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Cap. 27 Una mancanza di...[pt.1]


Cap. 27 [pt.1]

Una mancanza di masticazione con bocca chiusa


-Fai AAAHHH!-

-AAAHHH!-

-Non voi comandante d'arrembaggio, mi riferivo a Marrr, è lei che stiamo imboccando- rimproverò Gattino, esasperata dell'incompetenza della sua aiutante.

-Ma mi ha fatto male, ha completamente mancato il cucchiaio e ha deliberatamente puntato alla mia mano- si giustificò AAAHHH! massaggiandosi la dolorante mano, sulla quale vi erano stampate, in rosso sangue, le impronte dentali della regina pirata.

-Evidentemente devi aver preso un pezzo poco gustoso- le spiegò con semplicità Gattino.

-Perché allora non facciamo cambio? Tu la imbocchi e io le dico di aprire la bocca. Del resto non c'è nessuno meglio di me che mi chiamo AAAHHH! per dirle di dire AAAHHH!- propose AAAHHH!

-No, no, no, no, tu non hai la coordinazione necessaria per farlo: un conto è possedere un nome, un altro saperlo usare. C'è una sostanziale differenza in questo- chiarì Gattino.

-Nomi...nomi...- borbottò Marrr nel suo stato di semi-incoscienza comatosa.

-Ma non capisco perché devo essere io ad imboccarla! Non può farlo Volpe? Lui faceva anche finta di essere un Gourmet poco tempo fa- cercò di trattare AAAHHH! disperata.

-Togliendo il fatto che ho abbandonato quel fastidioso titolo da tempo, avendo deciso di dedicarmi a tempo pieno all'attività di pirata, io ho già dato troppi pezzi di carne alle fauci di quella nana cicciona mangia tutto!- si giustificò Volpe indicando gli innumerevoli morsi e graffi su tutto il suo corpo.

Appena infatti la regina pirata Marrr era svenuta, il furfante aveva colto l'occasione all'istante e le si era avvicinato di soppiatto, deciso a depredarla di tutti i preziosi averi che nascondeva sotto il suo enorme mantello-coperta.

La cosa purtroppo si era rivelata essere una terribile decisione, siccome la regina pirata (completamente comatosa e incosciente) gli si era avventata contro, affamata e vogliosa, mordicchiandolo e graffiandolo, e per separarli c'era voluto l'intervento coordinato di Jelkins, Romeo, Diavolo, Margherita e delle due sangue moca (sarebbe intervenuta anche Gattino se non fosse stata troppo impegnata a sghignazzare e a godersi la scena).

Fortunatamente, Volpe era riuscito a rannicchiarsi e a proteggersi gli organi vitali e le parti intime, tuttavia l'assalto aveva lasciato sulla sua guancia sinistra un'indelebile cicatrice a forma dei dentini piccoli e perforanti di Marrr. Di certo ora aveva imparato la lezione e non voleva per nulla al mondo riesporsi al goloso appetito della piratessa.

-E poi sei tu il comandate d'arrembaggio, è tuo dovere gettarti per prima verso le cose pericolose e intimidatorie- aggiunse Volpe cercando di salvarsi la pellaccia (quella che gli rimaneva attaccata al corpo dopo il divorante attacco di Marrr, si intende).

-E non dimentichiamo che sei stata tu ad offrirti per darle da mangiare, io e Volpe siamo qui solo per restituirle la mappa- le ricordò Gattino.

-Bugiardi! Siete qui unicamente per osservare il mio fallimento e ridere- denunciò AAAHHH!, cogliendo in pieno le reali intenzioni dei due burloni.

-Andiamo! Pensa a come sarà felice e grato Romeo quando saprà che sei riuscita a risvegliarla, è così tenue l'amore che provi nei suoi confronti?- la provocò con cattiveria Volpe.

