bene, direi! In effetti, nelle nostre videochiamate non si riueciva mai a dire più di tanto.",commentò Zhongli, con un sorriso.
Aveva apprezzato molto quelle chiamate con gli amici, per quanto Childe si fosse mostrato a malapena e fosse stato principalmente in silenzio, o le avesse scansate del tutto. Erano state utili a farlo sentire ancora connesso alla Francia, che, pur non essendo il suo paese natale, era comunque una parte importante della sua vita, dove abitavano molte persone a lui care.
"Già, soprattutto per colpa della connessione di merda del tuo telefono da vecchio.",commentò Al Haitham, facendolo ridere piano.
"Non è da vecchio, è vintage.",scherzò Zhongli. "Comunque sia, è andata bene, direi. Ho conosciuto un sacco di persone simpatiche, tra cui dei tedeschi che mi hanno già invitato da loro questo inverno. Vengono da una città che si chiama Mondstadt", raccontò, prendendo poi il telefono e cercando le foto che aveva postato insieme a loro su instagram.
Una di esse lo ritraeva in un pub, con una tazza di thé in mano, di fianco a un ragazzo con le trecce e un bicchiere di vino.
La mostrò a Cyno, facendogli scorrere poi le immagini successive, in cui c'erano lui, un ragazzo dai capelli blu e un altro dai capelli rossi sulla giostra di un lunapark, aggrappati alle sbarre di sicurezza.
"Questi sono Venti, Kaeya e Diluc!",disse all'amico, prima che passasse il telefono ad Al Haitham.
"Sembrano simpatici. Penso che se Tighnari vedesse i vestiti di Venti, impazzirebbe di gioia.",commentò Cyno, ammorbidendo il tono di voce.
Cyno e Tighnari erano gli unici del loro gruppo ad essersi fidanzati tra di loro. Quando si trattava di parlare del suo ragazzo, anche dopo cinque anni di relazione, Cyno cambiava totalmente atteggiamento, diventando molto più dolce.
Al Haitham, una volta, l'aveva definito "stucchevole come una torta di cioccolato ricoperta da dieci strati di miele", ma Zhongli sapeva benissimo quanto in realtà fosse contento della loro relazione. Tighnari era un bravo ragazzo, e se Cyno era felice e in pace con sé stesso, era anche merito suo.
"Diluc ha un po' la faccia da stronzo.",commentò Al Haitham, senza troppi giri di parole, ma senza alcuna traccia di irritazione, quasi gli stesse facendo un complimento. "Penso che io e lui potremmo andare molto d'accordo."
"Ora voglio vederli anche io! C'è qualcuno con cui andrei d'accordo?",domandò Dehya, incuriosita.
Zhongli non poté fare a meno di notare che, uscendo dalla zona della stazione, aveva seguito un cartello che portava verso i comuni più esterni a Rennes, dove le foreste si estendevano a perdita d'occhio.
"Penso Rosaria, sai? E' una campionessa di scherma. Avete un carattere un po' diverso, ma secondo me sareste buone amiche.",rispose Zhongli, mentre Al Haitham faceva scorrere le foto, osservando la ragazza appena descritta.
"Potresti farli venire qua, allora. Così li conosciamo!",propose Dehya, incuriosita, prima che Al Haitham ponesse la domanda che tutti probabilmente avevano in testa, ma che nessuno aveva ancora osato chiedere.
"E senti, ti sei trovato anche un ragazzo? Una ragazza? Una persona che ti piacesse?",chiese l'amico, voltando appena il capo verso di lui. I suoi occhi azzurri lo scrutarono con aria indagatoria, mentre sollevava un sopracciglio.
Zhongli scosse la testa, in più totale sincerità.
"No, nessuno. Ho fatto amicizia con un sacco di persone, ma nient'altro.", si strinse appena nelle spalle, prima di scrollarle. "Nessuno ha scaturito in me quel tipo di interesse.",precisò, senza riuscire a trattenere un'espressione divertita, quando vide Al Haitham assottigliare lo sguardo, leggermente scettico.
