Era passata una settimana dalla faccenda del ristorante, Müller correva nel cimitero.

Era in ritardo.

"Scusami Albert".

Disse con il fiatone quando si fermò davanti ad una tomba: sulla lapide era presente la foto di un ragazzo sulla ventina con i capelli mori, lo stesso colore del padre.

"Ti ho portato queste".

Tolse dei fiori ormai appassiti da un vaso accanto alla tomba e li sostituì con delle rose belle e rosse.

"Per te solo il meglio".

Il tedesco iniziò a respirare affannosamente mentre gli occhi diventavano lucidi.

Sei...sei...millenovecentoquarantaquattro.

Questi tre numeri erano scritti sulla tomba, era la data peggiore per Müller.

Suo figlio perse la vita quel giorno.

"Quindi anche quelli come te piangono".

Il tedesco si voltò di scatto e vide Zedaqah poco lontano da lui.

"Non sai cosa darei per dare una sepoltura a mia moglie e mio figlio".

"Da quando ti ho visto penso di essere cambiato...prima venivo qui una volta al mese, avevo sempre paura di essere scoperto...".

"Ora in sette giorni sei venuto sette volte, pensi che non ti abbia osservato? Che non abbia osservato il mio primo bersaglio?"

Müller indietreggiò leggermente.

"Il tuo sbaglio non è stato non seppellire la mia famiglia...è stato dirmelo, la tua arroganza è stata la tua rovina".

L'ex militare tirò fuori la pistola.

"Ti prego...sono disarmato".

Il tedesco dimostrò di dire il vero mentre allargava le braccia.

"Non è nel mio codice sparare ad una persona che non può rispondere al fuoco".

Müller si rilassò.

"Ma pensavo di essere stato chiaro voi per me siete maiali".

Il tedesco ebbe solo il tempo di tornare rigido, poi due proiettili lo colpirono.

Uno in mezzo alla fronte, l'altro in pieno cuore.

Il tedesco nei suoi ultimi istanti si sedette sulla tomba poco dopo cadde all'indietro e finì disteso sul luogo di riposo del figlio.

Zedaqah lasciò un foglio sul cadavere e in silenzio si ritirò.

Aveva rispetto per i morti.

CIAO A TUTTI, spero che il capitolo vi sia piaciuto se avete domande o curiosità scrivetele nei commenti e ci vediamo al prossimo capitolo CIAU.