-Ovvio che no! Io per lui provo un amore infinito, immenso e focoso. Tuttavia non ci vedo alcun vantaggio ad ottenere la sua gratitudine e il suo cuore, se poi non potrei più starci accanto, dato che il mio corpo è stato divorato da questa nana obesa famelica!- si giustificò AAAHHH! (ovviamente avrebbe sacrificato più che volentieri la sua vita per Romeo, però, se la cosa non era strettamente necessaria, non ci teneva per niente a farlo).

-Nomi...nomi...- ribofonchiò Marrr.

-Un attimo! Forse ho un idea, spostatevi!- esordì Volpe.

Gattino e AAAHHH! si allontanarono prontamente (e piuttosto felicemente) dal corpo esanime di Marrr e rivolsero i loro occhi, carichi di aspettative, verso il furfante, chiedendosi cosa mai avesse in mente.

Volpe si rimboccò le maniche, alzò la mano destra davanti a sé ed iniziò a farle compiere strani e precisi movimenti: la chiudeva, torceva il polso, l'apriva, alzava e abbassa le dita una ad una, stimolando ogni muscolo e elasticizzando ogni articolazione. Procedette con quel riscaldamento per un po', poi abbassò la mano all'altezza della vita, nello stesso punto in cui un pistolero avrebbe tenuto la sua arma, e rimase immobile.

Il suo sguardo incominciò a percorrere il corpo di Marrr punto per punto, sembrava completamente inerme e indifesa, tuttavia il furfante sapeva che appena si sarebbe avvicinato, di anche solo pochi centimetri, la piratessa avrebbe tentato di serrare i suoi denti sulla nuda carne del suo braccio scoperto. Continuò a studiarla in quel modo finché non individuò quello che stava cercando, quindi si fece forza e passò all'attacco -Tecnica di Borseggio Estremo: zampafurtivadellavolpecherubagallinedalpollaio!- urlò.

Né AAAHHH! né Gattino riuscirono a seguire il rapido e lesto movimento della mano di Volpe, però entrambe videro con estrema chiarezza la borsa di tabacco che ora il ladro stringeva in pugno.

-Uaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!- urlarono le due in preda alla meraviglia, incapaci di credere che il compagno fosse riuscito a sottrarre l'oggetto senza essere azzannato e senza destare l'appetitosa furia di Marrr.

Volpe invece non disse una parola, (anche se interiormente esultava trionfante, incredulo di essere riuscito nell'impresa) si limitò ad aprire la borsa di tabacco e rovesciarla sul volto addormentato della regina pirata, la quale si destò all'istante starnutendo.

-Ah!- sospirò con sollievò Marrr -Che cos'è questa sensazione di sublime bellezza, l'umanità ha finalmente appianato ogni divergenza e ora nel cosmo regna la pace assoluta?- domandò, non riuscendo a spiegarsi il senso di profonda estasi che provava in quel momento.

-Molto meglio, regina pirata Marrr! Il cibo è finalmente pronto!- rispose Volpe indicando con la mano sinistra la portata, mentre con la destra occultava la borsa di tabacco nelle sue tasche.

-Wow! Quello è brodo di pterodattilo filosofo!- urlò per poi gettarsi con voracità sul piatto, prima ancora che AAAHHH! potesse darle il cucchiaio per agevolare la sua alimentazione.

-Ma che bontà assoluta! Dove è il resto?!- chiese dopo aver svuotato il piatto con una velocità superiore di quella manifesta precedente da Volpe.

-Ci segua carissima Marrr, c'è un intero banchetto appetitoso che aspetta la sua affamata persona- fece Volpe conducendola fuori dalla porta.

I quattro percorsero i corridoi della nave con moderata rapidità (temevano che la zuppa potesse non essere stata abbastanza e che la regina di lì a poco, con l'attenuarsi dell'effetto del tabacco dei senza nomi, avrebbe ricominciato a mordere) ed infine giunsero nella sala riunioni, che era stata adibita a sala di banchetto.