"Non guardarmi così. Perché dovrei mentire?",domandò Zhongli, sorridendo, prima che calasse un silenzio imbarazzante, a cui finì per partecipare anche lui stesso.
Il motivo principale per cui si era cacciato nei guai con Childe era stata proprio una menzogna. Zhongli aveva mentito a tutto il suo gruppo per mesi, nascondendo di aver vinto la borsa di studio per il Canada. Aveva detto una bugia in maniera così perfetta che ci erano cascati tutti quanti.
Forse, riguadagnare la loro fiducia sarebbe stato difficile, lo comprendeva. Ma su ciò che aveva appena affermato, era stato totalmente sincero: non gli era mai piaciuto nessuno, in quel senso, durante lo scorso anno, e sapeva anche benissimo perché.
Guardarsi intorno mentre il suo cuore si sentiva ancora in sospeso era un'impresa impossibile. Non se l'era nemmeno sentita, di provare a conoscere meglio qualcuno, andando oltre all'amicizia.
Non sarebbe stato onesto nei suoi confronti, considerando il fatto che sentiva ancora una piacevole agitazione, ogni volta che gli capitava di ritrovarsi una foto di Childe su qualche social, di ricevere un suo messaggio sporadico, o, peggio ancora, di ripensare a tutto ciò che era successo.
Per quanto fosse ancora forte la delusione di aver rovinato tutto, non poteva mentire a sé stesso: era ancora innamorato di lui e continuava a pensarlo. D'altronde, non poteva dimenticare facilmente qualcuno a cui era stato accanto per nove anni, quasi ogni giorno.
Sapeva che avrebbe dovuto chiudere quella faccenda, ma finché la sua ferita non si sarebbe risanata, non voleva neanche cercare un sostituto.
"Dai, potete dirlo, non mi offendo. So che state pensando che ho già mentito benissimo una volta e sono un ottimo bugiardo.",disse, con un tono più leggero, cercando di rompere il ghiaccio. "Ne sono consapevole. Ma non succederà più."
Cyno riuscì a sorridere lievemente, annuendo. "Beh, sì, lo ammetto. L'ho pensato. Ma quindi, dimmi, davvero non c'è stato assolutamente niente? Sei stato via tanto tempo..."
"Già...", concordò Al Haitham, con una nota di sorpresa. "Cioè, davvero? Sei stato via per l'anno di studio, di solito la gente si da alla pazza gioia! Neanche una botta e via?"
Zhongli non era certo il tipo da scandalizzarsi per un commento del genere, che, al contrario, lo divertì. Gli altri lo consideravano un tipo abbastanza all'antica, su certe cose, ma solo perché non adottava un certo stile di vita, non significava che si offendesse per una battuta. Ci era più che abituato al loro umorismo, d'altronde.
"No, neanche quello. Niente di niente.",ammise Zhongli, con una nota di divertimento nella voce. "Non sono molto interessato a quel tipo di svago, se non in casi eccezionali, con persone speciali. Ovviamente, questo è soltanto il mio personale stile di vita, sia chiaro."
"A quel tipo di svago.", ripeté Dehya, sogghignando appena. "Che finezza! Zhongli, ci mancavi, lo sai?. Sei il nostro uomo di altri tempi di fiducia."
"Stiamo parlando di Zhongli, ti ricordo, Al Haitham. Pensavi davvero che andasse in giro a fare il playboy?",le diede man forte Cyno. "Sappiamo tutti che è un romanticone irrecuperabile."
"Già. Quanti thè devi offrire alla persona fortunata prima di concedergli il tuo cuore o qualcos'altro, Zhongli? Cento?",lo prese in giro anche Dehya, anche se con un tono affettuoso.
"Penso che la cifra si aggiri più intorno ai trecento. Non ho mai nascosto di apprezzare un lento corteggiamento.",affermò Zhongli, prima di aggiungere: "Però, c'è anche da dire che non potrei offrire tutti io quei thé."
"Già, lo immagino. Una persona che ti offre spesso le cose sarebbe perfetta per te. ", concordò Al Haitham, prima di tirargli l'ennesima provocazione. "Come faceva Childe. E' per lui che stai conservando la tua verginità così gelosamente, vero? Altro che uomo di altri tempi."
