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Railroad station

Un ragazzino piuttosto basso e magro camminava con passo svelto verso la stazione ferroviaria della città, con sguardo puntato a terra, il cappuccio calato sugli occhi e delle cuffiette nere nelle orecchie, cui cavo svolazzava ad ogni passo.
Le mani nelle tasche dei jeans erano alla ricerca di qualcosa mentre lo zaino nero semi-vuoto sbatteva sulla sua schiena, producendo un rumore sordo che si perdeva nel silenzio della notte.

Giacomo si fermò di colpo, guardando in alto verso il lampione sopra di lui,notando una piccola falena volteggiare al di sotto della lampadina, continuando a percorrere lo stesso percorso più e più volte, fino a rintanarsi in una fessura.
Sospirò pesantemente chiudendo gli occhi stanchi per qualche secondo per poi riprendere a camminare verso la sua meta.
Arrivato nei pressi della stazione rallentò fino a fermarsi del tutto, tirando fuori dalla tasca sinistra un biglietto di sola andata per un luogo scelto di fretta, tanto da non ricordarsi nemmeno il nome.
Sapeva solo che partiva alle 3.30 di mattina, nient'altro.
Ma poco importava dove sarebbe andato, doveva solo partire.
Diede quel piccolo pezzo di carta al controllore frettolosamente, girando la testa ad osservare la porta di quei sudici bagni pubblici che, purtroppo, conosceva fin troppo bene.
Quest'ultimo, dopo aver dato un'occhiata prima al biglietto e poi al ragazzo, con un tono neutro e rauco, chiese: "Hei, ragazzo, non sei un po' piccolo per viaggiare da solo?"
"Ho 17 anni, penso di essere abbastanza maturo per badare a me stesso, grazie."
Rispose ringhiando fra i denti, girando il viso verso l'uomo, rintanando le mani nelle tasche della felpa, quasi a volerle nascondere.
Dopo un paio di occhiate truci, il controllore lo fece passare.
Evidentemente voleva liberarsi al più presto di quel ragazzo così scontroso.
Giacomo si diresse lentamente verso una panchina e si guardò intorno.
Nell'oscurità della notte tutto sembrava così spaventoso.
Tutto sembrava più triste.
Sospirò nuovamente accendendo il cellulare e guardando il display.
-39 chiamate perse da: Mamma-
-20 messaggi da: Mamma-
"Scusami se sono un codardo, ma non riesco più a vivere in questo modo...".
Ed in quel momento pianse tutte le lacrime che si era tenuto dentro fino a quel momento, appallottolandosi su se stesso contro lo schienale della panca, coprendosi il viso con le braccia, vergognandosi di quell'atto.
Dopo svariati minuti sentì il telefono vibrare.
-2 nuovi messaggi da: Andrea-
Stupito si asciugò gli occhi con la manica sgualcita della felpa, per poi aprire l'applicazione ed iniziare a leggere.
<Jack, alla fine hai deciso.>
<Sto arrivando.>
Giacomo si alzò in piedi guardandosi intorno allarmato, tenendosi lo zaino al petto, come se temesse di perderlo da un momento all'altro.
E poi lo vide.
Andrea stava correndo incontro a lui, ma non sembrava aver un'aria arrabbiata o delusa.
Non voleva sentirsi fare la predica e non voleva tornare a casa.
Sapeva che se solo lui avesse detto qualcosa, l'avrebbe seguito come un cagnolino bastonato, per poi far ritorno dai suoi genitori. Non voleva.
Sempre con lo zaino in braccio arretrò di due passi finendo schiacciato contro il muro bianco, desiderando di sparire.
'Niente più vie di fughe, perfetto' pensò sconsolato mentre la paura di una qualsiasi reazione da parte dell'amico si impossessava di lui, iniziando a tremare.
"Jack, eccoti. Ti cercavo.
Perché non mi hai risposto? Ah, fa niente, lascia stare."
Ed, inaspettatamente, Andrea sorrise.
"Cos... Andre, non ritornerò a casa con te, è inutile che inizi con la predica, non voglio più-"
"Voglio venire con te."
Giacomo sussultò sorpreso dalla risposta più che inattesa del suo migliore amico.
Aveva sentito bene, voleva venire con lui?
"Cosa... P-Perché?"
Ed in quel momento balbettò. Lui non balbettava mai e di certo non si comportava in quel modo con nessuno. Ma, evidentemente
Andrea era Andrea.
"Perché sono maggiorenne, sei il mio migliore amico e...Uh... Un po' di soldi in più ci farebbero comodo, che dici?" affermò convinto con un tono sarcastico ed un sorriso sghembo, che assomigliava più ad un ghigno, si faceva strada sul suo viso, mentre gli sventolava davanti agli occhi un biglietto di sola andata "E poi ormai ho comprato il biglietto, per cui non hai scampo, dovrai sorbirmi per il resto della nostra piccola fuga."
Non capiva.
Non sarebbe dovuta andare in questo modo, non da cosa aveva supposto.
Le persone sono sempre prevedibili, noiose, fredde e Giacomo riusciva a prevedere ogni loro mossa o parola alla perfezione.
Ma lui era diverso, non riusciva a capirlo. Lo fissò per svariati secondi cercando di decifrare il suo sguardo.
Niente.
"Io... Sei sicuro, Andre? Non devi venire con me per forza se non vuoi, io... Posso cavarmela da solo, farò in qualche modo."
"No, Jack. Voglio venire. Qui non sarebbe lo stesso senza di te ed io mi annoierei a morte."
Giacomo, per la prima volta dopo mesi sorrise.
Sorrise veramente, non come quando tornava a casa da scuola e sua madre, distrattamente, gli chiedeva: "Tutto bene?".
No.
Niente maschere, niente sorrisi finti.
Ed in quel momento avrebbe voluto, più di ogni altra cosa al mondo, baciarlo e confidargli finalmente i suoi sentimenti, ma non lo fece.
Semplicemente buttò a terra lo zaino stringendolo in un abbraccio disperato, stando in silenzio, ascoltando il suo battito cardiaco farsi più intenso.
Andrea ricambiò il gesto d'affetto, portandogli una mano al capo, accarezzandogli dolcemente i capelli ed appoggiandogli il mento sulla testa.
Restarono abbracciati fino a quando non videro il treno fermarsi davanti a loro, stranamente puntuale.
Giacomo raccolse il suo zaino da terra, mettendoselo in spalla, più convinto che mai, girandosi verso la panchina verde acido logorata dal tempo.
Voltò la testa verso Andrea e si fissarono per una manciata di secondi negli occhi per poi salire, insieme, sul mezzo che li avrebbe portati alla felicità.

Salve a tutti gente, eccomi qui con una nuova one shot. Spero vi piaccia, anche se non è un granché!
Se notate qualche errore grammaticale, per favore, riferitemelo ed io lo correggerò subito.
Alla prossima!

P.s Ora ho modificato il testo, Wattpad mi sta dando qualche problema per cui mi scuso ancora per questa mancanza, spero comunque che vi possiate godere la lettura!

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