Il resto della ciurma, posizionato tutt'intorno al grosso tavolo di lucido mogano, stava già mangiando e vedendo l'avvicinarsi di Marrr e dei suoi accompagnatori, iniziò a fare un gran baccano, che fu zittito da un -Mostrate professionalità, per la sirena puttana!!!- di Romeo.

Marrr prese posto su una poltrona libera, posta difronte al capitano della Sogno d'Estate, Volpe si mise alla sinistra della piratessa, Gattino alla sua destra e AAAHHH! fece un gran chiasso nello spostare una sedia per posizionarsi vicino al capitano, dividendolo da Jelkins, che fu strattonato con tanta prepotenza da far cappottare la sua poltrona all'indietro.

-Che piacere rivederla in forze regina Marrr!- esclamò Romeo passandosi la rosa nella mano sinistra, per assicurarsi di essere il più galante e ospitale possibile.

Marrr non rispose, spalancò la tenera boccuccia in tutta la sua piccola ampiezza e ruttò a tutta forza.

-Ecco a lei regina pirata, buon appetito, spero che le piaccia- fece Kotozima servendole una grossa bistecca di pterodattilo filosofo.

-Grazie!!!- esclamò Marrr con gli occhi che le brillavano di appetitosa gioia.

Il cuoco fu molto contento nel vedere il modo barbaro con cui la piratessa si avventò sul cibo (amava quando la gente divorava i suoi piatti senza usare neppure le posate) e dopo aver servito anche Volpe e Gattino, tutto contento, prese posto alla sinistra di Romeo, occupando la poltrona che Jelkins aveva faticosamente rialzato.

-Per tutte le stelle luccicanti del cosmo! Quanto è buona questa carne!- si complimentò sinceramente Marrr senza alzare la testa dal piatto.

-Tutto merito del nostro addetto gastronomico Kotozima, soave regina pirata. Sono davvero felice che il pasto sia di suo gradimento e sono onorato di poter ospitare una Leggenda come lei sulla mia umile nave- si pronunciò con grande raffinatezza Romeo, mentre Marrr si ingozzava selvaggiamente.

-Prima di procedere oltre e di mettersi d'accordo su quale sarà la nostra prossima mossa per continuare la nostra romantica avventura, vorrei fare un brindisi al valore che tutti i qui presenti, e anche quel povero eterno che ormai non è più tra noi, hanno dimostrato durante il violento scontro contro l'esercito FAOG. In particolare brindo alla vostra determinazione, forza e tenacia, indomita Marrr, il cui aiuto è stato indispensabile e decisivo, per il favorevole esito della battaglia e per la nostra stessa sopravvivenza- ringraziò umilmente Romeo, innalzando in aria il suo bicchiere di vetro.

La leggendaria regina pirata ingoiò a forza il boccone che stava masticando e innalzò a sua volta il suo calice, diligentemente riempito precedentemente dal coppiere di bordo.

Si apprestò quindi a bere, quando notò che il contenuto era alcolico e allontanò il bicchiere dalle labbra -Uh, vodka e respiro di Satana, non vorrei essere maleducata, ma è meglio che non bevo. Io e gli acolici non andiamo per niente d'accordo: mi fanno diventare dispotica, cattiva e acida- disse.

E Volpe, udendo lo sciagurato fato che annunciavano quelle parole, non ci pensò due volte a strapparle con rapidità il bicchiere da mano e scaraventarlo contro il muro, salvando in tal modo la vita di tutti i presenti (e non è un'esagerazione, se la piratessa avesse bevuto per sbaglio anche un sol sorso di quella inebriante bevanda, metà della realtà stessa avrebbe smesso di esistere).

-È usanza della nave rompere i bicchieri da cui non si beve- spiegò Volpe, giustificando la sua lodevole e ammirevole eroica azione.

Marrr lo guardò senza esprimersi, si mise in bocca un grosso pezzo di bistecca, lo mastico con minuziosità e diligenza, dunque, spalancò la bocca, mostrandogli il boccone sulla sua lingua triturato e sminuzzato...

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