Che a Zhongli avesse un debole Childe da anni non era certo un segreto, tra di loro. Zhongli sapeva benissimo che Al Haitham l'aveva detto per aiutarlo a sbloccarsi, a parlare di quella situazione complessa con loro, nonostante le battute.
Oltretutto, ciò che aveva detto non era falso, o almeno, non totalmente. Decise di provare a scherzare su quell'argomento a sua volta, anche se sentì la propria voce spezzarsi.
"Quale verginità, Al Haitham? Quella che ho perso con lui prima di farmi mollare il giorno dopo, intendi?", ribatté, non trattenendosi dal sorridere quando i suoi amici reagirono con delle esclamazioni di sorpresa.
"Cosa? Davvero?!",rispose Dehya, non potendo girarsi a guardarlo mentre guidava, con tono a metà tra lo sconvolto e il divertito.
"Ma come? Childe non ci ha detto assolutamente niente.",sussultò Cyno, mentre Al Haitham si voltò a guardare Zhongli con aria sorpresa.
"Non posso biasimarlo, visto com'è andata il giorno dopo.",sospirò Zhongli. "Comunque sì, davvero. E'..successo. Non me ne pento, sia chiaro, ma spero solo che sappia che non volevo soltanto usarlo."
"Ma figurati se lo pensa. Dovresti vederlo, però, quello sì. Ci vuole un po' di comunicazione tra di voi.",commentò Al Haitham. "Congratulazioni, comunque."
"Grazie.",sorrise Zhongli, prima di tirargli un'amichevole pacca sulla spalla. "Ma a proposito, come va con Kaveh? Come sta? Come mai non viene con noi?"
Cyno e Dehya ridacchiarono, senza commentare, mentre Al Haitham fece un verso irritato.
Se la relazione tra Zhongli e Childe era complicata, quella tra Al Haitham e Kaveh era a dir poco assurda. Nessuno aveva mai capito se si piacessero, se fossero amici, se si odiassero, o tutte e tre le cose contemporaneamente. Erano compagni di stanza da anni, ma avevano sicuramente molte faccende da risolvere.
"Kaveh? Lasciamo perdere. Sta come sempre.",commentò poco dopo, con tono asciutto. "Credo sia andato a fare una delle sue attività di architettura. Non so quando tornerà."
"Anche voi due dovreste parlare, comunque.",commentò Dehya, sogghignando appena.
"Pensate sia ora di dire a Zhongli dove andiamo?",ribatté Al Haitham, volendo palesemente avitare l'argomento.
"Sì, certo.",intervenne Cyno, mostrando a Zhongli il cellulare con una conferma di prenotazione per una casa con quattro stanze.
Zhongli sgranò gli occhi, quando vide il nome di un paese che conosceva bene: si trattava di Painpont, una graziosa cittadina alle porte della Broceliande, la più grande foresta di quella zona. Nonché il luogo dove erano andati in vacanza tutti insieme, con il resto del gruppo, il primo anno in cui si erano conosciuti.
*************
"Avete affittato una casa nella foresta?",realizzò Zhongli, incredulo, guardando fuori dal finestrino, dopo aver restituito il cellulare a Cyno.
L'abitazione in cui i suoi amici avevano intenzione di alloggiare era situata nella foresta di Broceliande, più precisamente vicino al lago di Paimpont. Sembrava un posto meraviglioso, con la sua facciata di mattoni ocra e grigi, un giardinetto interno e la splendida vista sul bosco, nonché sullo specchio d'acqua di fronte.
Non osava neanche immaginare quanto avessero speso. Anche se Al Haitham era abbastanza ricco, e anche Tighnari e Dehya non erano messi male, Zhongli si sentì quasi in colpa, a presentarsi come ospite a mani vuote. Non aveva neanche avuto tempo di prendere un regalo!
