POSSO USCIRE?
Kester fissava la strada con i suoi occhi ormai senza vita mentre il suo sangue aveva ricoperto pochi passi intorno a lui e aveva dato un nuovo colore a quel piccolo pezzo di strada.
Rosso scarlatto.
Woods tornò nuovamente in prima fila nelle indagini.
"Testa e cuore".
Si chinò per osservare meglio i due fori sul corpo del nazista.
"È sempre lo stesso uomo...".
Intervenne il poliziotto affidato al detective.
"...ma perché mira sempre in quei punti?"
"Sai cosa sono testa e cuore?"
Woods si alzò mentre un altro poliziotto moro e con un piccolo codino si avvicinò e lasciò nelle sue mani un piccolo oggetto.
"Parti del corpo?"
Chiese il poliziotto alle sue spalle.
"Le più importanti, è ciò che rendono una persona tale e il nostro amico sparando in questi punti mette in chiaro che per lui queste persone hanno perso il diritto di essere umani".
Fissò con estrema attenzione la Stella di Davide incisa a mano su una moneta trovata poco distante dal cadavere.
Zedaqah chiuse con molta cautela la porta, era tardi e non voleva svegliare nessuno, si diresse al divano e si sedette.
"Sei stato via a lungo".
Il biondo preso alla sprovvista per poco non puntò la pistola contro la voce, si trattenne quando vide Clara sorridente.
"Dovresti dormire".
"Non ci riesco dopo quello che stava per accadere oggi se chiudo gli occhi vedo di nuovo quei ragazzi".
Zedaqah restò un momento in silenzio, poteva capire cosa provava la ragazza.
"Tutto bene?"
L'ex militare annuì debolmente.
"Senti...mi chiedevo...se a te andava bene...".
Clara prese un bel respiro mentre Zedaqah la fissava come per incitarla a continuare.
"...posso uscire?"
Chiese infine senza guardare negli occhi il biondo.
"Non sei mia prigioniera".
L'uomo si sedette e si tolse le scarpe.
"Tu mi accompagneresti?"
"Come?"
La ragazza si sedette sul divano ma distante dall'uomo.
"Mi sentirei più sicura se ci fossi anche tu".
"Portate anche me?"
Bruno si sedette all'improvviso proprio in mezzo ai due.
"Vi siete messi d'accordo?"
Chiese Zedaqah mentre li indicava, i due si fissarono.
"Si".
Risposero all'unisono.
"E allora sia...ora se non vi dispiace vorrei stendermi".
Bruno e Clara si alzarono e i piedi di Zedaqah raggiunsero l'altra parte del divano, la ragazza poco prima di raggiungere il suo letto fissò nuovamente il biondo e alla fine andò a dormire.
La foto era nuovamente fra le sue mani.
"Mi mancate così tanto".
Sussurrò mentre una lacrima scendeva sulla guancia sinistra.
CIAOA TUTTI, spero che il capitolo vi sia piaciuto se avete domande o curiosità scrivetele nei commenti e ci vediamo al prossimo capitolo CIAU.
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