I suoi amici, durante gli anni passati, gli avevano ripetuto spesso di non preoccuparsi di simili sciocchezze, sapendo benissimo che Zhongli non navigava nell'oro. Zhongli, però, non poté fare a meno di domandarsi se potessero effettivamente permettersi di ospitarlo gratis. Doveva assolutamente restituirgli qualcosa.
"Sì, diciamo di sì. Non è proprio isolata come sembra. Il paesino è quasi attaccato, e pensavamo di affittare le bici elettriche per muoverci nei vari siti della foresta.",spiegò Cyno.
"E' stata un'ottima idea! Come vi è venuto in mente? Nostalgia? Volevate staccare da Rennes?",domandò Zhongli, tornando a osservare il paesaggio che li circondava.
I colori della città avevano lasciato spazio a una tonalità di verde intenso, nonostante la stagione calda. Mentre Dehya oltrepassava una serie di paesini, le case divennero sempre più diradate. Il percorso azzurro di un fiume serpeggiava tra i sentieri degli alberi, e le strade diventavano sempre più strette, coperte da vecchie foglie.
Zhongli si rilassò all'istante, di fronte a quella vista. Amava la natura, per quanto adorasse anche passeggiare in città.
Quando era arrivato in Francia, inizialmente, aveva trovato subito conforto in quel luogo. Camminare tra gli alberi lo aiutava a cancellare i brutti pensieri, o gli impediva di rimuginare sulla nostalgia di casa, soprattutto all'inizio.
Ormai tornava in Cina un paio di volte all'anno, per rivedere la sua famiglia e i suoi vecchi amici di infanzia, ma inizialmente non era stato così. Non aveva abbastanza soldi per prendere sempre l'aereo, ed era sempre oberato di impegni. Ogni giorno, sentiva la mancanza delle persone con cui era cresciuto, soprattutto Xiao e Ganyu, i suoi migliori amici.
Andare in quel paesino nella foresta bretone per la prima volta, in gita con il gruppo del corso di francese, gli aveva aperto gli occhi e rischiarato la mente. Fare un'escursione lo aveva aiutato ad avvicinarsi a Childe, Al Haitham e tutti gli altri amici del corso, durante il primo anno.
Avevano preso un pullman tutti insieme, dalla stazione di Rennes fino a Paimpont, prima di accedere ai percorsi guidati nella foresta.
Sembrava essere passata una vita da allora. Zhongli non aveva nemmeno diciotto anni al tempo, e faceva ancora fatica a capire la lingua più complessa della guida, mentre gli raccontava le leggende locali. Era però rimasto ugualmente affascinato da quelle storie sulle fate e i maghi, sui laghi incantati e gli alberi secolari.
Aveva riempito la memoria del telefono con le foto di fiori e piante, e aveva osservato con un po' di invidia chi andava in giro con le bici elettriche o affittava una case per le vacanze nei dintorni.
Passare le vacanze a Painpont gli era sempre sembrato un sogno. Ed ecco che ora, quasi dieci anni dopo, quel desiderio si era esaudito, grazie agli amici che aveva ritrovato, nonostante fosse tornato in Francia con il piede sbagliato.
La commozione gli fece sentire una stretta al petto, per un istante, mentre il suo sguardo veniva rapito dal profilo delle prime case di Painpont. Riconobbe la via dei negozi che vendevano statue di fate e creature magiche, pietre preziose e libri di leggende, e la nostalgia che aveva provato per quei tempi felici per un attimo si appianò. Per un attimo, si sentì di nuovo a casa: una sensazione rara, per una persona che in venticinque anni aveva già cambiato tre paesi.
"Già! Ci eravamo divertiti, qui, quindi ci siam detti: perché no?",replicò Dehya, svoltando oltre l'abbazia, proseguendo verso una zona meno abitata. "E poi, in realtà, volevamo anche chiederti di aiutarci a fare una cosa."
"Ah, c'è una fregatura. Lo sapevo.",scherzò Zhongli, restando in attento ascolto. Gli serviva forse una mano a tenere la casa, o qualcosa del genere? "Cosa dovrei fare?"
"C'è un festival estivo da organizzare qui in zona, e vogliamo provare a partecipare. Si prendono un sacco di soldi e certificati utili. Dovremmo occuparci di musica, teatro, spettacolo, e cose di questo genere. Ma sai benissimo che con la scrittura creativa non siamo il massimo.", disse Al Haitham, senza girarci intorno. "Ci serve qualcuno che ci scriva i copioni. E possibilmente, che reciti anche una parte. Siamo troppo pochi per mettere insieme uno spettacolo."
"Un copione e uno spettacolo?",ripeté Zhongli, inevitabilmente incuriosito, anche se sorpreso. "Vi serve questo, da me? Per la scrittura, nessun problema. Ma..recitare? Non so se ritenermi adatto."
Adorava il teatro. Come attore, però, non era certo di poter fare un granché. Era più il tipo di persona che si sedeva a guardare uno spettacolo e poi lo analizzava con un articolo, o che, per l'appunto, immaginava una sceneggiatura. Non sapeva come avrebbe reso su un palcoscenico.
"Perché io, scusa? Ti prego. Siamo disperati.", ammise Cyno, sospirando. "Se lo facciamo, tra parentesi, ci finanziano la casa. Siamo riusciti a ottenere questa possibilità con l'università, se la perdiamo è un casino. Se cambiamo idea e non partecipiamo più, dobbiamo restituire la casa tra massimo tre giorni."
"Ah, vi sta pagando la casa questo festival?",chiese conferma Zhongli. Ora gli era tutto più chiaro, finalmente. Ecco come potevano permettersela, e cosa volevano fare per tutto quel tempo a Painpont! "In cambio, però, dovete partecipare, immagino."
Non era affatto una brutta idea. D'altronde, cos'altro aveva da fare quell'estate? Certo, voleva avere più dettagli, ma almeno sarebbe stato in compagnia. Poteva rivelarsi un totale fallimento, ma anche un'esperienza divertente.
Aveva bisogno di stare di nuovo con loro. Anche se era piena estate, la sua camera a Rennes, in quel momento, era così vuota da sembrare un ghiacciaio.
"Già. Un mese a scrocco, se lo facciamo. E al massimo facciamo una figura di merda.",riassunse Dehya. "Io ci starei. Anzi, ci sto! Ah, tra parentesi, quella è la casa!",esclamò, accelerando fino a parcheggiare di fronte a un'abitazione identica a quella della foto di Cyno, tranne che per un dettaglio.
C'erano altre persone che stavano scaricando i bagagli proprio nel parcheggio di fronte al loro.
"Che cosa...che cosa ci fate voi qui?", domandò Al Haitham, forse riconoscendo l'auto. Per la prima volta in tutta la giornata, sembrò realmente colto in contropiede.
Un ragazzo dai capelli biondi e lunghi abbassò il finestrino, guardandolo con aria altrettanto sconvolta. Zhongli lo riconobbe all'istante, e sussultò: era Kaveh.
E se c'era Kaveh, poteva significare soltanto una cosa.
Zhongli rimase a dir poco pietrificato, quando, dall'altra portiera, oltre a Dunyarzad e Tighnari, uscì anche Childe.
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NOTE DELL'AUTORE
UPDATE FASTISSIMO perché mi son preso bene e finalmente sto solo lavorando e non studiando per un po'. Volevo mettere questo pezzo con l'altro, ma non so perché, ultiammente preferisco i capitoli più corti, li invio e partono ahaha.
Voglio anche tornare a lavorare su Noctilucous jade; ha avuto il suo momento di gioia, ma devo continuarla uu
Beh, che dire?
Intanto grazie mille del supporto al primo capitolo, non me l'aspettavo proprio ;___; siete fedelissimi e ormai riconosco i vostri nickname, e non sapete quanto ve ne sia grato. Davvero, ogni volta che metto qualcosa qui su Wattpad ormai non sento più l'ansia delle critiche o dell'indifferenza, grazie alla forza che mi date. Non avete idea di quanto le vostre parole mi spronino ogni volta
Spero tanto che questo capitolo vi abbia divertito o intrattenuto e che sia facile da capire. Aspetto pareri volentieri <3
Buonanotte <33333
Kieran
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